Cani, gatti, topi, maiali, conigli, opossum, leoni: abbiamo sempre abusato degli animali, in versione più o meno antropomorfa e più o meno umoristica, per esprimere i nostri umanissimi pensieri. Forse perché certe cose, in bocca a felini, roditori e quant’altro, appaiono tanto più innocenti e innocue quanto in realtà incisive e pungenti. Il loro punto di vista, meno evoluto e meno meschino, sa essere implacabilmente neutro, implacabilmente lontano da invidie, gelosie, complottismi, ignoranza: pura e spaventevole verità.
Tocca così anche a questi Passer domesticus, compagni poco appariscenti dei nostri rifiuti e dei nostri cornicioni, sbeffeggiare l’umana specie in tutte le sue contraddizioni.
Rarissimo esempio di fumetto greco proposto in Italia, Voli radenti si distingue anche per l’identità nascosta del proprio autore, che si cela dietro lo pseudonimo di Arkas, e la cui vera identità continua dopo anni a essere segreta, anche per il suo completo rifiuto di rilasciare interviste o dichiarazioni sul suo lavoro – il quale, in effetti, è già pieno delle parole dei suoi loquaci personaggi. Un personaggio curioso, schivo a quell’apparire che sembra invece un elemento oramai fondamentale dei personaggi più o meno pubblici.
Queste particolarità non basterebbero certo da sole a rendere interessante la serie di Voli Radenti, che pero’ si regge benissimo sulle proprie gambe indipendentemente dall’identità o dalla nazionalità del proprio autore.
Protagonisti sono due passeri, un padre e il suo tremendo figlioletto. La madre dell’uccellino è fuggita al sud con una rondine, abbandonando il compagno e il volatile ancora infante. Il rapporto tra i due è un continuo battibecco, tra la volontà di ribellione alla figura paterna del piccolo, e il disperato tentativo di educarlo da parte dell’adulto, ancora convinto che, un giorno, sua moglie tornerà in lacrime, pentita per la sua fuga.Su questo schema si sviluppano le tavole di Arkas, una serie di gag pungenti e incisive basate in gran parte sugli scontri verbali tra i due pennuti, o sull’effetto devastante del piccolo sulla comunità di volatili della città, oramai senza pace.
“– Papà, io non ce l’ho la mamma?
– Ce l’hai, ma ci ha lasciati! Se n’é andata con una rondine! Si è innamorata ed è scappata con lui al sud, senza pensare a nessuno! Né al suo uomo né al suo piccolo innocente angioletto!
– La puttana!“
L’autore non risparmia acidità e humour cattivissimo, rendendo per questo i pennuti protagonisti molto umani, ma approfittando dell’assoluta mancanza di barriere del giovane passero per uscite al vetriolo capaci di spiazzare. Nella divertentissima cattiveria di questi uccelli, Arkas riversa non solo la sua abilità nel creare gag su schemi collaudati, ma anche su altri argomenti introdotti in maniera più sottile, l’ambientalismo su tutti, che gli stanno evidentemente a cuore.
“– Papà, guarda quanto mi assomigli!
– No, sei tu che assomigli a me, perché sei mio figlio.
– E tu a chi assomigli?
– Io assomiglio a mio padre e lui somigliava a suo padre. Così anche tuo figlio ti assomiglierà e suo figlio assomiglierà a lui!
– E perché continuiamo? Aspettiamo la sorpresa?“
Abituati principalmente al formato striscia in bianco e nero, serve forse un attimo di tempo per prendere il ritmo allargato delle pagine a colori, ma il meccanismo di fondo della ricerca del climax e della chiusura rimangono i medesimi. Immergersi nell’Atene di Arkas, ritratta solo attraverso il segno della presenza dell’uomo, mai protagonista ma presente sotto forma di palazzi, pali, spazzatura, é un benefico bagno di ironia amarissima e disincantata, lucida analisi del rapporto tra padre e figlio, o più genericamente tra le persone. Un umorismo che spicca per intelligenza e acume, e che rende la lettura di questi albetti, dal costo non irrisorio, ma ampiamente ripagato dal contenuto, veloce e travolgente.
INCONTRO CON MARCELLO BUONOMO – LAVIERI EDITORE
Incuriositi dall’attività di questa nuova casa editrice, abbiamo rivolto alcune domande a Marcello Buonomo, che l’ha fondata assieme a Rosa Lavieri, dopo una decennale esperienza nella Ipermedium Libri (editore specializzato in saggi di area sociologica). I programmi generali dell’editore vengono così riassunti: ricerca e riproposta di testi di alta letteratura italiana e tedesca (al momento è già in traduzione un’opera di Arno Schmidt); piccola editoria di promozione e informazione delle realtà locali della Regione Campania, il fumetto e graphic-novel.
