I neretti riportati sono quelli presenti nella mail, a cui sono state solamente fatte delle correzioni minime per migliorarne la leggibilità (maiuscole, punteggiatura, spaziatura) senza toccare il contenuto.
“Gentile Gabrielli
mi sono accorta della pubblicazione del vostro speciale sul libro Sciò! su segnalazione di alcuni lettori. La vostra collaboratrice Mauric mi aveva assicurato che mi avrebbe avvisato, invece dopo avermi mandato le sue ultime domande per integrare l’intervista c’é stato il silenzio. Ma questa è solo una questione di stile…. anche se indicativa.
Le dico con franchezza che la recensione Mauric e la composizione dello speciale stupiscono
– io non ero a conoscenza del parere Mauric sul libro;
– nei nostri contatti lei si è limitata solo a fare domande e non a esprimere un parere e i contatti si sono limitati a una serie di domande via mail poi integrate da altre domande;
– nonostante il doppio invio di domande, le stesse non vertevano assolutamente sugli argomenti che secondo la Mauric rendono il libro non valido.In più poiché avevo letto in precedenza un parere di lei, signor Gabrielli, sul libro e poiché mi risulta che lei edita LoSpazioBianco, lungi da me immaginare che il giudizio sul libro contenuto nello speciale potesse essere così negativo.
La sorpresa dunque riguarda alcuni punti:
1. non essere stata messa a conoscenza delle sua composizione;
2. la presenza di una recensione che critica il libro su argomenti che non diventano oggetto di domande rivolte a me e alla Argnani.Riguardo al punto 2 sia chiaro: criticatelo pure e stroncatelo, ma delle due l’una:
1. o non mi intervistate;
2. se mi intervistate mi contestate i punti che ritenete facciano di Sciò! una occasione persa.Perché mi chiedete di Fuorispazio, della mia storia professionale, di tante altre cose, e non mi chiedete perché secondo voi avrei fatto un libro sbagliato? I lettori mi hanno detto: ma tu sapevi della recensione? Perché l’intervista non ne tiene conto? Ma è fatta dalla stessa persona che ti ha intervistato?
La vostra decisione redazionale di pubblicare una recensione su un mio libro che verte su punti che stroncano il libro e che non mi vengono contestati, nonostante mi facciate rispondere a una sequela di domande che compaiono in uno speciale di cui la recensione fa parte, non è una buona scelta In questa operazione, e di qui il fatto di non essere stata avvertita, avete “nascosto” qualcosa nella stessa fattura dello specialeGlielo dico dopo 20 anni di esperienza giornalistica da professionista: ai lettori sarebbe servito molto di più sentirmi rispondere a domande relative ai punti che la vostra redazione, forse dopo un primo innamoramento di breve durata, ritiene deboli di Sciò! Anziché leggermi su aspetti della mia attività professionale di contorno.
Confronti i neretti, ma non solo, della recensione Mauric e si accorgerà che non sono diventati punto di domanda nell’intervista, come avrebbe dovuto essere
(“é come se mancassero alcuni capitoli…” “Lo stesso Elfodiluce, sul portale gay.it (Leggi la recensione di Valeriano Elfodiluce su gay.it), nota la mancanza di relazioni gay maschili (non si vede mai un bacio tra due ragazzi) e dà una valenza piuttosto maliziosa ai personaggi omosessuali di ogni storia, siano essi primari o secondari”, “Sciò” ha il sapore di un’occasione persa…. “Sciò!”, più che un romanzo, è un saggio, Se la vaccarello avesse usato un tono meno giovanilistico…” ecc. ecc .).E poi, andiamo… citare un recensore che dice che mancano i baci gay… ritenendo che questo sia segno di mancanza di relazioni maschili!
