Come ha vissuto la quarantena un editore di fumetti? E cosa accade ora che si deve ripartire?
Lo abbiamo domandato ad alcuni autorevoli editori italiani che, fra il desiderio di lasciarsi il lockdown alle spalle e la speranza che una situazione del genere non si ripeta, ci hanno raccontato come vedono il futuro. Fra le preoccupazioni maggiori il probabile annullamento delle principali fiere di settore.
In questo primo appuntamento di una serie di interviste, risponde Laura Scarpa di Comicout.
Laura, ben ritrovata su Lo Spazio Bianco. Per gli editori di fumetti quali sono stati i problemi più gravi causati dall'emergenza Coronavirus?
Credo gli stessi di tutti gli altri editori, e non molto diversi da quelli di altri imprenditori o piccole e grandi società di produzione: un buco economico che equivale a una grande pausa di vita sospesa, ma anche a debiti futuri.
A differenza forse, di altri lavori e imprese, lo stop è stato immediato già da febbraio, quando la gente ha cominciato a uscire meno e la libreria non era la meta più pressante. Il mercato libraio milanese, se ricordo bene, si era ridotto subito a meno del 70%. Il calo è stato meno evidente al centro-sud, ovviamente, ma a marzo e aprile le vendite sono state quasi esclusivamente online, con molte limitazioni e ritardi. Questo vuoto che abbiamo avuto lo risentiremo più avanti, tra sei o sette mesi. Non solo uno stop agli acquisti, ma le uscite pianificate per due mesi sono quasi per tutti saltate. In generale ci sarà un calo quest'anno, noi stessi abbiamo fatto slittare al 2021 almeno quattro libri che amiamo molto, ma che per diversi motivi non possono uscire ora. Tra l'altro quest'anno sono saltate tutte le fiere, momenti aggregativi adatti alle presentazioni di novità.
Come cambia il mercato del fumetto dopo il lockdown?
Dopo? Lo vedremo, difficile immaginarlo adesso. I precedenti ci hanno insegnato che dopo le crisi, le malattie, le limitazioni, si vuole comprare cose futili, ma anche cose belle e consolatorie come i libri. Non dovremmo dunque temere il dopo, se non per continuate limitazioni di affluenza a presentazioni, incontri e dediche.
Ma ovviamente c'è una crisi economica grave che incombe, anzi, che è già presente; i poveri sono aumentati, più che raddoppiando, ma anche chi guadagnava il giusto purtroppo oggi è spesso in bilico, guadagna la metà, attende. Se la crisi economica sarà pesante, il libro a fumetti (più caro per costi stampa e carta) potrebbe non essere il prescelto.
Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Per un certo tempo non credo. Per le fiere quest'anno è stato il vuoto, anche se molte si sono date da fare con incontri online: noi abbiamo ricevuto, consegnato online, il premio di Romics per La ragazza nello schermo. Credo sia grave per le vendite di molti anche la riduzione drastica di presentazioni. Ma rispetto a chi lavora nello spettacolo, l'editoria risente comunque meno del lavorare “nascosta”. Confesso che ho anche una speranza: che questa crisi degli incontri migliori le fiere (diciamolo, spesso più gravose e impegnative che interessanti per noi), le rinnovi e faccia nascere sia negli acquirenti che in chi organizza (noi editori e autori compresi), un nuovo modo di rapportarsi col pubblico, più scelto, meno dispendioso di energie mal dirette, economicamente più sano ed equilibrato.
Se esiste, qual è l'insegnamento che il Covid-19 ha lasciato agli editori di fumetti?
Non so agli editori, ma agli esseri umani ne ha lasciati vari, secondo me. Come al solito io consiglio di scriversi il registro del bene e del male, come fece Robinson Crusoe.
Comicout se lo facesse che direbbe? Abbiamo perso denaro, ritmo di lavoro, vendite. Ma potremo concentrarci meglio, selezionare, migliorare. Sappiamo che è un male comune, che ovviamente colpisce più brutalmente i più poveri e i piccoli. Ma i più grandi hanno maggiori responsabilità, noi piccoli siamo più agili, possiamo modificarci rapidamente e senza avere sulle spalle gravi problematiche come licenziamenti o progetti che coinvolgono troppe persone. Il fumetto-libro rischia la crisi, bisognerà pensare meglio anche al digitale: ma si sarebbe dovuto pensarci lo stesso, perché anche se ancora non rende, è un aspetto che va compreso nella produzione futura.
ComicOut avrà una dura botta da questi cinque mesi di non produzione e calo di vendite libri, ma in compenso ha da dieci anni la “A Scuola di Fumetto Online”, la prima in Europa. Abbiamo dimostrato che questa scuola regge le difficoltà, anzi, aiuta in questi momenti. Abbiamo anche regalato lezioni gratuite quotidiane ai bambini, che più hanno sofferto della clausura. Abbiamo (anzi, avremo) sicuramente delle perdite. Molti editori chiuderanno, spero di non essere tra quelli.
Ma ci siamo chiariti le idee, rinnovati, credo, anche a livello di comunicazione, facendo forza, con dirette sui social e on line, sulla nostra agilità, elasticità e un contatto diretto e sincero, senza studi di marketing ma ricchi di esperienza. Continuerò le lezioni gratuite per i ragazzi sulle pagine Facebook Io Fumetto e tu? e Fumetto facile, ma anche la mia diretta del venerdì pomeriggio sul mio profilo FB mi pare risulti seguita da colleghi e appassionati.
Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Abbiamo fatto slittare al 2021 tre libri che dovevano uscire a primavera e due autunnali. Con grande rammarico, ma sicuri che in questo modo troveranno la giusta accoglienza. Altri sono slittatisolo di qualche mese. Un libro invece esce, “grazie” all'esperienza causata dal Covid–19 con i ragazzi: Il Mondo in una stanza – il fumetto salvato dai bambini. Nasce da un'esigenza e come utile supporto anche per insegnanti e per chi lavora con i ragazzi, o gli stessi genitori. La didattica e i lettori giovani sono stati una riscoperta, che coltiveremo, sia col manuale di cui era già prevista l'uscita a settembre, per i più piccoli, sia con nuove pubblicazioni.
Il grande cambiamento è questo vuoto alle spalle, che ora andremo a colmare anche in un'estate strana, che ci riserverà sorprese, come anche l'autunno potrebbe stupirci. Vedremo nei prossimi mesi che cosa potrà succedere, e su quello cercheremo di agire al meglio. E puntiamo sui nostri corsi online, ovviamente, che hanno dato luce a professionisti creativi e fatto scoprire i segreti del fumetto agli appassionati.
Intervista realizzata via mail nel mese di giugno 2020