Le pubblicazioni Disney di gennaio 2023
Bentornati su Lo Spazio Disney!
Dopo aver analizzato le principali storie inedite di gennaio, pubblicate su Topolino, è tempo di vedere quali albi disneyani in generale hanno popolato gli scaffali di edicole e fumetterie nel corso del mese da poco conclusosi.
Prima di partire con l’analisi delle principali pubblicazioni di gennaio, però, un piccolo avviso su qualcosa che cambierà per questo blog dal prossimo mese.
Avviso all’utenza
Parimenti a quanto anticipato per il post sul “Topo” di gennaio, anche per l’appuntamento sulle testate sto pensando di modificare l’assetto principale de Lo Spazio Disney.
La decisione, in questo caso, è forse ancora più determinante se si considera che quando due anni e mezzo fa ho messo in piedi questo blog, lo scopo era sostanzialmente quello di analizzare il panorama complessivo delle uscite disneyane tra edicola e fumetteria, di modo da fornire una bussola ai lettori su come muoversi tra gli scaffali, prima ancora di pensare alle storie inedite del settimanale o ad articoli più estemporanei.
Mi sto però accorgendo che un appuntamento fisso di questo tipo, volto peraltro a produrre post piuttosto articolati, inizia a diventare piuttosto gravoso.
L’intento sarebbe quindi di eliminare questa rubrica omnicomprensiva, limitandomi a realizzare delle recensioni ad hoc sui soli albi che comprerò: ci sarà quindi un post ogni mese per I Grandi Classici Disney (almeno fino a quando lo seguirò, visto che allo stato attuale l’intenzione è di abbandonare l’acquisto fisso con il n. 90), uno ogni due mesi per Almanacco Topolino e altri per gli eventuali prodotti extra che mi accaparrerò di tanto in tanto, ma solo nei casi in cui non ne scriverò già una recensione su Lo Spazio Bianco, altrimenti “vale quella”.
Per il resto, nel caso ci siano novità di rilievo nel parco testate potrei fare un breve post che ne dà conto con un piccolo parere (che so, una nuova testata, un cambiamento per una collana già esistente, ecc.), ma in linea di massima il profilo che vorrei tenere sarebbe questo, smarcandomi della ristretta finestra temporale entro cui pubblicare e snellendo la quantità di materiale da analizzare.
Rispetto all’analoga decisione per Topolino, su cui ho ancora qualche riserva, per le pubblicazioni sono invece piuttosto convinto del nuovo corso da impostare, per cui quasi sicuramente quello che state leggendo sarà l’ultimo post di questo tipo.
Insomma, godetevelo! 😛
L’edicola Disney di gennaio 2023
Parto come di consueto con I Grandi Classici Disney: a gennaio è uscito il #85.
Visti gli allarmi lanciati il mese scorso, vi tranquillizzo subito: almeno per ora, ci siamo lasciate alle spalle le macerie del numero di dicembre. Stavolta la selezione è di ben altro tenore nel suo complesso, con solo due piccole “sbavature”.
Diciamolo, l’apertura con Topolino in: Miseriaccia! non è proprio il migliore dei biglietti da visita. Avevo ricordi piuttosto funesti della storia di Jacopo Cirillo e Massimo De Vita del 2014, in realtà l’attuale rilettura me l’ha fatta vedere più benignamente. Rimane una trama che basa esclusivamente il suo interesse sui riferimenti (annacquati, per forza di cose) a Misery di Stephen King e al noto film che ne fu tratto, e che non ci presenta un’interazione particolarmente riuscita tra Topolino e Gambadilegno. Posso dire così: non è una storia dannosa, ma eredita i danni degli anni precedenti.
Il tratto del tardo De Vita è peculiare nel suo leggero manierismo che non me lo fa godere appieno, ma resta una matita sempre in grado di affascinarmi.
