
I fumetti Disney di dicembre 2020
Bentornati su Lo Spazio Disney, e buone feste!
Siamo nel pieno del periodo natalizio, a metà strada tra Natale e Capodanno, anche se quest’anno si tratta di festività sottotono rispetto al solito, nelle quali trovare allegria è impresa non da poco. Io non sono neanche strato troppo bene, fisicamente, per non farmi mancare nulla ^^’’
Cerchiamo però di riscaldare l’atmosfera rintanandoci almeno nei nostri amati fumetti Disney che, come giustamente dice il direttore Alex Bertani in uno degli ultimi editoriali di Topolino, rappresentano un rifugio sereno e non toccato dalle tristezze della vita.
Vado quindi a fare il punto, come ormai abitudine alla fine del mese, sulle uscite fumettistiche a tema Disney più interessanti, secondo me, tra quelle pubblicate nel mese di dicembre.
L’edicola & la fumetteria di dicembre
Straordinariamente, questo mese riunisco sotto un solo capitolo le pubblicazioni da edicola e da fumetteria, perché… di esclusive pensate strettamente per le librerie del fumetto non è uscito nulla! Anche i volumi della Don Rosa Library De Luxe, previsti per il 24 dicembre, da sito Panini appaiono rimandati più in là.
In realtà però ci sono ben due volumi di prestigio lanciati in occasione del mese più festoso dell’anno, prettamente da fumetteria ma in linea di principio distribuiti anche nel circuito delle edicole, per quanto solo in quelle più fornite e delle grandi città.
Da qui la scelta di accorpare sotto un’unica voce le uscite di cui sto per andare a parlare.
E parto proprio da questi due tomi: Topolino Gold #1 e Topolino Extra #1, che segnano in entrambi i casi gli esordi di due nuove testate di alto profilo e rivolte al pubblico esigente dei collezionisti.
Con due obiettivi (e anche due esiti), però, diametralmente opposti.
Nel primo caso l’intento è infatti quello di celebrare e riscoprire il fumetto Disney più âgé, che ha fatto la storia nel proprio ambito e realizzato dai Maestri entrati nella leggenda. Si parte con il volume Storie di Natale che ristampa due racconti a tema di Romano Scarpa: Topolino e le delizie natalizie (su sceneggiatura di Guido Martina) e Topolino e le dolcezze del Natale (scarpiana anche nei testi).
Personalmente, dopo averlo sfogliato in edicola non ho proceduto all’acquisto: a fronte di un prezzo importante (12,90 €) il prodotto consta di sole 64 pagine, raccogliendo oltre alle suddette storie un risicato apparato editoriale, perlopiù poco interessante e centrato (la gallery delle copertine, spesso non attinenti ai due racconti) e che presenta alcuni errori di concetto e approssimativi nel riportare determinate informazioni.
Per tutti i dettagli rimando alla recensione del buon Davide Del Gusto (che avete conosciuto come mio ospite nella seconda puntata di Lo Spazio Disney LIVE) sul Papersera, che approfondisce pregi e difetti di questo primo numero: eccola qui, ve la consiglio molto.
Con Topolino Extra, che ho invece prontamente fatto mio, i risultati sono molto più felici.
Obiettivo del bimestrale è quello di valorizzare le opere più contemporanee della disneyanità, riproponendo in una sorta di director’s cut le saghe e i cicli degli ultimi due anni che meglio rappresentano la nuova concezione e direzione che Alex Bertani vuole dare a Topolino.
In tal senso, scegliere Foglie rosse di Claudio Sciarrone per la prima uscita è quantomai azzeccato perché ben si confà a tale ruolo. Della storia parlerò meglio in una recensione ad hoc per Lo Spazio Bianco che sto scrivendo in questi giorni, ma in questa sede basti dire che si tratta di un’opera sci-fi in cui sono protagonisti Tip & Tap intesi in una maniera più attuale, con un lavoro su di loro e sul microcosmo in cui agiscono davvero meritorio.
