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, 2007 – 200/216 pagg. b/n bros. – 4,50 eurocad.
Torna Nihei dopo il bello ma forse troppo lungo e incomprensibile Blame e dopo il troppo breve Noise. I due volumi che costituiscono Abara ce li possiamo fortunatamente godere con una cadenza mensile che ci può facilitare la comprensione di una storia oscura come il tratto dell'autore. Nihei ci porta violentemente in un mondo (futuro?) che sta per essere distrutto da uomini capaci di trasformarsi in mostri biomeccanici, i “Gauna Bianchi” e difeso dai “Gauna Neri”. Il disegno si è fatto ancora più preciso e distinto rispetto a Blame e gli edifici e gli sfondi sono adesso più rotondeggianti e sghembi. È molto difficile comprendere del tutto le vicende di questo manga. Lo stesso Nihei probabilmente non vuole un lettore consapevole e partecipe, ci vuole succubi delle violenze da lui rappresentate, stupiti ed attoniti come gli sguardi da lui dipinti. Nihei è il mostro che in una delle prime pagine del secondo volume protende la mano verso il lettore per afferrarlo e scaraventarlo nel suo mondo. L'aspetto fondamentale di questo manga non credo sia la storia e le vicende narrate, ciò che conta è essere trasportati in un mondo impossibile e correre al ritmo di una narrazione veloce scandita da pochi dialoghi. (Valerio Stivé)

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