L’altra storia non proprio entusiasmante è sempre del 2014: in realtà Paperino e i tesori sottozero non è così male, pecca solo di alcune scelte narrative fin troppo tipiche del suo autore (Carlo Panaro) ma che sono a corredo di una trama avventurosa e “di cuore” nel suo finale. Ai disegni uno Stefano Zanchi ancora acerbo e lontano dai fasti grafici degli ultimi due-tre anni.
Paperino e l’inverno ai tropici di Ennio Missaglia e Luciano Bottaro e Zio Paperone e la sfortuna al 99% di Roberto Catalano e Romano Scarpa riportano il calendario molto più indietro nel tempo, rispettivamente al 1962 e al 1963. Si tratta di due storie decisamente movimentate e divertenti, certo figlie del loro tempo per quanto riguarda i rapporti tra i paperi, in particolare tra Paperino e Zio Paperone (anche se risultano meno “cruenti” di certi exploit martiniani), ma comunque fresche e spontanee. Letture che sanno intrattenere dove viaggi e guai la fanno da padroni, e abbellite dai disegni di due artisti superlativi: questo Bottaro non è nella sua fase che preferisco, ma lo stile piacevolmente barksiano che sfoggiano alcuni suoi Paperino è comunque qualcosa di assai valido.
Per quanto riguarda Scarpa, è qui in uno stato di particolare grazia, che si evince dalla morbidezza dei personaggi, aiutata dall’inchiostrazione dinamica di Giorgio Cavazzano.
Il piatto forte dell’albo è comunque la Sezione Superstar, eccezionalmente curata non da Gian Luigi Gaspa ma da Francesco Stajano! Il professore di Cambridge, nome noto tra gli appassionati disneyani e presenza storica sul forum del Papersera, aveva già recentemente fatto capolino tra le pagine della nuova edizione di Nonna Papera e i racconti attorno al fuoco, e qui si ritaglia metà numero per celebrare la figura di Abramo e Giampaolo Barosso (a dieci anni dalla scomparsa del primo), fratelli sceneggiatori che caratterizzarono fortemente le avventure del settimanale tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
Forte della conoscenza personale che Frank aveva con loro, scrive un’introduzione molto sentita ma non per questo scevra di elementi analitici e di approfondimento sul loro lavoro, non mancando di motivare la scelta delle quattro storie chiamate a rappresentarli.
Selezione che personalmente ho trovato perfetta: innanzitutto Paperino e la sacca dello sceicco e Zio Paperone e l’ampolla di alabastro, due lunghe avventurose e veramente gustose, dall’intreccio avvincente. La prima, in particolare, coi suoi echi ciminiani presenta un gran bel Paperino, caratterizzato in maniera sobria e convincente, che emerge anche per via delle matite di un bravo Giulio Chierchini.
Ma non sono da trascurare le due narrazioni più brevi, esempi della prorompente vena comica dei due autori che risulta ancora efficace tutt’oggi: Topolino tecnico tenace mi ha fatto ridere di gusto a più riprese, con un piglio slapstick irresistibile al quale Romano Scarpa (e Giorgio Cavazzano alle chine) riescono a rendere giustizia.
Topolino e la pappa del pupo è forse un po’ meno brillante, ma ripropone la coppia Mickey-Goofy in chiave pasticciona e l’ho in definitiva apprezzata. È peraltro alla sua prima ristampa in assoluto: come ha spiegato Stajano sul Papersera, infatti, erano andate perdute parte delle pellicole originarie, per cui la pubblicazione è stata resa possibile solo grazie a delle scansioni inviate proprio dallo stesso appassionato. La qualità è effettivamente difforme dal resto del numero, ma è ampiamente comprensibile permettendo tra l’altro di godere del tratto arcaico e peculiare di Pier Lorenzo De Vita.
In sostanza lo trovo quindi un numero veramente valido, nel quale i nei sono così pochi da essere trascurabili di fronte a sei ottavi di grande qualità.
Vivamente consigliato anche se non seguite regolarmente la testata 😉
Il resto dell’edicola di gennaio non ha invero molto altro da offrire.
