Yukidama volume 1: guerra di spiriti

Yukidama volume 1: guerra di spiriti

Frutto del lavoro di MasaKoi Musoka e KumiShire, autrici italiane appassionate della cultura del Sol Levante, Yukidama è l’elegante epopea in sei volumi di un samurai e un musicista, che il destino fa incontrare in un mondo minacciato da guerre e demoni.

In un epoca lontana e violenta, Akari, un giovane di stirpe samurai, e Kyoka un bambino che aspira a diventare musicista, affondano i primi passi nella neve verso un futuro abitato da demoni e spiriti assetati di vendetta.

È con queste parole che il lettore viene accolto tra le pagine del primo volume di Yuki no Hitodama, o Yukidama, fumetto dall’ambientazione nipponica scritto da MasaKoi Musoka e disegnato da KumiShire, nomi dietro i quali si celano due italianissime autrici che  hanno deciso di raccontare in sei volumi a fumetti e due light novel (brevi romanzi illustrati) le vite di due uomini vissuti nel Giappone feudale che per imprevedibili svolte del destino si troveranno a combattere insieme contro demoni e spiriti.

Finanziato con successo grazie a una campagna indetta su Indiegogo, il primo volume della saga si presenta fin da subito con molte frecce al suo arco; prima fra tutte una storia ricca e complessa, con molti buoni spunti e personaggi sfaccettati dai destini misteriosi che il lettore imparerà a conoscere a poco a poco.

Ma non sono da meno i disegni, in alcuni punti ancora in divenire ma sicuramente interessanti, e con un approccio personale e “alto” alla materia. Ulteriori elementi positivi sono la capacità di entrambe le autrici di padroneggiare il mondo che vogliono raccontare, un mondo distante nel tempo e nello spazio, e le numerose citazioni e i riferimenti “nobili” che si rifanno all’arte e alla letteratura Giapponese. Infine, è degno di nota l’albo stesso, ben curato, ricco di numerosi contenuti speciali, che dimostra di meritare i fondi che ha raccolto.

Riguardo i testi convince l’approccio ampio e arioso al racconto, con molto spazio dedicato ai singoli personaggi, ai loro caratteri e ai rapporti tra loro. Il cast è molto ricco, eppure a tutti è dato adeguato spazio, e alcuni misteri riescono a tener desta l’attenzione del lettore. L’impianto storico è sicuramente solido, ed è facile conoscere  e apprezzare le personalità dei vari eroi o chiedersi cosa ne sarà di loro, visto che le loro sorti sembrano essere tutt’altro che tranquille.

Buoni i dialoghi, valido il ritmo, mai fuori luogo l’ironia o la comicità, e risulta molto azzeccata anche l’idea di affiancare al fumetto, tra un volume e l’altro, delle light novel –  la prima delle quali già in corso di pubblicazione in rete –  che non si limiteranno a essere un semplice approfondimento ma saranno ambientate dieci anni nel futuro dei protagonisti. C
iò che il lettore scoprirà con la loro lettura saranno dunque le conseguenze di fatti che ancora gli sono ignoti, il finale di un viaggio del quale potrà divertirsi a ricostruire pian piano il percorso, scoprendo cosa è accaduto in quel lasso di tempo, a chi, per quali ragioni, e con quali risultati. Una buona idea, che si spera possa riuscire ad arricchire il narrato.

Di contro, però, se è vero che l’albo ha dei modi di raccontare e degli stilemi tipici del manga, con un soffermarsi intorno alle cose, un passo lento, ampi spazi dedicati alla riflessione e al sentimento, è altrettanto vero che alla fine delle 80 pagine l’impressione è che il racconto si fermi quasi solo alle sue  premesse. Per quanto piacevole, e senza mettere in dubbio il talento delle autrici, la storia appare non del tutto “spiegata” o “avviata”, e al momento – sebbene tutto venga poi approfondito e chiarito nelle note – leggendo solo il fumetto risulta difficile capire esattamente di chi o di cosa si parlerà, a chi o a cosa dobbiamo dare la nostra attenzione e perché.

Troppe premesse possono danneggiare anche il miglior racconto (tanto per dire, una regola del teatro è che le storie più belle sono quelle che non raccontano un fatto, quanto piuttosto le conseguenze di esso), e se consideriamo il fatto che spesso i tempi di lavorazione di queste opere autoprodotte sono lunghe forse sarebbe stato meglio che Yukidama giocasse fin da subito tutte le sue carte migliori; o almeno offrisse in questo primo numero molte pagine in più. La speranza è che i volumi successivi entrino nel vivo senza tenere troppo a lungo sospeso un lettore che potrebbe anche decidere (sbagliando, o per troppa poca capacità di mantenere viva la sua attenzione) che tutto sommato il gioco non vale la candela.

Dal punto di vista grafico i disegni di KumiShire fanno sicuramente bene il loro lavoro, sebbene a volte in maniera non ancora compiuta. A tavole molto ben congegnate, ad anatomie armoniche ed eleganti, a una grande espressività dei volti, a delle pennellate “a secco” che ricordano tantissimo le antiche stampe giapponesi e convincono in pieno in quanto a bellezza, fanno da contraltare alcune pagine più incerte, con personaggi “sospesi” nelle vignette, o colori appena abbozzati, o un uso di primi piani che a volte lascia le azioni sullo sfondo.

Ovviamente parte di ciò è dovuto allo stile usato, che si rifà a un certo tipo di racconto per immagine tipico del ‘600 giapponese. Pure, viste le contaminazioni più moderne e “action”, una maggiore varietà – la cui mancanza potrebbe anche essere letta come un difetto nelle capacità – sarebbe auspicabile. Detto questo, comunque, la disegnatrice resta molto convincente, interessante da seguire, in quanto dimostra in nuce una personalità forte e numerose caratteristiche positive che si spera riuscirà a impiegare sempre meglio, continuando a crescere rapidamente come sta facendo ora.

Giapponese nell’anima e non solo di facciata, come accade ad alcuni manga di autori non nipponici, e neppure succube di stili eccessivamente modaioli o trendy che spesso riducono quei fumetti a sbiadite imitazioni tutto sommato ridondanti, Yukidama si dimostra un prodotto genuinamente conscio di sé, sincero e sicuro, e quindi particolarmente riuscito lì dove vuole soltanto raccontare e disegnare una storia con una ben precisa ambientazione, e farlo nei modi e negli stili che più le si confanno.
Fermo di queste certezze, e supportato dalla genuina passione e  dallo studio intensivo delle sue autrici, il progetto ha sicuramente le carte in regola per dimostrarsi valido e coinvolgente. Una lettura convincente, sicuramente raccomandabile principalmente a quei lettori appassionati di questo genere di ambientazioni, e che non deluderà il pubblico che lo ha sostenuto e al quale è dedicato.

Abbiamo parlato di:
Yuki no Hitodama v.1: primo inverno
MasaKoi Musoka, KumiShire
Autoproduzione, 2018
82 pagine, brossurato, colore – 13,50 €
NO ISBN

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