
Classifiche Disney di fine anno – 2024
Bentornati su Lo Spazio Disney!
Ci siamo! Pure per questo 2024 siamo giunti alla fine, e come capita in questo periodo per tanti ambiti, anche sul blog è tempo di bilanci.
Disneyanamente parlando, è stato un anno ondivago: la direzione unitaria del primo “periodo Bertani” su Topolino si è presentata molto più sfilacciata, continuando una tendenza già ravvisata nel 2023, e la cosa si nota da una visione d’insieme meno coesa, tenuta insieme più dalla prosecuzione – spesso molto saltuaria – di alcuni cicli come Topolino Giramondo, Area 15 e Fantomius che dalla sensazione di coesione.
Si sono tentati esperimenti sulla falsariga di quanto già fatto precedentemente, come per Il corsaro di Vito Stabile o per Pippo Holmes di Bruno Enna (che si pone sulla scia della “terza era” del filone delle Grandi Parodie, quelle di serie di romanzi), con esiti altalenanti.
C’è stato il grande ritorno di Casty autore completo su un kolossal e un’operazione inusuale come il nuovo Sandopaper, un’unica storia breve per PK e un’iniziativa particolare (benché non originalissima) come Mirror Christmas.
Nel corso dell’anno hanno debuttato alcuni nuovi autori – assai promettenti, per quanto mi riguarda – mentre altri acquisti del recente passato hanno continuato il loro percorso confermando il loro ruolo.
Sul fronte del parco pubblicazioni, da osservatore esterno mi sembra che il caos regni sovrano: si è chiuso Topolino Fuoriserie, mentre i periodici in generale paiono proseguire per inerzia, chi vivendo di rendita e vendendosi da sé e chi galleggiando a fatica sopra la linea del pareggio.
È tornato Topolino Extra, ma nessuno ha ben capito perché 😛
Tra le fila di articolisti e curatori di testate abbiamo visto la progressiva scomparsa di Davide Del Gusto 😔 e l’ingresso prezioso di Alberto Brambilla, nonché il consolidamento dell’operato dei bravi Marco Travaglini e Valerio Paccagnella.
I prodotti da libreria hanno subito un incremento – anche di prezzi… – con il risultato che su 10 proposte appaiano meritevoli di cartonato lussuoso a malapena la metà.
Ho cercato di sintetizzare un po’ un discorso globale sull’offerta Disney-Panini degli ultimi 12 mesi. Come sempre, c’è del buono e del meno buono, in un percorso un po’ accidentato ma che in qualche modo riesce a non uscire dalla carreggiata.
La redazione ha un compito difficile e a volte mi chiedo quanto redattori e collaboratori siano consapevoli delle grande eredità narrativa che hanno in mano: tutto sommato, considerando la delicatezza del proprio lavoro, anche quest’anno sono riusciti a portare a casa un risultato sopra la sufficienza.
Ma ora è tempo di entrare più nel dettaglio di quanto appena descritto, con le consuete classifiche di fine anno!
Ecco qui, allora, le mie ormai consolidate Top 5: una sulle storie inedite apparse su Topolino nel corso dell’anno e una sulle pubblicazioni uscite negli scorsi 12 mesi, su modello di quanto già fatto negli ultimi quattro dicembre.
Sempre utile ribadirlo, tali classifiche sono strettamente personali e rispecchiano quindi i miei gusti e le mie opinioni in fatto di fumetto Disney.
Cionondimeno, come da mia abitudine, per ogni posizione in elenco troverete una breve analisi nella quale argomento le ragioni della sua inclusione, così da rendere note le motivazioni alla base di tali scelte.
È un gioco, insomma, gli autori che non vedono inclusa una loro storia non se ne abbiano a male (anche perché, volendo ridurre la classifica a sole cinque posizioni, è chiaro che restano fuori diverse opere che pure reputo estremamente valide… per quanto quest’anno abbia un pochino barato, vedrete :P); ritengo però che questo gioco possa comunque offrire spunti di riflessione su alcune tendenze e punti di forza della produzione disneyana dell’anno appena trascorso, tanto per le nuove storie quanto per il settore delle testate.
