Neve fumetti

E allora discese lieve lieve

14 Gennaio 2017
Una coltre bianca avvolge l’Italia e, calamità a parte (sigh!), vengono in mente tante belle storie a fumetti in cui la neve ricorre in maniera emozionante, a volte persino struggente.  Dici “neve” e pensi, ad esempio, ai Peanuts di Charles M.Schulz. Nella loro cadenza stagionale, le vicende di Charlie Brown & soci sono spesso ambientate tra scenari imbiancati, laddove i candidi batuffoli disegnati assumono valenze, per certi versi, filosofiche, come ci ricorda Simona  Bassano Di Tufillo: … Schulz ha spesso fatto uso, nei suoi fumetti, del tema dei fiocchi di neve, tutti diversi l’uno dall’altro, eppure compatti: si tratta di una
Vignette

La vignetta che verrà

30 Dicembre 2016
Esistono vignette memorabili in un fumetto? Intendo, se pensate a uno dei vostri fumetti preferiti, una storia che v’è rimasta nel cuore, vi viene in mente una vignetta davvero indimenticabile? Il critico belga Pierre Sterckx ne era convinto e, qualche anno fa, così descriveva il fenomeno su Les cahiers de la bande dessinée: Ogni lettore di fumetti ne conterà a decine, di queste vignette straordinarie che abitò nella sua infanzia e in seno ai quali fece il suo nido (una vignetta è come una piccola casa), paralizzato dall’amore, dal terrore e dallo stupore. E in seguito queste vignette saranno esse a ossessionarlo, a tornargli
Paperone Natale

I Natali di Paperone

16 Dicembre 2016
Aria di Natale anche per questo blog e per calarsi degnamente nell’atmosfera “vischiesca”  dedico questo post a un personaggio dei fumetti la cui origine è intimamente legata alla  festa del 25 dicembre, ovvero Paperon de’ Paperoni. Carl Barks – l’Omero dell’epica paperesca – crea il personaggio Disney proprio per una storia a sfondo natalizio del 1947,  Il Natale di Paperino su monte Orso. Non meno importante , anzi direi decisivo, è il fatto che, per caratterizzare il coriaceo consanguineo di Paperino, il cartoonist scelga d’ispirarsi all’Ebenezer Scrooge di Charles Dickens. Un rimando al protagonista de Il Canto di Natale che
Gino Gavioli

Gavioli animati, emozioni disegnate

23 Novembre 2016
Parliamo di questo… Ma anche di questo… Senza dimenticare questo… …E sono solo frammenti. Alcune delle tante pepite scavate nella miniera del nostro immaginario da un cartoonist come Gino Gavioli, scomparso qualche giorno fa. Gavioli, che del minatore del vecchio West aveva assunto curiosamente perfino le fattezze nel tempo, se n’è andato a 93 anni, lasciandoci in eredità un filone culturale enorme.  Il suo patrimonio appartiene a quella cultura sottile, per usare una bella definizione del sociologo Fausto Colombo, che raramente trova spazio negli annali polverosi dell’Accademia, ma che alimenta i sogni di ciascuno di noi: cartoni animati, fumetti, libri illustrati. “Ho sempre voluto farli fin da
Trump

Trump, make comics great again

16 Novembre 2016
Il vecchio adagio per cui la realtà supera a volte la fantasia, sembrerebbe perfetto per commentare l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti. Salvo poi ricordarsi – come hanno fatto in tanti nei giorni scorsi – che l’evento (fanta)politico era stato “anticipato” da Matt Groening ne I Simpson circa sedici anni fa. Anche i fumetti, in una certa misura, avevano pre-visto l’imprevedibile. Nei giorni scorsi Vulture.com  ha fatto l’elenco di tutti i ritratti, più o meno espliciti, del magnate all’interno di strip e di comic book. Trump Story C’è chi come Garry Trudeau – l’autore della celebre strip Doonesbury – preconizzava
Angelo Stano

Sapessi com’è Stano, fare cover a Milano

2 Novembre 2016
È notizia delle scorse settimane, confermata nell’ambito di Lucca COMICS dalla Sergio Bonelli Editore, che Angelo Stano non sarà più il cover artist di Dylan Dog. Certi avvicendamenti fanno parte delle routine creative e produttive del fumetto seriale, ma Angelo Stano ha ri-coperto le storie dell’indagatore dell’incubo per quasi trent’anni. Fa un certo effetto pensare che, a partire dai prossimi episodi, non ci sarà più la sua firma in calce alla copertina. Quando Dylan, nel settembre del 1986, si presentò in scena per la prima volta ne L’alba dei morti viventi, lo fece con il volto disegnato dal cartoonist di
Lucca 0 150

Lucca on my mind

26 Ottobre 2016
Il teenager è stravaccato sul letto a leggere Capitan America. In sottofondo ascolta il rombo del motore di un’astronave nella versione del fratellino rompino, alle prese con piani di invasioni spaziali via Lego. Il padre bussa e poi fa capolino dalla porta. Papà premuroso: “Che fai?” Teenager stronzo, guardando di sottecchi oltre  la copertina del fumetto: “….” Papà con un sorriso: “Ah sì, vedo: leggi Superman…” Teenager stronzo, inarcando il sopracciglio, con aria schifata: “Capitan America, veramente…” “Capitan America ha lo scudo…. Superman il mantello!” E’ l’effetto eco di fratellino rompino. Papà, leggermente a disagio: “Ah beh, sì… Senti… pensavo… Questo weekend c’è
Stevenson Pratt

L’Isola del Tesoro non l’ha scritta Stevenson

9 Ottobre 2016
O meglio sì, quello è il nome del Robert Louis Stevenson che trovate in calce al romanzo L’Isola del Tesoro da oltre centocinquant’anni. Ma qui vi propongo un punto di vista diverso, e se volete,  un paradosso. Mettiamo che fra altri cento anni si siano perse le tracce di tutte le versioni possibili ed esistenti del romanzo  di Robert Louis Stevenson. Invece, per “X” motivi  sopravvive solo… L’Isola del Tesoro di Milani e Pratt. …Un bambino legge questa versione a fumetti e la trova bellissima. Perché, senza ombra di dubbio, si tratta di un racconto magnifico, indipendentemente dal fatto che la trama “riscritta”
Alex Ross

Alex Ross e i fumetti belli come quadri

19 Settembre 2016
Quando guardo una copertina o una tavola di Alex Ross, cartoonist tra i più celebrati del fumetto di supereroi americano, mi viene sempre in mente il vecchio adagio: i suoi disegni sono belli come quadri che certi lettori di fumetti tirano fuori, di tanto in tanto, per celebrare ora quell’autore, ora quell’altro. Per Alex Ross è perfetta. Perché con quel suo stile “pittorico”, che molti critici definiscono iperrealista, Ross assolve perfettamente l’atavico complesso di inferiorità che attanaglia molti miei confratelli fumettofili. La perfezione delle sue inquadrature dipinte legittima gli aficionados nel pensare che il loro passatempo preferito possa rivaleggiare con le tele
Marcodangelo

Marco D’Angelo

(Roma, 1974) Laureato in Scienze della Comunicazione con una tesi in Semiotica del Fumetto. Ha tenuto seminari sul fumetto in Italia e Svizzera e svolto attività di docenza per l’Istituto Europeo di Design e per la Scuola Internazionale di Comics. È stato soggettista/sceneggiatore per due serie d'animazione trasmesse dalla RAI ("Clic & Kat", "I Saurini e i viaggi del meteorite nero "). Su twitter e instagram lo trovate come @sonostorie

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