Sabato, 11 maggio. La sveglia suona alle 7:30. Fuori una pioggerellina uggiosa bagna le strade di Jena. Una giornata da passare sotto le coperte. Invece io non dormo e mi preparo per un nuovo viaggio nel mondo del fumetto tedesco e dei festival ad esso connessi. Destinazione: Berlino, Comicinvasion. Dopo tre ore di viaggio verso la capitale tedesca, gli efficienti servizi pubblici della metropoli mi portano diretti al Museo delle Comunicazioni di Berlino, un edificio dall’imponente stile neoclassico che si trova a metà strada tra la Museeninsel (l’Isola dei Musei, ovvero il centro storico della città) e Potsdamer Platz. Dentro questo edificio, tra l’11 e il 12 maggio 2019, si svolge il Comicinvasion, un festival dedicato all’autoproduzione e alla piccola e media imprenditoria del fumetto, con un focus particolare sulla produzione tedesca e sugli artisti che vivono nella capitale.
La scelta della location è affascinante e stimolante: da una parte crea un cortocircuito tra architettura novecentesca e lo sperimentalismo del fumetto contemporaneo, dall’altra appare perfetta per ospitare un evento del genere, creando una continuità tra arte, linguaggio e comunicazione, ovvero le basi fondanti della Nona Arte.
All’ingresso del festival, totalmente gratuito, si viene accolti da un banco informazioni che offre il libretto della manifestazione, con mappa, informazioni e programma della due giorni, oltre a vari gadget gratuiti; nonostante la natura apparentemente “indipendente”, l’evento appare molto più organizzato e istituzionalizzato rispetto a tanti altri simili. Questo non smorza, anzi supporta, l’atmosfera di entusiasmo e comunione che si respira passando di fronte ai vari banchi dei circa 70 espositori (qui tutti i nomi e contatti online), divisi tra case editrici e artisti indipendenti.
Accanto ad editori affermati a livello nazionale come Reprodukt, Rotopol, avant-verlag e Jaja Verlag, si trovano anche nomi meno conosciuti ma con offerte non meno interessanti, come ad esempio Jute Comics Verlag, piccolo editore che pubblica fumetti su Berlino e promuove corsi su tecnica e realizzazione del fumetto, Hannes Stummvoll, storyboarder e autore dell’intrigante storia sci-fi Utille, gli intensi Franz Suess e Sissi Koller, del gruppo “Fumettisti di Vienna”, o Bastian Melnyk, autore di teneri e divertenti webcomics.
Allo stesso modo vengono messe in risalto alcune realtà importanti del territorio berlinese, come la Biblioteca del Fumetto Renate, la Design Akademie Berlin, la famosa fumetteria Modern Graphics, l’iniziativa Comic Solidarity, una piattaforma web che ha come obbiettivo quello di creare una sinergia tra autori che pubblicano online e supportare la pubblicazione in cartaceo del loro materiale, e Moga Mobo, rivista di fumetti gratuita distribuita da circa 25 anni in tutte le maggiori fumetterie tedesche. Accanto ai protagonisti della scena locale, si affiancano altri soggetti del mondo del fumetto, sia tedesco che internazionale: dal Comictisch (tavolo del fumetto) dedicato alla Svezia all’italiana MalEdizioni, passando per The Millionaires Club di Lipsia e Centrala, casa editrice di fumetti polacca, ma con sedi anche a Berlino e Londra.
Al contrario di altre manifestazioni che frammentano la propria attenzione tra varie forme di intrattenimento, qui il fumetto viene messo al centro non solo con una ricca offerta di opere e autori, ma anche con un cospicuo programma di incontri, mostre, workshop ed eventi correlati. Quelli di sabato spaziano per tematiche e dinamiche, dando una buona panoramica sulla molteplicità del mondo delle nuvolette teutoniche.
I vincitori del Comic-Stipendium Berlin Maki Shimizu, Till Thomas, Janna Klävers e Konstantin Potapov (a cui va la borsa di studio per una residenza d’artista a Parigi) sono stati intervistati dal giornalista Lars von Törne del Tagesspiel e ai loro lavori è stata dedicata una piccola mostra di tavole originali. L’autrice turco-tedesca Burcu Türker ha parlato della sua esperienza alla residenza d’artista di Parigi, con aneddoti e dietro le quinte del suo lavoro.
Poi è stato il turno del Comic-Kolloquium, interessante iniziativa sullo studio accademico del fumetto che già da alcuni anni si tiene presso l’università Humboldt di Berlino: nei tre interventi di circa 15 minuti l’uno si è parlato di graphic journalism e narrazione grafica (Augusto Paim, PhD alla Bauhaus Universität di Weimar), dell’adattamento linguistico del Faust di Goethe nei fumetti (Linda Heyden, PhD all’Università di Jena) e dell’adattamento in tedesco di opere straniere e viceversa (Matthias Harbeck, ricercatore e bibliotecario all’Università Humboldt). Infine, la talentuosa disegnatrice Bea Davis e lo scrittore Patrick Spät hanno raccontato del loro lavoro su Gregor Gog – Il re dei vagabondi, in uscita a ottobre per avant-verlag: una interessante discussione sulla ricerca svolta dagli autori per ricostruire la biografia di questo personaggio storico e del suo mondo, nonché sul processo di scrittura e realizzazione del fumetto stesso.
Una mostra speciale è stata dedicata anche ai lavori partecipanti al Comicinvasion Contenst (quest’anno intitolato The Speechless City): una dimostrazione della qualità degli artisti che lavorano a Berlino e dell’interesse per il fumetto da parte dei ragazzi berlinesi che hanno partecipato nella categoria bambini e adolescenti.
E proprio a bambini e famiglie sono dedicati alcuni incontri appositi, pratica comune in questo genere di manifestazioni in Germania: tra questi, il workshop di fumetto condotto dall’energico e paziente Federico Cacciapaglia. Bambini e adulti che sono stati coinvolti anche nel live painting a ritmo di musica organizzato da Treesomemovement e collettivo 000+, che ha dato la possibilità ai visitatori di disegnare una vignetta di un grande fumetto collettivo su un grosso cartellone bianco.
L’unica pecca che forse si può trovare è quella di non aver collegato la manifestazione con il Gratis-Comic-Tag, la giornata del fumetto gratuito caduta proprio l’11 di maggio e che coinvolge la maggior parte delle case editrici tedesche. Quest’anno l’evento è stato supportato anche da moltissime catene di librerie ed ha avuto una grossa risonanza: la sua assenza al Comicinvasion fa percepire la presenza di una frattura (insanabile?) tra editori grandi e piccoli, che disperde le forze di un settore sicuramente vivace ma molto fragile e poco strutturato in questo paese.
In generale, il Comicinvasion di Berlino offre un’interessante prospettiva sul fumetto tedesco, dimostrando come il fumetto sperimentale, indipendente o autoprodotto possa richiamare anche in Germania un pubblico interessato e competente, ma dando al tempo stesso l’impressione che questo sia possibile solo nelle città più grandi e cosmopolite, in cui sia veramente possibile costruire (ed educare) un pubblico fedele e pronto a farsi stupire con opere inconsuete e coraggiose.
Cronaca realizzata nel mese di maggio 2019