C’è Il Club dei Supereroi # 10: come ormai sapete bene, non colleziono più la serie, e una rapida occhiata al sommario sfogliando l’albo dal giornalaio non ha riacceso in me la scintilla.
Ad ogni modo, se amate la formula attuata finora, tra Super Pippo italiano d’antan, qualche breve brasiliana e (in particolare) il proseguimento della seconda avventura inedita di Darkwing Duck, anche questa uscita dovrebbe incontrare i vostri gusti.
Topolino Neon Edition (la più recente incarnazione della testata Grandi Autori) trova compimento con il quarto e ultimo fumettista coinvolto: Corrado Mastantuono.
Rispetto all’autore presente sulla precedente uscita (Giuseppe Zironi), in questo caso il Masta si è già visto dedicare volumi monografici: ricordo almeno il Disney d’Autore del 2013 e la Topolino Extra Edition su Bum Bum Ghigno del 2018. Il volume perde così un po’ di fascino, per quanto le storie a sommario siano sicuramente stuzzicanti e di qualità visto che, da autore completo, l’artista raramente ha toppato. Il problema è che circa metà dell’indice è preso paro-paro proprio dal Disney d’Autore citato poc’anzi… Motivo per cui personalmente lo lascerò sullo scaffale.
Diciamo che se non possedete quell’ottimo volume e vi manca la maggioranza delle avventure presenti potete anche farci un pensiero, il brossurato costituisce senz’altro una lettura valida, ma sarebbe davvero ora di reinventare in qualche modo questo contenitore dandogli, non dico maggior dignità, ma perlomeno una direzione un po’ più precisa e organica. Le potenzialità ci sarebbero, ma l’impressione è che si navighi a vista e che non si sappia bene quanto e come investire sul progetto che, almeno dalla nomenclatura generale, poteva ambire ad essere il Maestri Disney del Nuovo Millennio ma che non ci è mai andato nemmeno vicino, neanche ai tempi delle prime e più curate uscite.
Continua poi la sua corsa l’ormai quindicinale Le Grandi Saghe: i #14-15 sono entrambi dedicati a Alla ricerca della Pietra Zodiacale di Bruno Sarda, Massimo De Vita e Franco Valussi, completando la riedizione della lunga avventura corale. Valgono quindi le stesse considerazioni che feci il mese scorso parlando del primo volume che la ristampava.
Faccio infine notare come gennaio sia stato particolarmente ricco di vattelapesca, forse anche più della media: Invernissimo, 100% Cinema, Topi & Monete, Paperino in team – Storie nella storia hanno quasi monopolizzato gli spazi delle edicole, con i loro indici “un tanto al chilo” e rispondendo all’esigenza mainstream di pubblicazioni stagionali, genericamente tematiche o a traino di iniziative editoriali come le monete di Topolinia.
Inutile dire che si tratta di materiale che non ha senso né consigliare né sconsigliare, in uno spazio come questo: sono di letture d’evasione in tutto e per tutto, senza nessuna ambizione o cura particolare, che in tal senso svolgono il loro lavoro e in ciò esauriscono anche la loro ragion d’essere.
La fumetteria Disney di gennaio 2023
Per quanto concerne le pubblicazioni per palati più raffinati, invece, gli ultimi giorni del primo mese dell’anno hanno portato diversi prodotti interessanti.
A partire da Paperone e il drago di Glasgow, nuovo volume (il #9) della Disney Collection, che Panini usa per proporre in Italia i graphic novel disneyani realizzati in Francia per l’editore Glénat.
Il titolo, uscito Oltralpe solo pochi mesi fa, è firmato da Joris Chamblain ai testi e dal nostro Fabrizio Petrossi ai disegni, il quale ripropone il suo stile libero e plasticissimo che si era già visto con Mickey attraverso i secoli, in quel caso sui Topi invece che sui Paperi.
Per l’approccio narrativo e l’idea di leggere una storia sull’avventurosa infanzia di Paperone, ho già deciso che farò mio questo volume: mi sento quindi di consigliarlo caldamente a tutti voi, pur a scatola chiusa. Del resto, già le tavole anticipate sullo spillato del Free Comic Book Day erano più che promettenti.
