PopUp! Nell’orbita della nona arte

PopUp! Nell’orbita della nona arte

Una chiacchierata con Andrea Bellani, da decenni venditore di fumetti e voce di PopUp!, il nuovo interessante podcast di Clacson Media.

La settimana scorsa abbiamo avuto la possibilità di intervistare Andrea Bellani, venditore ed esperto di fumetti di lunga data, nonché voce dietro PopUp! È stata una bella occasione per raccogliere qualche dettaglio extra sul podcast e su Andrea, in modo da potervi raccontare questa nuova realtà ricca di spunti per ogni appassionato di fumetti.

Ciao Andrea, è un piacere per me essere qui a intervistarti riguardo a PopUp! Innanzitutto ti chiederei di presentarti raccontando qualcosa di te.
Cioè praticamente fai quello che faccio io di solito con gli autori.

Esatto.
Che brutta cosa (ride). Va beh, chi sono: sono un umile essere umano che è sempre stato innamorato fin da ragazzino dei fumetti. Non ho mai avuto la capacità di essere un disegnatore perché sono veramente un cane a disegnare; idem come scrittore (o almeno, non ho mai voluto intraprendere questo percorso), però, un po’ per caso un po’ per la passione, i fumetti li ho sempre venduti, da fine anni ‘90 fino al 2019.

Un fumettaro di lunga data, direi.
Si, si. Ho gestito negozi, per lo più per la società Supergulp, ed è sempre stata una passione per me. Quindi, trasmettere a tutti i clienti – gran parte di loro poi diventati amici – quella passione è sempre stato un grandissimo sogno. Un giorno, Alessandro Casale (uno dei produttori di Clacson media), mi ha chiesto se volevo fare un podcast sui fumetti. Dopo aver ascoltato un po’ in giro, ho pensato che la cosa più originale fosse creare un podcast dove si chiacchiera, ma allo stesso tempo si va a “umanizzare” – noi abbiamo utilizzato questo termine abbastanza forte che inizia a starmi un po’ stretto – gli ospiti. È come se andassi a parlare con degli alieni e dovessi trasformarli in umani (ride). L’idea è quella di creare un podcast dove raccontiamo la storia degli artisti o di tutte quelle persone che girano intorno, come dei satelliti, al mondo del fumetto e del pop. Quindi sai, quello che scrive le storie, quello che crea design per giochi pop (in scatola, action figure), autori completi, coloristi, editori… o anche venditori. Insomma, far vedere tutto quello che è importante nel mondo del fumetto.

Hai anticipato la mia seconda domanda, che sarebbe stata chiederti di parlarci di PopUp!, e direi che lo hai fatto egregiamente. Ti chiederei però su quali piattaforme possiamo trovarlo.
Allora, le piattaforme ho dovuto segnarmele perché son talmente tante e non me le ricordo.

(ride) Immagino, diciamo le principali.
Siamo su Apple Podcast, Spreaker, Spotify, iHeart Radio, Google Podcast, Amazon Music, Castbox, Deezer, Podcast Addict, Podchaser, JioSaavn e… credo che ce ne siano altre, ma non mi ricordo i nomi di tutte.

Si, so che ce ne sono un’infinità. Invece, anche alla luce del fatto che ci hai detto di essere nel mondo dei fumetti da molti anni, sia come appassionato che soprattutto come professionista, ti chiederei di parlarci un po’ di te come lettore. Com’è nata la tua passione per i fumetti? Quali sono i tuoi preferiti? Cosa cerchi nei fumetti di solito?
Allora, è nata da ragazzino con i fumetti della Marvel editi dalla Star Comics, per pura casualità perché c’erano pochissime fumetterie e io ero di un paesino fuori Monza, ed era difficile andare sempre a Milano in negozio. Quindi, casualmente, andavo nella prima edicola del paese, vedevo i fumetti della Marvel e poi quelli DC. Poi ho iniziato a innamorarmi anche del fumetto giapponese coi magazine/fanzine che faceva uscire la Granata Press, che dentro avevano i manga a capitoli come era ed è tutt’ora in Giappone (seppur molto italianizzate). Quello che apprezzavo e amavo di più erano tutte le riviste che parlavano di fumetti e che mi davano la possibilità di conoscere anche gli autori, cosa usciva nei loro paesi, cosa stava per uscire o cosa mi sarebbe piaciuto arrivasse in Italia.
Nel tempo, la forma della mia passione è cambiata, è diventata un collezionismo in cui compravo qualsiasi cosa. Ero arrivato al punto di avere più di diecimila fumetti, avevo una stanza totalmente adibita. Poi attorno al 2008 mi è venuta un colpo di matto e ho venduto tutto, tenendo soltanto l’edizione di lusso in pelle di Sandman e le storie di Hellboy di Mike Mignola. Nel tempo, continuando a fare il lavoro che ho sempre fatto, ho avuto la possibilità di riavvicinarmi con edizioni nuove a fumetti che avevo. Ovviamente molti non li hanno più ristampati.

