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Bentornati su yensiD oizapS oL!
Ma… cosa sta succedendo?
Titolo, occhiello e prima riga del pezzo si sono come… specchiati!
Dannazione, l’influsso del Pianeta Inosservabile è dunque arrivato fino a qui, colpendo il vostro blog disneyano preferito!

Perdonate la boutade, cari appassionati di fumetto Disney, ma non ho resistito 😜 l’occasione di una saga chiamata Mirror Christmas era troppo ghiotta per non giocarci un po’ sopra, assecondando in qualche modo gli stravolgimenti che da essa hanno riverberato su tutte le storie pubblicate nei Topolino che hanno preceduto il Natale.

Topo Dicembre 2024 4Mese sempre concitato, quello di dicembre: tra regali, addobbi e pranzi, sembra che la letizia sia obbligatoria, andando un po’ a svuotare la Festa del suo spirito più genuino e affogando piuttosto in un vortice consumistico che, se da un lato fa bene alla nostra economia, dall’altro è perlopiù distante da quello che dovrebbe essere il senso del Natale.
Quest’anno, rispetto al passato, ho iniziato anche a notare una certa insofferenza generalizzata verso queste consuetudini natalizie, quasi un lieve rigetto, a partire da diverse case senza luci e addobbi all’esterno e da maggiori lamentele social sui ritmi ai quali sottoporsi.
Solo percezione parziale? Chissà, nel frattempo il mondo ha continuato a fare discretamente schifo tra guerre, femminicidi, licenziamenti di massa e quant’altro, che – Natale a parte, ormai già alle spalle – non fanno ben sperare nemmeno per l’anno appena cominciato, con buona pace di qualunque buon proposito.

E ora che ho concluso il mio gaio discorso di Capodanno 😅, e non prima di ricordarvi di dare un’occhiata al mio post-classifica di fine anno con le Top 5 storie e Top 5 testate del 2024

Classifiche Disney di fine anno – 2024

possiamo tornare con la mente alle scorse settimane e al Mirror Christmas (ché poi io i giorni natalizi li ho pure passati in maniera molto serena e tranquilla 😅 però vabbè, sarà quel senso di pessimismo di inizio anno!)

Dicembre 2024: le storie da Topolino

Topo Dicembre 2024 10Mirror Christmas – Topolino e il segreto del pianeta inosservabile, di Marco Nucci, Giuseppe Facciotto e Corrado Mastantuono (nn. 3603-3604-3605), è l’avventura portante dell’operazione, quella all’ombra della quale tutti gli altri tie-in si sono svolti.
Alla fine i prodromi di quest’idea c’erano già in Minaccia dallo spazio e soprattutto ne La lampada bisestile del Natale scorso, dove lo stesso Nucci aveva già giocato col tema del what if per poi rifarlo allo stesso modo quest’anno…ma più in grande e avendo raffinato un pochino la resa.
Lo spunto è piuttosto esile, ma do atto allo sceneggiatore e alla redazione di averlo saputo sviluppare in maniera meno ovvia di quanto sembrasse (e avessero volutamente fatto sembrare) all’inizio: non si tratta di stravolgimenti che hanno mutato la nostra realtà, bensì di una vera e propria dimensione altra da noi, speculare nelle caratteristiche dei personaggi, che quindi si situa altrove.
Sembra poco ma non lo è, perché in questa maniera si condisce in maniera meno ovvia un’idea che sulla carta appariva un po’ pretestuosa e già vista. Così, invece, si sono evitati risvolti choc “tanto per” come accaduto l’anno scorso, quando non si comprendeva bene perché l’inesistenza del Natale avesse influenzato determinati cambiamenti nella vita dei nostri beniamini.

Topo Dicembre 2024 15Di contro, stavolta il Natale resta più sullo sfondo che altro; non che sia un vero problema, del resto anche molti special natalizi di Doctor Who hanno adottato questo mood: semmai il problema vero che individuo è che… se i personaggi rovesciati che vediamo agire non sono i nostri che bisogna in qualche modo guarire, ma solo delle copie, qual è il rischio? Quale la missione? Per cui, dov’è il pathos? Certo, Topolino e il professor Enigm sono bloccati sul Pianeta Inosservabile e devono recuperare un materiale particolare per ripristinare i motori dell’astronave e tornare sulla Terra prima che ci si allontani troppo dall’orbita, ma ciò appare poco connesso con l’esperimento “Mirror”.
Non si capisce nemmeno bene la mossa di far rinunciare la missione a Topolino per poi fargli cambiare idea fuori scena, passaggi che non sembrano avere giustificazioni particolari.

Topo Dicembre 2024 16Dettagli, ad ogni modo, che non vanno a rovinare quella che è una buona storia, solida e intrigante… anche se forse un pelo poco equilibrata, giacché il ritmo prende ad incalzare negli ultimi due episodi rendendo i primi un po’ più lenti ed eccessivamente introduttivi.
La verve e la piacevole ironia di Nucci sono sempre presenti – molto buono il suo Pippo, in tal senso, e a sorpresa anche il suo Plottigat – ma a livello narrativo la storia prende davvero il volo solo nella sua seconda parte, con un finale avvincente e fresco e dotato di una robusta parte action nello scontro finale, omaggio in una certa misura al confronto tra Mickey e Miklos nella classica Topolino contro Topolino di Bill Walsh e Floyd Gottfredson.
Bella anche l’apertura possibilista a un eventuale ritorno in scena di queste versioni specchiate, nonostante le premesse avrebbero portato ad escluderlo.
Insomma, un buon esperimento che pure senza spiccare quanto forse nelle intenzioni degli autori, ha saputo anche quest’anno regalare un “avvento” particolare ai lettori di Topolino.

I disegni di Facciotto e Mastantuono sono eccellenti: diversi tra di loro per stile, approccio e atmosfere, sono entrambi però artisticamente maiuscoli. Il primo sfodera un tratto molto elegante e ricercato (Macchia Nera ne è un ottimo esempio), che si fa particolarmente attento nei piccoli dettagli che distinguono queste versioni alternative dagli originali.
Masta spicca con il suo stile più tozzo, netto ed “esagerato” nelle pose e nelle espressioni, che si amalgama bene con la lunga scena d’azione presente nell’episodio da lui illustrato.

Topo Dicembre 2024 12Mirror Christmas – Orazio e la propizia distruzione natalizia, di Andrea Malgeri e Nico Picone (n. 3603), ci mostra un Orazio pasticcione (una sorta di cugino Curiazio, in sostanza) in coppia con un Pippo ingegnere, preciso e pragmatico, alle prese con la riqualificazione di una villa.
L’idea appare debole, ma Malgeri è abile nell’iniettare al suo interno una buona dose di cuore e un pizzico di elementi natalizi, tanto da renderla una lettura piacevole.
Picone non è però forse la scelta migliore per i toni della storia, con una inchiostrazione troppo pesante e un aspetto un po’ troppo ruvido per i personaggi.

Mirror Christmas – Paperino, Paperina e la stella di giada, di Bruno Enna e Corrado Mastantuono (n. 3603), mi sembra onestamente quella più “libertina” nell’interpretazione del progetto. Il rovesciamento di prospettiva riguarda solo la relazione tra Paperino e Paperina, che non sono fidanzati ma si detestano cordialmente. Il loro lavoro di attori esce però un po’ dal nulla e al di là delle strizzatine d’occhio ai loro ben noti abiti, per il resto mi sfugge la connessione “specchiata”. Poi, per carità, la sceneggiatura è ben scritta e funziona, diventando a un certo punto un’indagine “alla Topolino”, accompagnata peraltro da un Mastantuono bello in forma, ma è tutto un po’ slegato dal contesto.