L’uscita del prodotto è in realtà slittata di una settimana, risultando disponibile solo da oggi, ma ho pensato comunque di includerlo “ad honorem” nel post di gennaio, vista l’originale connotazione e il fatto che sia finito formalmente in febbraio giusto per un pelo.
Sempre a proposito di inedite, è uscito anche Topolino Fuoriserie #10, con la nuova storia di PK: Esprimi un desiderio. Si riconferma Alessandro Sisti alla sceneggiatura, per quanto non si possa strettamente parlare di una run in corso visto che finora ogni episodio è risultato scollegato dagli altri pur riprendendo spunti dalla lore pikappica. Già dalla copertina si intuisce come in questo caso torni in scena la Soave Signora, introdotta dallo sceneggiatore in La danza del ragno d’oro (qui la mia recensione su Lo Spazio Bianco).
Sono onesto: dopo l’iniziale entusiasmo per il ritorno di Sisti alle redini del progetto, gli ultimi due volumi hanno smorzato di molto il mio ardore, motivo per cui avevo deciso di abbandonare la nave. Considerando per di più che ho mal digerito il tratto di Davide Cesarello sui paperi, e su Paperinik in particolare, nelle storie pubblicate su Topolino tra il 2020 e il 2021, capirete ancora meglio la mia scelta. Sembra però che potrei riceverne copia stampa tramite Lo Spazio Bianco, e se così fosse darò una nuova chance a questa nuova stagione della serie, per poi parlarne sulle pagine del sito con una recensione ad hoc.
Come ho fatto in fondo anche con il precedente, che colgo l’occasione di linkarvi nel caso ve la foste persa:
PK: Il principio di Voyda e il piano di Sisti
Arrivando alle ristampe di alto profilo, spicca Le serie imperdibili #7 – Nonna Papera e i racconti attorno al fuoco vol. 3, che chiude la nuova edizione del bellissimo e poetico ciclo ideato da Rodolfo Cimino. Le ultime tre storie non sono forse tra le migliori della serie nel suo complesso, ma rappresentano comunque delle piccole perle che sarebbe un peccato perdersi, così come sarebbe un peccato rendere monca la collana, dopo lo sforzo di aver presentato per la prima volta tutti i Racconti in un unico contenitore coerente. Si è insomma concluso il lavoro che Tesori Disney era riuscita solo a iniziare nel 2012.
Anche quest’ultimo tomo contiene alcuni extra interessanti, quali una prefazione di Massimo Marconi e una postfazione di Roberto Gagnor, il quale è stato anche chiamato a completare un soggetto inedito di Cimino che, parimenti a quanto visto negli scorsi volumi arriva a noi sottoforma di storyboard. Nei casi precedenti in realtà non c’era stato bisogno che qualcuno ci mettesse mano, e personalmente sono curioso di leggere il risultato di questo particolare esperimento.
L’annuncio, poi, di un volume aggiuntivo con la serie spin-off dei Racconti del boscaiolo come prossimo numero della testata rende ancora più completo e apprezzabile il lavoro della redazione in questo frangente, per cui acquisto obbligato 😉
Dulcis in fundo, continua anche la Thriller Collection, dedicata alle grandi avventure firmate da Casty: il secondo volume è dedicato alla prima parte del ciclo di Atlantide (ad oggi rimasto incompiuto, è bene ricordarlo), presentando le prime storie in cui agisce Eurasia Tost. Trame solide, grande gusto per il racconto di spessore, disegni fantastici di Giorgio Cavazzano, un paio di articoli di approfondimento di Davide Del Gusto e una nuova intervista inedita all’autore rendono anche questa uscita qualcosa di imperdibile!
Ok, direi che per questo mese è tutto.
A presto!
Ciao!
