Le pubblicazioni Disney di aprile 2022
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Le pubblicazioni Disney di aprile 2022

Bentornati su Lo Spazio Disney!
Dopo aver analizzato le principali storie inedite di aprile, pubblicate su Topolino, è tempo di vedere quali albi disneyani in generale hanno popolato gli scaffali di edicole e fumetterie nel corso del mese appena conclusosi.

L’edicola Disney di aprile 2022

Spazio_Disney_aprile2022_8Stavolta apro con qualcosa di diverso dal solito.
Chi mi conosce lo sa, I Classici Disney sono una testata che non seguo, nemmeno dopo la prima cura ricostituente iniettata dal direttore Alex Bertani e nemmeno dopo la seconda; quest’ultima, però, che pone al centro gli sceneggiatori, mi ha visto fare delle eccezioni portandomi a comprare l’albetto su Zio Paperone curato da Vito Stabile e quello sulle Tops Stories costruito da Giorgio Pezzin. E ho ceduto volentieri ancora una volta per un altro sceneggiatore del cuore, Bruno Enna, e per un personaggio a cui sono molto affezionato: Paperino Paperotto.
PP8 e la prova dell’8 (n. 18 della testata) è un prodotto davvero riuscito, che propone alcune delle storie migliori con il protagonista, tutte uscite tra il 1999 e i primissimi anni 2000.
C’è la prima storia lunga (Il giorno più duro, di Diego Fasano e Alessandro Barbucci) che era un’ottima e scanzonata introduzione di quello che sarebbe stato questo ciclo, peraltro disegnata da un Barbucci in formissima, e c’è Il cugino del giorno dopo dello stesso Enna, che è una delle mie preferite in assoluto perché contiene comicità, azione, equivoci, piani inverosimili e caratterizzazioni irresistibili per tutti i personaggi, grandi e piccini. Ah, e pure qui disegni sontuosi di Barbucci.
Anche le altre due firmate dallo sceneggiatore sardo sono carinissime: L’isola che sbuffa disegnata da Antonello Dalena e I malaffari di cuore illustrata da Stefano Turconi. Oltre ad essere entrambe artisticamente maiuscole, come può sembrare ovvio con quel popò di disegnatori, colgono anche narrativamente l’elemento topico che mi ha fatto amare negli anni le storie del Paperotto: la fantasia sfrenata del protagonista, che porta lui e i suoi amici a sognare a occhi aperti per trovare spiegazioni assurde a “misteri” molto più terra-terra, o che genera trovate iperboliche che conducono inevitabilmente a pasticci spassosissimi.

Spazio_Disney_aprile2022_13Anche le altre avventure selezionate oscillano tra il molto buono e l’ottimo, ma il pregio del lavoro di Bruno Enna non si esaurisce qui: lo sceneggiatore è riuscito infatti a unire tutti questi racconti in maniera intelligente e scorrevole, a dispetto delle poche tavole di raccordo a disposizione, con una buona trovata che fa svolgere ciascuna avventura in un giorno della settimana, per la precisione la prima settimana di scuola. In questo modo si evitano escamotage un po’ poveri a base di sogni, ricordi o aneddoti raccontati tra personaggi e si ha davvero la sensazione di leggere un “romanzo” unitario. Riuscire a scegliere storie che rispondessero a questa esigenza, che fossero anche valide e che rispettassero i limiti di foliazione non dev’essere stato semplice e faccio tanto di cappello all’autore. Mi complimento anche con il disegnatore Andrea Malgeri (e con Stefano Porcu alle chine), che fa un buonissimo lavoro tanto sui personaggi, protagonista in particolare, quanto sulle ambientazioni.
Se amate Enna e se amate Paperino Paperotto, questo volume fa assolutamente per voi perché ritroverete entrambi al loro meglio. E se invece li conoscete poco, è un’ottima occasione per rimediare.