Un classico dell’editoria fumettistica italiana.
Si, però è anche vero che molti erano titoli che uscivano all’epoca e che ha meno senso fare uscire adesso, quindi ci sta. Quando ho ricominciato a comprare ho deciso che non avrei voluto collezionare come prima, a pioggia, comprando qualsiasi cosa, quasi come se fosse stata una malattia (cosa che ho visto anche in tantissimi clienti). Ho deciso di acquisire quei titoli che quando li rileggo so che mi daranno ancora qualcosa di nuovo. Non sto neanche a vedere se l’edizione è di lusso, se la copertina è rovinata e cose così. È diventato qualcosa di più intimo.

Ti capisco, personalmente penso sia anche un segno di maturità sia come lettore che personale, nel senso che alla fine l’importante è la storia e non è il contenitore. Se quanto  è veicolato dall’oggetto quando lo leggi ti lascia qualcosa, non importa che il volume sia proprio perfetto o magari anche impacchettato e mai tirato fuori dallo scaffale. Senza fare troppa metafisica da salotto, è una questione di contenuto.
Si, è contenuto, ma incentrato su qualcosa che mi darà ancora, non solo su quello che mi ha dato. L’importante è se vado a intuire che quando andrò a rileggere quella storia – cosa che sicuramente succederà – mi darà altre emozioni. Poi sono anche un amante del bello, ma sicuramente preferisco il contenuto all’aspetto estetico. In ogni caso anche se poi l’edizione è brutta poi diventa bella, perché la dispongo in libreria in modo che diventi bella (ride).

Comunque non scappi, quali sono i tuoi autori preferiti? Voglio almeno due nomi. Se vuoi te la rendo più facile, facciamo solo autori attivi al momento.
Allora, uno è l’autore di Chainsaw Man, che non mi ricordo mai come si chiama (Tatsuki Fujimoto, ndr), e l’altro è Jonathan Hickman, così stiamo sull’occidentale. Secondo me sono entrambi matti.

Hai letto l’ultimo lavoro di Hickman sugli X-Men?
Si, bello, ma meno bello di tutte le altre cose che ha fatto. Bellissima idea, non ci sono dubbi, ma l’ho trovato forse più frammentato del solito, infatti ad un certo momento si è sganciato. Ha dato un finale a quello che voleva fare lui e lasciato un incipit a tutti gli altri, ma secondo me non è un’opera completa al 100%. Se non ricordo male, in quel periodo poi aveva iniziato a fare altre cose.

Si, poi lui è uno che tende un po’ a saltare di progetto in progetto. Ti ho chiesto un sacco di cose del passato, guardiamo un po’ al futuro. Puoi farci qualche spoiler sulle ultime puntate del podcast o su qualche ospite della seconda stagione?
No.

Ma come no (ride)?!
(ride) No, non posso farlo perché i nomi della seconda stagione sono ancora in fase di ricerca e di… come si dice…

Trattativa?
Si, si, di trattativa. Ecco, però, parlando con te adesso, una cosa che voglio fare prima o poi è cercare un lettore che possa avere un certo tipo di conoscenza e mi piacerebbe intervistarlo, perché anche il lettore fa parte dell’universo della creazione del fumetto. È un pezzo che serve a chi crea il fumetto.

Ha super senso, anche perché il lettore tende ad avere meno voce, magari qualcuno parla delle sue letture su internet, ma non gli si va mai a chiedere estensivamente cosa ne pensa in contesti fuori dal dialogo tra amici.
Si, poi sai, ci sono lettori che hanno creato dei loro mini blog, magari anche con pochi follower. Mi piacerebbe anche chiedergli cosa li ha portati al trasmettere con quei mezzi la loro passione. Però molti di questi parlano solo di manga, o solo di fumetto occidentale; vorrei riuscire a individuare una persona con una conoscenza a 360°. Ah, un altro passaggio è che vorrei portare quegli autori italiani emergenti di una certa generazione rispetto a un’altra, in modo da accontentare un po’ tutti.