E ora, ecco le classifiche.
Pronti? Via!
Top 5 pubblicazioni
5) I Classici Disney #30, #31 – Allegri reporter, Paperino Story Per il secondo anno inserisco I Classici nella mia classifica, anche se all’ultimo posto. Rispetto al 2023 in effetti ho trovato interessanti solo metà delle uscite, cioè i numeri che di fatto ho acquistato, ma squisitamente per gusto personale: l’approccio della testata rimane infatti stuzzicante per il mix tra tematicità e tocco autoriale, garantito dal fumettista di turno incaricato di comporre il sommario e creare la storia di raccordo.
Ricordo inoltre che è l’unica pubblicazione a vantare un editoriale del direttore Alex Bertani in apertura di ogni singolo numero.
I numeri che hanno garantito l’inserimento in Top 5 della testata sono il 30, dedicato a Papersera News e gestito dal raffinato Corrado Mastantuono, e il 31 composto da Enrico Faccini per il compleanno di Paperino.
Entrambi risultano albi molto validi e coerenti, composti interamente da storie scritte e disegnate dal Masta nel primo caso e da Faccini nel secondo, che si sono occupati anche di scrivere e disegnare le tavole inedite, restituendo compiutamente in questo modo la sensazione di una lettura unitaria.
Il primo appare in questo modo molto scanzonato e fedele alla linea della serie, il secondo mi è parso un bel modo, simpatico ed economico, per festeggiare il novantesimo del personaggio attraverso un geniale cantore della follia papera come è Faccini.
4) Almanacco Topolino #18-19-20-21La miglior testata Disney da edicola non può uscire dalla mia classifica annuale, anche se in un anno travagliato come questo scende nella parte bassa.
La defezione di Davide Del Gusto, la progressiva riduzione di pagine a disposizione per ospitare inedite estere e un evidente momento di passaggio hanno reso i quattro numeri del 2024 un po’ altalenanti, figli di due gestioni diverse e di esigenze di redazione. Nonostante ciò, la pubblicazione ha saputo mantenere una qualità complessiva che non è mai scesa sotto un certo livello e una riconoscibilità sufficiente a farla sempre spiccare rispetto a qualunque altra cosa attualmente proposta dall’editore.
È l’unica rivista che continua a proporre inedite egmontiane con una selezione ponderata e argomentata (distinguendosi quindi da quelle in apertura di Paperino e Zio Paperone, per esempio) e una sezione di ristampe che si muove tra chicche italiane del passato e straniere che hanno avuto un’unica apparizione nel nostro Paese, il tutto puntellato da articoli sempre molto puntuali e interessanti.
Lunga vita!
Qui la mia recensione del #18, del #19, del #20 e del #21 su Lo Spazio Disney.
3) La Storia vista da TopolinoIl miglior Special Book da libreria dell’anno per me è sicuramente questo.
Innanzitutto raccoglie integralmente la serie che dà il titolo al volume, e la completezza è cosa apprezzabile in queste operazioni (ma purtroppo non sempre garantita!).
Inoltre La Storia vista da Topolino è un pregevole ciclo firmato da Giorgio Pezzin a inizio Millennio, poco prima del suo lungo allontanamento dal settimanale Disney, che al contrario delle sue altre saghe che Panini ha ristampato negli ultimi anni (I Signori della Galassia, C’era una volta in America, Le Tops Stories e Le cronache della frontiera) è costituito da episodi autoconclusivi ambientati ciascuno in un periodo storico diverso.
Con uno sguardo attento al contesto e ai luoghi di ambientazione delle singole avventure, lo sceneggiatore scrive avventure molto coinvolgenti mantenendo sullo sfondo i grandi eventi del passato, veicolando così in modo interessante nozioni che potevano incrementare intelligentemente il bagaglio culturale dei lettori.
I disegni di Paolo Mottura e Marco Palazzi riuscivano peraltro a infondere la giusta raffinatezza alle tavole, aumentando il senso di “preziosità” del progetto.
