I “miei” cinque albi su Zio Paperone
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I “miei” cinque albi su Zio Paperone

Bentornati su Lo Spazio Disney!
Oggi si parla di Zio Paperone. Perché? Be’, se avete seguito la live della scorsa settimana, in particolar modo gli ultimi minuti, forse un’idea ce l’avete. Tutti gli altri troveranno risposta in fondo al pezzo 😉

Ormai sapete bene che il taglio di questo blog è assolutamente personale, senza pretese di oggettività benché io cerchi sempre di argomentare tutto ciò che scrivo (partendo però sempre dal mio punto di vista). È un elemento importante da ribadire ora, dal momento che fare una selezione di albi o volumi dedicati alla figura di Paperone non è compito per nulla semplice, vista la miriade di titoli esistenti (consultare l’Inducks per credere 😉 )
L’unica soluzione era quindi parlare di quelli che mi sono cari a livello affettivo, che per primi mi hanno fatto scoprire certe storie o che mi hanno colpito per la cura del prodotto, e che nel corso degli anni ho letto e riletto.
Per complicarmi ancora di più la vita ho ben pensato, tra l’altro, di concentrarmi su cinque soli albi.
Naturalmente ciascuno di voi ne avrà altri in mente, tra quelli sullo Zione, e se avrete piacere potrete citarli nei commenti.
Ma intanto ecco di cosa vi parlo.

Zio Paperone – Dollari & pepite

Zio_Paperone_albi_1Su questo volumetto non mi dilungo più di tanto, perché ho già avuto modo di parlarne l’anno scorso in un pezzo apposito sul sito del Papersera.
Da quello scritto facevo trasparire il legame che ho con Dollari & pepite, un’uscita che si presenta forse in maniera modesta ma che per me è stata di capitale importanza. Non solo perché arrivatomi come regalo, ma anche perché gode di un sommario di tutto rispetto: molte storie degli anni Sessanta e Settanta, una robusta presenza di Rodolfo Cimino, tre avventure da autore completo di Romano Scarpa, i disegni di Giorgio Cavazzano, Luciano Bottaro e Giovan Battista Carpi, Il matrimonio di Zio Paperone di Massimo De Vita… e anche le due storie più recenti (metà anni Novanta, pochi anni prima dell’uscita dell’albo) erano ricche di appeal.
Un’ottima introduzione al classico e miglior Paperone italiano.

Paperon de’ Paperoni – Il papero più ricco del mondo

A inizio estate del 2002 venne distribuito in edicola il Tutto Disney #24: copertina a sfondo bianco e un titolo che era tutto un programma.
Forse perché consci del fatto che, presentandosi così, non si poteva affatto scherzare nei contenuti, in redazione hanno pensato bene di attingere al meglio degli autori che hanno lavorato sul personaggio: tre storie di Carl Barks (nella versione rimontata per Topolino, ma all’epoca non me ne preoccupai affatto), tra cui nientemeno che la meravigliosa Il ventino fatale, qui ancora con il titolo Il trenino della felicità, quattro di Rodolfo Cimino e tre di Giorgio Pezzin. Indice bomba!
In quei giorni, con in mano quel volumetto compratomi da mia madre, ebbi l’occasione di viaggiare insieme a Zio Paperone e nipoti verso la montagna parlante, per poi assistere alla triplicità progressiva nella personalità del vecchio papero, accompagnarlo nei suoi patemi per la sicurezza del Deposito, seguirlo in una scommessa con Rockerduck e appassionarmi all’intricata vicenda natalizia con il quartiere povero di Paperopoli.

I Classici del Fumetto di Repubblica #35 – Zio Paperone

Zio_Paperone_albi_2I due titoli precedenti non avevano nessun tipo di apparato editoriale, ma io ero contento comunque.
Resta il fatto che quegli anni non erano avari di edizioni per cultori di fumetto, dentro e fuori Disney Italia.
Il quotidiano La Repubblica impostò nel 2003 una collezione di allegati che settimanalmente proponeva un brossurato di piccole dimensioni dedicato ogni volta a un diverso personaggio dei fumetti, da Tex a Batman passando per Satanik, Tintin, Topolino e… Zio Paperone.
Otto pagine di introduzione firmate da Luca Boschi delineavano in maniera sintetica ma completa la figura di Paperon de’ Paperoni, offrendone i principali spunti di decodifica, mentre le storie scelte rappresentavano diversi modi di muovere il personaggio e differenti sensibilità autoriali, fornendo uno spettro piuttosto ampio delle sue avventure e della sua personalità: La stella del polo di Carl Barks, L’ultimo signore dell’Eldorado di Don Rosa, L’ultimo balabù di Romano Scarpa, Naufrago volontario di Carlo Chendi e Luciano Bottaro, La febbre dell’oro di Rodolfo Cimino e Massimo De Vita e Le sabbiature a domicilio di Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano.
Un indice molto ben equilibrato, con una qualità costante e molto alta, basta guardare gli artisti in campo: prove da autore completo per i due americani e per “l’italiano più americano di tutti” :P, per poi lasciare spazio a tre sodalizi sceneggiatore-disegnatore che hanno regalato notevoli perle nel corso dei decenni, in particolare lavorando su Zio Paperone.

I Classici del Fumetto di BUR #14 – Zio Paperone

Quattro anni prima Rizzoli aveva varato per la sua Biblioteca Universale una collana dall’impostazione molto simile a quella che sarebbe stato poi adottata da La Repubblica, pur pensata per il circuito delle librerie: anche in questo caso ogni volume era dedicato a un diverso eroe del fumetto mondiale.
Nel progetto non mancarono i characters disneyani, e nel 2000 toccò anche a Paperone (anche se io trovai fortuitamente questo volume solo alcuni anni dopo): il librone presentava una bella introduzione ad opera di Alessandro Baricco e una ricca parte divulgativa in cui si parlava ampiamente degli autori maggiormente responsabili del personaggio, della sua storia editoriale e di varie curiosità.
La selezione delle storie si presentava invero piuttosto sbilanciata sulla produzione statunitense (mantenuta in bianco e nero, il che costituisce un punto a favore perché permette di godere delle chine “pure”, senza i colori spesso invasivi che appesantiscono il tratto): a quattro capisaldi barksiani tra cui figuravano La stella del polo e La dollarallergia seguivano infatti due belle e importanti avventure di Don Rosa, per lasciare poi posto a quattro prove italiane, tra le quali spiccava realmente solo Lo scozzese volante di Romano Scarpa (ci sarebbe da menzionare anche Zio Paperone e l’Uomo dei Paperi di Rudy Salvagnini e Giorgio Cavazzano, assai valida, se non fosse che in questo caso il protagonista è più Carl Barks stesso che Paperon de’ Paperoni).
Il volume è sicuramente un buon membro della personale biblioteca paperoniana di ciascuno, ma è quello a cui sono forse meno legato tra i cinque di questo elenco.

Vita e dollari di Paperon de’ Paperoni – Speciale 60 anni

Zio_Paperone_albi_3Nel 2007, dopo diversi anni di lontananza dalla produzione disneyana tout-court, mi riavvicinai alle uscite a fumetti della Casa del Topo grazie al mio approdo su alcuni forum tematici di internet, mondo in cui ero appena entrato.
A dicembre di quell’anno venni attratto dall’uscita di un volume che si presentava, fin dalla raffinata copertina, come un prodotto interessante e di rilievo.
Si trattava infatti della riedizione del celebre Oscar Mondadori degli anni Sessanta Vita e dollari di Paperon de’ Paperoni, riveduto e corretto con impianti più fedeli alle storie originali – come noto, tutti capolavori assoluti firmati da Carl Barks – e con molte pagine di approfondimento critico ad opera di Lidia Cannatella, Luca Boschi e Alberto Becattini.
L’occasione era festeggiare i 60 anni di vita editoriale di Zio Paperone: la cura infusa nel realizzare questo brossurato dimostrò l’amore che i responsabili avevano verso il personaggio e l’operazione, diventando un istant-classic di ancora maggior spessore rispetto all’omonima raccolta di quarant’anni prima e un essential reading del meglio di Paperone in assoluto, per mano del miglior autore in assoluto che ne abbia scritto le gesta.

Questo viaggio tra alcuni dei molti libri e “vattelapesca” che nel corso dei decenni sono stati intitolati a Zio Paperone è propedeutico alla puntata speciale di Lo Spazio Disney LIVE, già annunciata in coda alla diretta streaming della settimana scorsa, prevista per lunedì 22 febbraio alle ore 21.00.
Una live molto particolare perché come ospite non avrà un semplice appassionato che, come me, è impegnato a parlare di fumetto Disney su qualche sito, pagina social o canale YouTube, ma uno sceneggiatore di Topolino, nonché mio caro amico: Vito Stabile.
Sarà l’occasione per parlare con lui della sua esperienza nella realizzazione del primo numero de I Classici Disney d’Autore dal titolo Il re dei paperi (uscito il 10 febbraio) e delle sue storie pubblicate sul settimanale negli ultimi mesi, ma anche per dissertare a 360° sul personaggio di Zio Paperone, del quale Vito è uno dei maggiori esperti che io conosca.

Paperone_Vito_LIVE_anteprima_evidenza2

Credo che sarà una chiacchierata molto interessante e divertente, e con questo post alla mano ci arriverete anche preparati 😉
Allora non mancate: lunedì 22 febbraio alle ore 21.00 sul canale Twitch e sulla pagina Facebook di Lo Spazio Bianco!

 

2 thoughts on “I “miei” cinque albi su Zio Paperone

  1. Ciao!
    Articolo molto interessante, soprattutto per la presenza dei vattelapesca, che anche a me rimangono nel cuore anche se non sono edizioni importanti o da collezionisti, soprattutto per quanto riguarda quelli presi quando ero piccola.
    Pensandoci così, al momento mi viene in mente un albo in particolare a cui sono legata: Paperallegria, il n. 55 dei Classici di Walt Disney seconda serie. Ci sono due storie di Bottaro, “Il telescrocco” e “La costosa eredità”, ma anche una ciminiana (“La confisca dei beni”) e altre storie come quelle di Gatto che, pur non essendo particolarmente celebrate dai lettori, mi hanno lasciato un bellissimo ricordo. Sempre dei Classici seconda serie, mi viene in mente il n. 47 Paperone ’80, con storie dei Barosso, Scarpa, Chendi e Bottaro che lo rendono uno dei miei albi preferiti in assoluto. Non sono due albi esplicitamente dedicati a Paperone, ma tutte le storie che presentano vedono come protagonista o comprimario lo Zione.
    Per ora mi vengono in mente questi due, se ce ne saranno altri li segnalerò.
    Ciao?

    1. Ciao Korinna e grazie per aver voluto condividere i “tuoi” albi paperoniani del cuore 😉
      Come dici giustamente, in questi casi non c’entra la qualità dell’edizion o il fatto che siano volumi per cultori, ma riguardano il momento in cui abbiamo letto per la prima volta un certo albo – spesso, quindi, nella nostra infanzia – e quindi il legame che abbiamo con quel fumetto.
      Oppure può trattarsi anche solo di un sommario particolarmente azzeccato e di qualità che, pur buttato su un vattelapesca economico da edicola, brossurato e senza nessun articolo, colpisce perché distilla al suo interno una selezione di grandi storie 🙂

      Spero tu riesca a seguire la live con Vito!

      A presto!

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