Topo Dicembre 2024 14Mirror Christmas – Qui, Quo, Qua e le profondità della fossa Ammazzamotori, di Marco Gervasio e Libero Ermetti (n. 3603), è una buona commistione tra le Giovani Marmotte e Area 15, creando i Giovani Metropolitani che come concetto è particolarmente arguto.
Apprezzo molto anche la versione malinconica del Gran Mogol, ridotto ad essere l’annoiato sorvegliante di una voragine nel centro città, laddove nel panorama a noi noto sorgerebbe invece il Deposito di Paperone: altra immagine altamente suggestiva.
Molto meno calzanti Battista e Miss Paperett falsari, ma tant’è… la trama non è male proprio perché riesce a puntare sulle ambizioni un po’ frustrate di Bertie McGoose, rendendolo una figura quasi tragica, e dandogli un riscatto sul finale.
Molto buoni i disegni di Ermetti, infine, a partire dall’ottima tavola di apertura; per il resto si riconferma il suo tratto molto pulito e dall’andamento dolce e premio le atmosfere conturbanti del sottosuolo paperopolese.

Topo Dicembre 2024 17Mirror Christmas – Gastone in: la fortuna è cieca, di Marco Gervasio e Andrea Maccarini (n. 3604), è invece la storia meno riuscita tra tutti i tie-in di Mirror Christmas.
L’idea di rendere Gastone un giustiziere mascherato su modello di Paperinik scricchiola fin da subito e non migliora con lo sviluppo della sceneggiatura, che appare un po’ insapore e si fa dimenticare velocemente nella sua scarsa consistenza. Il personaggio appare fuori fuoco e fuori contesto, anche considerando la realtà alternativa in cui si muove, e non sapere molto altro di “questo” Gastone contribuisce al disorientamento del lettore.
Maccarini accompagna le atmosfere notturne e supereroistiche con un tratto dall’inchiostrazione marcata, forse troppo, rendendo le tavole un po’ pesanti.

Topo Dicembre 2024 18Mirror Christmas – Pico, Paperoga e la laurea sotto l’albero, di Andrea Malgeri e Andrea Maccarini (n. 3604), soffre esteticamente del problema di cui sopra: il disegnatore ha sposato uno stile un po’ “arruffato” e sporco, sacrificando eleganza e rotondità sull’altare di una sperimentazione nelle forme e nella fisicità dei personaggi che non mi convince fino in fondo.
Per quanto riguarda la trama di Malgeri, invece, l’ho trovata ricca di cuore: parte da un ribaltamento di prospettiva così ovvio da rischiare di essere fastidioso ma gioca con le reazioni dei personaggi con naturalezza, rendendoli concreti e credibili.

Topo Dicembre 2024 19Mirror Christmas – Amelia e la moneta della discordia, di Bruno Enna e Mattia Surroz (n. 3604), rende la fattucchiera vesuviana una scettica donna d’affari e Paperone un onesto lavoratore che come servizi offre la possibilità di “redimere” le persone troppo concentrate su sé stesse. Non è una mossa cattiva, sulla carta, ma alla fin delle fini, in realtà, a conclusione della lettura mi è rimasto ben poco, faticando anche a ricordarmi i passaggi-chiave della sceneggiatura. In particolare, secondo me, si è lavorato poco sulla figura di Paperone, che risulta un po’ sullo sfondo in quest’unica vicenda nella quale appare.
Ottimo Surroz con il suo segno magnificamente disneyano: lineare, morbido, rotondo.

Topo Dicembre 2024 20Esaurita la saga del Pianeta Inosservabile, su Topolino tornano le storie ambientate nella nostra realtà e in particolare durante Natale per il numero uscito il 24 dicembre, a partire da Zio Paperone e la prevedibilità natalizia, di Silvia Ziche (n. 3605), avventura festiva assai ben orchestrata da una vulcanica Ziche, che mette in scena due ottime idee: il tormentone sui parenti che cercano di convincere lo Zione a partecipare al pranzo di Natale, pur conoscendo bene lo svolgimento della dinamica, e il finale, genuinamente fantasioso e incentrato sull’assenza di neve che interessa Paperopoli. Mi ha divertito e intrattenuto con amabile leggerezza, a dimostrazione della classe dell’autrice, rimasta ancora cristallina. La trama è impreziosita dallo spiazzante finale.
Per quanto riguarda il tratto, mi è sembrato ancora più essenziale del suo solito, con una sintesi che in taluni passaggi mi è sembrata un po’ eccessiva e quasi sintomo di una velocità di lavorazione, ma nel complesso resta lo stile riconoscibile di Ziche senza grosse perdite qualitative.

Topo Dicembre 2024 22Dopo un interludio dato da Topolino, Pippo e l’igloo di Natale, di Rudy Salvagnini e Valerio Held (n. 3605), incerta nel suo essere a metà strada tra una breve e una media ma risultando di fatto una gag allungata e poco riuscita, troviamo Paperino e il Natale di quartiere, di Vito Stabile e Simona Capovilla (n. 3605), una simpatica storia di buoni sentimenti filtrati dal tema della redenzione del protagonista, sempreverde escamotage per parlare di Natale.
Lo sceneggiatore articola un microcosmo attorno a Paperino, aggiungendo ai noti Anacleto e Jones (di cui Stabile aveva già specificato la coesistenza nel quartiere) altri vicini dai caratteri impossibili e mettendo il protagonista nella “trappola” di dover passare un rinfresco natalizio con loro. Da lì però Paperino ha modo di capire, con un pizzico di magia del Natale, che anche lui fa la sua parte nei cattivi rapporti con il vicinato… una fiaba delle feste, semplice e ben gestita, per la quale la matita di Capovilla si presta particolarmente grazie a un tratto lineare e piacevole.

Topo Dicembre 2024 23Zio Paperone e la traversata natalizia, di Knut Naerum, Tormod Lokling e Arild Midthun (n. 3605), può essere vista come un regalo della redazione ai lettori: una storia molto speciale proveniente dalla fucina Egmont e realizzata da un terzetto autoriale che negli ultimi dieci anni ha sfornato diverse perle.
Questa è particolarmente ambiziosa, raccontando un nuovo episodio del passato di Paperone che si colloca idealmente tra ottavo e nono capitolo della $aga di Paperon de’ Paperoni di Don Rosa: ambientata sotto le Feste, vede Paperone e Doretta Doremì impegnati in un folle e lungo viaggio attraverso il continente americano con otto barili pieni di denaro, il primo miliardo guadagnato dal protagonista
La sceneggiatura ha un ritmo incessante, non ci si ferma un momento, l’intrattenimento è assicurato e anche la comicità, fornita dalle pantomime della Banda Bassotti, sempre in agguato con molteplici travestimenti, e da alcuni atteggiamenti ed escamotage di Paperone.
L’avventura fa il paio con quella pubblicata sull’ultimo Almanacco Topolino, che gode della stessa paternità e che nasceva per la stessa collana annuale di speciali natalizi (Zio Paperone e il cronoviaggio natalizio): in quell’occasione ho detto che ero un po’ stufo di racconti che andassero a ravanare nel periodo Klondike di Paperone, ma la realtà è che la differenza la fa la qualità della storia e in questo caso ce n’è da vendere, con un risultato migliore della storia proposta su Almanacco di dicembre.
A corredo della storia viene offerto anche un corposo articolo di Marco Travaglini, che ha praticamente lo stesso spazio che avrebbe avuto sul trimestrale da lui curato per un articolo ad hoc: un’accortezza che ho molto apprezzato sia a livello generale come opera di valorizzazione del fumetto, sia a livello personale perché mi ha dato ottimi puntelli per contestualizzare l’opera.
Sono contento quindi che come biglietto da visita per la produzione disneyana straniera – e quindi per promuovere indirettamente anche Almanacco Topolino – sia stata scelta La traversata natalizia, per quanto il formato pocket penalizzi (come sempre e forse stavolta anche di più) le tavole che, rimpicciolite, vanno a ridurre la possibilità di godere dei tanti dettagli inseriti da Midthun nelle vignette. Il che è un vero peccato, per il lavoro dell’artista quanto per le mie diottrie 😜
Si percepisce comunque la grande qualità dei disegni, con uno stile classico ma al contempo fresco e dinamico, che esplode nelle scene più action, quando i personaggi sono avvolti da turbini di fiocchi di neve e sono in costante movimento.

