“Arzach ha un lato molto negativo. Quando ho iniziato a disegnarlo io ero, di fatto, nella norma della società che frequentavo, quella dei creatori di fumetti, dove essere negativo era un’indubitabile criterio di qualità.”
(Moebius)
Prima di parlare di un artista così immenso è necessario precisare che stiamo parlando di ben tre personalità differenti tra loro.
La prima è quella che vede Jean Giraud disegnare le avventure del tenente Blueberry, usando lo pseudonimo di Gir.
La seconda è quella di Jean Giraud che usa il suo pseudonimo più famoso, Moebius, per creare un’universo fantastico tra i più famosi e influenti degli ultimi quarant’anni.
Infine la terza è quella di Moebius fumettaro, che non ha niente a che vedere con il suo alter ego Gir e che, quindi, staccandosi dal fumetto d’impianto classico, attua una vera e propria rivoluzione spianando la strada ad artisti del calibro di Philipe Caza e Andrea Pazienza.
Quando Arzach debuttò sulle pagine di Metal Hurlant verso la metà degli anni ’70, il pubblico capì immediatamente d’essere d’avanti a qualcosa di nuovo, di rivoluzionario. Nessun dialogo, stravolgimento del classico impianto della tavola e ogni vignetta trattata come se fosse un’opera d’arte da esporre in un museo.
Ma Arzach è sopra ogni cosa l’icona stessa dell’arte di Moebius, così rappresentativa di un modo di fare fumetti dotato di grande e suggestiva personalità. Trovarsi davanti alla prima tavola di Arzach è come ritrovarsi per la prima volta d’avanti a un paesaggio nuovo, mentre ci assale l’impeto di esplorarlo e di viverlo. E i mondi artistici di Moebius rappresentano proprio l’incredula esplorazione che ognuno di noi è indotto a percepire, osservando tali meraviglie artistiche, che tutt’oggi rimangono uniche nel loro genere.
Questa edizione contiene, oltre alle storie di Arzach disegnate da Moebius nel corso degli anni, anche la delirante e visionaria La deviazione, in cui si racconta la vacanza di una famiglia che, ad un certo punto, s’imbatte in una deviazione e decide di seguirla; ma è proprio seguendola che iniziano i guai, che altro non sono che un’ennesima rappresentazione dei mondi e dei personaggi a cui Moebius ci ha abituato.
La scomparsa dell’artista, avvenuta nel maggio del 2012per un linfoma è stata una delle più gravi perdite nel mondo del fumetto dall’inizio del nuovo millennio.
Chissà, forse mentre noi continuiamo a stupirci con i suoi mondi, lui in questo momento potrà finalmente viverli.
Curiosità
Da questo fumetto essenziale ma profondamente innovatore è stata tratta una serie tv dal titolo Arzak Rapsody. Nel 2009 Moebius riprende il personaggio pubblicando la prima parte di una trilogia, Arzak l’Arpenteur, ripubblicato da Glénat. La m orte dell’artista, avvenuta nel 2012, lascerà il progetto incompiuto.
Edizione consigliata
Sempre ben fatti, essenziali e di grande formato i volumi di Alessandro Eistribuzioni (poi Alessandro Editore): grande formato, cartonato e una stampa che, alla fine, valorizza l’opera del geniale artista francese.
Altre edizioni
Arzach è stato pubblicato sulle riviste Alter Linus e Comic Art. Inoltre le avventure dello ptero guerriero sono state riproposte dal quotidiano La Repubblica nel volume L’arte di Moebius e da Panorama nella collana I maestri del fumetto. Nel 2008 Le Edizion BD hanno ristampato Arzach in una bella e curata edizione cartonata.