Altro pregio del volume risiede nella sua realizzazione: la cura di Davide Del Gusto, che oltre ad essere un grandissimo esperto disneyano ha dalla sua una solida formazione da storico, ha permesso di avere una “guida di viaggio” seria e competente che approfondisse tanto l’arte fumettistica quanto la parte relativa al contesto storico di turno, attraverso testi agili e comprensibili.
Qui la mia recensione su Lo Spazio Bianco.
2) Grandi Autori #102 – Luciano BottaroGrandi Autori, versione riveduta e corretta delle Special Edition curate da Gaja Arrighini, ha esordito benissimo nel 2023, tanto da arrivare al primo posto della Top 5 dell’anno scorso. Il tocco di Davide Del Gusto, evidentemente ispiratosi all’approccio de I Maestri Disney, aveva nobilitato una collana nata come Vattelapesca e le aveva permesso di accontentare un pubblico più esigente e raffinato, nonché di veicolare un po’ di sano sapere disneyano anche agli acquirenti più “casual” delle edicole.
Il progetto è proseguito a gonfie vele anche nel 2024, concentrandosi su Luciano Bottaro, Guido Martina, Carl Barks e Marco Rota: di queste uscite, solo le prime due furono curate ancora da Del Gusto, che passò il testimone dapprima a Marco Travaglini e poi alla new entry Alberto Brambilla, divenuto ufficialmente il nuovo “titolare” ad affiancare Arrighini nella gestione della pubblicazione.
I passaggi di mano non sembrano aver minato la qualità dell’operazione, e in fondo il nome di Brambilla è una garanzia; personalmente, però, dovendo scegliere uno dei quattro albi come rappresentante di Grandi Autori, opto per quello bottariano con cui si è aperto l’anno.
Il motivo è dettato non solo dalla solita qualità nella selezione delle storie e nella composizione degli articoli a corredo, ma anche alla possibilità di puntare i riflettori sul fumettista di Rapallo, che negli ultimi anni mi sembrava un po’ “accantonato” dalle pubblicazioni più di pregio, se non per il tramite di saghe raccolte in volumi o cofanetti, all’interno dei quali però il focus era più sulle opere che sullo stile e sulla carriera di Bottaro.
In questo caso invece Del Gusto compie un percorso completo e saziante sull’importanza dell’autore, facendo egregiamente percepire il suo ruolo nel fumetto italiano, non solo Disney.
Primo tassello di un 2024 di generale riscoperta bottariana, nel quale inserisco anche il Pinocchio de Il Giornalino ristampato in un elegante cartonato da Rizzoli Lizard e che ci porta dritti dritti alla prima posizione.
Qui la mia recensione su Lo Spazio Disney.
1) Parodie De Luxe – Il Dottor PaperusEbbene sì, il punto più alto del podio lo guadagna dopo diversi anni un volume della (ormai longeva) collana De Luxe, grazie all’intelligenza con cui è stato composto, nonché all’amore e alla competenza riversati in questo lavoro dal responsabile Alberto Brambilla.
Le Grandi Parodie storiche sono ormai di casa in questa testata, esaurite quelle del raffinato revival iniziato nello scorso decennio, e ultimamente ci sono state uscite pregevoli in tal senso (il dittico carpiano formato da Guerra e Pace e Il mistero dei candelabri, ad esempio, nei quali la curatela si è rivelata un pelo superiore alla media), ma sicuramente quanto operato per Il Dottor Paperus va anche oltre: intanto si uniscono per la prima volta (eccezion fatta per un numero de I Grandi Classici di diversi anni fa) la storia di Luciano Bottaro e Carlo Chendi con il sequel Paperino e il seguito della storia del solo Bottaro, esaltando le spettacolarità grafica delle due diverse fasi della sua carriera nell’ampio formato della collana.
Gli articoli di Brambilla, infine, fanno da ottimo contrappunto alle opere presentate, con un ricco apparato iconografico e, pur nel poco spazio a disposizione, con testi ricchi di informazioni e dettagli utilissimi per meglio apprezzare e contestualizzare la genesi dei due fumetti.