Spazio_Disney_aprile2022_7Tornando su lidi più noti, è il turno de I Grandi Classici Disney #76, che questo mese riserva una sorpresa inaspettata.
La Sezione Superstar, solitamente appannaggio di Luca Boschi, è stata curata eccezionalmente da Francesco Gerbaldo, in uno dei suoi ultimi contributi per Disney-Panini ma che, sono certo, rappresentava anche uno dei più significativi per lui, conoscendolo.
Del resto le scaramucce tra me, altri appassionati e Gerbaldone giravano spesso attorno a questa pubblicazione: la #unicatestataseria, come mi sono abituato a chiamarla anche qui mutuando tale termine da altri ambienti a me vicini. D’altronde, se i GCD erano l’unica testata seria, Papersera e Club dei Supereroi cos’erano? 😛
Si scherzava sempre molto sulle preferenze dei singoli, sulle classifiche tra i periodici… come ho già avuto modo di scrivere in più occasioni, quel clima di bisticci all’acqua di rose era un gioco delle parti ricorrente ma sempre ironico e consapevole. Ed è anche una delle cose che mi mancano di più da due mesi a questa parte.
L’ultima cosa che mi aveva scritto in privato riguardava proprio questo suo approdo sui Grandi Classici, anche se non potevo saperlo perché mi aveva solo annunciato

sto scrivendo una cosa che ti triggererà molto

😛 , senza specificare nulla di più. Non solo per questioni di “segreto professionale”, ma anche perché voleva godersi l’effetto che la notizia avrebbe avuto su di me una volta aperto l’albo, fresco di acquisto dall’edicola.

Spazio_Disney_aprile2022_14Purtroppo non sei qui a goderti la mia reazione, le battute che avrei fatto, ma anche i complimenti che ti avrei elargito per il nuovo traguardo raggiunto e perché hai fatto davvero un buon lavoro.
La sezione è dedicata a tre thriller con Eta Beta protagonista, a fianco di Topolino e Pippo, che vengono contestualizzati in maniera davvero approfondita e interessante, svelando alcuni dietro le quinte stuzzicanti come nel caso di Topolino e i casi “X”, “Y”, “Z” di Abramo e Giampaolo Barosso e di Giovan Battista Carpi: citando anche il libro che il sito del Papersera dedicò ai due fratelli scrittori, si racconta infatti di come originariamente ci fossero tre soggetti distinti, che vennero poi uniti in un’unica soluzione per qualche esigenza editoriale interna. Questo effettivamente spiega come mai la lunga avventura contenga in realtà tre filoni narrativi quasi indipendenti gli uni dagli altri, collegati molto labilmente tra loro. Esperimento interessante e un buon gusto per il racconto di genere.
Eta Beta e il razzo scomparso di Roberto Renzi e Luciano Gatto è un’altra solida avventura sui toni spionistici, nella quale il colpevole è abbastanza prevedibile ma che poggia su uno sviluppo narrativo che intriga e si fa leggere.
Meno avvincente è Eta Beta e il commando marziano di Gian Giacomo Dalmasso e Pier Lorenzo De Vita, per via di una trama un po’ sgangherata e dei disegni fin troppo arcaici e poco plastici di De Vita padre, con addirittura un Manetta rappresentato in maniera anonima e per niente attinente al character design solito, curiosità che sottolinea lo stesso Gerba nella sua introduzione.

Spazio_Disney_aprile2022_15Ah, amico mio… dicevi che mi sarei triggerato a vedere cosa stavi scrivendo. E in effetti mi triggero, ma per motivi che non avresti e non avrei mai potuto immaginare due mesi fa: mi triggero perché non possiamo parlarne assieme, non posso condividere con te la gioia per questo risultato, non posso complimentarmi per il buon lavoro svolto, e non posso neanche trovare qualcosa su cui invece sfotterti amabilmente.
Tutto questo, nella sua ingiustizia, mi triggera tantissimo. Rimane il tuo articolo, come tutti quelli che hai scritto in questi ultimi anni, accompagnato da un sintetico ma sentito ricordo della redazione di cui ti sentivi parte al 100%.
Ma non ci sei più tu, e pensarci fa male.

