A una prima impressione, James Joyce sembrerebbe uno degli autori più ostici da adattare al fumetto: le sue opere più note, difatti, l’Ulisse e il Finnegans Wake, sono intenzionalmente molto criptiche e intricate. Il fumettista spagnolo Alfonso Zapico (classe 1981) tuttavia sceglie un approccio più morbido, avvicinando non direttamente la produzione dell’autore ma scegliendo di raccontarne la vita.
Il titolo originario, Dublinés, “dublinese”, riprodotto in parte nella traduzione italiana all’interno del sottotitolo, rimanda ancor più chiaramente a un’altra delle opere principali dell’autore, Dubliners, una raccolta di racconti con ritratti di dublinesi pubblicata nel 1914. Anche Joyce, quindi, nell’opera di Zapico viene colto come uno dei membri della gente di Dublino, con una vicenda personale indubbiamente avvincente, che lo pone al centro della storia letteraria del Novecento, ma anche ricca di cadute, insuccessi, frustrazioni resi con impietosa minuzia e precisione.
L’opera ha ottenuto un riconoscimento importante in Spagna con la vittoria al Premio Nacional de Comic 2012, assegnato dal Ministero della Cultura spagnolo, ed è stata parimenti apprezzata in Irlanda per lo studio accurato della forse più importante figura letteraria del Novecento mondiale, gloria della nazione.
L’esattezza storica e la ricchezza di dettagli della ricostruzione sono infatti il punto di forza di questa biografia fumettistica che – contrariamente a quanto potrebbe far pensare un pregiudizio ormai in declino sul fumetto – non si presenta affatto come una semplificazione divulgativa, ma ripercorre con cura i vari episodi e aneddoti della vita dell’autore, esattamente come potrebbe fare, con altri mezzi, una biografia letteraria. La scansione dei capitoli – infanzia, gioventù, matrimonio, vita adulta – è piuttosto regolare e consente di scandire con chiarezza la mole significativa di informazioni che l’autore mette in campo.
Il fumetto biografico ha qui l’indubbio vantaggio della scorrevole visualità del medium scelto, che non si limita ad accennare un ambiente, una città, un periodo, ma ce li può far rivivere sotto gli occhi con la sintesi del disegno, trasportandoci nella Dublino, nella Parigi, nella Trieste dell’epoca, riprodotte in modo suggestivo.
Interessante anche la scelta di adottare un segno molto cartoonistico per tratteggiare i personaggi, colti in un bianco e nero acquerellato che sembra rievocare le atmosfere sfumate di una collezione di vecchie fotografie. L’adesione minuziosa alla realtà storica – spesso drammatica – e una certa verbosità soprattutto nell’ampio uso di didascalie vengono così stemperate da un tono vagamente umoristico, che alleggerisce la narrazione senza togliere puntualità al racconto.
Il montaggio della tavola è molto tradizionale: viene scelta una griglia all’italiana su tre strisce, montata secondo una gabbia piuttosto solida con due o tre vignette per striscia, a mattoncino, e con qualche rara quadrupla a presentare un nuovo ambiente o comunque una scena cruciale solitamente in campo medio-lungo. Poche, ma non del tutto assenti le splash page, usate per rari momenti di dramma emotivo forte, come il finale.
In questo modo, la narrazione biografica – puntigliosa e quindi non priva di inevitabili momenti ripetitivi – viene resa leggibile anche al fruitore che si avvicini alla storia senza essere un lettore fumettistico forte. Naturalmente, la scioltezza in questa narrazione tradizionale e al servizio della divulgazione biografica è consentita da una notevole padronanza del medium di Zapico, che riesce a mantenere una scorrevolezza gradevole di lettura mentre fa passare un numero significativo di contenuti informativi sull’autore.
In particolare, merita una menzione per il lettore italiano l’accurata ricostruzione della lunga permanenza triestina dell’autore, con il conseguente incontro con Italo Svevo e la reciproca influenza tra i due autori.
Ne risulta quindi un’opera solida, ben costruita, divulgativamente chiara ed efficace, in grado di dimostrare le potenzialità del fumetto in questo ambito biografico-letterario.
Abbiamo parlato di:
James Joyce. Ritratto di un dublinese
Alfonso Zapico
Traduzione di Giliola Viglietti
001 Edizioni, 2018
232 pagine, brossurato, bianco e nero – 19,00 €
ISBN: 9788871820248