Lavieri editore si affaccia nel mondo dei fumetti con la serie di Arkas, mentre già annuncia un volume dell’italiano Cardoselli. Come siete arrivati alle “nuvole disegnate”?
Al, solito: per caso o per destino. All’inizio con la nostra società, data la precedente esperienza con l’Ipermedium libri, intendevamo produrre servizi editoriali anche ad altri editori. Diciamo che “l’incoraggiamento” di persone amiche ci ha spinto a fare il primo passo e fondare quindi un nostro marchietto editoriale (“per servire la nostra piccola comunità”).
Lo chiamo il vizio dell’editore: quello di non saper rinunciare a pubblicare un libro che ti piacerebbe realizzare con le tue mani. Siamo partiti con un volume sulla basilica benedettina di S.Angelo in Formis; illustrato, interamente a colori, le foto degli affreschi come sfida. Non s’é potuto resistere!
Con Arkas è stata la stessa cosa: è scattato “il vizio”. Priscilla Maddaloni, nostra amica e futura traduttrice dei volumi, era in cerca di un editore italiano per Arkas; erano anni che non ci vedevamo e, venuta a sapere della nostra attività, venne a chiederci se conoscevamo altri editori a cui proporlo. A dirla tutta, ci siamo anche incontrati per caso, proprio nei giorni in cui pensava di chiamarci, mi ha detto di questo “Arkas” e siamo andati a casa sua… Alla vista delle sue tavole mi era già scattato il desiderio: nel giro di poche ore, consultata Rosa, avevamo già deciso di farlo… insomma, non pensiate male, dopo poco più di un mese i contratti con Arkas già traversavano l’Egeo. Una fulminazione disegnata, altro che semplici nuvole!
Sono pochi i fumettisti greci che si sono affacciati sul mercato italiano. Come è caduta la scelta sulla serie Voli Radenti per il vostro debutto?
La scelta su quale fumettista greco, come detto, non si poneva: si vede ad “occhio nudo”, e poi ne abbiamo avuto conferma, che in tutta la sua originalità Arkas è tra i più internazionali degli autori greci. Voli Radenti è forse la maggiore espressione della sua universalità: il tema affrontato (rapporto genitore/figlio) è imprescindibile in qualsiasi cultura, specie di area Occidentale e, sebbene non sia la prima volta che pargoli sagaci e genitori afflitti vengano portati sulla carta disegnata, man mano che si prosegue la lettura ci si accorge della profonda e radicale originalità di questa serie.
Quale, in breve?
Semplicemente i mondi dei genitori e dei figli non sono soggettivamente separati e nemmeno sono sviluppati in modo parallelo e indipendente. Con Arkas questi mondi si compenetrano, si incontrano e si scontrano. Il figlio non ignora i pensieri ed i sentimenti del padre (e viceversa), anzi i due protagonisti ne parlano fin troppo. Cio’ non impedisce pero’ al piccolo di dare colpi bassi al padre il quale, a sua volta, qualche soddisfazione maligna… se la prende. Come ci ha fatto notare una “fan”, madre e psicologa, questo è effettivamente quello che accade in realtà nelle giovani famiglie del nostro tempo.
Sono usciti due numeri e il terzo arriverà dopo l’estate. Come è stato finora il riscontro in fumetteria e nelle librerie di varia?
Anche se le vendite non mancano, non si può ancora parlare di vero riscontro in librerie e fumetterie poiché l’autore “Arkas”, come tutte le nuove proposte (ci hanno spiegato) deve ancora essere conosciuto da un pubblico abbastanza ampio. Quando noi annunciamo un evento o un’uscita sono ancora relativamente pochi (in Italia) gli appassionati di Arkas per muovere gli indici “statistici”.
Posso parlarti del riscontro di pubblico, delle persone: ebbene, finora chi ha aperto uno dei volumi ed ha avuto la pazienza di leggere un paio di tavole, ne è rimasto entusiasta. Ovviamente il pubblico di Arkas ha una determinata età, diciamo dai 25/27 anni in su, per questo ho parlato di pazienza: chi si è ritagliato un minuto per osservare il lavoro di Arkas, per una ragione o per l’altra (l’umorismo, la profondità, i colori, le caricature o gli sfondi) lo ha apprezzato e comprato, e resta in attesa del volume successivo. La mia preghiera è che non siano gelosi e lo facciano vedere agli amici!!!
