I fumetti Disney di settembre 2020
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I fumetti Disney di settembre 2020

Bentornati su Lo Spazio Disney!
Dopo alcuni post “di riscaldamento” il blog acquisisce la sua struttura principale, quella di appuntamento fisso in cui fare il punto delle uscite Disney del mese secondo il mio personalissimo punto di vista.
Here we go!

L’edicola di settembre

Per quanto riguarda lo scaffale del vostro giornalaio di riferimento, non ho granché da segnalare. I sommari di Zio Paperone, Paperino e affini di questo mese non contengono storie di particolare rilievo per le quali consigliarne l’acquisto a chi non le avesse mai lette.

Le due segnalazioni da edicola che sottopongo alla vostra attenzione sono I Grandi Classici Disney #57 e Cronache dal Papersera #4, due serie che bene o male valgono sempre il loro prezzo.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Grandi_Classici_57Per quanto riguarda I Grandi Classici siamo di fronte in realtà a un numero un po’ meno ispirato rispetto a quelli dei mesi scorsi. Diciamo che manca la storia di punta effettivamente imperdibile, di solito presente in apertura di albo o all’interno della sezione tematica.
Ciononostante, ritengo che le chicche non manchino nemmeno in quest’occasione: Topolino e il giornalismo di campagna, per esempio, non è nulla di indimenticabile e ha conosciuto negli anni già diverse ristampe, ma è un’onesta storia scritta dal veterano Carlo Panaro con un buon piglio e che gode peraltro dei disegni di un Giovan Battista Carpi che, se pur in fase vagamente calante per via dell’età, mantiene un tratto affascinante e sottile, con alcune trovate grafiche eccezionali.
Paperino e la gara dei grattacieli di Jerry Siegel e Guido Scala è un’avventura costruita a gag che riesce a divertire con un dinamismo comico non indifferente, venato di quella follia che lo sceneggiatore ha spesso dimostrato nella sua produzione disneyana, con esiti solitamente più impattanti ma che anche qui, pur in misura minore, non mancano. I disegni di Scala, specie nel ritrarre le espressioni di Paperino, contribuiscono non poco alla riuscita dell’atmosfera urbana ma “estrema” dell’avventura.
Passando alle “Storie Superstar” (dedicate questo mese agli animali preistorici) spicca indubbiamente Paperino e la carica dei dinosauri, classicone di Carl Barks del 1957 dotato di un intreccio appassionante e di un disegno che trova il suo apice nel ritrarre la giungla con i suoi sfondi e animali, oltre che nella roboante quadrupla della penultima pagina.
Cito anche Zio Paperone e il giocattosauro perché rappresenta una buona prova di Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano: non è tra le storie più ricordate tra quelle realizzate dai due autori in coppia, ma si configura come una lettura veloce, dinamica e soddisfacente.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Papersera_8Passando a Papersera, valgono le considerazioni di carattere generale espresse la settimana scorsa nella mia “guida” alle testate disneyane.
Anche questo albo settembrino contiene un mix equilibrato di storie americane degli anni Settanta e brasiliane degli anni Ottanta e Novanta, come sempre tutte brevi e ambientate nella redazione del quotidiano in cui lavorano Paperino e Paperoga. Tra quelle più divertenti nomino Zio Paperone e i fiocchi d’avena, Zio Paperone e la conquista del mercato, Zio Paperone e il becco nuovo e l’inedita Un’inchiesta piena di magia.
Degno di nota l’articolo extra scritto dal curatore della serie, Francesco Gerbaldo: ben quattro pagine per parlare del Manual de Peninha, pubblicato in Brasile nel 1973.
Si trattava di un manuale illustrato di giornalismo (analogo nel concept a quello celeberrimo e tutto italiano delle Giovani Marmotte) contenente tante indicazioni e curiosità su questa professione con corredo di diversi disegni disneyani, spesso con Paperoga protagonista, e chiaramente ispirato dal ciclo di storie del Papersera.
Un approfondimento che ho apprezzato particolarmente perché attesta una volta di più quanto questo progetto goda di una cura che va oltre la semplice selezione di storie da ripubblicare, e che già si può cogliere dal recupero di avventure mai tradotte finora per l’Italia.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Definitive_DD5Per amor di cronaca segnalo anche che a settembre è uscito il n. 150 di Disney Big.
Di questi tempi è un traguardo significativo per una testata da edicola, celebrato anche dalla copertina di Corrado Mastantuono. Oltre a questo, però, tra le storie contenute non c’è nulla di particolare da consigliare al lettore saltuario.

Infine… fan di DoubleDuck in ascolto, gioite! È uscito il nuovo numero della Definitive Collection, il quinto dedicato alla versione 007 di Paperino (ovviamente, come da diverso tempo, non ci sono altri contenuti extra oltre alle storie, ma tra queste segnalo almeno Agente Zero di Francesco Artibani, piuttosto importante per la serie e ben scritta). Un passo in più verso il completamento della saga all’interno di questa collana.
E all’interno vengono anticipate le future uscite: il prossimo aprile sarà il turno del settimo volume di Fantomius, la serie di Marco Gervasio dedicata al ladro gentiluomo degli anni Venti che ispirò Paperinik, e a giugno toccherà ancora a DoubleDuck. Gli aficionados della testata e delle suddette saghe dovranno quindi aspettare un po’ di mesi per i prossimi albi.

La fumetteria di settembre

Dopo diversi mesi di stop pressoché totale delle esclusive per fumetterie, torna a muoversi qualcosa in questo canale di vendita: ben tre Disney De Luxe!

Spazio_Disney_Settembre_2020_Deluxe2Vengono innanzitutto ristampati i De Luxe di Dracula di Bram Topker (storia di Bruno Enna, Fabio Celoni e Mirka Andolfo) e di PK: Droidi (storia di Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone), entrambi esauriti nella loro prima stampa e ora riproposti in una riedizione con nuovo disegno di copertina.

Dracula è una gran bella parodia dell’immortale classico della letteratura di Bram Stoker, rivisto in ottica disneyana dall’acume di Enna e graziato dai fantastici disegni di Celoni. È stata ristampata davvero tante volte, ma se ancora non l’avete letta e non avete voglia di andare a cercare precedenti volumi, questa è l’occasione giusta per godervela e inserirla nella vostra collezione.

