Quantum & Woody
Ho avuto la possibilità di leggere in anteprima il primo volume dell’edizione italiana di Quantum & Woody, serie della Valiant che uscirà in fumetteria e libreria il 14 giugno per Star Comics.
Non conoscevo questa serie supereroistica americana, e devo dire che mi sono divertito un sacco. Il filone principale della storia è quello umoristico, ma attenzione: non è una parodia del fumetto di supereroi – come ad esempio Rat-Man agli esordi – è proprio una commedia supereroistica, quindi in questo senso più vicina al Rat-Man attuale, con la differenza che il disegno è squisitamente americano e perfettamente accostabile a qualsiasi numero degli X-Men o simili.
I protagonisti della storia sono Eric e Woody, un nero e un bianco, che da ragazzini erano “fratelli” (Woody, il bianco, è stato adottato dal padre di Eric). Disciplinato e studioso Eric, problematico e impulsivo Woody, i due si perdono di vista per molti anni fino alla morte del loro papà, scienziato che ha dedicato le sue ricerche per trovare una nuova forma di energia pulita. I due, pur tra mille litigi, decidono di indagare sulla morte del padre, e in questo contesto – cerco di non svelare troppo – assumono involontariamente dei superpoteri. Non solo: se vogliono sopravvivere, da questo momento non dovranno più allontanarsi l’uno dall’altro per più di ventiquattr’ore, proprio loro che ormai si detestano. Ma come tra molti fratelli, si tratta di una sorta di amore-odio.
La vicenda li porterà in un intrico di società segrete e scienza immaginaria.
Per il modo in cui gli autori di Q&W riescono a far interagire umorismo, avventura e scienza (a partire dal fondatore della società segreta immaginaria), il pensiero mi è andato immediatamente ad Atomic Robo, fumetto di cui io stesso ho tradotto diversi volumi per ReNoir Editore.
La cosa che rende più particolare e unica questa serie è il fatto che Eric (Quantum) e Woody non sono solo due eroi atipici, sono proprio “i peggiori” in circolazione! In effetti il loro modo di agire è caotico, infantile, mi verrebbe da dire dilettantistico (ma sono certo che col proseguire della serie acquisiranno alcune competenze in materia). Eppure le capacità non mancano loro: Eric è un addetto alla sicurezza, ex militare, Woody è un abilissimo ladro. Qualità che permetteranno loro di sfangarsela nelle situazioni più pericolose, nonostante l’incapacità di mettersi d’accordo su qualsiasi cosa. A volte sembrano Scemo & + Scemo, solo un pochino meno scemi (ma comunque parecchio scemi: è il loro bello).
Se devo nominare dei difetti, dal mio punto di vista di sceneggiatore, devo dire che alcuni passaggi sono poco credibili e che alcune tematiche non sono affatto nuove (lo scienziato, la ricerca di una fonte di energia, la società segreta), però essendo una serie così divertente ed essendo i personaggi interessanti, vari e in certi casi strabilianti, questi problemi passano in secondo piano.
Vale la pena di notare che sempre più spesso in questo genere di storie (si vedano alcuni dei più gettonati cinecomics di recente generazione) è presente il tema della ricerca di una nuova fonte di energia ecologica, come se avesse sostituito il tema dell’energia nucleare che ha caratterizzato per decenni le vicende dei supereroi. Nella nostra epoca è chiaramente un argomento molto sentito, e un filone di intrattenimento generalista non può non tenerne conto.
Interessante anche la tematica dell’adozione, che oltretutto ribalta la consuetudine: stavolta è un ragazzo bianco ad essere stato adottato da un uomo di colore.
Le divertenti scaramucce tra il nero e disciplinato Eric e il biondo, beffardo e truffaldino Woody mi fanno pensare a una dialettica Obama / Trump. Chissà se qualcun altro ha notato questa cosa.