Topo Dicembre 2024 5Prima di concludere faccio un passo indietro rispetto al clima natalizio per parlare delle storie contenute nel primo numero di dicembre di Topolino, del quale non mi sono certo dimenticato, a partire da 500 piedi – Il tocco della medusa, di Bruno Enna e Davide Cesarello (n. 3602), capitolo che chiude il lungo kolossal di Enna e Cesarello del quale ho già ampiamente parlato nel post sul “Topo” di novembre.
Il finale è ahimè un po’ meno soddisfacente di quanto non fu per Gli evaporati l’anno scorso, e rispetto alle premesse la vicenda si risolve in maniera un po’ troppo repentina. Non mancano i momenti topici (garantiti dal contatto tra Topolino e Orazio nella dimensione onirica), e certamente non basta un episodio leggermente più debole a cambiare il mio parere stra-positivo sull’opera nel suo complesso – come sa chi ha letto la mia Top 5 del 2024 – per cui non posso certo lamentarmi del risultato finale, ma resta una punta di rammarico: chissà, magari anche per colpa di aspettative troppo alte.

Topo Dicembre 2024 6Cornelius – Fiori di melo, di Alessandro Sisti e Simona Capovilla (n. 3602), segna il ritorno delle vicende del futuro fondatore di Paperopoli dopo ben un anno di assenza dalle pagine del settimanale.
Il viaggio americano del giovane Coot prosegue con un capitolo leggermente migliore degli ultimi due, ma che rimane ben lontano dai fasti del brillante esordio della serie.
Riuscito il tema del dolente confronto con il vecchio amico Perceval de Roquerduc, che torna a incrociare la strada del protagonista per affari su incarico del padre e che dimostra la distanza ormai siderale con l’animo di Cornelius, e buona anche la trama “ambientalista” che si può trarre tra le righe; il pregio maggiore è comunque la maturazione del protagonista, che Sisti è abile nel trasmettere attraverso incontri e vicissitudini che ne forgiano il carattere.
Simpatica, ma più a livello di easter egg che altro, la figura di Giovannino Semedimela, pioniere e ambientalista realmente esistito e noto agli appassionati disneyani perché protagonista di uno spezzone del Classico d’animazione Lo scrigno delle sette perle.
Capovilla ha ormai stabilmente preso confidenza con Cornelius e con le ambientazioni bucoliche di questa America rurale e primigenia, caratterizzata da vasti territori e da realtà semplici e contadine: tra sfondi e abiti, la disegnatrice restituisce intatto un immaginario di frontiera molto azzeccato.

Topo Dicembre 2024 9Paperoga in G.I.T.A., di Augusto Macchetto e Federico Franzò (n. 3602) e Paperino, Paperoga e Gastone in conferenza, di Tito Faraci e Giulia La Torre (n. 3602), sono due brevi un po’ strane.
La prima mostra un Paperoga molto meno pasticcione del solito che, nelle vesti di guida alpina, sembra aver trovato una dimensione adatta alle sue velleità “filosofiche”, che invero personalmente assimilerei più a Pippo che al cugino di Paperino.
La compagnia mal assortita di comprimari che gli fanno da codazzo – che annovera tra gli altri Pico, Archimede, Newton e Brigitta… – non depone propriamente a favore del racconto, considerando il senso di “minestrone” che ne deriva, e quel lieve sentore di melensaggine tipico di una buona parte della produzione di Macchetto completa il quadro per un risultato claudicante.
La seconda è già più simpatica, grazie alla capacità di Faraci di gestire con sapienza i ritmi comici in una manciata di pagine nelle quali c’è solo quello, un susseguirsi di gag a partire dallo spunto iniziale (in questo caso una videochiamata tra i tre cugini). Per qualcuno potrebbe essere una struttura sciocca e vuota, per me invece è uno dei modi migliori di gestire una sceneggiatura di così poche tavole con un senso e con una spiccata consapevolezza del proprio obiettivo.
Magari non tutte le trovate sono divertenti e riuscite, cionondimeno sono uscito dalla lettura con il sorriso sulle labbra grazie a quella che è solo una breve parentesi del libretto, ma una parentesi spassosa.

Bene, direi che per questo mese è tutto.
Alla prossima e… ancora buon anno!

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