Come avete trovato il mercato del fumetto, rispetto a quello librario? Differenze, similitudini, pregi, difetti…
Certamente diverso. Dal punto di vista del cosiddetto “consumatore”, il mercato del fumetto è sicuramente più stratificato ed anche più “esperto”. In qualche modo ognuno, secondo l’età e la cultura, sa cosa vuole e, per fortuna, può trovarlo. Ci sono pero’ molti che non sospettano nemmeno quello che il “fumetto” può dare (io/noi ero tra questi) e quindi spesso non continuano la loro personale ricerca di intrattenimento e gratificazione culturale (ed anche esistenziale). Ecco, la “stratificazione” di cui parlavo, sembra che chi consumi manga o supereroi raramente si affacci, per questioni di gusti o di “stile”, su una altro “genere” e allora, spesso, quando ne è pieno, semplicemente smette di leggere.
Il mondo del libro sembra lasciare intravedere di più le sue possibilità: il fumetto in Italia è stato logisticamente e culturalmente segregato: colpa nostra…
Non vorrei parlare troppo del mercato dal punto di vista della distribuzione: chi conosce la situazione generale non saprà di più proprio da noi, né questo mi sembra uno spazio sufficientemente grande per parlarne. Possiamo dal canto nostro dire che è stato un piccolo shock per noi passare da una “dimensione” all’altra. La distribuzione libraria, forte di una prassi discutibile o meno, assorbe gran parte della tiratura per proporla sugli scaffali. Quella dei fumetti si basa sulle riviste che anticipano le uscite: il libraio o il cliente delle fumetterie fa gli ordini su questi cataloghi. Risulta logico che una completa novità, per quanto descritta nei particolari sul catalogo, è un acquisto alla cieca che non ti garantisce la qualità dell’opera e dell’oggetto-libro: e in tempi di magra perché rischiare? Pochi lo fanno e pochi coraggiosi l’hanno fatto con noi (e ancora li ringraziamo!).
Entrambi i metodi hanno dei pregi e dei difetti: la libreria permette la visione diretta in anteprima del volume e permette l’acquisto d’impulso, ma necessita di più grandi movimenti di merci e denaro (crediti che vanno avanti e indietro senza approdare a vera liquidità a chi di diritto) per non parlare dello spreco di carta che torna al macero; la fumetteria, priva di tali difetti (in teoria l’editore può basare la tiratura sulle prenotazioni) non permette pero’ una scelta più libera e varia del cliente e del libraio. Un sistema misto sarebbe l’ideale: con conti deposito per le novità assolute (a rischio dell’editore che vuole prenderselo e dello spazio in fumetteria). Forse sto parlando dell’ideale per noi o per i piccoli editori, ma se vogliamo un consumatore più emancipato ed attento (come spesso sento dire dagli addetti ai lavori) dobbiamo anche dormire tranquilli nel pensiero di averlo messo (noi editori e librai) nella condizione di ricevere tutte le informazioni.
Dopo Voli Radenti e Disorder di Cardoselli/Gorgoni, altri progetti in cantiere, altri fumetti previsti? Come pensate di impostare la vostra linea editoriale?
Questa è una domanda difficile. Come detto, siamo approdati (e tornati) al fumetto per una combinazione di eventi e volontà. è stato come un impulso che adesso stiamo sintonizzando meglio per il futuro. Altri fumetti ed altri autori sono in progettazione, due sono addirittura sulla soglia del cantiere! Annunciarli adesso pero’ è presto: siamo piccoli (ma cresceremooo) e ci concentriamo su pochi lavori alla volta – e questo, ci dicono, si vede dalla cura e qualità dei risultati. Per adesso, mentre aspettiamo che i materiali dei nostri progetti supersegreti siano pronti per la tipografia, ci occupiamo della promozione di Arkas, del duo Cardoselli-Gorgoni e del “giovane” fumettista napoletano Paco Desiato che presto ci donerà una “chicca”, “Omar Moss”, rivolta al pubblico più giovane ma non solo. Di Omar Moss stiamo addirittura progettando una serie.
Intanto tireremo giù questa benedetta linea editoriale che assolutamente non vogliamo dritta e nemmeno a zig-zag. Forse ci piacerà curva, ma stiamo anche pensando a funzioni complesse quali quelle generanti paraboloidi, ellissoidi e compagnia bella… Vabbé, te lo dico: la nostra linea a funzioni complesse genererà fumettoidi. Discreti, forse difficili, stimolanti per lui, lei e l’altro.
Riferimenti:
Arkas, official site (principalmente in greco) – www.arkas.gr
Lavieri Editore – www.lavieri.it
Lavieri Editore, sezione fumetti – www.lavieri.it/comics/homecomics.htm