I disegni di Sciarrone, poi, beneficiano del maggior formato permesso dalla nuova collocazione, trovandovi l’habitat ideale per la costruzione sempre moderna delle tavole.
Ma pongo l’accento sui contenuti extra presenti che, al contrario di quanto accaduto nel Gold, sono davvero ghiotti e ricchi di informazioni e materiali interessanti. Il fiore all’occhiello è senza dubbio la lunga e articolata intervista doppia a Sciarrone e Bertani, che attraverso molte domande riesce a sviscerare bene i dietro le quinte della storia ma anche gli intenti dietro diverse scelte produttive del direttore per la visione del “suo” Topolino.
Ma non è finita qui: oltre all’editoriale introduttivo di Bertani, che presenta non solo Foglie rosse ma anche la testata nel complesso, le pagine con gli storyboard, quelli con le proposte di copertine alternative per il volume e l’approfondimento sulla color correction attuata per questa edizione completano un quadro più che soddisfacente e che rendono davvero questa sede come quella definitiva in cui fruire Foglie rosse.
Un acquisto di cui non sono affatto pentito: non posso che sperare che tali attenzione e qualità al prodotto vengano mantenute anche nei prossimi numeri.
Tornando a uscite più “canoniche”, non può mancare la tappa fissa de I Grandi Classici Disney. Il #60 è il numero natalizio e come tale non lesina sulle storie a tema, tant’è vero che la Sezione Superstar è espressamente intitolata alla festosa ricorrenza dicembrina.
Siamo di fronte a un numero senz’altro migliore del precedenti due, con alcune gemme del tempo che fu interessanti proprio per il loro carattere arcaico (Topolino e la torta aurifera di Luciano Bottaro e La Banda Disney e l’espresso di Natale di Guido Martina, Giulio Chierchini e Bottaro). Si segnalano anche una ten-page di Carl Barks con una competizione che ha al centro il vischio e, fuor di Superstar, vanno ricordate sicuramente I 7 Nani e il cristallo di Re Arbor di Romano Scarpa, e la simpatica Paperino e i calendari omaggio dei fratelli Barosso e Scarpa.
Le mie due preferite sono però Zio Paperone e le buone azioni di Carlo Gentina e (di nuovo!) Scarpa, a cui sono da sempre affezionato essendo stata pubblicata nel Natale 1995 (il primo anno in cui iniziai a seguire settimanalmente Topolino), e Paperino e il Natale in grigio di Del Connell e Jack Bradbury.
Nel primo caso abbiamo una storia poetica e ben scritta, graziata in particolare dai meravigliosi disegni del Maestro in uno degli apici della sua carriera artistica, nel secondo troviamo un’insolita e divertente soluzione per innevare una Paperopoli priva del suo manto bianco, cosa che danneggia le vendite di slittini di Paperone.
Insomma, un numero che consiglio perché unisce storie a tema natalizio – secondo me carattere imprescindibile per un’uscita dicembrina – ad alcune chicche di rilievo.
Questo mese è uscito anche il nono numero di Papersera.
Confesso che l’idea iniziale era di non comprarlo, fermandomi con la collezione all’ottava uscita che idealmente chiudeva il secondo ciclo di vita della testata. In fondo, il tipo di racconti presenti sono giocoforza piuttosto simili nelle loro dinamiche, e lo spazio in libreria inizia a scarseggiare.
Ma una giornata particolarmente complessa e il fatto che volessi farmi un regalo di Natale extra mi ha portato a cambiare idea, scoprendo che nonostante la ripetitività le avventure del Papersera rimangono delle occasioni di svago a divertimento senza pretese ma comunque convincenti. Utili insomma per sorridere, ancor di più quando le giornate sono storte. Considerazione che penso mi farà continuare con l’acquisto anche nel corso del 2021… Vedremo!
L’albo contiene come sempre una buona miscellanea tra produzione americana e brasiliana, ma segnalo una sezione dedicata a Paper Kid, alter ego western di Paperoga, surreale e molto divertente.
