Harold H. Knerr – Bibì e Bibò

Harold H. Knerr – Bibì e Bibò

Definita come uno dei contributi americani alla mitologia moderna The Katzenjammer Kids è la prima vera strip della storia dei comics; che nel lavoro di Harold Knerr, trova il suo momento più felice.
I giganti del fumetto BUR, 1975 (USA, The Katzenjammer kids, 1897)

Ladri di Polli. Panditi di chiacciaia! Fuori di kasa prima che i miei nervi explodon!
(Mama nel tipico linguaggio anglotedesco che caratterizza la serie)

Harold H. Knerr

In America alla fine dell’ottocento vi erano due importanti quotidiani: Il World di Joseph Pulitzer e il New York American Journal di William R. Hearst.

Il primo era riuscito a pubblicare, nel 1895, quello che viene considerato il primo fumetto della storia: Yellow Kid.

Ma il secondo non volle di certo starsene fermo a osservare la gloria del suo più acerrimo avversario e decise di passare al contrattacco (con mezzi che di certo non brillavano per lealtà). Hearst chiamò Rudolph Block affinché col suo talento desse nuova linfa al supplemento domenicale del suo quotidiano. E Block, da buon giornalista e mecenate qual era, intuì il potenziale della nona arte, convinse Hearst a strappare Yellow Kid a Pulitzer e diede l’avvio alla prima vera comic strip del fumetto: Hanz e Fritz ovvero The Katzenjammer Kids.

Hans e Fritz questa volta vittime dei loro malefici scherzi sotto gli occhi divertiti del Kapitano.

L’ideatore fu però un giovanissimo artista di origini tedesche, Rudolph Dirks che prese a modello i personaggi di Wilhelm Busch Max e Moritz. Dirks disegnò la sua comic strip alle dipendenze di Hearst per oltre quindici anni finché Pulitzer non si prese la rivincita su Hearst e convinse Dirks a passare sul World. Naturalmente Hearst, da buon imprenditore senza scrupoli, chiamò un altro artista, Harold Knerr e fece continuare la strip, The Katzenjammer Kids sul suo quotidiano. La questione non poté che finire in tribunale e non essendoci delle vere e proprie leggi sul diritto d’autore, la spuntarono tutt’è due ma se vogliamo il vero trionfatore fu proprio Hearst che poté continuare le avventure di Hans e Fritz con il titolo originale, The Katzenjammer Kids, mentre Pulitzer e Dirks dovettero cambiare il titolo in The Captain and the Kids.

Tra i due autori, il merito artistico maggiore spetta senza dubbio a Harold Knerr. Anche lui di origine tedesca, già autore di una comic strip molto carina, The Flenheimer Kids (uscita nel 1902 con protagonisti due gemelli pestiferi e un capitano della marina); vista la somiglianza con i ben più noti Hans e Fritz fu immediatamente scelto da Hearst per continuare i Katzenjammer Kids e i risultati furono davvero ottimi: il suo tratto delineava in maniera più morbida i due pestiferi discoli a discapito del segno più duro e spigoloso di Dirks. E anche lo scenario africano fatto di grossi animali e tribù indigeni, risultò molto gradevole grazie al disegno di Knerr.

La bravura di Knerr nella caratterizzazione e nella composizione di personaggi e animali.

Questa bella raccolta delle tavole domenicali di Hans e Fritz (da noi ribattezzati Bibì e Bibò) a opera della BUR rappresenta il periodo migliore dell’artista americano: realizzate sul finire degli anni ’30 sono un perfetto compendio del suo lavoro, comunque sempre mantenuto su ottimi livelli.

Vediamo così i monellacci Hans e Fritz combinarne di tutti i colori ai danni dei presunti genitori adottivi, il Kapitano, un vecchio lupo di mare che ha riposto la vela in cantina e Mama (La Tordella) un donnona le cui prelibatezze culinarie fanno leccare i baffi a tutta l’isola; ma vittime dei due bimbi terribili sono anche der Inspektor, compagno di relax del Kapitano e Rollo, un ragazzino arrogante usato dai due anche come capo espiatorio. Non vanno dimenticati anche la bimba belloccia di turno Sadie Sassafras (che in realtà altri non è che uno dei due monellacci travestito per rendere gli scherzi verso Rollo più gustosi), Lena una bimba incredula dinanzi ai perfidi scherzi dei due e Miss Twiddle una spilungona dai modi fini e altezzosi.

Uno dei malefici scherzi di Hans e Fritz ai danni del Kapitano, der Inspektor, Lena e Rollo.

Il talento artistico di Knerr va anche ricercato nei dettagli di ogni singola tavola. Sono bellissimi i vari animali disseminati qua e là come il castoro, il gufo, la foca ma soprattutto la capra, complice di alcuni tra gli scherzi più divertenti.

Nel nostro paese la versione di Knerr è stata la più apprezzata, soprattutto perché è la più godibile artisticamente. Ottimo il lavoro di traduzione realizzato dal fumettologo Ranieri Carano, che elimina i nomi usati per le pubblicazioni sul Corriere dei piccoli, restituendo ai protagonisti tutti i loro nomi originali cercando di mantenere inalterate le caratteristiche linguistiche che hanno contribuito al successo negli USA.
Un successo che dura tutt’oggi, a oltre un secolo dalla sua prima uscita.

Del resto parliamo di una serie che, pur non avendo particolari idee geniali, ha fatto la storia dei comics.

Foto famiglia: La Tordella, Bibì, Bibò e il Capitano.

Curiosità

Rudolph Block fu un giornalista americano che lavorò prima per il World di Pulitzer per poi passare alle dipendenze di W. R.Hearst. Per quest’ultimo divenne il responsabile del supplemento dei comics e tenne a battesimo personaggi molto famosi come Happy Hooligan (da noi noto come Fortunello). In Italia Hans e Fritz approdarono per la prima volta sul Corriere dei Piccoli nel 1911 come Bibì e Bibò e Capitan Cocoricò.

è senza dubbio la più antica e longeva striscia della storia del fumetto: alla morte di Knerr, avvenuta l’8 luglio 1949, succedette il disegnatore Doc Winner, fino al 1956. Dal 1956 la strip venne disegnata da Joe Musial per quasi vent’anni, fin quando il testimone passò nelle mani di Mike Senisch (1976 – 1981) e Angelo De Cesare (1981- 1986). L’ultimo artista, almeno credo, è Hy Eisman che disegna la serie dal 1989 presumibilmente fino ad oggi.

Edizione consigliata

Brossurata e con una discreta qualità di stampa, fa parte della serie I giganti del fumetto BUR. Bellissima, come sempre, l’introduzione di Ranieri Carano.

Altre edizioni

Dei Katzenjammer Kids di Knerr esiste un’altra edizione targata Oscar Mondadori, Bibì, Bibò e la guerra del capitano, con la traduzione curata dal fumettologo Bepi Zancan, pubblicata nel 1973 con il solito rimontaggio delle vignette.

Per chi volesse invece recuperare la versione dei due monelli realizzata da Rudolph Dirks, allora la scelta è tra due volumi: un bel cartonato a colori realizzato da Garzanti nel 1966 e un classico Oscar Mondadori pubblicato nel 1974 dal titolo Bibì e Bibò – Sculaccioni & figli dei fiori.

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *