Il canto jazz e l’incanto Pixar
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Il canto jazz e l’incanto Pixar

I primi capolavori Pixar erano soprattutto per i bambini ma anche per gli adulti, con diversi livelli di lettura. I recenti Soul e Inside Out sono soprattutto per adulti e anche (forse) per i ragazzi. Non entro nel merito della questione, ognuno ha la sua opinione, ma la differenza di contenuti e soprattutto di messa in scena è abbastanza evidente.
Soul (disponibile su Disney+) mi è sembrato un film coraggioso: dopo aver esplorato la psicanalisi con Inside Out, Pete Docter si spinge nella filosofia, interrogandosi sul senso profondo della vita. Non che sia una novità in ambito cinematografico, ma cartoni Disney che affrontano la questione in maniera così diretta non ne ricordo.
 
L’ho trovato un film bello e imperfetto, non incrina il mio quartetto di Pixar preferiti (Toy Story, Monsters Inc, Nemo, Wall-e) ma l’ho apprezzato ugualmente.
 
Detto questo, mi interessa analizzare un passaggio che racchiude secondo me non solo il senso del film ma anche del percorso recente della Pixar.
 
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SoulL’ultima volta che gli vediamo suonare il pianoforte, Joe ha un’epifania sul senso della vita, o quantomeno sul senso che ha PER LUI la vita. Non è tanto il piacere delle piccole cose, come ho letto da qualche parte, quanto la Meraviglia delle prime volte. La meraviglia che ha provato lui nel sentire il suo primo concerto jazz è la stessa che ha provato 22 nel mangiare la pizza per la prima volta o nel vedere le foglie cadere. La Meraviglia non solo è il senso della vita secondo Docter, ma è il senso profondo di realizzare film. La Meraviglia dello spettatore. La Meraviglia di un bambino. Il sense of wonder.
Mi chiedo se Soul sia una sorta di “canto del cigno” della Pixar rispetto a un certo modo di realizzare i propri contenuti, prima di un ritorno a un target più infantile (ma con livelli di lettura anche per gli adulti, come nei primi film). Quel target che è ancora capace di provare Meraviglia.  E in un mondo sempre più cinico e materialista, forse c’è davvero bisogno di recuperare un po’ di senso di Meraviglia. Ecco che quindi un adulto, dopo aver inseguito per tanto tempo i suoi sogni, si rende conto che forse è arrivato il momento di lasciare che una nuova generazione faccia esperienze nuove cominciando da zero, e che non è giusto privare chi arriverà dopo di quel senso di meraviglia e di scoperta – la scintilla – di cui è intrisa l’intera esistenza umana.
 
Vada come vada, saranno sicuramente bei film e noi saremo pronti a goderceli aspettando che si ripeta ogni volta il miracolo della Meraviglia.

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