
Le uscite Disney di marzo 2021
Bentornati su Lo Spazio Disney!
Da questo mese voglio provare a “snellire” questo appuntamento di recap dividendolo in due post distinti, per evitare articoli troppo lunghi che possono diventare di difficile fruizione.
Nel pezzo che state leggendo parlo quindi di alcuni degli albi e dei volumi usciti in edicola e fumetteria nel corso del mese, mentre in quello che pubblicherò la prossima settimana mi focalizzerò sulle storie realizzate per i Topolino di marzo.
Spero che questa suddivisione possa incontrare il vostro gusto. Fatemi sapere (magari lo pongo anche come quesito sul profilo Instagram 😉 ).
Mi soffermo velocemente sulle novità annunciate dal nuovo Anteprima per maggio, anche perché non c’è molto di interessante.
Viene segnalata l’ennesima ristampa delle storie noir di Tito Faraci, stavolta in più albi raccolti da un cofanetto: potrebbe valere la pena per chi non le ha nelle precedenti edizioni o nel caso questa si rivelasse una collezione davvero completa.
C’è poi Io Paperino, da non confondere con l’omonima raccolta economica da edicola: qui siamo di fronte a un cartonato da fumetteria di grandi dimensioni e dal prezzo proporzionato al pregio dell’opera. La selezione promette di essere di qualità e la presentazione dovrebbe fare la sua bella figura, ma è probabile che buona parte delle storie contenute siano già in possesso dell’appassionato di lungo corso.
Infine 19.999 leghe sotto i mari di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio sarà ristampata in edizione De Luxe, mentre si anticipata che a settembre uscirà una nuova edizione de L’Inferno di Topolino con colorazione speciale di Fabio Celoni e Luca Merli: operazione, quest’ultima, quantomeno curiosa (almeno per il fumetto disneyano) su cui ci sarà modo di tornare quando se ne saprà di più.
L’edicola Disney di marzo 2021
Partiamo senza preamboli dalla #unicatestataseria 😛 cioè I Grandi Classici Disney.
Il #63 è il numero complessivamente migliore da diversi mesi a questa parte, proseguendo quella striscia positiva che avevo avuto modo di evidenziare già nelle scorse analisi.
Le storie presenti coprono tutti i decenni dagli anni Cinquanta agli anni 00, con delle scelte di tutto rispetto: l’albo si apre con Paperino e la triscaidecafobia di Guido Martina e Romano Scarpa, un’irresistibile avventure nella quale si stigmatizza la paura del numero 13, paura che porta però essa stessa diversi inghippi al protagonista, alle prese con una commissione per Zio Paperone solo apparentemente semplice. Siamo nel 1969 e il tratto scarpiano dell’epoca è curato e delizioso, già in fase di trasformazione rispetto alle linee snelle donate negli anni precedenti dall’inchiostrazione di Giorgio Cavazzano (presente comunque ancora anche in questa storia).
Molto godibile anche Zio Paperone e il dono prestigioso: interessante notare le palesi similitudini tra la trama impostata dai fratelli Barosso e quella della barksiana Paperino e la scavatrice. Gli autori ne riprendono gli snodi fondamentali aggiungendo del loro in alcuni passaggi e confezionando una storia il cui debito rimane pesante ma che si fa leggere piacevolmente. Il tratto di questo Scarpa (inchiostrato stavolta da Sandro Del Conte) è già diverso da quello della storia precedente, più “tondeggiante”.