Il resto del sommario è piuttosto buono: simpatica e classica la storia d’apertura Paperino attore da Oscar di Francois Corteggiani e Giorgio Cavazzano, divertentissima nella sua semplicità Paperino e il pescegatto di Dick Kinney e Tony Strobl e interessante Paperino “Zampata” e la chitarra micidiale di Marco Rota, nel suo riproporre questo alter-ego/antenato del nostro Donald che abbiamo già visto qualche mese fa su Almanacco Topolino, dai toni avventurosi di un tempo che fu.
Infine anche la scarpiana Pico de Paperis contro “Cervellofacile” intrattiene in maniera arguta e grazie a una scrittura fresca e veloce.

Questo mese tornano anche le Special Edition, iniziando un nuovo filone dal titolo Topolino Neon Edition, quartetto dedicato agli autori completi. Si comincia con Marco Gervasio, che si vede qui raccolte tutte le storie da lui scritte e disegnate ad esclusione ovviamente di quelle di Fantomius e di quelle di Paperinik, già valorizzate in altre sedi.
Personalmente stavolta passo: in tutta onestà il sommario non mi attrae particolarmente e, come noto, i contenuti extra di queste edizioni sono ridotti all’osso (anche se l’introduzione scatenata di Corrado Mastantuono e Stefano Intini mi incuriosisce assai, a dirla tutta! XD ).
Rimango però sintonizzato per vedere a chi dedicheranno le prossime uscite e, come sempre fatto con questa collana, valutare di volta in volta.

Spazio_Disney_aprile2022_12Ha visto la luce anche Almanacco Topolino #7: come i più attenti ricorderanno, un paio di mesi fa ho deciso di non seguire più la testata, per motivi di tempo e spazio, e per ora resto fedele a siffatta conclusione. Ho però visto il sommario e quindi qualcosina al riguardo posso dire.
Per esempio la storia di apertura, Topolino e gli incontri falsificati (dal solito tipo) di Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano, è sicuramente una lettura divertente e scanzonata, con i disegni divini del Maestro, mentre quella in chiusura (Avventure a EuroDisney) mi è sempre sembrata poco più di uno spottone al parco divertimenti.
Tra le inedite potrebbe essere interessante Zio Paperone e… qualche dritta sull’avarizia di Kari Korhonen, mentre per quanto riguarda le altre c’è poco che mi attira. Paperino – un pasticcio da favola in realtà potrebbe essere una valida sorpresa per via delle matite di Daniel Branca e le chine di Wanda Gattino, ma non è alla sua prima apparizione in Italia (esordì infatti su Zio Paperone #127, che peraltro possiedo 😛 )
Noto infine che salta lo slot con la storia in lingua originale… non che sia un male 😛
Insomma, a vederlo da fuori parrebbe essere il numero giusto per essere saltato giù dal treno…

Altra segnalazione: è uscito DoubleDuck vol. 9 all’interno della Definitive Collection, e non si tratta di un numero a caso ma dell’ultimo! Ristampando le storie del reboot di pochi anni fa, ultimo colpo di coda della serie, la riedizione completa delle spy-story paperinesche volge al termine avendo raccolto tutti gli archi narrativi esistenti. Non l’ho seguita ma mi compiaccio che, al netto delle difficoltà affrontate, si sia riusciti a completare l’opera. Lo trovo un bel segnale, che sempre più spesso Alex Bertani dimostra di voler dare.

Spazio_Disney_aprile2022_9In quest’ottica rientra anche PK Giant Double Special Edition, ultimo brossurato della giga-ristampa pikappica contenente le miniserie che non erano ancora state ospitate in nessuna forma nel Giant. Peccato che… sia rimasta fuori una storia! L’ultima Angus Tales, per la precisione, che debuttò su PKNA #48 e quindi a grande distanza da tutti gli altri episodi (correttamente pubblicati in questa edizione in coda alle storie lunghe dei rispettivi numeri in cui esordirono): forse è proprio per questo motivo che ce la si è persa per strada, o forse si è pensato che non avesse senso ospitare una storia da sé all’interno di un albo dedito a raccogliere intere miniserie, facendo prevalere questo ragionamento rispetto al completismo.
Sia come sia, è un po’ una pecca vista tutta la fatica che si è fatta per riproporre coerentemente in questo formato gigante tutto quanto è stato realizzato a fumetti su PKNA e PK2, tra sbandate e ritorni in carreggiata. Il volume è il sospirato e insperato traguardo dell’operazione, ma riesce comunque a lasciare un retrogusto leggermente amaro.

