Chissà cosa immaginano i bambini quando osservano il cielo, sognando di passeggiare su pianeti lontani…
In un'epoca in cui si è tornati a guardare alle stelle come possibile meta e non più solo come cornice per una serata romantica, ipotizzare una vacanza su Venere appare un po' meno assurdo di come ci sarebbe sembrato negli anni '90 e un po' più complesso di quanto avessero immaginato i primi sognatori spaziali negli anni '60.
In fondo Venere è uno dei pianeti più vicini alla Terra, dato che la distanza tra i due corpi celesti misura in media 0,72 UA (Unità Astronomiche), corrispondenti a 0,17 miliardi di chilometri. Un percorso che, sfruttando il sistema della fionda gravitazione ben noto alla NASA, potrebbe essere completato in un anno e mezzo circa di navigazione. Tempi molto più abbordabili di quelli legati all'esplorazione marziana – tanto cara a imprenditori visionari – che sostanzialmente si raddoppiano.
Ma al di là dei tecnicismi che ci possono essere dietro un viaggio sul secondo pianeta più vicino al Sole del nostro sistema solare, uno su Venere cosa ci dovrebbe andare a fare?
La risposta ce la danno lo scrittore Germano Zullo e l'illustratrice Albertine, autori di Vacanze su Venere, coloratissimo albo a fumetti pubblicato da Logos Edizioni all'interno della collana La Biblioteca della Ciopi.
I due creativi svizzeri non hanno dubbi: su Venere ci si va in vacanza, a prendere il sole, a campeggiare, a immergersi nelle verdi acque locali (anche se, a quanto noto, l'unica acqua conosciuta su Venere è sotto forma di una piccola quantità di vapore atmosferico), a fare castelli di sabbia con la sabbia spaziale rossa che il pianeta custodisce in grandi quantità. E, anche, ovviamente, a conoscere gli abitanti dello spazio, vivendo intense avventure e timidi amori. Ne sanno qualcosa i protagonisti della storia, il gatto Georges e il suo padrone, che, per raggiungere il pianeta dal nome divino, scelgono il metodo migliore: si perdono.
D'altronde, chi non si è mai perso imboccando una scorciatoia coraggiosa che ci ha portato lì dove non osano i tour operator? Anche se sei diretto a Lavandou (località turistica francese) come i protagonisti, basta un po' di traffico, una svolta coraggiosa, e all'improvviso ti ritrovi a percorrere un'autostrada che porta oltre il cielo, che da celeste diviene blu, come lo spazio. Da lì, per Venere, è un passo.
Il tema del viaggio, che da fisico diviene fantastico, topos tanto caro anche a Gianni Rodari, trova in questo delizioso fumetto un buon sviluppo, anche grazie a un forte patto di sospensione dell'incredulità con il lettore. Viene da chiedersi tuttavia come e quanto sia necessario tale patto tra l'autore che scrive per giovanissimi e i suoi lettori.
Forse sarebbe più corretto parlare, più che di un patto, di un'intesa.
Infatti, sia lo scrittore che il giovane consumatore di arte sequenziale sanno benissimo che Venere, come Parigi, e a differenza del parchetto sotto casa, è solo un luogo come un altro, forse un po' più esotico, di cui la realtà non ha ancora definito i confini e le forme.
Nel corso del racconto, su Venere ne succedono di tutti i colori, letteralmente parlando.
È proprio nel colore, tanto e più che nel tratto, che quest'opera ha il proprio punto di forza.
Le tavole e i disegni, buffi e surreali, sono avvolti da un arcobaleno cromatico intenso e variopinto, potente, primario. Non è il bianco il colore che esalta tutti i grotteschi e caricaturali disegni di Albertine, ma un rosso cangiate, che va dal color terra di Siena fino al vermiglio.
Ciò rende possibile un gioco di contrasti che esaltano il disegno quando sul rosso appare un verde prato pastello, un giallo sole, un blu acqua marina.
I colori sono materici e il lettore, grazie a essi, prende atto che il luogo dove si svolge la narrazione, semplice e rilassante, è diverso da casa, è elevato a dimensione “altra” in cui estraniarsi. Come un posto lontano dove passare le vacanze, in cui non ci conosce nessuno e tutto è sempre uguale e al tempo stesso diverso.
Una nota di merito va a La Biblioteca della Ciopi, che Logos rilancia con questa opera e con Pirata Novello di Lionel Richerand, uscito in contemporanea: si tratta di una bella collana dedicata al fumetto per bambini in cui si possono trovare piccoli gioielli, molto curati anche sotto il profilo cartotecnico
La cosa che affascina di questa Biblioteca – in controtendenza in questo momento se si guarda al mondo della letteratura per i più piccoli – è la scelta di raccontare storie semplici, prive di messaggi pedagogici o formativi. Storie non banali ma di facile assorbimento, per divertirsi, come spiegato nella presentazione della raccolta:
“Non sono libri costosi. Sono libri da tenere in mano e pensati per essere sfogliati anche da piccole mani. Anche un po' sporche, non importa. Sono libri con i disegni. E colorati! E non sono libri per forza corretti. Non contengono necessariamente messaggi pedagogici o educativi. Non ci sono esercizi che stimolino la lettura. Sono solo piccole storie divertenti per tutti i bambini che vogliono leggere la sera a letto, in macchina o in treno mentre vanno da qualche parte lontano, preferibilmente in compagnia della mamma o del papà. Libri da condividere con gli amichetti, anche da regalare. Giusto per il gusto di ridere un po' in compagnia”.
Insomma, come diceva anche Calvino, un po' di leggerezza non guasta… soprattutto nella letteratura per ragazzi. Sperando di non dovercela sempre andare a cercare su Venere.
Abbiamo parlato di:
Vacanze su Venere
Germano Zullo, Albertine
Edizioni Logos – Collana La biblioteca della Ciopi, 2021
40 pagine, brossurato, colore – 12,00 €
ISBN: 9788834901212