Plaudo a Paperoga e l’aiuto controproducente di Carlo Panaro ed Enrico Faccini, semplice e di media lunghezza, che funziona e strappa un sorriso; molto buona anche Paperina e il visconte gentiluomo, proveniente da Minni & Company con sceneggiatura di Giorgio Pezzin e disegni di un Cavazzano in forma smagliante (siamo a metà anni Novanta, in fondo). La trama avvince e convince, pur non essendo nulla di particolarmente originale: risultano però ben scritti i caratteri della protagonista e di Paperino, oltre al loro rapporto sentimentale.Merita una menzione anche Super Pippo e il sabotaggio di Gancio di Luca Boschi e Marco Palazzi: alla fine dei ‘90s il nostro filologo disneyano preferito si dilettava spesso come sceneggiatore, cogliendo l’occasione per sfruttare personaggi o situazioni di stampo classico, magari assenti da Topolino da diverso tempo. In questo caso si “limita” a riportare in scena Gancio il Dritto, che inavvertitamente si sbarazza delle super-noccioline di Pippo. Forse troppo lunga per quello che voleva raccontare, ma tutto sommato si regge sulle sue gambe, e reintroduce anche un personaggio ultra-secondario creato da Carl Barks nella storia che apre la Sezione Superstar incentrata sulla filatelia: Paperino contro l’Uomo d’Oro. Robusta avventura con la A maiuscola, questa, nella quale il protagonista e Qui Quo Qua affrontano un viaggio nella Guiana britannica per ritrovare un rarissimo francobollo di grande valore. Matite come sempre curate ed efficaci nella loro “semplicità” e una trama ricca di situazioni. Che dire? Sempre bello avere Barks nei GCD 😉
Le altre due storie di stampo filatelico vedono invece Topolino come protagonista: ma mentre La grande caccia al francobollo di Carl Fallberg e Paul Murry si limita a ricalcare in più punti la trama dell’Uomo d’Oro, senza però la brillantezza delle intuizioni e dello storytelling e con matite meno ispirate del solito, Il francobollo rivelatore, nella sua ingenuità e nel suo adagiarsi su alcuni cliché polizieschi tipici degli anni Settanta (in cui del resto è stata pubblicata), riesce a tener desta l’attenzione del lettore, incuriosito dallo scoprire la verità dietro al francobollo attorno al quale ruota la vicenda.
Non male nemmeno Paperino pulitore esperto di Fred Milton e Daan Jippes, che riscopre un po’ i ritmi dei cartoon degli anni Quaranta.
Questo mese è uscito anche Papersera #10, che è diventato ormai un acquisto fisso per me. Volente o nolente, aggiungerei, visto che con lo scorso numero di dicembre pensavo di mollare e invece ci sono ricascato.
Ma che vogliamo farci? La confezione è semplice ed economica (nonostante l’aumento di 30 cents, ma pazienza 😛 ) e il contenuto la rispecchia: racconti brevi, senza pretese ma spesso davvero divertenti, di una comicità che è difficile vedere nelle analoghe storie italiane.
Di questo albo segnalo Paperino e la raccolta rara di Tony Strobl, nella quale si parla dell’ossessione di Paperoga per il collezionismo a fumetti, Zio Paperone e la “24 ore” della cortesia (sempre Strobl) dove i nipoti ingannano lo Zione con un concorso per vincere il quale deve essere gentile, e soprattutto La situazione sotto controllo (o quasi) di Arthur Faria Jr. e Verci De Mello: irresistibile a dir poco nelle reazioni inconsulte che ha Paperone ogni volta che si parla del “Papersera” e nel mostrare la leadership femminile di Paperina.
In questa e in un’altra storia brasiliana, poi, vediamo come d’abitudine Daisy con abiti ricercati e alla moda (degli anni Ottanta, ovviamente), un vero plus dei disegnatori sudamericani.
Ottimo anche ritrovare di Paper Kid come elemento ormai fisso della collana (in particolare La spinosa missione è decisamente valida) e bene come sempre la presenza delle due inedite in chiusura.
Insomma, direi che siamo addirittura un po’ sopra la media qualitativa già buona della testata (sempre rapportata al “sai cosa vai a leggere”, certo), con una selezione particolarmente felice da parte del buon Francesco Gerbaldo.
Per l’edicola non c’è molto altro da dire: tra un Primaverissima e un Topolino in team, oltre ai mensili che proseguono la loro consueta vita editoriale spicca giusto la nuova Definitive Collection, che porta avanti la ristampa della saga di DoubleDuck con il sesto volume.
Ma, a margine, questa settimana esce anche I giorni di Evron, altisonante titolo del nuovo volume inedito di PK all’interno di Topolino Fuoriserie. Prosegue la run impostata da Roberto Gagnor ma stavolta il testimone della sceneggiatura passa a Alessandro Sisti, con un graditissimo ritorno ai disegni: Lorenzo Pastrovicchio! Come sanno gli affezionati di questo spazio, io non ho seguito le nuove avventure pikappiche dopo il primo volume del Fuoriserie, e salire sul “treno in corsa” solo perché attratto dai nomi in copertina temo penalizzerebbe la mia comprensione del racconto. Valuterò il da farsi prossimamente… nel caso ne riparliamo qui il mese prossimo o addirittura con una recensione su Lo Spazio Bianco vero e proprio 😉
La fumetteria Disney di marzo 2021
Dopo alcuni mesi un po’ fiacchi per quanto riguarda le uscite esclusive da fumetteria, ecco un ritorno di fiamma con diversi volumi da collezione.