Infine, un consiglio “a tempo perso” e uno sconsiglio.
The best of Topolinia – Storie di viaggi nel tempo è il classico vattelapesca della linea “The best of”, ormai famigerata 😛 Di base è difficile che consigli albi di questa serie, ma chi non possedesse in precedenti ristampe storie come Topolino e il segreto di Napoleone, Topolino in “Il nome della mimosa” e Topolino e il quarto Beatle potrebbe farci un pensierino sopra. A parte la prima, non sono forse tra i migliori esempi del ciclo della Macchina del Tempo di Zapotec e Marlin, ma sono comunque molto buone. Nel complesso, inoltre, si tratta di avventure piuttosto datate, cosa non così comune in pubblicazioni di questo tipo e proprio per questo elemento secondo me da premiare almeno per le intenzioni. Segnalo anche la presenza di Sergio Asteriti ai disegni di ben due storie dei primi anni Novanta.
Lo sconsiglio è invece quello per La $aga di Paperon de’ Paperoni. Forse sarete trasaliti, miei cari lettori 😛 ma con questo giudizio non intendo ovviamente criticare il monumentale lavoro di Don Rosa, quanto piuttosto la nuova edizione distribuita in edicola questo mese sotto il cappello di Special Events. Rispetto a tutte le precedenti ristampe dell’opera, infatti, questa si attesta come la più povera, tanto nella confezione quanto nella cura editoriale, che si riduce a una sola paginetta a firma di Lidia Cannatella che introduce in maniera stringata la lunga ricostruzione donrosiana.
La versione delle tavole è quella della Don Rosa Library, quindi con i colori americani, il lettering “spartano” nei balloon e i titoli in inglese. Ma, a parte questo (personalmente in realtà direi “a maggior ragione, quindi”), l’indicazione è quella di farvi del bene e cercare di recuperare una delle precedenti edizioni, evitandovi giusto quella dei Classici del Fumetto di Repubblica che aveva adottato la pessima scelta di mischiare i capitoli canonici con quelli extra seguendo un’ordinazione temporale che mal si confà alla pubblicazione e presentazione formale della Life & Times.
Capisco però che nell’attuale panorama, privo di fiere del settore in cui spulciare tra gli stand dei privati, e con limitate possibilità di movimento in generale, possa risultare più complesso di una volta. A quel punto, se non avete mai letto la $aga e siete curiosi di vedere com’è, può essere un buon “tappabuchi” – visto anche il prezzo economico – in attesa di sostituire l’albo con un volume più consono. Anche se, fossi in voi, sarei un po’ dispiaciuto nel premiare un’operazione editoriale smaccatamente al risparmio e che non rende proprio giustizia all’opera.
Il “Topo” di dicembre
Questo mese è stato avaro di saghe, lunghe avventure a puntate e storie-evento in senso stretto.
Non che questo sia un male, anzi, ogni tanto ci vuole un po’ di respiro anche dai progetti più ambiziosi del giornale. Ma questo può portare forse ad avere meno da dire sulla produzione topolinesca di dicembre.
Le punte di diamante si trovano essenzialmente nei due numeri natalizi.
Il progetto delle tre storie ambientate contemporaneamente a Paperopoli può dirsi effettivamente riuscito, nella sua semplicità e nei collegamenti giustamente laschi ma significativi.
In particolare Paperino e il Natale da saltare di Blasco Pisapia (n. 3396) è davvero meravigliosa, una vera lezione di fumetto Disney nella sua forma più tradizionale e un concentrato di ottime cose, dalla caratterizzazione di Paperino all’atmosfera natalizia, fino ai disegni deliziosamente classici e dosati.
