#73 – “Vivo e Morto” di Jef Hautot/David Prudhomme
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#73 – “Vivo e Morto” di Jef Hautot/David Prudhomme

Flip è stato appena lasciato dalla ragazza, nonché collega nella fabbrica di chiavette apriscatole della città. Decide di farle sapere che si è suicidato, per vendicarsi, ma questo lo porta a vivere con addosso un presagio di morte. Nel suo vagabondare troverà un passaggio da Trashy, suonatore di djembè sopra le righe, incrociando la strada con il proprietaro della fabbrica dove lavora, in fuga dopo aver svenduto tutto quanto. Un incontro/scontro che darà all’equilibrio mentale di Flip il colpo di grazia.

Se il racconto di Jef Hautot e David Prudhomme è veloce, pieno di personaggi grotteschi, critica all’imprenditoria senza morale e ironia, la vera particolarità è l’aspetto visivo, pieno di soluzioni geometriche in contrasto con le figure caricaturali dei personaggi; ma ancor più bizzarra è la rappresentazione di Flip, un contorno nero con due punti rossi come occhi che si deforma e quasi scioglie in base al suo umore, alle sue paure, alla sua disperazione. Una scelta che lo rende una figura separata, diversa da tutte le altre. La sua caduta nella pazzia è delirante e assurda, quasi indigesta da leggere.

vivoemorto 2

Un fumetto particolare, che si legge molto rapidamente, offre qualche spunto di riflessione e passaggio divertente, ma che fatico a inquadrare e non trovo certo tra le cose migliore lette per il blog.

Per Lo Spazio Bianco ne ha scritto Andrea Pacino:

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