Oltre alle due variant cover di Topolino #3407 (una dedicata ai 25 anni di PK e una, in vendita solo sul sito Panini, al Deposito di Zio Paperone), che segnalo solo per i collezionisti più incalliti, e alla ristampa del volume Il marchio di Moldrock, l’editore modenese si occupa di celebrare i cinque lustri di vita dalla nascita di PK con due interessantissimi prodotti.
Il primo è il cofanetto contenente tutti i De Luxe di PKNE (il rilancio di PK avvenuto dal 2014 sulle pagine di Topolino, ristampato poi integralmente nei cartonati), venduto sia completo che vuoto per chi avesse comprato i volumi in tempo reale.
Io non sono un tipo da cofanetti, specie per prodotti che stanno bene in libreria già così come sono, ma dalle foto e dalle testimonianze di vari pkers si tratta di un oggetto molto bello, solido e tecnicamente valido. Impreziosito inoltre da dei disegni fantasmagorici di Lorenzo Pastrovicchio e Claudio Sciarrone, oltre che da una litografia sempre illustrata dai due artisti e da una nuova pkard. Insomma, per chi è sensibile a certi escamotage per l’ordine della propria collezione, parrebbe essere venuta fuori una bella cosina.
Per quanto mi riguarda, però, ciò che più merita di essere celebrata è la nuova De Luxe uscita, quella cioè che ripubblica unitariamente e nella giusta veste PK Tube, la miniserie di sei episodi realizzati per Topolino da Alessandro Sisti, Alberto Lavoradori e Max Monteduro nel 2016, in occasione del ventennale dalla nascita di PK.
Sono storie brevi ma in cui lo sceneggiatore ha modo di far luce su alcuni passaggi della prima serie pikappica con rivelazioni o dietro le quinte interessanti, il tutto con tavole fenomenali per cura e ricercatezza del tratto.
Inoltre l’introduzione del caporedattore Davide Catenacci, il breve approfondimento di Sisti e una serie di bozzetti di Lavoradori arricchiscono il menù in modo piacevole.
Non mi dilungo oltre perché presto arriverà su Lo Spazio Bianco una mia breve recensione dedicata appositamente al volume, quindi leggerete lì le mie argomentazioni. Come d’abitudine, poi la rilancerò anche qui sul blog 😉
Un’altra uscita degna di nota è senz’altro Il Deposito di Zio Paperone. Questo mese la redazione celebra infatti anche i settant’anni dall’ideazione di questo peculiare edificio in cui Zio Paperone stiva il suo patrimonio in denaro liquido: lo fa tramite una storia inedita su Topolino e un gadget/modellino montabile, ma anche con questo volume di alta fascia.
Si tratta di trecento pagine complessive, composte da una ricca introduzione di Giacomo Del Bene (autore del saggio Mr. Bin che indaga da un punto di vista seriamente architettonico il Deposito) e da molte storie a fumetti in qualche modo significative per l’evoluzione di questa casa-forziere.
Di base non ero molto propenso a prendermelo, per via del prezzo e del fatto che molte avventure erano già in mio possesso in precedenti edizioni: ma ammetto che avere una raccolta tematica – per giunta su un tema tra i miei preferiti della narrativa disneyana – di tante storie sul Deposito e le sue vicissitudini è una tentazione forte a cui temo cederò.
Soprattutto perché il sommario è stato davvero composto con criterio: tre barksiane irrinunciabili in apertura, quelle che introducono il concetto stesso di un “cubo” che contenga il denaro (La pioggia d’oro, La ghiacciata dei dollari, La Banda Bassotti), l’ottima Battaglia dei colossi di Rodolfo Cimino e Romano Scarpa, la surreale Una Strapazzabassotti per Zio Paperone di Andrea Fanton e Luciano Gatto, l’immancabile e celeberrima Deposito oceanico di Marco Rota… e tante altre, tutte di gran qualità, dall’esplosiva inventiva di Giorgio Pezzin alla maestria (di scrittura e grafica) di Carlo Chendi, Giorgio Cavazzano e Scarpa.