Un ascoltatore che viene a sentire il podcast come trova questo elemento della colloquialità di cui ci parlavi? Raccontaci un po’ com’è una puntata, per far capire meglio in cosa differisce da un’intervista come quella che stiamo facendo adesso.
Allora, premesso che è stato il mio primo progetto, la mia prima volta (ride) e che io mi identifico come un pulcino. Un giorno diventerò un gallo, però prima di arrivare a gallo devo viverne di situazioni.

Come le pubblicità spam di quei giochi dove devi livellare.
Si, si ci sono i vari boss e devo livellare. Livellando imparo e credo di imparare dai miei errori, come relazionarmi meglio e anche a conoscere l’utente medio. Sono partito facendo domande sulla carriera, e mi piace pensare che chi ascolta possa usare alcuni elementi come modello, o notare somiglianze nei problemi quotidiani. Magari può vedere che ha difficoltà simili a quelle di un’autore che apprezza, e non scoraggiarsi, ma essere più motivato ad andare avanti. Poi cerco di sdrammatizzare un attimo in alcuni momenti, con qualche battuta, in modo che si vada a snellire la chiacchierata. Al momento è questo quello che voglio dare. Poi, cosa si riceve ascoltandomi, la domanda non la devi fare a me ma all’utente (ride).

Infatti volevo intervenire prima, dicendoti che, per quanto mi riguarda, avendo ascoltato le puntate uscite fin’ora, che quello che ti sei prefissato sei riuscito a farlo. Alternando domande di carriera alla loro storia personale e alla battuta, finendo infine a ridere su una cosa o sull’altra, la puntata vola via, in positivo.
Ecco, diciamo che il feedback che ho ricevuto dal 90% delle persone è questa cosa che hai detto, e mi fa molto piacere. Ah, una cosa che voglio provare almeno con un autore nella seconda stagione è improvvisare completamente, senza neanche la prima domanda. Voglio vedere che casino viene fuori (ride).

No, secondo me se trovi l’autore giusto diventa una bomba.
Eh, ho un’idea, ma non posso dirlo.

No dai, non serve, già sapere dell’idea intanto è interessante. Niente, direi che ti ho rubato abbastanza tempo, grazie di tutto. Come ultima cosa ti chiedo se hai un commento finale per chiudere o un saluto.
Allora, saluto tutti quelli che mi ascoltano, saluto te, e dico leggete lo Spazio Bianco, perché è un blog che approfondisce molto bene il mondo del fumetto.

Intervista realizzata telefonicamente nel mese di Luglio 2023.

Andrea Bellani

ab

Appassionato di fumetti fin da piccolo, libraio di fumetti da fine anni ’90. Per decenni colleziona fumetti e ha la possibilità di conoscere molti “attori” della scena fumettistica italiana e internazionale. Nel 2023 crea PopUp!, progetto di podcasting in cui invita proprio queste personalità, dando vita a un salotto pop leggero e interessante. Quando non legge o non è a cena con Moebius, tra i suoi passatempi ci sono il teatro, il trekking e consigliare fumetti di Grant Morrison.

Qui sotto potete trovare le puntate di PopUp! uscite ad oggi:
Stefano Raffaele – https://open.spotify.com/episode/2F1Z8PeBY5jmqUeGXFbb5i?si=ICkxoz47T7KSTKPHhP2MUg
Alex Bertani – https://open.spotify.com/episode/2F1Z8PeBY5jmqUeGXFbb5i?si=ICkxoz47T7KSTKPHhP2MUg
Micol Beltramini – https://open.spotify.com/episode/2uFWluyIEBu6swATF1377r?si=j52O3r6MQ9qlqWPf42NLUA
Alberto Ponticelli – https://open.spotify.com/episode/63v0tQ9Ryos7DnWY0tGgXd?si=5X0joDRPRGKwIWC69xFBXg

Un podcast scritto e narrato da Andrea Bellani
Telegram: t.me/PopUploriginale
Instagram: www.instagram.com/lepalmipedone
Spreaker: www.spreaker.com/show/pop-up_1

Prodotto da Clacson.media

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