
Il mio fumetto quotidiano #26: “In real life”
Almeno un fumetto al giorno: questo l’impegno che mi sono preso per il 2020… Non recensioni, ma impressioni di lettura, sensazioni, ispirazioni.
Non sono mai stato un grande gamer (come si dice oggi) nemmeno ai tempi delle sale giochi (esistono ancora sale giochi? Dalle mie parti sono scomparse come i Blockbuster!). Ero scarso, lo sono tutt’ora. Sono goffo con un joypad come lo sono nella vita, e l’unico videogioco che mi dà qualche soddisfazione da anni è Football Manager (ma ricordo con affetto anche Civilization).
Per questo il mondo del MMRPG mi è piuttosto estraneo come esperienza personale. In Real Life di Cory Doctorow e Jen Wang parla proprio di questo, di una ragazzina, di un gioco online simile a World of Warcraft, e di come esso diventa per lei uno strumento per iniziare a comprendere il mondo reale e come esso coinvolga anche quello che sembrerebbe un gioco, un passatempo.
Il racconto è leggero e lineare, raccontato con freschezza e pervaso di ottimismo, nonostante non manchino momenti più drammatici e le implicazioni sollevate dalla storia siano complesse (dal maschilismo nell’ambiente videoludico allo sfruttamento dei lavoratori in Cina). I disegni morbidi e leggeri di Wang danno a tutto un aspetto a metà strada tra una fiaba e un film Pixar. Forse avrei preferito vedere un segno diverso per le sessioni di gioco, ma è chiaro che nell’economia del fumetto non avrebbe apportato niente.
Ne ha scritto Roberta Vasallucci su Lo Spazio Bianco: