S02 E12 – “Lo spogliatoio” di Thimothé Le Boucher
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S02 E12 – “Lo spogliatoio” di Thimothé Le Boucher

L’adolescenza è un’età difficile, sia a viverla che a guardarla da fuori e comprenderla. Nonostante ci siamo passati tutti, sembra tanto facile dimenticare cosa significhi e come sia passarci nel mezzo. Le Boucher è bravo invece a restituire un ritratto né eccessivamente benevolo, né di condanna, né ipocrita di quello che può essere un ragazzo all’interno di un gruppo sociale come quello dei compagni di scuola.

La storia è tutta chiusa tra le mura di uno spogliatoio maschile, all’interno del quale si creano gruppi predominanti e altri subordinati, bulli e vittime designate, in una sorta di divisione classista che sembra un po’ specchio di quella della società al di fuori.

L’autore così parla di bullismo ma fuggendo alle semplificazioni facili, senza cedere all’idea di dividere i ragazzi protagonisti in buoni e cattivi senza appello, ma indagando un poco più a fondo, senza mai essere pedante o didascalico, nei meccanismi all’interno dei quali si sviluppa il fenomeno. Perché l’unico modo per affrontare qualcosa come il bullismo è comprendere ed educare, il solo reprimere non può esser sufficiente e soprattutto rischia di essere un modo anche pavido per non affrontare la complessità dei fenomeni relazionali tra ragazzi.

In tutto questo, Lo spogliatoio scorre con rapidità e il segno, dinamico e che mi ricorda molto Bastien Vivés, sa reggere bene l’emotività dei ragazzi e gli improvvisi passaggi dalla calma alla violenza, dal gioco alla prevaricazione. Istruttivo e centrato.

lo spogliatoio 1

Ne ha scritto in maniera più esauriente Roberta Vasallucci:

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