Per il risultato raggiunto e per il significato che questo volume ha nel panorama delle pubblicazioni Disney, merita a mio parere la vetta di questa Top 5.
Qui il mio approfondimento sui disegni della storia all’interno della rubrica “In gabbia!”, su Lo Spazio Disney.
Top 5 storie da Topolino
5) Zio Paperone e la terribile Banda Bassotti, di Vito Stabile e Carlo Limido (n. 3565) – Zio Paperone e la giocodenarite contesa, di Vito Stabile e Francesco Guerrini (n. 3578) Un parimerito per il quinto posto della classifica sulle migliori storie pubblicate su Topolino nel 2024, giustificato dalla stessa mano dietro alle due sceneggiature.
Vito Stabile quest’anno ha portato avanti una presenza discreta ma costante sul settimanale: quantitativamente rilevante, il suo nome sembra però per qualche motivo spiccare meno rispetto ad altri sceneggiatori, nonostante negli ultimi 12 mesi abbia pubblicato i primi due episodi di una nuova saga (Il corsaro), la miniserie Pianeta Paperino nell’ambito dei festeggiamenti per i 90 anni del personaggio, un nuovo capitolo di Pianeta Paperone, la particolarissima Emily e le due storie che ho nominato per questo quinto posto: La terribile Banda Bassotti e La giocodenarite contesa.
Non tutto quello che ho elencato mi ha convinto, ma queste due storie sono il colpo da maestro che dimostra come Stabile conosca e comprenda il personaggio di Zio Paperone e il contesto narrativo in cui si muove, abbeverandosi direttamente alla lezione di Carl Barks non per esplorare ripetitivamente situazioni già visualizzate dall’Uomo dei Paperi ma per distillare nel proprio lavoro l’essenza barksiana sul personaggio, con sceneggiature perfettamente calate nella contemporaneità.
Nella prima riflette su come i Bassotti non siano più da tempo avvertiti come un vero pericolo, tanto dai lettori quanto da Paperone stesso, e decide in maniera molto furba di tornare a dar loro dignità con un escamotage innocuo ma che va a riscoprire il loro originario lato “trollone”.
Nella seconda torna a valorizzare uno degli stravaganti hobby per antonomasia del miliardario, quello di giocare coi soldi, immaginando come il suo carattere bambinesco reagirebbe se un collega se ne appropriasse.
I disegni di Carlo Limido nel primo caso e di Francesco Guerrini nel secondo sono probabilmente il tratto migliore che poteva capitare a queste due avventure: stili diversi ma perfettamente adeguati, artistici e studiati per restituire al meglio le espressioni dei protagonisti.
Qui il post su Lo Spazio Disney dedicato al “Topo” di marzo 2024 e quello dedicato al “Topo” di giugno 2024, in cui parlo delle due storie.
4) Paperino e la banda del Lupo, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio (n. 3576) – Topolino e Pippo in: buonanotte Poppi, di Andrea Malgeri e Stefano Intini (n. 3574)Anche la quarta posizione è condivisa da due storie: ok, quest’anno ho un po’ barato, lo ammetto 😜 ma davvero non riuscivo a decidermi tra l’ultima prova di mimesi anni Trenta dell’accoppiata Artibani/Pastrovicchio e un’avventura sorprendente come quella di Malgeri, sceneggiatore approdato da poco su Topolino ma già in grado di calare alcune bombette di rilievo, come questa su Pippo.
La banda del Lupo è per me la migliore storia della “tripletta vintage”: avventura e divertimento scanzonato trovano un perfetto equilibrio, la relativa brevità del fumetto non pesa minimamente perché il ritmo sincopato è davvero ben bilanciato e sembra seriamente di leggere una storia “come una volta”, grazie alla sceneggiatura pienamente consapevole di Francesco Artibani, in grado di usare gli standard characters in maniera rispettosa delle origini senza risultare anacronistico o improponibile sul libretto di oggi. Uso magistrale del Trio insieme, peraltro.