Cito infine Io Zio Paperone, più che altro come esempio di vattelapesca economico da edicola che “si vende da sé” e per cui quindi non si stanno a pesare troppo le storie da inserire. Il sommario infatti non brilla per nulla, ma l’albetto gode addirittura – una volta tanto – di una copertina inedita e non riciclata.
Per chi è fortemente appassionato del personaggio può rappresentare un passatempo leggero, senza impegno e poco dispendioso. A livello di contenuti, l’unica cosa che si può evidenziare è che ci sono vari autori “d’annata” in storie realizzate però nel Nuovo Millennio.

La fumetteria Disney di aprile 2022

Spazio_Disney_aprile2022_6Per quanto riguarda lo spazio dedicato alle pubblicazioni più ricercate, rivolte a un pubblico di cultori e inevitabilmente cartonate, non si può non iniziare che da PK – La danza del ragno d’oro, vale a dire il Topolino Fuoriserie #7.
Lasciata alle spalle la run in 6 numeri di Roberto Gagnor, è tempo per Alessandro Sisti di riprendere stabilmente il timone della sua creatura e devo dire che lo fa come meglio non poteva.
Sto scrivendo una recensione vera e propria per Lo Spazio Bianco, quindi non ha senso che mi dilunghi troppo ora, ma vale la pena dire che la storia centra perfettamente l’obiettivo riprendendo l’approccio strutturale e narrativo di PKNA ma senza rischiare di cadere in una costante ripetizione di triti stilemi; al contrario – e finalmente, dopo le due storie uscite nel 2021 su Topolinosi esplorano nuove possibilità ed evoluzioni nelle avventure pikappiche, che sia attraverso un nuovo avversario o alcuni leggeri ma fondanti cambi di status quo.
Paolo Mottura ai disegni completa l’operazione con tavole efficaci, evocative, graziate dal suo stile plastico e ricercato che si scatena soprattutto nelle ambientazioni particolari che è chiamato a rappresentare e nella versione alternativa dell’alleata di Pikappa che lo affianca. C’è qualche problema di incongruenza grafica, in realtà – il design della Ducklair Tower, l’aspetto del costume dell’eroe – ma sono osservazioni da fan del progetto nel suo complesso e che poco hanno da spartire con la qualità artistica del lavoro.
Un volume che sazia il pker, nel quale pesa però il numero di tavole ristretto che costringe lo sceneggiatore ad alcuni passaggi un po’ più rapidi, facendo sì che il ritmo complessivo ne risenta. Ma ci si può passare sopra serenamente perché il risultato finale è decisamente convincente.
Stay tuned per il papello che pubblicherò sulle pagine del sito principale 😉

Spazio_Disney_aprile2022_3Su Disney Collection #6 – Mickey e i mille Gambadilegno posso dire ben poco, se non che lo farò certamente mio (e ad occhio è anche l’ultimo dei volumi Glénat che mi interesserà prendere, tra quelli già usciti in Francia). Non l’ho ancora a mie mani, infatti, né ho avuto modo di vederlo dal vivo e di sfogliarlo. Ma mi ispira davvero molto, sia per l’ambientazione che per lo stile di disegno che per gli autori coinvolti, tanto che mi sento di consigliarlo a scatola chiusa.

