Vi presentiamo in esclusiva una intervista all’attore britannico Max Fowler, che interpreta il ruolo del giovane Krispin in “Powers”, il serial basato sulla serie a fumetti di Brian Michael Bendis e Michael Avon Oeming, Fowler è comparso in numerose serie televisive tra le quali è da citare The Killing, mentre al cinema era in Tokarev con Nicholas Cage.
Ciao, Max. Prima di tutto, grazie per aver accettato questa intervista. Puoi presentarti ai nostri lettori e parlarci di te?
Ciao, e grazie a voi per avermi contattato. Come già sapete, mi chiamo Max Fowler, sono un attore inglese e attualmente vivo a Londra. Ho avuto la fortuna di lavorare parecchio in America a partire dal 2012, con “The Killing”, “Rage” e adesso “Powers”. Sono un fan sfegatato di Rafa Nadal, adoro Michael Jackson e amo stare all’aria aperta.
Come sei stato coinvolto in “Powers”?
Mi hanno mandato il materiale per l’audizione, io l’ho registrata a Londra (come faccio con tutti i miei ingaggi dall’America) e gli sono piaciuto! Niente di particolare. Sono stato fortunato perché, prima del secondo provino, Charlie Huston mi ha telefonato per darmi degli appunti e quando mi hanno preso, mi ha chiamato di nuovo e abbiamo discusso dettagliatamente del mio personaggio, il misterioso Krispin…
Come hai anticipato, nella serie interpreti il ruolo di Krispin, il figlio dell’ex collega di Walker (Sharlto Copley), rimasto ucciso. Come ti sei preparato a questo ruolo, anche a livello emotivo? Avevi letto il fumetto prima di iniziare le riprese?
Non avevo letto il fumetto prima di aggiudicarmi la parte, ma ho rimediato in fretta non appena hanno stabilito che avrei interpretato Krispin. Così ho messo le mani sul primo volume (fantastico, tra l’altro). Dimenticavo di dire che sono un grande appassionato di Spider-Man, e sono cresciuto leggendo i fumetti di “Ultimate Spider-Man”, creati proprio dal padre di “Powers”, Brian Michael Bendis! Fai due più due … la cosa mi esaltava parecchio.
Quando incontriamo Krispin per la prima volta, lui sta vivendo un lutto e questo richiedeva un certo grado di preparazione. Per entrare nel ruolo, ho passato molto tempo cercando di mettermi nei suoi panni e immaginando che si trattasse del mio di padre. Mi sono addirittura fatto dare il dopobarba di mio papà e l’ho spruzzato su dei panni da portare in America, in modo da stimolare la mia memoria sensoriale – ha funzionato alla grande!
Cosa ne pensi di “Powers” e del ritratto che fa dei supereroi?
Amo il modo in cui “Powers” raffigura i supereroi. Ci sono analogie con l’ossessione che la nostra società ha nei confronti delle star e credo che questo parallelismo mostri bene come effettivamente reagiremmo di fronte a persone con poteri sovrannaturali. Secondo me, tutto ciò riguarda qualcosa di molto reale anche nel mondo fittizio di “Powers”. È un riflesso della maniera in cui siamo educati a cercare la felicità al di fuori di noi, invece di trovarla nel nostro intimo. Quei Supereroi che i ragazzi idolatrano e di cui sono ossessionati, qui vengono mostrati in una luce realistica, con tutti i loro difetti. Il mondo è imperfetto e il fatto che ci siano persone con dei poteri non significa in alcun modo che esse siano esentate da questa verità.
“Powers” è una serie che viene trasmessa su una piattaforma differente [ndr. Playstation Network] rispetto ad altri serial. Cosa ne pensi di questo? È qualcosa che ti ha preoccupato in un primo momento?
A essere sinceri, ho pensato fosse figo! Voglio dire, sì, un certo grado di insicurezza nel trasmettere un serial su una piattaforma del genere c’è sempre, ma dopo sei anni passati da attore professionista mi sono abituato ad ogni tipo di imprevisto. Per quanto riguarda la piattaforma in sé, credo sia fantastica. Al giorno d’oggi tutto va in questa direzione e penso che la Sony si stia efficacemente adattando ai tempi.
Ho letto che hai conosciuto Brian Michael Bendis durante le riprese. Puoi parlarci del vostro incontro?
In realtà ci siamo visti solo in due occasioni: una, alla lettura del copione prima delle riprese e l’altra, alla première dopo la conclusione il film. Quando mi sono presentato per la prima volta, sembravo un ragazzino invasato e probabilmente l’ho messo a disagio. È stato divertente rivederlo alla première perché i ruoli si erano completamente invertiti, con lui che si complimentava con me per il lavoro fatto in “Powers”. Tutto ciò mi ha fatto sentire decisamente meglio e ha rimediato all’incredibile imbarazzo del primo incontro – insomma, Bendis è proprio un grande.
Quali sono i tuoi piani futuri?
Beh, come sempre nulla è definitivo, ma diciamo che vorrei continuare a crescere come persona e come attore, a viaggiare nel mondo e a divertirmi il più possibile.
Traduzione a cura di Sara Dallavalle.