Pastro, da par suo, si diverte un mondo a disegnare i personaggi nel vecchio stile, rendendoli teneri e a modello e recuperando quella raffinatezza classica del suo tratto, che spesso – abbagliati dai muscoli delle tavole pikappiche – dimentichiamo che possiede. I colori seppiati di Andrea Stracchi danno il tocco finale per calare il lettore nella giusta atmosfera.
Buonanotte Poppi è una storia che si presenta in modo più modesto, senza velleità particolari nonostante il posizionamento in apertura di albo.
Dietro questo apparente anonimato, però, Andrea Malgeri firma una sceneggiatura che si muove tra sottile inquietudine e stranezze assortite, gag spassose e psicanalisi di Pippo, il tutto per convergere verso un finale corale e gestito magistralmente.
Stefano Intini ai disegni presenta il suo bellissimo stile sincopato, che si adatta ottimamente al tenore della storia che è chiamato a illustrare. Il tratto fortemente cartoonesco dell’artista qui si scatena in alcune scene stupende e in talune occasioni diventa quasi underground per quanto diventa particolare e stretchato. È sostanzialmente l’approccio migliore per visualizzare una trama nella quale Pippo si trasla, anche fisicamente, in una versione diversa e vincente di sé: Intini gioca di fino su alcune caratteristiche di postura e del volto per differenziare Pippo dall’identità denominata Poppi e il risultato è ragguardevole.
Qui il post su Lo Spazio Disney dedicato al “Topo” di maggio 2024 e quello dedicato al “Topo” di giugno 2024 in cui parlo delle due storie.
3) Il Mondo di Ghiaccio – Amelia oceanica contro le streghe vulcaniche, di Bruno Enna e Giuseppe Facciotto (nn. 3567-3568-3569-3570)Il sequel di Amelia e le 7 streghe vulcaniche supera nettamente la prima storia e sale sul gradino più basso del podio, a mio parere di buon diritto.
Bruno Enna parte infatti dalle premesse di quell’avventura e dalla rivelazione sulla natura stregonesca di Amelia per costruire una trama intricata e affascinante, nella quale le regole della magia che ha codificato vengono ulteriormente esplorate, all’interno di una vicenda dai toni fanta-thriller capace di avvincere seriamente il pubblico, anche grazie a un buon uso dei cliffhanger alla fine di ogni episodio.
La protagonista è caratterizzata molto bene e anche le colleghe risultano meglio delineate rispetto al loro debutto, in particolare l’amica Grilla. In ultimo, il coinvolgimento di Zio Paperone, Archimede e Roberta non appare forzato ma coerente con l’impostazione dello sviluppo dato alla vicenda.
Giuseppe Facciotto poi fa un lavoro egregio alle matite, compiendo un grosso passo in avanti con questa storia: la sua Amelia è meravigliosa, tutti i personaggi sono dinamici e sinuosi e la gabbia opta per soluzioni sempre intriganti.
Qui il post su Lo Spazio Disney dedicato al “Topo” di aprile 2024 in cui parlo della storia.
2) 500 piedi, di Bruno Enna e Davide Cesarello (nn. 3597-3602)Bruno Enna si prende anche la seconda posizione della classifica con 500 piedi, il “seguito spirituale” (per approccio e intenti) de Gli evaporati, opera che l’anno scorso aveva raggiunto il vertice della mia Top 5.
Stavolta non ce la fa a bissare, nonostante anche questa nuova fatica sia un fumetto di grande rilievo sotto molteplici punti di vista, assai ambizioso e capace di portare avanti efficacemente queste ambizioni, senza che si sgonfiassero in corso d’opera.
Alieni trattati in maniera ben poco infantile ma anzi con un sottile velo di inquietudine dato dai misteri che circondano gli extraterrestri, reali e presunti che siano, e all’interno di un racconto complesso e ricco di suggestioni. Una storia davvero in grado di spostare ancora un po’ più in là l’asticella e di prendere sul serio questi personaggi, con un ottimo uso del cast, una perfetta comprensione dell’animo di Topolino e la capacità di dare spessore a un comprimario come Orazio, troppo spesso lasciato in disparte e qua invece trasformato in motore – ancorché inconsapevole – dell’azione.