Insomma, parrebbe una delle iniziative editoriali più felici tra quelle emesse da Panini negli ultimi mesi, per cura nella realizzazione, idea alla base e contenuto. Consigliato, anche a chi possedesse la maggior parte delle storie presenti (e non mi sentirete spesso dirlo, sto diventando intransigente sui doppioni ridondanti 😛 ).
Per esempio, Topolino Gold #2 – Zio Paperone e l’ultima avventura non la consiglierei a chi avesse già l’epico racconto di Francesco Artibani e Alessandro Perina sulla Gold Edition o sull’albo Le grandi sfide di Zio Paperone. È pur vero che questa è l’edizione definitiva (ma ho imparato che ci sarà sempre un’edizione più definitiva della precedente, nell’editoria a fumetti 😛 ) e che ci sono nuovi approfondimenti da parte degli autori e addirittura tre tavole inedite, ma… personalmente non ritengo nessun extra così imprescindibile da spingere a cambiare edizione, specialmente alla luce del prezzo. Discorso diverso ovviamente nel caso non abbiate la storia: in quel caso, non sapendo quanto facilmente siano reperibili i volumi precedenti, vi consiglio certamente di recuperare questo perché contiene una delle migliori storie con lo Zione tra quelle uscite nel Nuovo Millennio.
Anche per La saga di Messer Papero e Ser Paperone rimango piuttosto freddino. Ai superbi disegni di un Giovan Battista Carpi all’apice della sua carriera corrisponde la sceneggiatura di un “tardo” Guido Martina non sempre efficace. Troppo spesso la storia cade nel didascalismo e nell’eccessivamente didattico, e verso la fine la trama conosce un salto logico/narrativo che, pur goffamente giustificato metanarrativamente, danneggia la compiutezza della saga.
A mio modesto avviso è un ciclo che non vale i 25 € a cui è prezzato il nuovo volume, che pure è giustificato dal formato elegante, dalla cartonatura, dalle scritte in oro e dai probabili contenuti extra che purtroppo non ho potuto visionare: edizioni più economiche edite negli scorsi due decenni sarebbero più che sufficienti per la materia di cui stiamo parlando. Ad ogni modo su Topolino di questa settimana potete leggere il primo episodio (l’unico connesso con Dante, del quale cadevano le celebrazioni giusto ieri) e farvi un’idea, tenendo conto che questa prima parte è forse la più convincente dell’intera avventura.
Infine, breve incursione nel mondo di Giunti, l’editore con licenza disneyana per le librerie. Sempre in occasione del Dantedì, infatti, viene pubblicato un pregevole volumetto dal titolo PaperDante.
Oltre a contenere – prevedibilmente ma in maniera azzeccata e doverosa – le due versioni Disney dell’Inferno dantesco (L’Inferno di Topolino di Guido Martina e Angelo Bioletto e L’Inferno di Paperino di Giulio Chierchini e Massimo Marconi), si sceglie di aprire il libro con un racconto illustrato inedito, scritto da Augusto Macchetto e accompagnato dai bellissimi, morbidi e suggestivi disegni di Giada Perissinotto.
Il tono della narrazione è molto semplice, chiaramente indirizzato a un pubblico di bambini, ma questo non toglie nulla alla dolcezza che si respira nella trama impostata da Macchetto, molto simpatica. Non aspettatevi però niente più di un raccontino pensato principalmente per i più piccoli, valorizzato dalle illustrazioni fantastiche della Perissinotto, a cui i colori di Andrea Cagol donano volume.
Ottima confezione, contenuto all’altezza e un buon prezzo: un prodottino ameno che consiglio.
Il mio “compagno di blog” Lorenzo Barberis ne ha già parlato la settimana scorsa, e in futuro arriverà anche una mia recensione per il sito, quindi stay tuned su Lo Spazio Bianco, oltre che su Lo Spazio Disney 😉
Con le uscite marzoline mi fermo qui: l’appuntamento, come anticipavo all’inizio, è quindi per la prossima settimana con un post dedicato ai Topolino del mese.
Ciao!