Batman, buoni e cattivi nella Fortezza di Superman

In qualsiasi ambito, raggiungere un equilibrio non è un’impresa facile, lo sanno bene Gary Whitta e Darick Robertson. I due autori di Batman: Fortezza hanno deciso di correre dei rischi, sfruttando gli ampi margini di manovra derivanti dalla collocazione fuori continuity della storia. Lo sforzo ha dato i suoi frutti: nel fumetto edito negli Stati Uniti da DC Comics sotto l’etichetta Black Label e portato in Italia da Panini Comics si trovano leggerezza e dramma, spiegoni e taglienti battute di spirito, indagini e botte, colpi di scena e zone di conforto per il lettore. Per queste ultime lo sceneggiatore di Rogue One – A Star Wars Story e il disegnatore di The Boys attingono a vari media senza esagerare con le citazioni fini a loro stesse e giocano con il lettore su un campo di gara comune per farlo sentire a suo agio.

Fortezza è un fumetto corale dal quale Batman non ha difficoltà a emergere, nonostante ci siano momenti di “cazzeggio” che poche volte trovano spazio nella maggior parte dei racconti dell’Uomo Pipistrello. La presenza dei contrasti e dei battibecchi tra Bruce e alcuni personaggi di Serie B – come la simpatica e bizzarra Lanterna Verde D’ayl, creata apposta per l’occasione – concorre a sdrammatizzare la scomparsa di Superman e offre a Robertson la possibilità di cavalcare l’onda più caciarona della narrazione: quando procede più liberamente e sfoga la sua vena comica e grottesca, l’artista dà vita a tavole con un buon impatto visivo. Al contrario, si perde un po’ quando si trattiene, scivolando su alcune posture e alcune espressioni facciali poco riuscite.

Nonostante queste sbavature, quello che Whitta e il collega delineano è comunque un bel ritratto degli eroi DC e di Lex Luthor, collocati in una trama di otto capitoli scorrevoli e coinvolgenti.

Abbiamo parlato di:
Batman: Fortezza
Gary Whitta e Darick Robertson
Traduzione di Fiorenzo Delle Rupi
Panini Comics, 2023
208 pagine, cartonato, colori – 26,00 €
ISBN: 9788828746409