Droidi rappresenta l’ultima storia del rilancio di PK su Topolino, prima che la serie dedicata alla versione hi-tech e maggiormente supereroistica di Paperinik conoscesse una nuova incarnazione direttamente su Topolino Fuoriserie.
Ciononostante, è abbastanza slegata da eventi di continuity degli episodi precedenti ed è quindi apprezzabile anche a sé stante, con i suoi deliziosi echi alla Blade Runner e le fantascientifiche matite digitali di Sciarrone.
Devo purtroppo segnalare un difetto in questa edizione: in una vignetta spariscono goffamente due balloon presenti invece nella prima pubblicazione sul settimanale, rimanendo però le “freccine” che porterebbero alle nuvolette di testo, problema evidentemente nato lavorando su livelli in fase di impaginazione.
Il fatto è ancora più grave se si pensa che questo incidente di percorso era già presente nella prima versione in De Luxe, un anno fa, e tra pagine social e forum specializzati in fumetto Disney venne fatto notare a più riprese. “Rumore” che non è bastato a far sì che il pasticcio venisse risolto in occasione di questa ristampa, realizzata evidentemente 1:1 senza troppi interventi (cover inedita a parte), considerando che anche i contenuti extra sono i medesimi visti lo scorso novembre.
Peccato.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Deluxe1La terza Disney De Luxe ospita invece una storia alla sua prima ristampa dopo l’esordio su Topolino quasi due anni fa: Orgoglio e pregiudizio, adattamento dell’omonimo romanzo di Jane Austen ad opera di Teresa Radice e Stefano Turconi, qui alla loro ultima prova disneyana (finora?).
L’opera originale era chiaramente nelle corde narrative di Radice, che fa della poesia la sua cifra stilistica, e permette di osservare in maniera peculiare i personaggi principali del cast dei Paperi nei panni dei protagonisti del libro, andando a formare anche nuovi intrecci relazionali tra di loro sulle orme della trama originaria. La storia è intensa e raffinata, anche grazie agli ispiratissimi disegni di Turconi, che ricorre a tratteggi per ricordare le incisioni d’epoca e a omaggi all’arte del periodo storico di riferimento, dimostrando la consueta cura nella rappresentazione degli abiti e nell’aspetto dei personaggi. Vignette davvero strepitose.
Consigliato quindi l’acquisto di questo volume: sicuramente per chi si è perso la storia al suo primo passaggio sul “Topo”, ma anche per chi l’avesse già letta allora e volesse godere delle tavole in formato maggiore, che nel passaggio sul pocket apparivano in effetti un po’ compresse e non permettevano di godere appieno del tratto del disegnatore.

Per quanto riguarda i contenuti extra, invece, c’è veramente poco da segnalare: una mezza pagina introduttiva firmata dall’editor Stefano Petruccelli, qualche matita con le indicazioni di colore del disegnatore e un paio di facciate dedicate alla copertina del volume, la prima per permettere a Stefano Turconi di spiegare i criteri di cui tiene conto nella realizzazione di una cover e la seconda per mostrare quattro bozzetti di prove scartate.
Insomma, tutto molto scarno; oserei dire che era più interessante il dietro le quinte presente sul Topolino che anticipava la pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio di quanto contenuto in quella che dovrebbe essere l’edizione definitiva della storia! Anche perché in quel caso gli autori almeno parlavano del loro approccio alla materia, delle scelte fatte, della documentazione raccolta e quant’altro, mentre qui l’unico approfondimento si concentra sulla sola copertina.
È un peccato, ma è anche vero che questa povertà di contributi è in continuità con le ultime uscite della testata, che a questo punto potrebbe davvero essere soppiantata – e non semplicemente affiancata – dall’annunciata Topolino Extra (ne parlo in fondo al post), che di fatto ha la stessa mission editoriale. Vedremo se sarà così o se ci sarà un futuro per le De Luxe.

Il “Topo” di settembre

Come promesso, prima di chiudere vado ad occuparmi delle storie più interessanti e “chiacchierate” pubblicate su Topolino nel corso del mese.

Spazio_Disney_Settembre_2020_PaperbridgeSpicca senza dubbio Paperbridge di Marco Gervasio (nn. 3379-3383), saga articolata in cinque episodi e che ha quindi accompagnato il settimanale per gran parte di settembre.
L’autore romano imposta il progetto – ambientato in un college inglese nei primi del Novecento – senza ricorrere a nessun personaggio conosciuto, ad eccezione del protagonista. In questo modo Gervasio ha modo di giocare con le tematiche adolescenziali e scolastiche, ma anche con i misteri che gravano attorno a questo istituto e con la sua continuity narrativa.
Il protagonista è infatti un giovane John Quackett (qui soprannominato amichevolmente Quacky), vera identità del ladro gentiluomo Fantomius che da anni il disegnatore ha sviluppato in una lunga serie di avventure, “ereditato” dall’idea originaria di Guido Martina che lo creò come ispiratore del primissimo Paperinik (che infatti ne riprende in parte il costume).