C’è da dire che il primo volume non porta a una vera e propria conclusione della vicenda, ma solo a un primo spezzone (ipotizzo: 1/3 della storia?) di quello che è chiaramente un arco narrativo più ampio. Perdonate, ma non ho seguito la serie originale americana e non so niente a proposito, diciamo che mi sono messo nei panni del lettore comune e ignorante che si trova il volume sullo scaffale della sua fumetteria preferita, senza documentarmi prima come farebbe un critico professionista.
La storia è comunque piena di azione e di gag, è divertentissima e mi sento di consigliarvi serenamente l’acquisto. Il 14 giugno in fumetteria e libreria, quindi, per Star Comics.
Augh.
La nuova Valiant sta recuperando i concetti di quella degli anni novanta quando per un breve periodo le sue testate – Turok o X-O Manowar – vendevano come quelle della Image e poteva scatenare sul mondo ignaro il talento di cartoonists come Joe Quesada ( Ninjak ).
Non sono mai stati tradotti gli albi del dinamico duo di Christopher Priest ( negli anni ottanta conosciuto come Jim Oswley ) e M.D.Bright. Sospetto da quello che ho visto in rete che gli originali Q & W ( che dividevano la testata con una capra ) fossero raccontati con il ritmo tarantiniano della Pantera Nera che Priest ha scritto quando Quesada e Palmiotti sono stati chiamati alla fine degli anni novanta a rivitalizzare alcuni personaggi. Da noi sono stati tradotti il primi dodici episodi disegnati da Texeira, Mike Manley ( in modalità Bruce Timm ) Joe Jusko ed appunto M.D. Bright.
Sembra interessante anche questa nuova incarnazione.
Tom Fowler ha disegnato anche il Green Arrow di Judd Winick e ricordo qualche numero della regolare di Venom quando era il reduce Flash Thompson con le gambe amputate.
Ha un tratto divertente – qualcosa del Sergio maquantomipiacejohnbuscema Cariello con la tendenza al grottesco – e un senso del movimento che mi ha ricordato il compianto Bill Jaaska , ma sotto acido. Almeno nella sue cose per la DC.
Trovo in qualche modo commovente e romantica la scelta della rinnovata Valiant- se non ricordo male nata dall’entusiasmo di due autentici fans che hanno scoperto le vecchie licenze fossero a buon mercato – che propone classiche storie di supereroi come in realtà nemmeno le big guns o la Image sfornano più.
Ricordo con affetto quel poco che si è visto della prima generazione Valiant /Acclaim – il Turok di Truman o di Morales, il dr. Mirage disegnato da Bernard Chang, il numero zero di Solar di Barry Windsor Smith , lo Shadowman di Bob Hall- e quel poco che ho comperato in lingua originale – il Solar di Dan Jurgens e lo Shadownam di Ennis e Ashley Wood – anche oltre il valore effettivo delle opere. Erano anni divertenti in cui si poteva leggere il Prime disegnato da Norm Breyfogle , il Breed di Jim Starlin e gli Starslammers di Simonson ed il Mike Danger disegnato da Barreto e lo Sludge di Gerber e The Maxx di Kieth e tanta altra roba bizzarra, ma maggiormente mainstream dei fumetti, pur molto belli , della Vertigo.
Speriamo di vivere di nuovo in tempi interessanti…
Interessante Crepascolo, una piccola lezione di fumetto Valiant!
Scoprii Quantum & Woody anni, anni e anni fa su Play Magazine in un trafiletto in cui annunciavano l’intenzione di fare un telefilm sulle loro avventure. Non diceva molto sulla serie ma la vignetta che corredava l’articolo (Quantum e Woody che litigano mentre precipitano a testa in giù) mi fece pensare: “Devo assolutamente leggerli!”
Non ci pensai più fino a qualche anno fa quando, per caso, trovai in un’edicola questo volume edito dalla Panini (una cosa del tipo: “Valiant presenta…”). Da allora l’ho riletto 3/4 volte. Spero proprio che questa nuova edizione abbia successo, perché muoio dalla voglia di leggere altre storie.
Sì, anche a me è rimasta la voglia di andare avanti nella lettura!