Topolino Extra #9 ospita la ristampa de Gli Italici Paperi, serie in cinque parti di Matteo Venerus e Emmanuele Baccinelli pubblicata un anno fa su Topolino. Con la pubblicazione in queste settimane del sequel, ha perfettamente senso la sinergia commerciale che permette ai lettori la possibilità di recuperare la prima stagione del progetto e, pensando ai bei disegni di Bacci, il formato maggiore della testata dovrebbe permettere di goderli meglio. Non è però un mistero che all’epoca bocciai questa saga dal punto di vista narrativo, per cui mi viene difficile ora consigliare l’acquisto del volume, anche a dispetto dei contenuti speciali che come d’abitudine dovrebbero arricchire l’edizione.

Spazio_Disney_aprile2022_1Torna disponibile Storia e gloria della Dinastia dei Paperi, in una nuova edizione cartonata e da libreria della linea Disney Special Books. Il prodotto si pone in una fascia alta, giustificato dalla presenza di una moneta inedita incastonata nella copertina oltre che dalla veste “lussuosa”.
Ad una prima occhiata gli approfondimenti che accompagnano le storie sembrerebbero essere riciclati da Tesori Disney #2, con giusto un paio di contenuti realizzati per l’occasione.
Per chi fosse interessato a leggere semplicemente la saga, credo che siano ancora reperibili precedenti ristampe meno pretenziose e più abbordabili (penso in particolare al volume Giunti de Le più belle storie Disney Special).
Il lungo racconto di Guido Martina, accompagnato ai disegni da due mostri sacri come Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi, è storicamente importante per il fumetto Disney ma negli anni l’ho certamente ridimensionato rispetto alle prime volte. Ciò non toglie che meriti sempre una lettura, e nel caso non abbiate mai avuto il piacere di farlo, vi piacciano le edizioni fighe da collezionare in libreria e non vi spaventi spendere quaranta euro, potrebbe essere il prodotto che fa per voi.
Per chi invece conosce già l’avventura martiniana o per chi fosse meno esigente, mi verrebbe da consigliare di guardarsi attorno e trovare soluzioni più modeste.
Ne approfitto anche per riproporre la terza puntata de Lo Spazio Disney LIVE, nella quale ospitai Alberto Brambilla proprio per parlare di Storia e gloria:

Lo Spazio Disney LIVE #3: 08/12/2020

Spazio_Disney_aprile2022_2Io Pippo è un altro volume da libreria, uscito in concomitanza con i 90 anni del personaggio.
Analogamente ai precedenti Io cartonati, anche questo si presenta come un pot-pourri di storie sul buon Goofy. Non ho informazioni sul sommario, purtroppo, ma di base si allinea agli altri della collana e si presta ad essere un bigino su questa fondamentale figura del pantheon disneyano valido più che altro per i neofiti, per chi conosce poco del fumetto Disney e utile a chi piaccia particolarmente Pippo, visto il costo non certo popolare.
D’altro canto ha anche senso una selezione “per tutte le stagioni” considerando che si tratta di prodotti pensati per le librerie e quindi utili per intercettare anche un tipo di lettorato completamente a digiuno di comics, e rappresentano un’operazione analoga a quella che Panini ha attuato da anni per i supereroi Marvel con i vari Io sono Spider-Man, Io sono Capitan America ecc.

Come osservazione finale dirò che ultimamente – tra uscite attuali e annunci di Anteprimac’è tutto un florilegio di cofanetti in casa Disney-Panini, a volte anche con presupposti pretestuosi come quello che riunirà All Star Mickey e Super Mickey, due volumi Glénat che nulla hanno in comune se non il protagonista e la provenienza delle opere.
Anche il secondo cofanetto di De Luxe pikappiche è abbastanza forzato, al contrario del precedente che conteneva le storie lunghe di PKNE. Stavolta invece, mescolando TimeCrime e PK Tube con Universo PK e La macchina del Fangus, si è creato un minestrone poco digeribile a mio avviso.
Qualche mese fa fu il turno dei due volumi di Pippo-Nemo… per carità, di per sé aveva perfettamente senso raggruppare le due trasposizioni verniane di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, ma data la conferma di questi giorni della terza storia del ciclo forse un cofanetto per i soli primi due tomi non rappresenta una soluzione particolarmente performante…
Insomma, mi pare che dei cofanetti se ne stia abusando e l’impressione è che se ne abuserà sempre più. Di conseguenza, sempre più volte ci saranno abbinamenti gratuiti e saghe unitarie spezzettate in 2-3 uscite che saranno poi raccolte insieme. Bof.