Sarò onesto: non sempre apprezzo le storie di Gervasio, in cui negli ultimi tempi colgo spesso grande attenzione ad un personale worldbuilding a discapito della riuscita delle singole avventure.
Ma ho trovato Paperbridge una lettura in gran parte piacevole e scorrevole, che guadagna dal suo essere lontana da personaggi e setting noti ritrovando una dimensione narrativa abbastanza stuzzicante.
Ho riscontrato però qualche ingenuità di troppo, soprattutto quando si tratta di tirare le fila della trama nell’ultimo episodio, abbassando così il tiro rispetto allo spirito iniziale: mi riferisco per esempio allo svelamento dell’identità di un personaggio mascherato, per nulla preparato negli episodi precedenti e quindi depotenziato in quanto colpo di scena, ma anche alla spiegazione un po’ affrettata sulla giacca da aviatore di Quacky e al codice cifrato con cui è scritto il diario dell’avversario, con una chiave di decriptazione banalissima ma che mette in crisi il protagonista e il suo amico.
Sono imperfezioni che, dal mio punto di vista, “sporcano” l’insieme della vicenda, ed è un peccato perché avvengono nel finale – la parte più “critica” di un lungo racconto – e perché altrimenti Paperbridge sarebbe stata formalmente molto migliore per me, grazie in particolare alle efficaci atmosfere da college ricco di segreti che su di me hanno sempre forte appeal. Carine anche alcune situazioni nello specifico, anche se ravviso un po’ di ripetitività nella dinamiche del rapporto tra Quacky e la giovane Beth, che girano fin troppo a vuoto.
Nota a parte per le citazioni a Guido Martina: che abbondino nella serie di Fantomius lo posso anche comprendere, ma in questo caso penso che non sarebbero state così necessarie. Diventano quasi ingombranti e sono un continuo “dar di gomito” al lettore navigato. Avrei trovato più giustificati riferimenti particolari al futuro del ladro gentiluomo più che a Paperinik, in questo caso, ma forse il progetto di Gervasio è molto più totalizzante in tal senso e non metto becco sulle sue scelte. Non sono però molto convinto dell’efficacia dell’approccio, stavolta, come mi lascia perplesso il cliffhanger che rimanda alla futura seconda stagione del serial; ma di quest’ultimo colpo di scena si potrà riparlare con cognizione di causa solo alla ripresa di Paperbridge.
Ho apprezzato abbastanza i disegni, che troppo spesso ho trovato statici e legnosi nelle storie dell’artista, sensazioni che ho avuto anche in questo caso ma che vengono mitigate da una certa cura nella rappresentazione degli abiti d’epoca e di alcuni sguardi (specie delle papere). Merito anche dalla colorazione seppiata, funzionale e coerente con la “fantomatica” saga.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Topo_3382Altro ciclo di storie ai nastri di partenza è Minni prêt-à-porter (nn. 3382-3383), di cui al momento in cui scrivo sono usciti due episodi su tre. Sceneggiata da Valentina Camerini, vede ai disegni Giada Perissinotto e Marco Mazzarello ed è incentrata sulle vicende di Minni all’interno di una boutique di moda, affiancata da due amiche create per l’occasione.
Il mio giudizio all’idea è assai positivo: la metà femminile del cast disneyano è troppo spesso in ombra, con poche opportunità per Paperina, Minni e le altre di uscire dal ruolo di comprimarie. I tentativi di dar loro risalto in maniera indipendente dai rispettivi compagni non hanno sempre sortito effetti veramente interessanti, ma dare alla fidanzata di Topolino un ruolo professionale potrebbe costituire una formula vincente. Certo, se fosse stato qualcosa di meno stereotipato e smaccatamente (forzatamente?) femminile l’avrei apprezzato anche di più. In tal senso mi viene in mente Paperspot, quel ciclo di avventure con Paperina copywriter, che collocava la protagonista in una dimensione lavorativa (quella pubblicitaria) più originale di quello che si vede di solito su Topolino e che la valorizzava particolarmente.
Il primo episodio fa da pilot e funziona in quanto tale, anche a fronte di una trama piuttosto esile. Buona però la caratterizzazione dei personaggi e anche i disegni di Perissinotto, che lavora con grande attenzione sugli outfit.
Mi spiace che la copertina del numero in cui è ospitato non c’entri nulla né con la trama né con il tono della storia, anche per via della presenza di Topolino che in quest’occasione avrebbe invece dovuto farsi da parte.
Il secondo episodio, complice l’essere la prima metà di una trama più ampia, appare per ora abbastanza vago e inconcludente. Abbastanza riuscito il momento amarcord in cui Minni e la sua amica ricordano un aneddoto della loro giovinezza, ma nulla più.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Topo_3381Topolino giramondo è un ciclo di storie ideato da Giuseppe Zironi, spesso affiancato da Gabriele Panini nelle sceneggiature, incentrato sui viaggi intorno al mondo che Mickey compie per i suoi reportage giornalistici.
L’idea appare fresca perché dà molto spazio ai paesaggi, alle atmosfere e in definitiva all’esperienza del viaggio in sé, piuttosto che alla narrazione di eventi precisi.
Il ritorno del bluesman (n. 3381) fa parzialmente eccezione, perché una trama un po’ articolata nei suoi due tempi la presenta. Ma viene usata intelligentemente al servizio dei panorami propri della Louisiana, non stonando quindi con lo spirito della serie e anzi contribuendo alla malinconica poetica del blues grazie alla storia del musicista che Topolino incontra e aiuta.
In un concept del genere i disegni ricoprono un’importanza primaria nella riuscita della storia… e Zironi lo sa, realizzando matite ispirate tanto negli sfondi quanto nel suo bel Topolino. Ci sono tavole veramente intense in questa avventura, ricche di dettagli e con una griglia che si “piega” al ritmo narrativo in scioltezza.
Peccato che, in un passaggio tra la realizzazione dei colori e la pubblicazione, i volti dei personaggi secondari vengano “sbiancati” da neri quali erano nelle intenzioni originarie degli autori, in un’operazione poco comprensibile e certamente non positiva, pur non inficiando la riuscita della storia.

Spazio_Disney_Settembre_2020_Topolino-originiUn ciclo invece molto meno valido, per me, è quello di Topolino: le origini, nato la scorsa primavera e dedicato a raccontare una giovinezza alternativa per Mickey Mouse. Se anche riuscissi ad accantonare – con fatica, lo ammetto – il giudizio sull’idea sacrilega di attualizzare gli anni giovanili del personaggio, resterebbero comunque delle avventure modeste. Non tanto per i cliché messi in scena, tra lavoretti per sbarcare il lunario, difficoltà nel trovare alloggio e ambizioni frustrate, ma per il modo con cui questi temi vengono trattati e per alcune dinamiche narrative presenti.
Anche l’ultimo episodio pubblicato, Una sudatissima promozione (n. 3382), non fa eccezione: Giorgio Fontana inserisce in poco spazio una miriade di spunti senza riuscire a trattarli in maniera completa, così banalizzandoli, e gestendo goffamente anche la linea narrativa principale che vede i tentativi di Topolino di raggiungere per tempo la casa di una cantante che dovrebbe intervistare per il quotidiano dove fa praticantato. Un’escalation di imprevisti che vorrebbe essere divertente ma che appare invece semplicemente eccessiva e poco coinvolgente, peraltro con una risoluzione piuttosto puerile. Ravviso poca cura e unitarietà nel progetto, con singole storie in cui viene inserito di tutto un po’, un approccio in controtendenza con quanto visto su altre serie interne al settimanale. Poca chiarezza nella direzione e nell’impostazione.

Infine, non posso trascurare una piccola gemma come lo sono quasi sempre le brevi storie di Enrico Faccini con Paperoga protagonista: La gallinocinèsi (n. 3382) è una bomba comica dove c’è un perfetto bilanciamento tra umorismo visivo e umorismo verbale, grazie alla trovata tanto folle quanto geniale delle galline levitanti in seguito a uno strano e temporaneo potere del cugino di Paperino. Imperdibile e divertentissima.

Chiudo questa sezione soffermandomi sull’annuncio fatto dal direttore Alex Bertani sull’editoriale di Topolino #3381, dove svela il progetto di una nuova testata in arrivo per dicembre: Topolino Extra, anticipato anche sull’ultimo numero di Anteprima e del quale ho perciò potuto parlare all’inizio della live su La soffitta di camera mia di un paio di settimane fa, che potete recuperare qui.
Questo nuovo prodotto si pone l’obiettivo di ristampare saghe e cicli svolti su più numeri del pocket, con la particolarità di essere sempre progetti voluti e patrocinati da Bertani stesso (quindi storie pubblicate da un anno a questa parte, più o meno).
Bimestrale cartonato a € 12,90, con numerose pagine di extra tra interviste e bozzetti.
Sulla carta un progetto simile a De Luxe e Definitive Collection, ma la particolarità dell’essere tutte opere nate nell’attuale contesto produttivo potrebbe distinguerla sufficientemente, specie se la cura dei volumi sarà quella promessa.
Vedremo fra poco più di due mesi.

Per questo, di mese, invece è tutto.
L’appuntamento è per la prima puntata della rubrica Lo Spazio Disney LIVE: martedì 13 ottobre alle ore 21.00 sintonizzatevi quindi sul canale Twitch di Lo Spazio Bianco per un’oretta abbondante di chiacchiere disneyane. Adesso è presto per rivelarvi quale sarà l’argomento che tratterò e l’ospite che mi accompagnerà, ma pochi giorni prima della diretta li annuncerò senz’altro sui social.

A presto!