C’é un amplesso gay, e riportiamo il parere di chi dice che mancano i baci? E contemporaneamente ci si lamenta che il libro è di nicchia? E che dire delle relazioni lesbiche che, a differenza di quanto avviene in tante altre opere, sono ben rappresentate in Sciò! ? E che dire della ricerca di sé di alcuni protagonisti che è tra le assolute novità di Sciò!? Baci gay sì, baci gay no segno incontrovertibile di relazioni gay maschili: la Mauric non ribatte su questo punto a Elfodiluce e neanche a me a cui ha mandato domande fiume…Ancora: mi è stato chiesto del perché avremmo omesso i baci gay? Per inciso, la Mauric non si era accorta neanche che ci sono tre protagonisti tendenzialmente etero su 8 storie…. Per lei gli etero non c’erano… Forse perché come dicono molti ragazzi “spaventati” un ragazzo etero non ha fantasie gay e neanche sogni???!!!!!
Ammetto le mie ristrettezze: leggendo la recensione Mauric Io non capisco quale sarebbe l’obiettivo che avrei mancato facendo questo libro….
E se non lo capisco io che conosco il libro a menadito, figuriamoci i lettori…. Almeno mi fosse stato chiesto: scusi, qual era il suo obiettivo facendo Sciò! ?
In questo modo potevo dire che per me non era una occasione persa e la Mauric avrebbe detto perché per lei Sciò! sarebbe una occasione persa.E poi mi sono chiesta: ma perché questa redazione si interessa tanto a una persona che a suo giudizio ha fatto un libro sbagliato?
Mi risponda Gabrielli: perché tante domande in libertà e poi una bordata sul mio lavoro senza che io possa dire la mia (e neanche la Argnani …) essendone all’oscuro? Mi creda Gabrielli dal contraddittorio viene fuori un giornalismo corretto, che chiarisce le idee ai lettori.Anziché parlare di tutto in maniera un po’ scomposta, che finisce con il sembrare contraddittoria, è meglio dire poche cose, semplici e contestabili visto che nello speciale si intervistano le dirette interessate.
Invece, nascondere il proprio parere alle dirette interessate, infittire le interviste di “curiosità”, e poi pubblicare una stroncatura e due interviste che non inchiodano le autrici con domande precise sugli elementi che hanno portato la redazione a stroncare il libro è una operazione non ben fatta e me lo lasci dire assai poco corretta.
E inoltre le chiedo: si è pentito della prima recensione a sua firma comparsa sul portale? E se sì, cosa l’ha indotta a cambiare parere? Se no, perché non ha incluso nello speciale quel suo primo scritto, in modo da segnalare i punti “caldi” di dibattito e farne punti di domanda per me e Giulia Argnani?
A volte è molto fruttuoso valorizzare le divergenze anziché soffocarle, in esse si agitano gli argomenti su cui magari ancora abbiamo solo suggestioni e idee poco chiare.
Come sarebbe stato più fertile agire senza timore delle divergenze, forse ci saremmo accorti che il terreno su cui si muove Sciò! è ancora tutto da esplorare sia per la scelta di linguaggio, sia per i temi. Forse ci saremmo accorti che le inquietudini e gli interrogativi di ciascuno di noi sull’amore e la ricerca dell’orientamento sessuale in età adolescenziale e non, e sui mezzi scelti per trattare la materia, possono diventare argomenti fortemente evocativi di ciò che agita le nostre vite essendo oggi privo di adeguata espressione Invece ci si muove in un ambito rigido (o nel chiuso di scritti di recensori che sotto sotto mal sopportano quelle che ritengono invasioni di campo).
Non è proprio questo l’obiettivo di un portale nel web? Quello di essere aperto alle innovazioni, a ciò che è fuori dal coro, sensibile alle sperimentazioni, più “democratico” nel cogliere i pareri e soprattutto ricco di spunti creativi?CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE A CORREDO DELLO SPECIALE
un caro saluto
Delia Vaccarello”
A questa è seguito un fitto scambio di altre email.
Noi difendiamo la correttezza delle nostre scelte editoriali. Ogni consiglio e critica è ben accetta perché porta arricchimento e consiglio per il futuro, e cercheremo di fare buon uso delle indicazioni pervenutaci. Riteniamo in ogni caso di non aver violato alcuna regola di deontologia professionale, e sappiamo di aver aver agito in maniera limpida, senza secondi fini, senza nessuna volontà di delegittimare il lavoro delle autrici. L’autrice ha tutto il diritto di contestare il nostro operato, ma stigmatizziamo fortemente i toni sollevato e le velate accuse nei nostri confronti.
