
Il mio fumetto quotidiano #7: “Quei due”
Almeno un fumetto al giorno: questo l’impegno che mi sono preso per il 2020… Non recensioni, ma impressioni di lettura, sensazioni, ispirazioni.
Oggi sono arrivato un po’ lungo e stanco, per cui ho scelto un titolo breve (73 pagine) e leggero: Noi due, scritto da Tito Faraci e disegnato da Silvia Ziche.
Un’opera che a detta degli stessi autori nasce comunque da una profonda sinergia e una conoscenza di lunga data sia tra loro che con la città di Milano, sfondo della rottura tra Marco e Marta. Personaggi già piuttosto inquadrati in ruoli classici di tante storie simili, ma per questo funzionali e immediati.
Il canovaccio quindi non è, almeno in questo primo albo, necessariamente originale ma, nonostante qualche verbosità di troppo e qualche scambio di battute prevedibile, resta una lettura piacevole, scorrevole e con una sottile comicità da sit-com televisiva che fa sentire “a proprio agio”.
Da tempo non leggevo un Faraci tanto sicuro di sé, mentre per Silvia Ziche c’è solo da spalancare la bocca dall’ammirazione: un’artista rinomata che riesce ancora a reinventarsi, a modellare il suo stile in una nuova versione riconoscibile ma in una declinazione nuova, efficace, comunicativa, ironica e fresca. Tanto di cappello.
Andrea Bramini ha recensito l’albo approfondendo maggiormente i punti di forza e le debolezze che ritrovo anch’io, pur riuscendo comunque a trovarlo nel complesso piacevole.