Non male nemmeno Newton Pitagorico e l’aspirazione natalizia, di Marco Nucci e Stefano Intini (n. 3396), che diverte nella sua escalation di guai causati dall’ultima invenzione del nipotino di Archimede, che immancabilmente coinvolge anche Qui Quo Qua e… Babbo Natale! Non sono particolarmente fan del piccolo Newton, ma di quelle che ho letto questa è una delle storie meglio riuscite nell’impianto complessivo, insieme a quella di Halloween. Indispensabili, come sempre, i disegni ultra-dinamici di Intini 🙂
Paperinik e il torrone Papergé, di Marco Gervasio e Nico Picone (n. 3396), è l’anello più debole del trittico per me, ma rimane una buona storia, più che godibile anche se forse poco natalizia in senso stretto. Interessante osservare come si stia costruendo in maniera sempre più interconnessa il “Gervasioverse” paperinikiano, così come l’evoluzione del tratto di Picone.
Sempre in tema festoso, è da menzionare assolutamente Gamba e i lucciconi di Natale di Giuseppe Zironi (n. 3395). L’autore offre un bel ritratto di Pietro Gambadilegno, che pure “piegato” dai buoni sentimenti non appare come fastidiosamente convertito alla bontà a tutti i costi. Di base rimane una carogna e una canaglia, che mentre è in carcere non vuole altro che uscirne in maniera non autorizzata… ma è pur sempre un essere “umano” che all’occorrenza sa anche fare la cosa giusta se si tratta di rapporti interpersonali e di compagni di sventura più in difficoltà di lui. Una favola natalizia deliziosa e convincente, accompagna dai disegni sempre graffianti di Zironi.
Concludiamo l’excursus delle Feste con Topolino e le piccole verità del Natale, di Marco Nucci e Fabrizio Petrossi (nn. 3395-3396). Terza incursione del nuovo e misterioso villain topolinese, dopo l’esordio estivo e il ritorno di Halloween. Non c’è molto da dire se non che l’avventura eredita i difetti che riscontravo nelle precedenti e si conclude in una maniera provvisoria che solo apparentemente vorrebbe essere più definitiva delle altre. Quel che è certo è che non mi ha convinto quasi per nulla, rispetto al passato non c’è stata nemmeno una prima parte dalle atmosfere mezzavillesche a impreziosire il tutto, mantenendo però il secondo tempo con rivelazione ex abrupto e un intreccio che nella fattispecie mi è parso privo di mordente. Non aiutano nemmeno i disegni di Petrossi che, pur dimostrando la propria bravura, non è forse la scelta migliore per il tono a cui ambirebbe la serie.
Insomma, questa trilogia introduttiva, oltre ad essere esageratamente lunga per quello che racconta, mi appare anche abbastanza vuota e attendo con scarsa curiosità la prossima, ineluttabile storia… intanto è probabile che queste prime tre andranno a comporre il primo volume del Topolino Extra dedicato a Vertigo, un progetto che prometteva tanto ma che per ora ha mantenuto poco.
Non dimentichiamoci che questo mese ci ha regalato anche una nuova prova di Casty!
Topolino e la logica astrologica (n. 3394) è una storia molto tranquilla, di quel filone urbano/farsesco in cui ogni tanto il Castellan si crogiola quando non vuole allontanare Topolino dalla sua città. In questa occasione sfodera la sua innata satira per canzonare bonariamente gli oroscopi in un plot che ho trovato decisamente simpatico e riuscito. Si sente la mancanza delle trame articolate in più episodi dell’autore, sia ben chiaro, ma anche queste avventure più semplici non guastano, perché sempre scritte con amore e attenzione.
Altri due racconti degni di nota, infine, sono Zio Paperone e il risparmio a 360°, di Gaja Arrighini e Enrico Faccini (n. 3393) e Newton e Pico in viaggio nel sapere, di Giorgio Fontana e Donald Soffritti (nn. 3392-3393-3394).
