Eris Edizioni presenta la graphic novel “Nel paese dei Mullah” dell’iraniano H.R. Vassaf

Eris Edizioni presenta la graphic novel “Nel paese dei Mullah” dell’iraniano H.R. Vassaf

comunicato stampa: Eris Edizioni presenta la graphic novel Nel paese dei Mullah dell'iraniano H.R. Vassaf, costretto a lasciare l'Iran e a trasferirsi in Francia a causa delle sue posizioni contrarie al regime islamico.

Comunicato Stampa

Eris Edizioni presenta la graphic novel Nel paese dei Mullah dell’iraniano H.R. Vassaf, costretto a lasciare l’Iran e a trasferirsi in Franciamullh a causa delle sue posizioni contrarie al regime islamico (tutte le sue opere sono proibite tutt’ora in Iran).

Il libro è una formidabile riflessione sulla Repubblica islamica dell’Iran: un’opera che con grande semplicità riesce ad affrontare e raccontare aspetti della vita quotidiana in Iran come il matrimonio, le prigioni, la politica, la libertà di stampa e i diritti delle donne, e che per la sua forza e la sua intensità è stata affiancata in Francia (dove è stata originariamente pubblicata) a titoli come Persepolis, Zaràs Paradise e Una metamorfosi iraniana. Presentato a Lucca Comics and Games 2013 e in uscita a febbraio 2014, Nel paese dei Mullah è inserito all’interno della collana Kina di Eris. Un progetto che al suo interno mira alla pubblicazione di opere caratterizzate da una forte ricerca e impronta autoriale, proposte attraverso un attenta e appassionata cura editoriale.

Nel paese dei Mullah – H.R. Vassaf

Nel paese dei Mullah è il primo graphic novel pubblicato in Europa dall’autore iraniano Hamid Reza Vassaf (nel 2011 in Francia per l’editore Même Pas Mal). Un dato non trascurabile se si tiene presente la travagliata vicenda personale dell’autore.

In Iran è stato professore di comunicazione visiva alla facoltà d’Arte e Architettura dell’Università Azad di Teheran e autore di parecchi libri illustrati sulla comunicazione visiva e sulla libertà d’espressione, utilizzati come testi universitari (ora proibiti). Nel suo studio di design, luogo di incontro per intellettuali e scrittori, Vassaf ha collaborato come grafico e direttore artistico con numerose case editrici, riviste e giornali la cui linea non appoggiava quella dei funzionari responsabili della teocrazia in Iran. Nonostante il “fare politica” non sia mai stato il suo obbiettivo, attraverso le sue opere artistiche ha rappresentato e denunciato le mostruosità e i problemi della teocrazia iraniana, non senza incorrere in forti contrasti con il regime islamico.

Nel 2005 organizza una mostra a Teheran in cui le opere esposte criticano apertamente l’utilizzo della lingua araba da parte dei politici del regime islamico, nonostante in Iran sia il persiano la lingua comunemente usata. La mostra viene immediatamente chiusa dalle forze di polizia del regime e Vassaf condotto in una caserma dove, dopo un violento e lungo interrogatorio, viene costretto a firmare un foglio in cui dichiara che non realizzerà mai più mostre di “critica” e “sovversive”. Finisce così nella lista “nera” degli artisti e le autorità gli negano ogni possibilità: gli è proibito pubblicare, esporre e insegnare. Vassaf decide quindi di spostarsi in Francia (dove si trova tutt’ora) grazie alla possibilità di iniziare un dottorato.

Nel 2009 assieme ad altri studenti iraniani presenti a Lione, organizza alcune manifestazioni contro la frode elettorale in Iran che ha portato alla rielezione di Ahmadinejad. Ma si scontra con una diffusa opinione favorevole tra i francesi di origini araba nei confronti del politico. Vassaf conosce bene il loro sentimento anti-occidentale, molto vicino a quello dei rivoluzionari iraniani del 1979, ma sa anche che l’islamismo politico non è un bene né per l’Islam né per la politica, e che anzi per Ahmadinejad l’Islam non è che uno strumento per i suoi interessi politici. Ed è proprio questo che intende mostrare quando inizia a scrivere Nel paese dei Mullah «volevo far conoscere la nostra esperienza ai musulmani in giro per il mondo e allo stesso tempo svelare l’Eden che è stato fondato dall’islamismo politico in Iran». In realtà Vassaf nel suo graphic novel è riuscito a dare un respiro ben più ampio compiendo una formidabile riflessione sulla Repubblica islamica dell’Iran che permette a tutti di comprendere la sua storia e la sua complessità, e che non a caso in Francia, per la sua intensità, è stato affiancato a titoli come Persepolis, Zara’s Paradise e Una metamorfosi iraniana. Attraverso l’incontro fortuito tra un militare dell’esercito iraniano, nazionalista e credente, e un intellettuale moderato, Vassaf ripercorre alcuni momenti della storia dell’Iran a partire dalla rivoluzione del 1979, contrapponendo i diversi punti di vista dei personaggi e mettendo in discussione le loro certezze che verranno spazzate via. La frattura tra i due personaggi si rivela una sorta di metafora della complessità della società iraniana, che viene svelata nel racconto con semplicità e affrontando aspetti della vita quotidiana come il matrimonio, le prigioni, la politica, la libertà di stampa e i diritti delle donne. I protagonisti delle storie, narrate a partire da vicende reali, si scontrano con una realtà che disillude completamente ogni loro aspettativa nei confronti di un’intera classe di funzionari politici, che scoprono essere dedita unicamente alla conservazione della propria fetta di potere. Così come è mostrato con intensa lucidità nel capitolo La nascita di un cinema Iraniano incentrato sulle vicende del regista cinematografico Mohsen Cherik (figura ispirata alle esperienze di numerosi registi iraniani, ma in particolare a Mohsen Makhmalbaf). Si tratta quindi di una riflessione profonda, costruita attorno a vicende quotidiane lontane dalle grande Storia, ma capaci di svelare il vero volto della teocrazia iraniana. A riprova di ciò, dopo l’uscita del libro, il regime iraniano dato che non può intervenire direttamente su Vassaf ormai stabilitosi in Francia, proibisce tutti i suoi libri universitari di grafica destinati ai professionisti del settore, cercando di colpirlo sotto il profilo economico.

Hamid-Reza Vassaf, attraverso i suoi disegni ci racconta un paese che ha dovuto lasciare e nel quale le sue opere non possono circolare. Nel paese dei Mullah è un graphic novel che ci apre una finestra per capire meglio l’Iran di oggi.

Eris edizioni
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