Top Ten 2010 – Paola Bristot

Top Ten 2010 – Paola Bristot

I migliori fumetti del 2010 scelti da Paola Bristot

PAOLA BRISTOT
Accademia Belle Arti di Bologna – Vivacomix


1) Tre taccuini di Art Spiegelman (Einaudi)

Scusate la debolezza della bibliofila, il piacere di vedere i tre sketch-book di Spiegelman, editati come copie anastatiche ha avuto il sopravvento su ogni altra considerazione critica e vinto tutte le resistenze anche di fronte al costo non proprio economico del pacchetto rilegato con cintura elastica come si stringevano i libri per il trasporto tanti anni fa. I disegni di Spiegelman spiati dalle sue note a margine, schizzi preparatori di Maus, prove di colore sono tutti da gustare uno per uno, ciascuno con la propria storia scritta in potenza.

2) Gaza 1956 di Joe Sacco (Mondadori)
Questo per me è il miglior libro scritto dal già celebre scrittore, giornalista americano. Qui Joe Sacco riesce ad esprimere compiutamente lo scenario, il grande affresco di una storia contemporanea trascritta dal cronista che la vive in prima persona. La sensazione di stare dentro i fatti mentre accadono con la consapevolezza e la capacità di trasmetterli è una dote che tutti gli riconoscono e che in Gaza trova la sua massima espressione.

3) Quaderni ucraini di Igort (Mondadori)
Igort si addentra in questo libro nella storia oscura della popolazione ucraina, partendo dal basso, raccogliendo le testimonianze dirette dei sopravvissuti alle epurazioni staliniste in Ucraina. L’autore ha tessuto il suo romanzo dandocene delle toccanti anteprima nel suo blog e poi affinando la sua ricerca nella scrittura a fumetti di un romanzo come nelle sue corde, molto personale e stilizzato.

4) Wilson di Daniel Clowes (Coconino Press-Fandango)
Le tavole auto-conclusive di Wilson colpiscono per il cinismo e il crudo realismo con cui Clowes ritaglia una storia a episodi che in effetti non ha un inizio né una conclusione apparente. La scelta dell’avvicendamento tavola dopo tavola di un racconto attorno a un personaggio ‘senza qualità’ è una sfida che l’autore ha affrontato con estremo controllo. Così siamo noi lettori a tessere il prima e il dopo a incasellare le informazioni a singhiozzo ricostruendo e sentendo tutto il peso della provincia americana come cornice ‘senza qualità’.

5) Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior (Coconino Press-Fandango)
Questo romanzo è davvero come ci si può immaginare un romanzo in senso classico. Una storia costruita a dovere, tecnicamente semplice nel suo svolgimento e sviluppo, ma proprio per questo ha una sua integrità non semplice da raggiungere, spesso voluta e cercata da molti scrittori, ma disattesa. Invece ecco che 5mila chilometri al secondo riesce ad incastrare intreccio e disegno, convincendoci che l’autore ormai non è più solo un giovane promettente.

6) Anna Politkovskaja di Francesco Matteuzzi e Elisabetta Benfatto (Becco Giallo)
La presentazione di Anna Politkovskaja nel libro di Francesco Matteuzzi ed Elisabetta Benfatto Ë realizzata con completezza di documentazione e approfondimento giornalistico, due qualità che emergono nel racconto a fumetti. Difficile il confronto con una realtà complessa e a noi così vicina come quella della Russia contemporanea, ma la traduzione, seppur romanzata, ci restituisce la sensazione della schiacciante brutalità del potere. Molto bella la parte che ricorda la strage della scuola elementare di Beslan in Ossezia raccontata con un’originale soluzione grafica.

7) Cronache dalla palude di Francesca Ghermandi (Coconino Press-Fandango)
Il vorticoso linguaggio di Francesca Ghermandi trova in questo romanzo una delle più efficaci espressioni. La parola grottesco è la prima che associo alla sensazione ultima, una volta letto, grottesco, amaro, al vetriolo… È una palude dove il senso Ë andato smarrito, dove non ci sono possibilità di scampo, Ë una palude che inquadra precisamente lo scenario storico assolutamente altrettanto sconfortante che stiamo attraversando.

8) Garibaldi di Tuono Pettinato (Rizzoli Lizard)
E’ veramente divertente il ritratto di Garibaldi che ci consegna Tuono Pettinato. Il libro è proprio ben riuscito: bella la veste grafica a colori pop, molto iconico il tratteggio caricaturale dell’eroe dei due mondi. Le vicende storiche di un momento travagliato dell’Italia pre-unitaria non sono trascurate, ma rilette in chiave umoristica che trova momenti di autentica comicità.

9) Ciao Ciao Bambina di Sara Colaone (Kappa edizioni)
Ciao Ciao bambina
Ë una storia ambientata alla fine degli anni ’50 disegnata a colori pastello con una colonna sonora che la percorre tutta come un film… L’autrice ha scelto un segno delicato e un modo molto personale di raccontare una delle tante vicende che hanno per protagonisti i molti emigrati in Svizzera nel periodo che segnava il passaggio dal dopoguerra al boom economico degli anni ’60. Una scelta indovinata.

10) Logicomix di Apostolos Doxiadis, Christos H. Papadimitriou, A. Papadatos e A. Di Donna (Guanda)
Ho inserito questo libro nella classifica come una specie di ‘contenuto extra’. Si tratta di una storia sui generis, legata a una delle figura pi_ autorevoli del pensiero contemporaneo Bertrand Russel. Sarà perché è uno dei miei filosofi preferiti, sarà perché sento il bisogno di una logica stretta per tenermi ferma al tempo presente, ma credo che il piacere di una storia raccontata semplicemente senza particolari aspettative, piuttosto con una certa sincerità e pulizia, vada premiata.

Fuori classifica:
L’inverno d’Italia di Davide Toffolo (Coconino Press-Fandango)

Il tema complicato e poco conosciuto di questo libro riguarda un pezzo di storia che non trova posto nei manuali che abbiamo studiato: l’occupazione italiana di parte dell’ex-Jugoslavia e la deportazione di migliaia di civili nei campi di concentramento in Italia tra il 1941 e il 1943. La scelta dell’autore nell’affrontare il delicato tema del nostro passato prossimo Ë di focalizzare la storia su due bambini, i cui nomi sono tratti da una delle liste dei bambini internati nel campo di Gonars (Ud). Il linguaggio semplice e i dialoghi dei bambini diventano profondamente drammatici e riflettono una dimensione esistenziale che nessuno di noi vorrebbe riconoscere come appartenente al nostro passato di italiani, pure la sagoma del campanile di Gonars che si staglia oltre il filo spinato sono la sconfortante prova di una realt‡ che ci Ë appartenuta.

Segnalo questo libro perché non posso ignorarne la pubblicazione, pure avendo collaborato alla sua realizzazione mi esimo dall’inserirlo nella classifica.

 

MENZIONE STORICA

 

1) Interiorae di Gabriella Giandelli (Coconino Press)

2) Mumin e i briganti di Tove Jansson (Black Velvet)

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