22 thoughts on “I fumetti Disney di settembre 2020

  1. Ciao!
    Ho letto di commenti positivi sulla collana “Papersera” e sono contenta che venga pubblicata una testata così curata. Ci farò un pensiero, dato che la tematica mi attira.
    Contenta dei Grandi Classici di questo mese. Una selezione mediocre rispetto agli standard, ma comunque molto interessante. In effetti, la storia trainante non è nulla di imperdibile, ma comunque un giallo abbastanza classico e con i bei disegni di Carpi (devo ammetterlo, l’ho trovato irriconoscibile con Topolino e Pippo, ma molto caratteristico con gli altri cani antropomorfi). La storia di Siegel è comicamente assurda, ma niente a che vedere con le sue “Paperino e la voce che venne dal nulla” o “Topolino e l’attacco del vendicatore” (chi le ha lette sa di cosa parlo?), anche se il mio favorito di questo genere rimane Fanton con la sua “Pippo e lo stress da inquinamento”. La storia delle Giovani Marmotte fa parte del ciclo di Newton Pitagorico, giusto? Quella di Corteggiani è carina (anche se ero convinta che il protagonista fosse Gancetto), prima pubblicazione francese presumo. Lo “scarabeo informatore” è un giallo non troppo entusiasmante, ma sono apprezzabili i disegni di Scarpa, le gag del cugino di Pippo (numero settembrino ricco di membri della Gens Pippa?) e l’idea di base. La storia di Eta Beta non mi giunge nuova (forse l’ho letta sul Topolino originario), ma volere o meno, i disegni di Chierchini mi trasmettono sempre inquietudine, anche in una storia relativamente breve come questa. Delle due one-pages mi hanno stupito la presunta inedita di Ciccio (che poi forse non lo è) e l’approdo di Ezechiele su questi nuovi GC. Le Superstar sono sempre soddisfacenti, questa volta trattando di dinosauri. Sempre gradito l’editoriale di Boschi (a tal proposito aggiungo i complimenti a Cannatella per la intro iniziale) e la selezione di storie da podio: abbiamo Barks con “La carica dei dinosauri”, avventura dei paperi in Amazzonia, dove troviamo dei “selvaggi” indigeni ritratti in stile anni 50, dei pittoreschi dinosauri e un “cattivo con la faccia di maiale” senza scrupoli. La migliore storia di questo mese insieme al Giocattosauro, che mi ha colpito molto grazie alla trama di Pezzin e agli splendidi disegni del Cavazzano anni 70 che preferisco (e che mi riportano anche a storie di Cimino come “L’errore del Paperzucum”), diviso tra pagine in bianco e nero che risaltano la perfezione stilistica dell’artista e pagine colorate che trasmettono un senso di qualcosa di già conosciuto e che ti mette a tuo agio. La storia di Fallberg, “Il dinosauro servizievole”, è mediocre. Devo ammetterlo, non sono una grande fan del duo Fallberg/Hubbard, ma le loro storie mi lasciano un vago senso di incompiutezza che però trovo piacevole. Saranno i disegni, a cui non sono abituata per niente. Chiudiamo con Lockman/Strobl con una storia carina.
    Curiosità per la Definitive di Doubleduck (il cui ciclo ho seguito a intervalli), che però non ho trovato da nessuna parte. Sapete se c’è modo di ordinarlo dal sito? Nello store Panini non risulta…
    Questo “Topolino Extra”, come la Deluxe, si propone di ristampare storie molto recenti, ma a differenza della Deluxe propone una selezione “gestione Bertani”. Ho capito bene? In tal caso, passo volentieri: non mi interessa avere ristampate storie che ho già. Stesso discorso per la Deluxe. Già che siamo in vena di uscite create nell’ultimo anno, non sto seguendo Topolino Fuoriserie, merita? Soprattutto il ciclo di Pk, dato che WoM non è esattamente nelle mie corde da tempo.
    Per il Topo di settembre, rimando a un post che scriverò più tardi.
    Una curiosità: parlerai anche di “Paperinik-le origini del Mito” e in generale delle collane allegate ai quotidiani?

    1. Rieccoci! 🙂
      Hai praticamente fatto una vera e propria recensione dell’ultimo “Grandi Classici” 😀
      Concordo abbastanza con quanto dici, in genere comunque le storie che non ho citato nel post sono quelle che non mi hanno detto granché, o che erano letture per me piacevoli ma senza brillare particolarmente. La storia delle GM si può ascrivere al filone della “riscoperta” di Newton, inaugurato nel numero di agosto, quella con Gancio è di origine francese e qui alla sua seconda comparsa italiana, mentre la one-page di Ciccio pare che non sia inedita ma abbia già avuto una pubblicazione italiana non segnalata in Inducks.
      Sulle “Superstar”, anche a me le ultime due non sono piaciute mentre ho apprezzato molto la barksiana e “Il dinosauro servizievole”.

      Purtroppo quest’ultimo volume di DoubleDuck non appare sullo shop online Panini, evidentemente per qualche errore di sistema. Però, visto che ormai sei una “tipa da fumetteria” 😉 lo puoi trovare tranquillamente lì se fatichi a rintracciarlo in edicola. Io nella mia l’ho visto. Altrimenti, credo che prima o poi risolvano il problema sul sito.

      Per quel che è stato detto finora su “Topolino Extra”, parrebbe proprio che la sua mission sia quella di ripubblicare saghe nate esclusivamente sotto la gestione Bertani. Ovviamente, a fronte di eventuale successo, nulla vieterebbe di ampliare il bacino da cui pescare, ma i primi volumi rispetteranno quasi sicuramente questo orientamento.

      Come accennavo nel post generale della scorsa settimana, “Topolino Fuoriserie” rappresentava una buona idea sulla carta, se l’intento era valorizzare storie a cui sarebbe stato stretto il formato del settimanale, sia per testi che per disegni. Invece, da quanto ho visto, si è trattato di opere che potevano vivere tranquillamente anche sul “Topo”. Parlando nello specifico di PK, personalmente non ho apprezzato i due volumi finora prodotti, non hanno proprio incontrato i miei gusti né la mia concezione di come dovrebbe essere un’avventura di Pikappa. Opinione personale, ovviamente: l’uso dei personaggi non mi è sembrato coerente con quanto conosciamo di loro dal passato e gli intrecci appaiono confusi, eccessivamente concitati e non sono stati in grado di coinvolgermi.

      Infine, per quanto riguarda “Paperinik – Le origini del mito”, non credo di parlarne, sostanzialmente perché non seguo la collana e quindi non avrei granché da dire ^^”

      Resto in attesa di vedere se concordi con me sulle storie di “Topolino” 😉

  2. Non vedo l’ora che arrivi il prossimo numero dei GC, ormai ho finito questo albo e comincio a sentire l’astinenza?
    Grazie mille per la info sulla Definitive, quando riesco passo in fumetteria?e vedo se la vendono.
    In effetti non avevo letto molti commenti positivi sul nuovo PK, anche se non è un “New Frittole” ma neanche una “New Era”…le storie Un nuovo eroe e Danger Dome sono da considerare parte di PKNE o no? Sia di continuity sia di numerazione…
    Il mio primo vero approccio con Pikappa è stato Potere&Potenza, anche se all’epoca non ci capii molto non conoscendo PKNA?via via la saga mi è sempre più piaciuta e mi sono buttata in PK2…sono uno di quei casi per cui la De Poli è riuscita nel suo intento di recuperare e far conoscere Pikappa!
    “Topolino Extra” penso che non rientrerà nei miei acquisti. Nell’ultimo anno ho visto molte storie belle sul Topolino e mi piace gustarmele sul settimanale quando escono, di solito tento di non collezionare doppioni…
    Neanch’io sto seguendo “Le origini del mito”, e difficilmente seguo le collane settimanali, per un discorso principalmente economico.
    Nel dopo cena scriverò qualcosa sul Topolino, voglio ampliare un po’ ed esprimere con calma le mie opinioni.
    A dopo!
    P.S. la storia di Fanton era “Pippo e la depressione da inquinamento”, che ho sempre trovato esilarante e assurda, ma al contempo mu ha fatto riflettere.
    A presto!