Bene, direi che è tutto.
Ci si legge presto, qui sul blog e sulla pagina Instagram 😉
Ciao!

6 thoughts on “Le pubblicazioni Disney di aprile 2022

  1. Ciao!

    Comincio parlando dei Grandi Classici. Non li ho ancora terminati, ma inizio a commentare ciò che ho letto finora. “Topolino e i casi X Y Z ” mi hanno…stupita. A una prima lettura sono rimasta delusa dalla mancanza di un collegamento tra i tre casi: mi aspettavo che dietro a tutti i crimini si celasse un unica mente o quantomeno un unico scopo comune. Invece no, la storia si chiude rivelando la natura indipendente dei tre casi. Perciò sono rimasta stranita, ma a ripensarci è proprio questa la peculiarità che fa emergere questa storia dal mare dei gialli con Topolino degli anni Sessanta. Inoltre la storia gode di gialli ben congegnati (ho preferito il secondo rispetto agli altri) e gag di Pippo davvero divertenti. Tutto sommato, è un giallo buono, ma niente di speciale.
    L’altra storia che ho letto finora è “Pico contro cervellofacile”, ed è molto carina.
    Ho buone aspettative verso quella con Paperino Zampata, dato che mi era piaciuta quella che ho letto sull’Almanacco.
    Mi ha fatto molto piacere leggere la firma di Gerbaldo sui GCD. Mi ha fatto sorridere (anche se non mi veniva da sorridere) perché ho pensato che prima di lasciarci ha potuto realizzare questa che credo fosse una sua grande aspirazione. Le tue parole su Francesco lasciano un sorriso dolceamaro, perché sono piene di dispiacere per la sua scomparsa, ma anche di evidente affetto nei suoi confronti.

    Non avevo valutato l’acquisto del Classico su Paperotto, ma alla luce del tuo commento e dell’avventura piacevole che ho letto sul Topolino ad aprile, considererò l’acquisto.

    Io continuo a rimanere fedele all’Almanacco, ma comprendo la tua scelta e sono in dubbio se comprare questo numero. Quelle Avventure a Eurodisney mi sanno molto di storia promozionale (un genere di storie che non brilla mai particolarmente), e occupano una considerevole parte dell’albo. Quindi non so, devo ancora decidere.

    Per quanto riguarda Pikappa, questo è stato un mese di novità dopo qualche tempo di digiuno. Anzi, per essere precisi, non ho proprio digiunato da Pikappa. Sarai contento di sapere che sto recuperando PKNA, che tempo fa mi consigliasti di leggere. Quindi in questi mesi ho continuato a leggere storie per me nuove di Pikappa, e intendo comprare il volume con le brevi (sto recuperando il Giant, quindi queste brevi mi mancano). È solo un peccato che manchi l’ultima Angus Tale, anche perché questi spaccati di vita di Angus mi hanno fatto ridere di gusto.
    Credo che mi deciderò anche a prendere il mio primo Fuoriserie, dato che cori di pkers festeggiano per il ritorno delle atmosfere di PKNA. Resta l’unico freno del rapporto pagine/prezzo, ma credo di cedere alla tentazione e di prendere l’albo.

    Sono curiosa di vedere l’indice di “Io Pippo”, ma credo che non lo prenderò in ogni caso per il prezzo.

    Non prendo il Glénat in quanto non sono interessata all’edizione in italiano, ma leggerò volentieri un tuo eventuale commento per vedere se varrà la pena di recuperarlo in lingua francese.

    Per la questione cofanetti, personalmente non ne ho preso neanche uno perché non mi interessano, e oltretutto spesso contengono volumi fuori dalla mia area di interesse per vari motivi. Forse farò un’eccezione per quello di MMMM, giusto perché altrimenti non avrei un posto decente dove mettere quei volumi.

