Con la conclusione, avvenuta nei giorni scorsi, della prima stagione di Fear The Walking Dead, vi presentiamo una intervista esclusiva al compositore Paul Haslinger, che si è occupato delle musiche dello spin-off targato AMC.
L’atmosfera di FTWD è leggermente diversa da TWD, pur con le ovvie analogie tra le due serie. Ti sei ispirato in qualche modo alla serie madre per comporre e creare le atmosfere giuste per questa fiction, per renderlo distinto dall’originale, oppure sei partito da zero con una tua idea?
Abbiamo volutamente scelto di partire da zero. Nuovo show, nuovo approccio musicale. Detto ciò, è ovvio che condividiamo alcune qualità psicologiche con la serie originale, e la nostra intenzione è proprio quella di essere efficacemente in sintonia con quello che concerne lo show originale.
L’apocalisse zombie non è ancora avvenuta del tutto in FTWD, è ai suoi primordi. Che sentimenti ritieni debba suscitare la colonna sonora nello spettatore di questi eventi?
Beh, il pubblico è in vantaggio rispetto ai personaggi visto che è già a conoscenza di quello che succederà. Tuttavia non sanno come avverrà. Proprio come la serie originale, il tema centrale sarà il collasso della civiltà, raccontato da un diverso punto di vista e una schiera di personaggi differenti (un mosaico famigliare).
Rispetto ai classici del genere, avete omaggiato o preso ispirazioni da altre colonne sonore?
Sebbene sia un grande fan del genere, cerco sempre, il più possibile, di non farmi influenzare nelle mie scelte musicali. La mia ispirazione è più un insieme di tutte le potenti soundtracks che ho ascoltato nella mia vita e il mio obiettivo è quello di trovare nuovi modi per raggiungere quella stessa efficacia – che potrebbe voler dire inserire qua e là qualche riferimento.
In certo cinema horror moderno la musica e gli effetti sonori sono stati spesso abusati, sfruttati per indurre sorpresa e spavento, piuttosto che per creare atmosfera e calare lo spettatore nell’ambientazione. Come si può ovviare a questi stratagemmi e fare qualcosa di nuovo?
Devi cercare di far divertire il pubblico senza essere troppo prevedibile. È una questione di equilibrio. Come ogni produzione creativa, deve riflettere i nostri spettatori e i nostri tempi, ed essere lì come supporto per le modalità in cui la storia è narrata senza essere artificioso.
Quanto è stato stretto il rapporto con il regista per scegliere le musiche e il loro utilizzo?
Con le serie televisive, la direzione creativa è generalmente guidata dallo show runner, che in questo caso è Dave Erickson. È stato fantastico lavorare con lui, così come anche con Linda Cohen, il nostro fantastico supervisore musicale.
La musica subirà un cambiamento nel proseguo della serie mano a mano che l’epidemia prenderà piede?
C’è solo un modo per scoprirlo!
Hai approntato una sorta di tema musicale per ciascuno dei personaggi principali? Inoltre, hai voluto rendere l’approssimarsi di un attacco zombie in modi peculiari, diciamo quasi premonitori, che permettono allo spettatore di presagire l’apparizione in scena dei morti viventi?
Preferisco le firme musicali personali ai conclamati, classici temi. Una delle più belle possibilità che si hanno col lavorare nelle serie televisive è che, in qualche modo, i personaggi vengono sviluppati molto più profondamente rispetto a quello che un qualsiasi film potrebbe mai arrivare a fare. Nello stesso modo in cui i personaggi crescono e si evolvono con ogni episodio, anche la musica passa attraverso le stesse tappe di quel viaggio.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Adesso sto terminando un progetto per un videogioco della Ubisoft (Rainbow Six Siege). Spero di riuscire a trovare tempo per qualche progetto musicale prima dell’inizio della seconda stagione di FTWD.
Traduzione a cura di Elisabetta Gatti