#46 - E tutto il resto appresso

#46 – E tutto il resto appresso

Ok, anche se il computer è ancora in assitenza, se la batteria di ricambio (la seconda, perché la prima era fallata, mannaggia la mia fortuna!) è ferma da qualche parte d’Italia nel caos generato dal virus, è ora di riprendere questo spazio senza cercare altre scuse. Certo leggere i pdf sul monitor di questo portatile in prestito non è la stessa cosa che sul Surface, ma ora ci si arrangia.

Non che non abbia letto in questi giorni, eh, ma pensavo sempre “tanto tra poco riprendo il computer, aspettiamo”, e invece… Ma insomma, questi sono problemi superabili, magari tra chi mi legge c’è chi è confinato in una zona rossa, chi ha problemi per il lavoro o peggio ancora per la salute, quindi fare vittimismo per un pc in assistenza è abbastanza ridicolo. Ergo, gambe in spalla e via di blog!

e tutto il resto appresso 2

Almeno un fumetto al giorno: questo l’impegno che mi sono preso per il 2020… Non recensioni, ma impressioni di lettura, sensazioni, ispirazioni suscitate da letture che avevo lasciato indietro.

E tutto il resto appresso è un fumetto del 2014, scritto da Alessandro e Francesca Di Virgilio e disegnato da Mauro Cao. E’ il racconto di una perdita dolorosa, di un amore portato via da un incidente, e dalla disperazione di una ragazza che fatica a ritrovare un motivo per sorridere nella vita, per andare avanti.
Il tono è come potete immaginare cupo, angoscioso. La discesa nella disperazione della giovane Angelica è opprimente, anche se sembra fermarsi sempre un poco prima di scendere nel dettaglio del dolore, nell’eccessivamente didascalico. Questo un po’ mi ha spiazzato, perché a tratti sembra puntare all’immedesimazione con la protagonista, salvo restare un po’ distaccato, leggermente distante quel tanto che basta per non esserlo in pieno. Ci sono passaggi in cui il dolore prende forma di uomo nero, ma sono pochi momenti e non diventano centrali. Ci sono altre scene con altre allucinazioni, ma subito superate. Non capisco quanto questo andamento non canonico sia voluto e quanto sia stato un risultato di necessità virtù per rientare in un tot di pagine.

A suo tempo Rossella Lo Faro lo recensì per noi:

Bonus Track

Una veloce carrellata di alcuni titoli letti nei giorni scorsi, che nemmeno me li ricordo tutti, mentre altri tanto li recensirò e non li cito nemmeno:

Dylan Dog #402
Mi trovo un po’ in difficoltà: l’ho trovato con diverse idee buone e sviluppi interessanti, ma ho faticato a entrarci in sintonia. Mi pare che nei momenti in cui vorrei più lentezza vada veloce, e in quelle nelle quali rallenta mi pare lo faccia troppo; i dialoghi li trovo troppo impostati, al di là di ogni discorso su citazione, diegetica etc etc… e non mi hanno fatto entrare nella storia. Però ci sono idee, spunti e personaggi che ho apprezzato. Quindi, boh, chissà.

Samuel Stern #4
Anche qui, luci e ombre. Apprezzo che vogliano allargare il contesto, introducendo come nello scorso numero altre forze in campo e altre interpretazioni della possessione demoniaca, ma certi passaggi li ho trovati affrettati e poco convincenti, e il tutto mi pare sacrificato nelle canoniche 90 pagine, come se ancora non fosse ben tarata la misura e non si riesca a trovare una giusta sintesi degli eventi.

Kairos
Un bel fantasy, veramente coinvolgente, pieno di avventura, magia, personaggi azzeccati, un ritmo incalzante ma mai a discapito dell’emozione e della profondità, e capace di spiazzare realmente con svolte narrative intelligenti, coerenti, anche dolorose per il lettore oltre che per i personaggi. Tanto di cappello.

Ranxerox
Ho finalmente finito il volumone edito da Comicon con tutto il Ranxerox di Tamburini e Liberatore. Chissà se riusciremo mai a vedere un fumetto del genere, oggi: libero, scorretto, violento, divertito, sconsiderato quasi. Che gli vuoi dire a Ranxerox? Nulla, se no ti corca di cazzotti.