Nel primo caso abbiamo un’interessante variazione sul tema delle sfide tra Paperone e Rockerduck, piuttosto originale e divertente, esaltata dalle espressioni inimitabili che Faccini sa dipingere sul volto dei paperi, mentre nel secondo siamo di fronte a una miniserie in cui Pico De Paperis e Newton Pitagorico interagiscono per la prima volta. Di base sarebbe stato un progetto a me poco affine, ma Fontana mi ha stupito scrivendo un Pico che si rifà direttamente a quello dell’animazione, vale a dire la versione più pura e vera del personaggio. Gli regge il gioco Soffritti, che lo raffigura esattamente come appariva negli special televisivi anni Sessanta (osservate i polsini della camicia, gli occhiali, il taglio degli occhi, la forma della testa, le basette, soprattutto le pose del corpo): un lavoro di studio dalla fonte originaria davvero lodevole. E devo dire che anche nel rapporto con il piccolo genietto le interazioni imbastite dallo sceneggiatore appaiono convincenti, genuine e dinamiche. Zero aspettative, ma ottimo risultato.
Tra le storie meno convincenti, invece, figurano Zio Paperone e il fantomatico ipergigacolossaliardo, di Giorgio Fontana e Nicola Tosolini (n. 3395), che tira per le lunghe una battuta non molto originale né granché costruita, offrendo peraltro un rapporto zio-nipote che non mi è piaciuto molto, e Re Paperone e le inconcludenti armature risolutive, di Gabriele Panini e Maurizio Amendola (n. 3394), che si presenta come un’accozzaglia di gag attaccate tra loro senza grande ispirazione, con uno sviluppo soporifero, scarsa inventiva nello spunto iniziale e nello svolgimento e appesantita per di più dai disegni di un Amendola ormai sempre più difficoltoso da vedere, per quanto mi riguarda.
Paperino in: Chi fa da sé fa per lo zione, di Danilo Deninotti e Francesco D’Ippolito (n. 3394) viaggia invece in bilico tra una buona storia – nell’idea iniziale, nella caratterizzazione data a Paperino nel centro dello svolgimento – e una da dimenticare – nel finale forzatamente emotivo e nella caratterizzazione data a Paperino nelle ultime pagine.
Anche per questo mese abbiamo finito.
Vi segnalo che oggi pomeriggio alle 18.00 è prevista una live ufficiale di Topolino Magazine per parlare di alcune novità previste per il nuovo anno: se uscirà qualche news interessante, vedrò di scrivere qualcosa al riguardo 😉
Altrimenti vi do appuntamento al 2021 con nuovi post sulle uscite disneyane e nuove dirette streaming. A tal proposito, per il solo mese di gennaio il tradizionale appuntamento del secondo martedì del mese con Lo Spazio Disney LIVE slitterà di una settimana – come anche le altre due rubriche live de Lo Spazio Bianco – a causa delle festività natalizie. La quarta puntata del format è quindi prevista per il 19 gennaio. Ve lo anticipo ora, ma avrò ancora modo più volte di ricordarvelo 😉
Auguri di buon anno a tutti voi disneyofili!
Bonus track
Prima di lasciarvi, una segnalazione per chi ultimamente non avesse seguito con attenzione la home page de Lo Spazio Bianco (male!).
Insieme al collega David Padovani ho infatti intervistato via mail Luca Barbieri in merito al suo lavoro su Wizards of Mickey: Forbidden Kingdom.
La linko di seguito 😉
New Wizards of Mickey: intervista a Luca Barbieri
Ciao!
Bell’articolo; in effetti non è uscito niente in fumetteria…
Non ho acquistato Topolino Gold, ma l’idea da cui nasce la testata sembra promettente.
Dunque…la storia che mi è piaciuta di più nel mese di dicembre è “La logica astrologica”. Semplice ma divertente e con un utilizzo di Trudy molto scarpiano. Certo, mancano i kolossal di Casty ma storie come questa o “La casa dei dipinti che fingono” ci ricordano la sua bravura anche in storie semplici o emozionanti seppur di sole 30/40 pagine.
Il resto commenterò tra qualche giorno?
Ciao!