L’inizio è fulminante. Vediamo, con inquadrature che calano dall’alto, un uomo che sta facendo sesso con una donna. Il suo corpo è coperto in egual numero di muscoli e cicatrici, e al posto del braccio destro ha una protesi, come un pezzo di armatura. Sotto di lui, la donna sorridendo mostra delle zanne appuntite, ed il suo corpo inizia a deformarsi fino a diventare quello di un mostro orrendo.
Sei caduto in trappola! Ti spediro’ all’inferno mentre hai in bocca il sapore del paradiso!
La risposta dell’uomo è rapida, mentre fa esplodere la testa al mostro con una specie di cannone installato nella protesi al braccio: Sei tu che andrai all’inferno!.
Quindi si riveste e si cala sulle spalle un mantellaccio che a malapena cela una spada troppo grande per essere vera, alta più di lui, larga quasi quanto tutta la sua schiena.
Sono le primissime pagine di Berserk, di Kentaro Miura, che ci presenta fin da subito un protagonista che del cavaliere senza macchia e senza paura ha ben poco: violento, tormentato, preoccupato solamente di sé stesso, e infine dannato, nel vero senso della parola.
Ed anche se il personaggio finirà con il tempo per cambiare, di Gatsu, questo il nome del protagonista, ci rimarrà impressa per sempre questa figura di antieroe tra i più duri e violenti che ci sia capitato di leggere in un fumetto seriale.