    1. Su PK… se cerchi una “etichetta” ufficiale purtroppo non c’è. La cosa certa è che, al contrario del cosiddetto “Frittole”, le storie su “Fuoriserie” rientrano nella continuity canonica iniziata con PKNA, continuata con PK2 e ripresa con le storie pubblicate sul “Topo” dal 2014 (PKNE). Alcuni considerano anche le storie di Gagnor parte di PKNE, e per comodità si potrebbe anche dire così, ma visto che di fatto si tratta di una nuova run, staccata da trame e temi precedenti, e che cambia la rivista su cui vengono pubblicate, per me ha più senso pensare a “Fuoriserie” come una quarta fase delle avventure pikappiche, che però non ha (ancora) una denominazione ufficiale.

      Su DoubleDuck, guarda anche il commento di pb, che linka la pagina di Panini Shop dedicata all’albo! Evidentemente hanno sistemato il problema dall’ultima volta che ci ho/abbiamo guardato 😉

    1. Grazie per la segnalazione, pb!
      L’ultima volta che avevo guardato ancora non c’era, lieto di vedere che hanno sistemato la mancanza 🙂

  3. Rieccomi!
    Senz’altro Paperbridge è LA storia del settembre 2020, dato che ci ha accompagnato per tutto il mese. Il mio giudizio è nettamente positivo: il lavoro di Gervasio non mi lascia mai con un’opinione negativa, soprattutto nel ciclo di Fantomius. Passatemi il paragone (che sono consapevole sia fuoriluogo), ma Paperbridge è una sorta di “Gotham” portata su John Quackett anziché su Bruce Wayne. Gotham è la serie TV prequel della storia di Batman, e la sto seguendo (insieme all’altra serie di Bruno Heller, “The Mentalist”). Le analogie, anche se le cose non c’entrano niente, mi sembrano evidenti: il ragazzo che abbandona progressivamente il suo mondo per dedicarsi al suo “lato oscuro” (mi piace questa espressione), senza rinunciare completamente né a uno né all’altro.
    Passando a un’analisi nel dettaglio della saga, il primo capitolo di Paperbridge è una sorta di episodio pilota, che adempie le sue funzionalità. Si entra nel vivo nelle puntate successive, culminando in un finale a mio avviso del tutto riuscito, tranne che per una piccola ingenuità per cui i ragazzi non riescono a capire la “chiave” del codice segreto. Non ho letto la storia di Martina con Krimen, per cui parto da zero, ma sono avvincenti i colpi di scena e la scuola del Krimen. Due appunti finali:
    – non riesco bene a capire il nesso che collega Cuordipietra a Paperbridge. Non credo sia una citazione a Don Rosa (almeno, non a “Il terrore del Transvaal”), ma potrei sbagliarmi. Con quale qualifica Famedoro potrebbe insegnare in un college? Hanno fatto un bando per i professori più delinquenti che ci sono in giro??
    – Sursum Corda. Questa locuzione latina (che significa “In alto i cuori”) mi ha subito riportata a un altro episodio della Saga di Fantomius, “Gli anelli di Cagliostro”. Sono andata apposta a ripescare il Topo con la storia per trovare eventuali nessi con Paperbridge, ma tra Lady Senape, Cagliostro e anelli falsi non ho trovato collegamenti. C’entra qualcosa, è un depistaggio o l’autore è innamorato della locuzione? (A proposito, piccolo aneddoto personale: il mio libro di grammatica delle medie aveva degli esercizi in cui dovevi trovare soggetto, predicato, ecc nelle vignette con Lady Senape…mi chiedo quanti miei compagni sapessero chi era…)
    I disegni mi piacciono molto, così come la colorazione retrò.
    Paperbridge è a mio parere una storia senza grossi scivoloni e il migliore “Young Someone” pubblicato finora, non perché gli altri non siano degni di nota, ma perché Paperbridge è l’unico che finora rappresenta una crescita interiore del personaggio (come accennato nel paragone con Gotham).

    “Minni Pret-à-porter” (dov’è l’accento circonflesso sul cellulare??) finora mi sembra una saga nella norma, i prossimi episodi ci diranno di più. Ho apprezzato l’idea delle ex compagne di Minni, ma mi sembra non dico stereotipato, ma monotono che ragazze=moda. Minni ce l’avrei vista bene come maestra delle elementari, non so perché, ma mi sembra un personaggio se possibile più materno di Paperina e predisposta a un contatto con i bambini. Probabilmente spiegare il perché lei sia finita a insegnare è più difficile che un “Minni va a trovare un’amica ed entra nel mondo della moda”, ma secondo me sarebbe stato curioso.
    “Topolino Giramondo” ha raggiunto picchi davvero alti con “Il ritorno del bluesman”. Una storia romantica e drammatica, per essere una storia Disney è commovente e coinvolgente. Davvero i miei complimenti agli autori! E, se devo essere sincera, se non leggevo i post sul Papersera manco mi sarei accorta della censura agli afroamericani?avrei pensato a dei meticci. E tuttora preferisco questa chiave di lettura, siamo nel 2020, non ci devono essere questioni del politicamente corretto su questi argomenti. È appurato da anni che i tratti somatici sono sintomo di un adattamento esterno, e che l’unico vero spartiacque tra un europeo e un africano sono gli usi e costumi, belli perché vari. Troppa omologazione secondo me fa male quanto la discriminazione.
    Tornando a parlare delle storie, “Topolino le origini” per me è in calo. La storiella più divertente è quella delle pizze, ma divertente, non stupenda. Purtroppo è una serie fatta di riempitive, e vedere un Topolino giovane che scrive una mail mi fa un effetto straniante. Il progetto meno riuscito di questi mesi.
    Le storie di Faccini sono divertimento puro. Le idee, belle perché pazzoidi, sono fantastiche e spassosissime. Incorono Faccini come re della risara papera, il suo Paperoga è originale ma non un demente, per fortuna.
    Concludo con un pensiero: a febbraio abbiamo visto Brigittik, c’è qualche speranza che ritorni? Il suo ciclo è carino e l’ultima storia mi ha colpita positivamente.
    Ah, dimenticavo: a inizio mese abbiamo avuto la “questione variant”. Tu ne hai acquistate qualcuna? Io ho ricevuto la mia copia normale in abbonamento, e in genere non prendo le variant perché mi sembra di avere un doppione solo per una copertina diversa. Che ne pensi?
    A domani!

