
Pernacchie ai cattivi
Lasciate guardare la tv ai bambini. Piuttosto che negargliela, aiutateli a sviluppare spirito critico. Perché non è solo il Cosa e il Quanto, ma è anche il Come fruiscono di tv e internet.
Piuttosto che dire “questo cartone fa schifo” dite loro “A me non piace”. Bisogna rispettare i loro gusti, e quando lo facciamo loro ascolteranno più volentieri le nostre considerazioni.
Se un film potrebbe non essere adatto, parlatene prima e decidete insieme il da farsi. Una “safe word” per spegnere in caso di scena spaventosa.
Se apprezzano un film, chiedete loro “Cosa ti è piaciuto di più?”. Chiedetegli di raccontare la storia.
Se c’è una scena noiosa, che dicano apertamente “Che noia!”, ma cercate di resistere e non cambiare subito: è importante che arrivino in fondo a una cosa perché siano in grado di giudicare.
Raccontate di come ci siano persone che recitano davanti a una telecamera: produrre un film è un po’ come giocare. E di come nei cartoni animati ci siano persone che disegnano i personaggi e poi li fanno muovere. Fidatevi che questo non toglierà poesia alla narrazione, anzi: aggiungerà magia alla magia. Ma aggiungerà anche consapevolezza.
Spiegate loro che la pubblicità non è la stessa cosa dei film ma serve a vendere delle cose, e che non si può comprare tutto ciò che la pubblicità vuol venderti.
Se una scena di un film fa ridere, ridete insieme a loro. Se trovate che una battuta sia sciocca, ditelo. Se parte la canzone, saltate giù dal divano e ballate con loro.
Quando arriva il cattivo sullo schermo, invece di preoccuparvi o cambiare subito fategli una bella pernacchia e inducete i bambini a imitarvi: uno dei poteri della narrazione è esorcizzare il male.
Quando si sono abituati ad arrivare in fondo alle cose date loro il telecomando: che cambino da soli quando c’è qualcosa che non va. È importante sapere che tv, tablet, cellulari, sono solo dei mezzi: siamo noi a controllare loro e non viceversa.
E poi, quando proprio si rende necessario, spegniamo noi o cambiamo canale. E se protestano diciamoglielo chiaramente: l’adulto sono io e difenderti da ciò che potrebbe danneggiarti è una mia responsabilità.
Siamo noi i primi a dover esercitare lo spirito critico.
Egregio Salati, sono d’accordo con lei per ogni affermazione e consiglio scritti( a parte mettermi a ballare con le mie nipoti, troppa instabilità motoria). Quindi tutto giusto, ma, putroppo, dobbiamo tener conto della presenza in compagnia dei bambini. Quanti genitori passano un’ora e più a scegliere, guardare, commentare i film, i cartoni, i fumetti adatti? Ho paura siano pochi. E non basta l’educazione a farlo (figlia dei suoi notevoli consigli), ci vuole la dedizione. Grazie, è sempre un piacere leggerla. Buon lavoro.
Grazie a lei, Chendi!