    Non ho preso il volumone di Storia e Gloria, ma ha avuto comunque la sua utilità: mi ha invogliato a recuperare la saga, ma quando ho visto il prezzo di questo mi sono fermata e mi sono guardata intorno per cercare altre edizioni. Confermo che l’edizione Giunti Le più belle storie Special è facilmente reperibile, dato che ne ho trovato una copia a 10 euro. Devo ancora leggerlo, ma promette bene.

    È tutto, alla prossima!

    1. Ciao!
      In primis… yeeee per PKNA! Poi mi farai sapere come ti sembra! 😉
      E sono ovviamente contento di essere riuscito a tentarti anche per l’albetto di Paperino Paperotto 😉

      Per il resto, mi fa sempre piacere leggere le tue impressioni sulle letture disneyane che hai compiuto nel mese. Condivido dubbi e soddisfazioni che hai avuto con i “Casi X Y Z”, e sono sicurissimo che Francesco era orgoglioso di aver avuto la possibilità di approdare sui Grandi Classici. Avrebbe gongolato fino all’eccesso, altroché! Peccato non potermi sorbire il suo entusiasmo…

      Sul rapporto pagine/prezzo dei Fuoriserie tentenno sempre un po’ anch’io… ma è anche vero che dovendo calcolare il pagamento di tavole inedite a sceneggiatore, disegnatore, coloristi e letteristi, comprendo il costo. A dirla tutta, forse lo comprendo meno per prodotti simili, certamente con più pagine ma tutte di ristampe, ma rischiamo di andare fuori tema.
      Per rientrare nei binari, dirò che questo nuovo PK vale davvero la pena 😉

      A presto 🙂

  2. Ciao Andrea!

    Finora ho letto PKNA fino a “Stella cadente” e mi sta piacendo moltissimo!
    In effetti, la tua riflessione sul rapporto pagine/prezzo in un albo con una storia inedita è condivisibile, è trovare questi prezzi anche in albi di ristampe che frena gli acquisti (non che a volte sia un male, sennò in casa non ci entrerei più per tutti i fumetti che ci sarebbero dentro!). D’altronde anche la crisi di materie prime e lo stipendio degli autori – che immagino non diventino certo ricchi a fare questo lavoro – influiscono molto, e sono cause che non dipendono dall’editore.

    A presto!

  3. Ciao!
    Volevo aggiungere una cosa al mio commento sui GCD.
    Ho letto anche la storia “Eta Beta e il razzo scomparso”. L’ho trovata una buona storia, anche se avevo intuito sia l’identità sia il movente del colpevole, ma mi è comunque piaciuta.
    Volevo dire che proprio in questa storia a pag. 207 nell’ultima vignetta c’è scritto in caratteri verdi il numero “340”. Mi chiedevo se fosse un difetto della mia copia o se invece sia presente in tutte, e in quest’ultimo caso se ci sia un motivo per cui ci sia scritto quel numero.

    Ciao!

    1. Ciao 🙂
      C’è anche nella mia copia, quindi penso sia in tutte quante a questo punto.
      È già capitato qualcosa di simile in passato, ma non ricordo precisamente la spiegazione: credo comunque che si tratti di “appunti” presenti sugli originali, o perlomeno sulle versioni delle tavole digitalizzate per le nuove ristampe, tracciati a suo tempo da qualcuno con qualche significato e poi “portati dietro” in ogni ripubblicazione di lì in poi.
      Capirne il senso o anche solo chi tracciò quel numero è arduo, anche perché occorrerebbe sapere da dove provengono le tavole che sono state digitalizzate: se venissero da originali presenti in redazione potrebbe essere un riferimento interno dei tempi della prima pubblicazione, se fossero scansioni prese da qualche albo potrebbero essere invece segni tracciati dal proprietario.
      Mi spiace non poter essere più preciso, ad ogni modo niente di troppo misterioso o “subliminale” 😉

      A presto!

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