Quella di Charles M. Schulz è probabilmente la striscia più famosa del mondo. I ragazzini protagonisti di queste pagine fin dalla loro nascita hanno divertito, intenerito e fatto pensare migliaia di lettori. Una delle opere che, più di altre, ha abbattuto il confine tra lettori di fumetti e lettori tout-court, segno evidente che le striscie dei Penauts sono immediate, ma anche cariche di poesia ed argute osservazioni sulla natura umana. In cinquanta ininterrotti anni di pubblicazione, Schulz ha creato un universo di bambini/adulti, legati tra di loro da rapporti strutturati, ben delineati eppure sempre freschi anche nella, inevitabile, ripetitività di soluzioni; un microcosmo in cui ognuno ricopre un determinato ruolo ed interagisce con gli altri fedele alla propria figura; in cui le situazioni costanti, i “tormentoni”, aggiungono continuamente tasselli non solo di sottile e garbato umorismo, ma anche per una lettura globale ed approfondita che può rivelare significati nascosti. Le disfatte di Charlie Brown nei campi di baseball, negli amori, nel far volare gli aquiloni, travalicano il loro ruolo di scenetta comica per diventare riflessione sulla sconfitta, sulle cadute: chi, se non un bambino, un animo in formazione, può rialzarsi sempre anche di fronte alla sfortuna? Il fascino della vita adulta riflessa nelle battute e nei dilemmi di queste “noccioline” è di certo uno dei motivi principali di tanto successo, ma non certo l’unico. In questa settima uscita della collana, vengono raccolte una selezione di pagine domenicali a colori dedicata a Snoopy & company, certamente parziale, ma sempre gradevole. Per un approccio più filologico non possiamo che consigliare l’edizione di Baldini Castoldi Dalai. (Ettore Gabrielli).

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