10 fumetti da leggere se non avete mai letto un fumetto (prima parte)

10 fumetti da leggere se non avete mai letto un fumetto (prima parte)

Qua nelle retrovie abbiamo l’ambizione di collegare e raccordare i vari quartieri della città della letteratura. Per questo ho pensato di scrivere un pezzo dal titolo accattivante su dieci fumetti che probabilmente vi piacerà leggere se non avete mai letto un fumetto.

Per prima cosa, che vuol dire non aver mai letto un fumetto? Almeno un Topolino l’abbiamo letto tutti. Un Dylan Dog, un Tex, un manga qualsiasi…

Quello che intendo è: se non avete mai scelto di leggere un fumetto. Se non avete mai comprato o preso in prestito un fumetto con le stesse aspettative che avreste avuto per un romanzo.

Ecco, se volete allontanarvi dal grande e popoloso quadrante cittadino delle storie senza immagini… dove potreste andare?

Ho deciso di usare come punto di partenza questa classifica, piuttosto vaga, dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni per suggerire un titolo a fumetti per ogni titolo di romanzo (o di ciclo di romanzi). Non ho tenuto conto dei manuali e delle altre opere non-fiction, con un’eccezione, e delle ripetizioni (diversi romanzi di uno stesso ciclo).

Ovviamente avrei potuto trovare altre classifiche: i libri più venduti del 2016, i libri più amati di tutti i tempi, i classici indimenticabili… ho scelto questa, non vogliatemene, in futuro potrò usarne altre. Per fortuna ho letto quasi tutti i libri in questa classifica, per quelli mancanti mi sono documentata e ho cercato di fare del mio meglio.

Ecco i primi cinque, a partire dal basso:

10) Se ti è piaciuto Walden, ovvero vita nei boschi, Henry D. Thoreau. Davvero? Nella mia ignoranza, non ho mai preso in considerazione l’idea di leggerlo, sicuramente sbagliando. Insomma, iniziamo proprio da uno dei libri che non ho letto. Ma non disperiamo. La quarta di copertina dice: “Nel luglio 1845 Henry Thoreau, a ventotto anni, lascia la sua città natale e va a vivere sulle rive del lago Walden, in una capanna da lui stesso costruita, e vi rimane oltre due anni. Nella quiete dei boschi coltiva il suo orto, legge, osserva gli animali, passeggia nella natura o fino a qualche villaggio vicino, scrive, fa piccoli lavori in casa, nuota. Thoreau vuole “marciare al suono di un tamburo diverso” e cerca la libertà immergendosi nei ritmi della natura. Testo seminale della consapevolezza ambientalista e caposaldo della controcultura americana, “Walden” è il resoconto autobiografico di questo esperimento di vita solitaria, la cronaca quotidiana di un ritorno alla semplicità, una dichiarazione d’indipendenza dalla pochezza morale di una società dedita all’accumulazione di ricchezza.”

Ora, voi direte che sono un po’ merda, ma dato che Walden è un testo seminale della consapevolezza ambientalista e un caposaldo della controcultura americana, non posso esimermi dal suggerirvi un fumetto a) britannico, b) indipendente, c) che usa la controcultura e la consapevolezza ambientalista come base per costruire una storia sarcastica, letteraria e molto umana: Tamara Drewe, di Posy Simmonds.

Ora, di Tamara Drewe avreste potuto vedere il film – che è diretto da Stephen Frears, mica pugnette – che però è fondamentalmente infedele allo spirito dell’opera.

Nel “vero” Tamara Drewe, per cominciare, la protagonista non è Tamara Drewe, ma gli scrittori ospiti del ritiro creativo per scrittori accanto alla dimora avita di Tamara. All’epoca dell’uscita sul mio blog scrivevo: “Il fatto è che Tamara Drewe è avvincente. Sembra strano: in fondo parla delle avventure non proprio mozzafiato di un gruppo di scrittori in un ritiro per scrittori nella campagna inglese. È una critica davvero caustica del mondo dell’editoria, dei vezzi degli scrittori e delle bassezze degli almost-famous.

Ma è anche compassionevole, in certi punti, lieve, ironico e incredibilmente umano.
Mi sono immedesimata a turno con tutti i personaggi: il grasso, pigro, invidioso intellettuale Glen Larson; l’iper-efficiente Beth; le ragazzine del paese, che fanno celebrity-watching dalla vecchia tettoia dell’autobus.

L’unica con cui non riesci a immedesimarti è proprio Tamara Drewe. Ma è normale: Tamara non è un personaggio in cui ti devi immedesimare. Al massimo può farti un pochino pena, ma giusto un pochino.”

Tamara Drewe è un fumetto intellettuale, ironico, una riflessione sulle idiosincrasie del mondo moderno e sui cosiddetti “First-World-Problems”. È anche un fumetto “diverso” dal punto di vista grafico, perché è quasi a metà strada tra fumetto e romanzo. È tradotto benissimo, ma – coff – non è certo questa la parte importante…

9) Se ti è piaciuto Romanzo Criminale, Giancarlo De Cataldo. Un libro duro, avvincente, che descrive il mondo e il sottomondo criminale romano negli anni ’70.

criminal, brubaker e phillipsA voi suggerisco di provare Criminal, di Ed Brubacker e Sean Philliphs, una serie pluripremiata e piuttosto dura, una riflessione sul genere crime che fa del realismo il suo punto di maggior forza.

