La casa editrice Kleiner Flug continua in quella che è stata una delle missioni fondanti fin dalla sua nascita – come ci raccontò tempo fa Alessio D’Uva – cioè la pubblicazione di biografie a fumetti dedicate ai grandi personaggi storici e artistici che nel passato fecero grandi Firenze e la Toscana.
In questa galleria di figure illustri non poteva mancare Cosimo di Giovanni de’ Medici detto il Vecchio o anche Pater Patriae, essendo stato il primo signore di Firenze pur non avendo mai ricoperto nessuna carica di rilievo nella città (che durante gli anni della sua vita rimase sempre istituzionalmente una Repubblica).
Sono due toscani – più precisamente livornesi – gli autori di Cosimo de’ Medici: Alex Lucchesi e Davide Susini. La coppia decide di concentrarsi su un preciso momento dell’esistenza del Medici, quello che portò al suo arresto ed esilio dalla città nel 1433 e al suo glorioso ritorno l’anno seguente.
Lucchesi rifugge da qualsiasi didascalismo storico nella struttura narrativa del racconto. Nulla viene detto ai lettori su Cosimo e sugli altri personaggi politici che a lui si oppongono, che nel fumetto svolgono il ruolo di antagonisti: Rinaldo degli Albizi e Palla Strozzi, rappresentanti delle due famiglie magnatizie a capo della politica fiorentina fin dalla fine del 1300. Né vengono spiegati i meccanismi dell’istituzione politica cittadina e le figure che la rappresentano; né infine vengono spiegate alcune ricorrenze storiche fiorentine, peraltro vive ancora oggi, come la partita di calcio in costume in piazza Santa Croce tra i “bianchi” del quartiere di Santo Spirito e i “rossi” di Santa Maria Novella con cui si apre la storia.
Se questa scelta da un lato obbliga i lettori non fiorentini o scevri di informazioni alla necessità di un approfondimento storico per godere appieno del fumetto, dall’altro libera la narrazione da qualsiasi appesantimento e spiegazione divulgativa. Gli eventi vengono portati avanti esclusivamente attraverso i dialoghi tra i personaggi che rivelano azioni, tattiche, piani e sentimenti di ciascuno di loro, rendendo la storia più appassionante grazie a uno sviluppo in presa diretta.
Accanto agli eventi realmente accaduti, Lucchesi inserisce una serie di passaggi di finzione, necessari al meccanismo narrativo che però risultano essere caratterizzati da un piglio troppo romanzesco. Questo divario, a tratti evidente, stona nella struttura generale del racconto: non ne inficia lo godibilità ma certo evidenzia i passaggi reali da quelli di fantasia.
Va invece rilevato come lo sceneggiatore opti per una generale “sobrietà” nella resa dei personaggi storici, dovuta forse anche al non volere stravolgere personalità la cui attendibilità deriva da precise fonti letterarie. Questo non significa che non ne porti talvolta all’estremo alcune caratteristiche, come nel caso del soldato di ventura Baldaccio d’Anghiari, ma ogni personaggio resta fortemente legato alla realtà storica che lo ispira.
Interessante il modo in cui viene tratteggiata la figura del protagonista. Sia la storiografia antica che moderna hanno avuto un giudizio altalenante su Cosimo: taluni storici ne esaltano la moderazione nell’azione, per altri egli fu un uomo tirannico, cinico ed egoista, una figura machiavellica nel senso più pieno del termine.
Lucchesi assomma nel suo personaggio tutte queste sfaccettature, presentandoci Cosimo con i comportamenti di un modesto cittadino che mai si erge esplicitamente al di sopra degli altri uomini politici e delle istituzioni. Il suo mecenatismo, il suo amore per l’arte – elementi ben evidenziati da Lucchesi -, la sua passione per la città e i suoi abitanti fanno sì che i suoi concittadini lo vedano come un benefattore di Firenze.
A questo aspetto però lo sceneggiatore aggiunge anche quello di uomo spietato nei confronti dei propri nemici, di politico e banchiere senza scrupoli teso all’obiettivo di fare diventare i Medici i signori di Firenze: un deus ex machina occulto che, senza pubblicamente mai abbatterla, trasforma di fatto la repubblica fiorentina in una signoria.
Questa sfaccettatura caratteriale del protagonista viene trasposta graficamente da Davide Susini.
I personaggi del disegnatore livornese si pongono a metà tra una resa realistica e caricaturale, connotati tutti da nasi particolari – stretti e lunghi oppure adunchi e pronunciati, quasi da cartone animato – come già visto in precedenti sue opere.
Tutti tranne Cosimo, caratterizzato da un nobile naso aquilino e da fattezze che rimandano fortemente a all’iconografia di Giulio Cesare. Questa scelta grafica, da un lato non lontana da come il Vecchio viene rappresentato in vari dipinti, pare sottendere alla volontà di riportare nell’aspetto fisico di Cosimo la stessa caratura e grandezza storica, avvicinando il Pater patriae fiorentino all’imperatore romano.
Le tavole del fumetto sono per lo più strutturate in una classica griglia a quattro strisce alla francese, talvolta intervallate da vignette più grandi e da immagini a singola o doppia pagina intera. In queste ultime il tratto di Susini perde in organicità e precisione, rispetto alla più attenta e precisa resa delle vignette di dimensioni più piccole. In queste il disegnatore riporta con efficacia tanto scorci cittadini di Firenze perfettamente riconoscibili, quanto vestiti, ambienti e armi dell’epoca. Nelle vignette più grandi, invece, lo sfondo e la sua composizione perdono in alcuni casi precisione, quasi si percepisse l’urgenza di dover riempire uno spazio più grande con troppi elementi.
Al netto di questa criticità – dettata forse più dall’inesperienza che da una mancanza di capacità grafica – il segno di Susini convince per il suo tratto veloce, nervoso ma al contempo preciso e capace di narrazione. Si intravedono nel disegnatore rimandi a Otto Gabos ma anche a Jeff Lemire, nella ricerca di uno stile che pur allontanandosi dal naturalismo tende comunque a un realismo coerente con se stesso all’interno delle pagine.
La colorazione, desaturata, mai prominente e tutta giocata sui colori delle terre (dai rossi, ai marroni, agli ocra, ai gialli) asseconda il disegno, lo riempie e lo completa.
Se niente conoscete della vita di Cosimo de’ Medici, non è con quest’opera che ne potrete comprendere l’intera e complessa figura. Tuttavia, il fumetto di Lucchesi e Susini è una bella storia di stampo rinascimentale con protagonisti figure importanti del nostro passato.
Abbiamo parlato di:
Cosimo de’ Medici
Alex Lucchesi, Davide Susini
Kleiner Flug, 2018
62 pagine, brossurato, colore – 16,00 €
ISBN: 9788898439928