Anch’io sono rimasta soddisfatta dai GCD di questo mese; possedevo già le due storie del 2014: non ricordavo quella di Panaro e a rileggerla mi è piaciuta, invece ricordavo bene “Miseriaccia!” perché mi era piaciuta molto e l’avevo trovata molto divertente all’epoca della prima lettura, ma ero ancora una bambina e quindi le storie avevano un effetto diverso su di me: infatti di fronte a una rilettura oggidì quella storia mi è sembrata carina e nella media, certo non meravigliosa come la ricordavo. Potenza dell’infanzia!
“L’inverno ai tropici” e “La sfortuna al 99%” mi sono piaciute molto, le ho trovate “tipiche” di quegli anni con il loro sapore classico e l’impianto della sceneggiatura molto alla anni ’60: trame semplici ma gustose e divertenti. Belli i disegni sia di Bottaro che di Scarpa.
La sezione Superstar è una piccola gemma. Ha il merito di far riscoprire i Barosso con una selezione poco nota ma qualitativamente alta. In particolare ricordo come fresca e divertente “Topolino tecnico tenace”, con una catena di eventi e disastri molto alla maniera della commedia slapstick e con un ritmo incalzante; mi è rimasta impressa anche “La pappa del pupo”, vera perla di comicità che mi ha fatto ridere a ogni tavola, tra i maldestri tentativi dei due di educare e ristabilire l’ordine con il bebè e una trama quasi carnevalesca nel ribaltamento dei ruoli, con Gilberto che comanda a destra e manca sottomettendo lo zio alla sua volontà xD. In questa storia non ho fatto caso alla minore resa qualitativa della grafica, avevo solo notato qualche tinta anomala dei colori; comunque un ottimo lavoro di Stajano, che ringrazio per essersi impegnato così per permetterci di conoscere un pezzetto in più di storia disneyana.
Le due storie lunghe, “La sacca dello sceicco” e “L’ampolla di alabastro”, mi sono piaciute molto, in particolare il finale della seconda con il duplice inseguimento ai danni del povero Paperino xD.
Un ottimo numero, continuiamo così!!
Non ho ancora preso il nuovo Fuoriserie PK, la Thriller Collection di Eurasia Tost e I racconti attorno al fuoco #3, ma intendo recuperarli al più presto, dato che sono tutti e tre volumi che mi tentano. Sono rimasta molto soddisfatta dal primo volume della Thriller (Casty è una garanzia) e dei Racconti ciminiani, quindi ho deciso di proseguire l’acquisto di queste due collane valutando di numero in numero i sommari: salterò numeri solo nel caso che ristampino storie che già possiedo. Intendo continuare anche il Fuoriserie, nonostante sia rimasta indietro di un numero (non ho ancora letto “Il principio di Voyda”, altro volume sulla lista dei prossimi acquisti), perché spero tanto che la serie possa risollevarsi. Temo tanto che questa testata possa chiudere determinando la fine di Pikappa, dato che sembra che sempre più persone stiano abbandonando la barca, vuoi per il prezzo, per il formato cartonato sottiletta, per le storie non sempre eccellenti e per l’assenza di rubriche. Il mio desiderio sarebbe rivedere Pikappa sul Topo, dato che mi pare di capire che una testata autonoma per il pikappero non possa avere molto successo sul mercato: piuttosto che continuare con questo formato quasi claustrofobico per una serie che necessita di ampio respiro, preferirei “accontentarmi” di vederlo sul Topo, non per forza con storie evento di 4 puntate come fu la PKNE, bastano anche storie come la recente “Zona franca”: credo che Pikappa potrebbe così finalmente respirare di nuovo, e magari farsi conoscere da nuovi lettori (tra i Pkers della prima ora c’erano detrattori del formato Topo, ma io mi sono innamorata di questa serie proprio grazie alla PKNE, che mi ha incuriosita e spinta a recuperare prima PK2, poi PKNA: quindi so che Pk sul Topo potrebbe attirare nuovi Pkers).
Concludo questa lunga digressione su Pikappa augurandoti buon febbraio!