Ogni volume è autoconclusivo e centrato su un diverso personaggio, ma questi personaggi vivono nello stesso universo narrativo, nell’immaginaria Center City, frequentano lo stesso bar e hanno una storia in comune di due generazioni di criminali. Con il suo socio Ivan, Tommy Patterson gestisce il gruppo di borseggiatori più attivo della città e insegna il mestiere a suo figlio di otto anni, Leo.

Quando Tommy viene arrestato per l’omicidio di Teeg Lawless Ivan si prende cura di Leo e gli spiega quali sono le regole da seguire per tenersi alla larga sia dalla prigione che dall’obitorio.

criminal

Più o meno nello stesso periodo vengono arrestati i due figli di Teeg Lawless. Mentre suo fratello Ricky, quindici anni, viene spedito in un campo di lavoro giovanile, a Tracy Lawless viene offerta una scelta: andare in prigione o unirsi alle forze armate.

8) Se ti è piaciuto L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Oliver Sacks. Lo so, non è un romanzo. È un libro bellissimo, come tutti quelli scritti da Oliver Sacks, da un neurologo-scrittore che ci manca molto. Ma anche se non è un romanzo, sono storie.

A voi suggerisco Rughe, di Paco Roca, un fumetto davvero bello che con i libri di Sacks condivide, a mio avviso, la visione di fondo. Rughe parla di un anziano pensionato, Emilio, affetto dalla malattia di Alzheimer. Non può più essere accudito dai parenti e così, su decisione del figlio, viene affidato a una clinica-casa di riposo. “Lì, tra i muri che delimitano un’esistenza misera – scandita solo dai pasti, dalle medicine e dai pisolini degli ospiti – stringe amicizia con un gruppo di anziani con cui condividere il peso della malattia e della reclusione.

Un giorno, però, alcuni amici, i coniugi Modesto e Dolores, vengono spostati al piano superiore, dove alloggiano tutti gli anziani e malati che necessitano di continua assistenza: la malattia di Modesto, affetto anche lui dall’Alzheimer, è infatti degenerata e la moglie ha deciso di seguirlo.”

rughe, paco roca

Data la tematica uno potrebbe aspettarsi una storia strappalacrime, ma non è così. Rughe è asciutto e nei punti in cui diventa commovente lo fa agendo per sottrazione. È scritto molto bene, disegnato molto bene e se vi piace Sacks lo amerete.

7) Se ti è piaciuto Il casellante, Andrea Camilleri (e i suoi libri del commissario Montalbano in generale). Per Camilleri non c’è bisogno di presentazioni – e non ne farò. Vi suggerisco un fumetto che ha alcune delle qualità dei libri con il famoso commissario: l’ironia, lo spirito a tratti dissacrante, una raffinatezza non immediatamente evidente, ma che rende memorabile ciò che molti altri hanno fatto risultando solo banali. Le differenze stanno invece tutte nell’umorismo nero che permea questo fumetto, le cui storie brevi e fulminanti ci riportano alla “Novaiorche” degli anni ’30, tra gangster italoamericani e pupe in tacchi a spillo e calze con la riga. Sì, sto parlando di Torpedo di Abulí e Bernet. Attenzione, in realtà il primo disegnatore della testata fu Alex Toth, ma molto presto lui e lo sceneggiatore entrarono in conflitto per alcune scene troppo “cattive”. torpedo di abuli e bernetBernet nelle scene cattive ci sguazza, sono il suo piano quotidiano, quindi le cose di lì in poi andarono bene, anzi benissimo. Luca Torelli, alias Torpedo è un gangster che cerca di tirare avanti con mezzi illeciti durante la Grande Depressione. Torpedo vorrebbe essere cattivo, cattivissimo, spietato, violento e, per di più, un vero maschio da monta. Purtroppo la sua crudeltà si scontra spesso con un animo non così nero, la turpe incompetenza del suo aiutante o la semplice sfiga. Leggetene una storia a ufo in libreria sfogliando il volume e poi ditemi se non volete la collezione di volumi completa.

torpedo, abuli e bernet

6) Se ti è piaciuto Parti in fretta e non tornare, Fred Vargas, o uno degli altri libri con il commissario Adamsberg. Che non sono il solito giallo, per nulla. Sono libri su uno spalatore di nuvole che indaga nell’animo umano con sguardo solo apparentemente distratto, libri pieni del fascino esotico dei dettagli ormai dimenticati della storia e delle stravaganze dei luoghi.

corto maltese, una ballata del mare salatoPotrete forse obbiettare che non c’entri nulla, ma io vi propongo Corto Maltese, una ballata del mare salato di Hugo Pratt. Un po’ perché tutti dovrebbero leggere Corto (ne ho già parlato qua), un po’ perché questi due marinai, uno di terra e uno di mare, condividono uno stesso spirito un po’ malinconico, un po’ svagato, incrollabilmente libero. E come Adamsberg, neppure Corto abbandona mai la pietas dovuta a ogni altro essere umano, non smette mai di voler capire aldilà delle apparenze e di collezionare stranezze.

corto maltese una ballata

Per ora ci fermiamo qua, i prossimi cinque fumetti nel prossimo post.

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