Crediamo che il punto sollevato dalla recensione di Ilaria Mauric, condivisibile o meno, sia chiaramente espresso. Le interviste sono un’occasione, non necessariamente legata al volume oggetto della recensione, per far conoscere l’importante lavoro di Delia Vaccarello, che continuiamo ad apprezzare per gli argomenti che affronta e per l’impegno nella scuola, e l’autrice dei disegni, Giulia Argnani. Durante l’intervista, la genesi di Sciò e alcune osservazioni in merito trovano ampio spazio, anche senza un diretto scambio sulle critiche specifiche rivolte nella recensione. Se concordiamo che sarebbe stato interessante anche un approccio di questo genere, non crediamo che fosse indispensabile per presentare un lavoro “deontologicamente corretto”.
Al contempo, specifichiamo che non c’é nessuna antitesi nel pubblicare due interventi nel tempo di parere contrastante, come la brevisione citata da Vaccarello rispetto alla recensione. A un analisi approfondita, è poi chiaro come la recensione si sviluppi con un approccio differente, e la contrapposizione dei due interventi non avrebbe cambiato molto l’equilibrio dello speciale.
Una nota doverosa merita l’accusa di mancato avviso della pubblicazione dello speciale. Abbiamo dimostrato a Vaccarello che Ilaria Mauric ha correttamente inviato la comunicazione della pubblicazione dello speciale, e che se questa non è arrivata a destinazione non è da imputarsi a qualche mancanza di stile.
Con Delia Vaccarello, purtroppo, lo scambio di email non è stato probabilmente fruttuoso per nessuna delle parti, e non intendiamo tirarci indietro nelle responsabilità del non esser riusciti a comunicare in maniera ottimale con lei per trovare un punto di incontro.
Lo stesso non possiamo dire per l’accanimento e le accuse di una lettrice, che è arrivata ad accusarci di “misoginia e omofobia” e a suggerire il nostro bisogno di una “visita neuropsichiatrica” senza sapere niente di noi e della nostra vita, estendendo la critica a tutta l’impostazione del sito, con lettere fiume che nascondono una profonda insicurezza e la ricerca ossessiva di un appiglio per criticare, infangare, offendere, deligittimare. Uno dei comportamenti più bassi, infimi e tristi che ci possa essere in una discussione.
È evidente che manca a tutt’oggi la serenità per affrontare le critiche quand’esse anche solamente sfiorano alcuni temi importanti della nostra società, così come risulta difficile distinguere tra una critica mirata di un’opera e il rispetto per un’impegno che riteniamo lodevole nello sviluppare certe tematiche. Forse è anche un segnale di come nella nostra cultura sia ancora difficile approcciare con distacco certi argomenti, che vengono visti da una parte come tabù da non nominare nemmeno, dall’altra come valori intoccabili e inattaccabili. Due comportamenti che riteniamo entrambi sbagliati, e da cui cerchiamo di mantenerci distanti.
Da tutto questo usciamo con un sottile senso di delusione per come sembri difficile instaurare un dialogo sereno e proficuo con gli autori e con i lettori. Pensiamo seriamente in futuro di aprire comunque uno spazio aperto alle lettere di lettori e autori, che speriamo renda più semplice la comunicazione tra le varie “parti in gioco”, sperando sia un passaggio utile e gradito a tutti.
Riferimenti:
Recensione di Sciò!: www.lospaziobianco.it/scio-giovani-bugie-identita
Intervista a Delia Vaccarello: www.lospaziobianco.it/Scritto-cuore-intervista-Delia-Vaccarello
La brevisione di Sciò!: www.lospaziobianco.it/Sci
Nota di redazione:
Delia Vaccarello è stata una giornalista, scrittrice e attivista per i diritti LGBT. Purtroppo ci ha lasciati nel 2019. Ci teniamo a ricordarla con cordoglio anche e soprattutto a fronte di questo episodio dell’ormai lontano 2008.
Foto di copertina rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Italy, attribuzione: Sergio D’Afflitto.