    1. Grazie per il tuo lungo contributo sulle storie settembrine del “Topo”, fai considerazioni interessanti 🙂
      “Paperbridge” sembra aver riscosso un buon successo, stando a diversi post e commenti in giro per il web, quindi il tuo apprezzamento è in linea con buona parte di lettori. Io, come hai letto nell’articolo, sono più freddino sulla composizione in generale, pur apprezzando intenti, idea e atmosfere ho trovato diverse criticità… tra cui i tuoi dubbi sul finale!
      Per Cuordipietra… solo la seconda stagione potrà gettare luci sulla sua presenza, contando sul fatto che Gervasio possa motivarla in maniera soddisfacente. Come ho scritto, per ora rimango perplesso di quell’ultima vignetta e di questa scelta, ma è presto per tirare le somme. In ogni caso l’autore ha già usato il personaggio in alcune storie di Fantomius, ergo credo vorrà approfondire il villain nell’ottica dei suoi futuri confronti con il protagonista. Resta da capire il senso della sua presenza in un college inglese… Gervasio ha comunque sempre mostrato grande attenzione all’essere coerente con la continuity donrosiana, quindi credo che non andrà a cozzare con quanto visto nella “$aga”.
      Su “sursum corda”, la citazione diretta è proprio a “Paperinik e la scuola del Krimen” di Guido Martina: la locuzione latina veniva usata anche in quel caso come un indizio, in modo del tutto analogo a quanto mostrato da Gervasio in “Paperbridge”.

      Vedo che concordiamo nei pareri su Minni e su “Topolino giramondo” (interessante l’idea di Minni maestra 🙂 ), così come su Faccini e, in toni meno positivi, su “Topolino: le origini”: a me non piacque per nulla nemmeno la storia della pizza, che soprattutto nelle ultime pagine trovai caotica e assurda.

      Per quanto riguarda Brigittik, solo Gagnor può rispondere: sapendo quanto apprezzi il personaggio di Brigitta e quanto sia soddisfatto dell’averle dato una controparte eroica/vendicatrice, non vedo difficile un suo ritorno, chissà. Io l’avevo trovata un’idea simpatica per le prime due storie, poi in realtà persi un po’ interesse in questo filone, graziato però sempre da ottimi disegni.

      Infine, questione variant. Nei primi anni di gestione Panini le prendevo praticamente tutte, perfettamente “incastrato” nella ruota commerciale 😛 poi con il tempo mi sono dato una calmata su questo fronte, specie perché il prezzo ha iniziato ad alzarsi molto rispetto alla copia regular e, a mio avviso, l’appetibilità delle variant degli ultimi anni (come disegno, come estetica, come idee ecc) è diminuita abbastanza, quindi da diverso tempo vado solo di regular. Unica eccezione il n. 50 dei “Grandi Classici”, per il quale ho preferito la versione dorata di Marco Rota a quella standard di Cavazzano.
      Non è che “ti sembra”, comunque: è esattamente avere un doppione con la sola differenza della cover 😛 e considerando quanto dicevi sul cercare di non avere doppioni delle storie evitando ristampe, in effetti non mi sembra che il mercato delle variant faccio molto per te, a meno di non preferirla al posto della rispettiva regular 😉
      Ovviamente, parere squisitamente personale, mai come in questo caso.

      Grazie come sempre per il bel confronto!

  4. Grazie mille per il link, pb!
    Per ciò che concerne le variant, essendo io abbonata non mi è nemmeno mai venuto in mente di comprare la variant al posto della regular (cosa che, data la mia avversione per i “doppioni”, rappresenterebbe l’unica soluzione possibile per avere la variant), ma non ci ho neanche mai tenuto ad averla, né per completismo (senso che non ho e che non ho mai avuto, tantomeno 5 anni fa). Ero del tutto estranea a questo mercato e non sapevo nemmeno che fossero una novità della Panini, credevo che in occasione di fiere/anniversari fosse una pratica consolidata (nonostante leggessi anche nell’ante-3000).
    Minni maestra delle elementari è un parto folle della mia testa, nato dall’impressione che Minni sia una fidanzata realmente innamorata e (nel profondo) con un desiderio di maternità. Mi sembra più dolce e materna di Paperina, la quale invece ogni tre per due è lì a mollare Paperino anche per il contrattempo più stupido e banale. Tutto qui, questo non preclude che un giorno Daisy sposi e abbia dei figli con Paperino (è già successo https://inducks.org/comp2.php?code=&keyw=Casamento&keywt=i&exactpg=&pg1=&pg2=&bro2=&bro3=&exactparts=&parts1=&parts2=&kind=0&rowsperpage=0&columnsperpage=0&hero=&xapp=&univ=&xa2=&creat=&creat2=&plot=&plot2=&writ=&writ2=&art=&art2=&ink=&ink2=&excludeCZ=on&excludeUseDifferentCode=on&pub1=&pub2=&ser=&xref=&mref=&xrefd=&repabb=&repabbc=al&reppub1=&reppub2=&imgmode=0&vdesc2=on&vdesc=en&vit=on&sort1=auto, cose che succedono in Brasile?il Paese dove Bat Carioca incontra una Rosina/Catwoman, ma quella è un’altra storia?).

    Grazie per il chiarimento, Andrea. Non ho letto “Paperinik e la scuola del Krimen” purtroppo, quindi non ho afferrato la citazione?condividi le tue perplessità su Cuordipietra, anche se cmq abbiamo sempre avuto agganci appropriati alla Saga (Doretta, Ortensia e Matilda, il ritorno di Paperone, ancora Cuordipietra, il Rubino Striato,…) quindi sono certa che non cozzerà con la continuity Donrosiana (ho chiesto perché mi mancano delle storie sue e di Barks in cui Famedoro compare, quindi magari ponevo interrogativi insensati).
    Comprendo i tuoi dubbi su Paperbridge in generale, ma non li condivido appieno perché è una saga molto bella. Ovviamente, IMHO. Ed è proprio l’elemento “stile Gotham” (per tornare a paragoni a me conosciuti) della crescita del protagonista che mi fa dimenticare passi falsi come la chiave del codice.
    Grazie a te, è bello poter confrontarsi con qualcuno di competente.
    Ciao!

  5. Ciao!
    Scusa se vado Out of Topic, ma vorrei chiederti un consiglio: se avessi l’occasione di recuperare dei volumi Paperdinastia, ma posso sceglierne solo uno (massimo due), quale mi consiglieresti tra i primi 5 (considerato che il 6 ce l’ho già)?
    Io ho scartato il primo perché ho già diverse storie, quindi ne rimangono 4:
    – il “pezzo forte” del n. 2 è “Paperino e le spie atomiche” che non ho mai avuto occasione di leggere;
    – il n. 3 mi attira per “Paperino nel tempo che fu”, anche questa per me inedita;
    – il n. 4 ha dalla sua molti kolossal barksiani che mai ho letto, come “Paperino e il maragià del Verdestan” e “Paperino e il cimiero vichingo”;
    – il n. 5 contiene “Paperino e le forze occulte” integrale (io ho la versione censurata dei GC 315).
    Sinceramente non so quale scegliere, considerando anche eventualmente la qualità delle storie che non ho citato. Se le hai lette e ti senti di darmi un parere, mi sapresti dire quale/quali scegliere? Grazie!