È un peccato che l’ultimo episodio appaia più debole di quanto mi aspettassi, con un finale che non mi ha soddisfatto del tutto e che ha chiuso in maniera forse un po’ anticlimatica la vicenda, ma resta una grande prova autoriale.
Anche per merito dei disegni di un Davide Cesarello ormai sempre più raffinato: sta cesellando il suo stile in maniera molto interessante, avvicinandosi in questo caso al Massimo De Vita di fine anni Novanta ma senza rinnegare le peculiarità che gli sono proprie, con un tratto più grezzo che trova compimento nel modo di disegnare Pippo e i comprimari.
Quando si tratta, poi, di rappresentare momenti particolarmente magici o catartici, ecco che la matita si fa attenta e netta, restituendo il sense of wonder anche tramite una messa in scena sempre ispirata.
Qui il post su Lo Spazio Disney dedicato al “Topo” di novembre 2024 in cui parlo della storia.
1) Topolino e la Spectralia Antartica, di Casty (nn. 3570-3571-3572)E al vertice della classifica… il ritorno di Andrea Castellan! Ebbene sì, sul gradino più alto del podio figura il primo kolossal castyano dopo anni di assenza di questo “genere” e anche del Casty più ambizioso, dato che l’autore era presente su Topolino con il contagocce e, quando capitava, avveniva ormai quasi solo come disegnatore su testi altrui oppure sceneggiando storie più semplici e brevi.
Nel 2024 gli astri si sono allineati e le condizioni sono tornate favorevoli per una nuova storia lunga da autore completo, che ha dimostrato come il fumettista friulano non abbia affatto perso il tocco.
Non ha solo ripreso il suggestivo filone della ricerca di Atlantide da parte di Topolino, Pippo ed Eurasia Tost, ma ha rilanciato forte spingendo la narrazione molto più in là di quanto fatto finora nel ciclo per quanto raccontato, per la messa in scena, per il peso delle rivelazioni e per il senso del fantastico e dalla grande avventura che permea ogni passaggio.
I nostri si spingono infatti fin nelle regioni artiche, vengono a contatto con i resti di una misteriosa e progredita società perduta e affrontano un nuovo avversario, per quanto sempre connesso al già noto gruppo delle Lepri Viola.
Un Pippo straordinario garantisce una comicità freschissima e spigliata che si ricollega al mood delle storie a strisce e a quello delle sceneggiature di Romano Scarpa; Topolino forse spicca meno, all’interno della girandola di situazioni messe in campo, ma la qualità non cala e viene garantita anche dai disegni, armonicamente classici nella rappresentazione dei personaggi ma meravigliosamente dettagliati e suggestivi quando si tratta di raffigurare le ambientazioni, i macchinari, i veicoli, gli abiti e soprattutto tutto ciò che ha a che fare con l’avamposto atlantideo in cui i protagonisti si sono imbattuti, valorizzato anche da quadruple ad effetto e vignette ariose.
Insomma, un ottimo fumetto umoristico-avventuroso con i personaggi Disney, ben congegnato e avvincente: quanto basta per essere la migliore storia pubblicata su Topolino nel 2024, almeno per quanto mi riguarda.
Qui il post su Lo Spazio Disney dedicato al “Topo” di maggio 2024 in cui parlo della storia.
Cosa ne pensate di queste mie Top 5?
Le condividete? Ci sono storie che voi invece non considerate meritevoli? Ce ne sono altre che ritenete fenomenali e che io non ho incluso?
Io aggiungo solo che, tra le tante inizialmente considerate e poi scartate, cito come rimpianto Area 15 – La signora della scogliera / Nel giardino d’inverno, di Marco Nucci e Mattia Surroz (n. 3561), che non è stata inclusa davvero per un soffio.
E ora, ditemi la vostra nei commenti, qui sul blog o sui social, e… felice anno nuovo a tutti quanti voi!