  6. P.S. ho dimenticato: non ho mai letto nemmeno “Zio Paperone e la disfida dei dollari”, a detta di molti una delle Storie migliori con Paperone. Ciao!

    1. Ciao!
      Nessun problema per l’OT, figurati 😉

      Domanda difficilissima, perché di Barks sostanzialmente dovrei consigliare tutto ^^”
      Mi sono preso un po’ di tempo per spulciare ben bene gli indici su Inducks, e il mio consiglio è di prendere il vol. 4: “La disfida dei dollari” è immancabile per qualunque amante del fumetto Disney, devi recuperarla. Anzi, sono stupito che tu non la possieda in nessun’altra ristampa, visto che è stata riproposta numerose volte.
      Oltre a quella storia comunque, nel quarto volume spiccano “Il cimiero vichingo” che è una delle più belle avventure paperinesche tra le lunghe di Barks, “Il ventino fatale” che è un capolavoro senza se e senza ma, “Il maragià del Verdestan” che è molto carina e varie ten-pages decisamente ben giostrate.

      In subordine, se riesci a farne saltare fuori anche un altro, ti consiglio il vol. 3: “Paperino nel tempo che fu” è molto bella e interessante, “La pioggia d’oro” era una delle storie preferite in assoluto da Barks stesso, “Banda dei segugi” e “Ghiacciata dei dollari” sono le avventure in cui si introducono i Bassotti e il Deposito e le altre brevi da 10 pagine non mancano mai di geniale ironia (erano gli anni in cui l’Uomo dei Paperi era particolarmente in forma).

      Per concludere la “classifica”, comunque, metterei al terzo posto di preferenza il vol. 2 (“Spie atomiche”, “I doni inattesi”, “l’E.S.B.B.” in cui si introducono le Giovani Marmotte, “La clessidra magica”) e infine il vol. 5.

      Tutto secondo il mio personalissimo punto di vista, chiaramente: ma qui ho poco da temere perché con Barks dove cado, cado bene 😉

  7. Ciao Korinna,
    sono anch’io un fan disney e posso aiutarti nella ricerca di volumi di pregio con capolavori.
    Puoi scrivermi su facebook come Amedeo Bi Ci, o sul Papersera (sono l’utente di nome V).

    Ciao,
    Amedeo

  8. Grazie mille per i consigli!
    In effetti anche l’abbozzo della mia classifica era simile, tutti quei capolavori nel n. 4 sono una grande lacuna della mia collezione. Effettivamente non sono mai riuscita a beccare la Disfida dei dollari e a suo tempo non seguii Uack!, quindi qualcosa mi sono certamente persa.
    Ti ringrazio, il volume 4 mi ha sempre attratta ma non sono mai riuscita a prenderlo, questa sarà l’occasione giusta. Se riesco ad acquistarne anche un altro, vada per il n. 3. Questa collana è molto ben fatta (mi pare di capire che riproponga la GDDP) e anche gli editoriali del n. 6 mi hanno lasciata soddisfatta.
    A proposito di volumi d’autore, nell’anteprima Panini di settembre ho visto un volume sulle storie natalizie di Scarpa, si sa qualcosa di più? Perché valuterei l’acquisto se proponessero storie valide. Non conosco molte storie natalizie di Scarpa però…ho letto “Paperino e il premio di bontà”, che mi pare fosse ambientata a Natale, e conosco “Topolino e le delizie natalizie” (che però non ho mai letto). Ce ne sono altre? Grazie!
    Ne approfitto per chiedere quando pubblicherai un nuovo articolo?
    Ciao!

    1. Rieccomi.
      Sì, “Paperdinastia” di Giunti è la riproposizione pari-pari della GDDP, solamente che ogni volume di “Paperdinastia” comprende due volumi di GDDP.

      Per quanto riguarda “Le storie di Natale di Romano Scarpa”, ti rimando innanzitutto alla live della “Soffitta di camera mia”, in cui sono stato ospite qualche settimana fa proprio per commentare l’ultimo “Anteprima” (l’ho rilanciata in questo post https://www.lospaziobianco.it/lospaziodisney/2020/09/21/live-su-la-soffitta-di-camera-mia-19-09-2020/ e di questo volume in particolare iniziamo a parlare dal minuto 39).
      In estrema sintesi, ti dico subito che conterrà solo due storie: “Le delizie natalizie” che citi tu e “Le dolcezze del Natale”, avventura molto più vecchia su testi di Guido Martina. A me piacciono entrambe, per quanto molto diverse per spirito l’una dall’altra, ma tieni conto che sono storie facili da trovare in diverse ristampe precedenti (anche solo qualche “Natalissimo”, mi viene da pensare). Il prezzo di questa nuova proposta sarà giustificato dalla cartonatura e da qualche articolo e contenuto extra… vedi tu. Le storie sono molto buone ma sono davvero solo quelle due.

      Infine, per il prossimo articolo… se riesco l’intenzione è di pubblicarne uno lunedì che funga da anteprima alla prima puntata dello Spazio Disney LIVE, che andrà in onda martedì sera. Userei quel post per svelare l’argomento della diretta e l’ospite speciale che mi accompagnerà, ma oltre a quello vorrei anche metterci del contenuto (sempre inerente al tema della live, ovviamente). Vediamo se riesco a far saltare fuori qualcosa 😉

      Grazie come sempre per l’interesse con cui segui il blog! 🙂

  9. Grazie Amedeo, non ho né Facebook né un account sul Papersera ma ci farò un pensiero.
    Grazie per la mail, Andrea (anche se preferisco commentare qua non ho problemi se dovessi scrivermi altre mail per avvisarmi).
    Grazie per il link, più tardi guardo il pezzo sul volume di Scarpa. Mi attira la storia di Martina, l’altra un po’ meno. Martina non è il mio autore Disney preferito a causa del cinismo che infonde nei suoi personaggi. I miei gusti sono più orientati su Scarpa e Barks, ma non posso negare che molte mie storie preferite sono di Martina (“La spina di Zio Paperone”, “Il muro del riso”, “Tre paperi in fuga per tacer dello zio” e altre), nonostante storie come L’inferno di Topolino, Paperin di Tarascona e El kid Pampeador mi trasmettono molta poca positività (anzi, la prima è indubbiamente un capolavoro ma non nella mia top ten personalissima, la seconda mi sembra fondata su torture e uccisioni). Non penso che prenderò il volume di Scarpa, un prezzo decisamente alto per due storie e un cartonato (forse perché prediligo di gran lunga il brossurato).
    Scusa se ti tormento con le mie domande a volte banali, ma dato che i numeri del Coronavirus si stanno alzando decisamente stavo pensando di abbonarmi ai Grandi Classici, per cercare di girare il meno possibile. Se sei mai stato abbonato ai GC, mi sapresti dire con quali tempistiche te li spediscono e se ci si deve abbonare dal sito? Grazie!
    Scusa la domanda un po’ idiota ma sono poco pratica (l’abbonamento a Topolino lo rinnovo sempre con il bollettino postale e quello al Giant non l’ho registrato io). Preciso che da me il Topo arriva puntuale tra martedì e massimo sabato della settimana in cui è in edicola, e il Giant ho avuto 10 giorni massimi di ritardo, quindi salvo rari casi non ho avuto problemi particolari.

  10. Per Amedeo: grazie mille, ma per ora non sono interessata. Comunque terrò presente la tua disponibilità. Grazie mille lo stesso per il pensiero☺☺

  11. Ieri mi sono dimenticata di rispondere a un pezzo del tuo commento, non credo di riuscire a seguire la live di martedì (in genere non riesco mai), ma spezzerò la visione “replica” così da riuscire a vederla. Sono molto incuriosita dall'”ospite misterioso” e dall’argomento, attendo il tuo post di lunedì?
    Oggi mi prendo un po’ di tempo per curiosare sul Calendario Pubblicazioni del Papersera e sul sito della Panini, per vedere se hanno aggiunto qualche anteprima, e vedo un po’ di roba nuova che settimana scorsa non c’era.
    Oggi ordino anche i Paperdinastia e probabilmente nel weekend faccio l’abbonamento ai GC, ho abbastanza per credere che a breve reinseriranno delle restrizioni causa Covid…e già la situazione non è che sia rose e fiori nella mia regione…insomma se posso evitare di uscire delle volte in più è anche meglio (tanto più che l’abbonamento non si ferma, o almeno così non è stato in primavera).
    Oggi mi guardo anche il pezzo della Live in cui parlate del volume su Scarpa, promesso?
    Ciao!

    1. Ciao!
      Per quanto riguarda il discorso su Martina… certo, il cinismo e certe situazioni esasperate erano caratteristiche del suo stile, e capisco possano lasciare perplessi al giorno d’oggi facendogli preferire la controparte di Scarpa. Il Professore ha però scritto pagine fondamentali del fumetto Disney e all’occorrenza ha saputo mitigare certi eccessi.
      Un giorno vedrò se e come fare un approfondimento su questo autore 😉
      Nella fattispecie della storia natalizia, certamente ripropone alcune dinamiche relazionali tra i personaggi un po’ accese, ma la trama sa divertire proprio in funzione di esse. Con la pecca, forse, di essere poco natalizia in senso canonico 😛

      Su abbonamenti vari purtroppo non ti so aiutare, non li ho mai fatti e quindi non si dirti su tempismo e regolarità delle spedizioni. Ma viste le tue esperienze con quelli a Topolino e a Pk credo tu possa andare tranquilla.
      Ottimo proposito, comunque, vista la situazione che giustamente osservi con preoccupazione.

      Per quanto riguarda la live mi spiace che tu non possa seguirla in tempo reale. Il giorno dopo comunque la riproporrò con apposito post qui sul blog e potrai quindi recuperarla facilmente in differita come ti proponi, cosa che mi fa chiaramente piacere 🙂
      Spero che l’argomento possa essere di tuo interesse, ma questo potrai eventualmente dirmelo lunedì 😉

  12. Finalmente sono riuscita a recuperare la live su “La soffitta di camera mia”. Il vostro gruppo mi è piaciuto molto, si vede che siete veri appassionati?
    Mi si sono chiarite un bel po’ di cose sul volume di Scarpa. Non credo di comprare questo albo nello specifico, ma il solo fatto che non sia il classico “Natale tutti buoni” me la fa già stare in simpatia? Martina è stato un genio del fumetto ed è innegabile il suo contributo alla storia Disney. Non gradisco troppo il suo stile così crudo, ma come già detto ci sono molte sue storie che mi piacciono. Giustamente, direi.
    Molto interessante la parte della live sui Grandi Classici di novembre, quindi comparirà pure Gottfredson (cosa non scontata su albi da edicola, seppur ben curati come i GC). Dalla descrizione pare che non abbia nessuna delle storie, quindi fino a fine anno almeno dovrei essere salva dal famigerato “rischio doppioni” (che poi, se capitasse, non farei una strage, ogni Grande Classico ha un sommario ben nutrito che compensa il doppione).
    L’edizione della Saga (o meglio, RIedizione) non vedrà il mio scaffale, ho già Tesori International 1 e 2 (per completare anche capitoli collegati mi mancano solo “Una lettera da casa” e “Il segreto dell’olandese”, che recupererò dai volumi Don Rosa Library). Trovo strana la presenza di questo volume: dal 2002 non si vedeva la Saga, poi è arrivato Tesori, poi di nuovo la Library, prossimamente la Deluxe e adesso questo volume. Una scelta editoriale particolare, di sicuro ci deve essere un vasto pubblico (come noi polli che appena vediamo un’edizione di lusso e una copertina firmata andiamo in brodo di giuggiole?scherzo neh).
    Il mio interesse cade anche sull’omnia di Gottfredson (che invece vedrà la mia libreria, eccome!) e sulla Don Rosa Deluxe, che dovrebbe essere l’edizione italiana della statunitense, mi pare. A mio tempo persi la Library brossurata e potrebbe essere che prenda un volume, ma posso trovare la brossurata (formato che io personalmente preferisco) a prezzi davvero bassi per un’omnia. E po c’è il discorso Saga che ho già, quindi per ora sospendo tutto (tanto più che le prossime uscite della Deluxe dovrebbero riguardare proprio la Saga).
    Insomma, una visione per nulla sprecata, anzi molto chiarificatrice. Non credo di riuscire a seguire in live la prossima, ma senz’altro troverò il modo di recuperarla.
    Oggi ho anche guardato il Calendario Pubblicazioni e tra gli aggiornamenti non ho trovato nulla di particolare, neanche nell’indice del Classico su Indiana Pipps, che come tema poteva essere interessante.
    Oggi pomeriggio (si vede che è giornata libera da impegni? – comunque non che la domenica vada da qualche parte) ho pure ordinato i Paperdinastia e mi arrivano settimana prossima, domani invece mi abbono ai GC. Purtroppo la mia regione è pure a rischio lockdown e di certo ciò non è indice di un andamento positivo (nonostante sia da marzo che non vivo la situazione bene, neppure in estate). La spedizione non dovrebbe causare problemi, la mia zona è abbastanza battuta dai postini.
    Insomma, prossimamente mi troverò tra le mani il Topo, PK2, Barks e i GC, oltre all’ordine di Gott. Mica male?
    Il sermone si è concluso, andate in pace?
    Ciao e auguri per la prossima live!

  13. Ciao Korinna,
    nessun problema.
    Se ti interessa, comunque, ho proprio le storie che cerchi 😉

    Buona giornata,
    Amedeo

  14. Grazie ancora Amedeo, terrò presente la tua disponibilità. Grazie comunque per il pensiero?
    Ciao!

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