Almanacco Topolino #18 (aprile-maggio-giugno 2024)
11 mins read

Almanacco Topolino #18 (aprile-maggio-giugno 2024)

Almanacco Topolino 18 CoverBentornati su Lo Spazio Disney!
Torno con gioia a parlare di una delle testate da edicola – e non solo – attualmente tra le più valide nel panorama disneyano, nonché quella che più si avvicina per velleità alle pubblicazioni che nei gloriosi anni Novanta venivano definite “per collezionisti”: Almanacco Topolino.
È passato più tempo del solito dal numero precedente, difatti con questo #18 il prodotto passa da bimestrale a trimestrale: sicuramente un peccato, andando di fatto a erodere la dose annuale di albi e quindi di storie estere inedite, ma il mercato evidentemente è questo e dobbiamo farci i conti (anzi, probabilmente devono farli in Panini ^^’’ )

Il numero primaverile è davvero valido e interessante, con un paio di chicche mica male che da sole valgono il prezzo e con proposte generalmente meritevoli.
Si apre con un editoriale che preannuncia una suddivisione tematica più rigida a partire dal prossimo numero, approccio che non mi dispiace affatto ma che fondamentalmente io già coglievo nelle varie uscite, per cui non capisco bene se e quanto queste intenzioni cambieranno la struttura degli albi futuri.

 

Almanacco Topolino 18 1Le ristampe dal vecchio Almanacco sono Zio Paperone e il ritratto sottratto, di Disney Studio, Luciano Bottaro e Carlo Chendi e Topolino e il conte di Montetristo, di Abramo-Giampaolo Barosso e Luciano Gatto: due storie nella media di quanto proposto negli anni Settanta dalla testata, ma che il curatore Davide Del Gusto sa contestualizzare in maniera puntuale e piacevole. Ad esempio, nel primo caso spiega come funzionava con le S-code – vale a dire soggetti provenienti dall’America appositamente per il mercato internazionale, che venivano poi rielaborati con sceneggiature confezionate nei singoli Paesi di destinazione, Italia in primis, da autori autoctoni – ed evidenzia l’italianizzazione del plot: qui gli autori in gioco sono Chendi e Bottaro, e infatti ecco far capolino la cittadina ligure di Rapallo.
La vicenda è a tratti surreale – l’introduzione nella quale Paperone fa entrare in casa uno sconosciuto nel cuore della notte non appare molto chiara – e in un paio di passaggi occorre chiedere molto alla sospensione dell’incredulità, ma la fantasia immessa nella storia e la comicità che la permea fa perdonare certi voli pindarici, insieme al disegno fenomenale di Bottaro, che si esprime al massimo nei volti di Zio Paperone, Paperino e dei Bassotti, oltre che in certe vedute rapallesi. Notare in tal senso come il segno appaia in tutta la sue espressività nelle tavole lasciate in bianco e nero.

Almanacco Topolino 18 2Per quanto riguarda Il conte di Montetristo, mi sono invece annoiato un po’: non si tratta del solito gialletto sciapo di quel periodo, perché i fratelli Barosso hanno invece costruito una trama quasi spionistica, incentrata su un intrigo di corte in un immaginario staterello mitteleuropeo e questo rende l’impianto più coinvolgente, ma nel complesso la trama procede lentamente e senza particolari guizzi, complice anche il disegno di Luciano Gatto che, pur portato avanti con la consueta pulizia e professionalità, non contribuisce a dare scossoni alla resa complessiva della vicenda.
Interessante però l’articolo introduttivo del curatore, che offre una buona panoramica su altre trame simili, sulle atmosfere narrate dai Barosso e su precedenti ruoli di Gambadilegno vicini a quello ricoperto in questa circostanza.

 

Almanacco Topolino 18 3Passando alle inedite dell’albo, Zio Paperone in: il figlio del Klondike, di Lars Jensen e Miguel Fernandez Martinez e Zio Paperone in: due per uno, di Lars Jensen e Daan Jippes sono accomunate dal presentare il cugino di Paperone, Douglas de’ Paperoni, co-protagonista di una manciata di storie Egmont. Davide Del Gusto si premura di delinearne un profilo e di elencare le storie in cui il personaggio era precedentemente apparso, anche se purtroppo non vengono specificate le relative edizioni italiane nelle quali reperirle, delegando implicitamente tale ricerca al singolo lettore curioso con l’ausilio di Inducks. Sono però preziosi i riferimenti barksiani individuati nella prima delle due avventure qui ospitate, utili a facilitare i necessari paralleli.
Il figlio del Klondike è infatti un’articolata avventura in due tempi nella quale gli echi della corsa all’oro vengono rivisti nella contemporaneità, dal momento che appena fuori Paperopoli sembra essersi trovato un ricco filone aurifero grazie alla scoperta iniziale di Douglas. Questo impedisce l’ormai consunto siparietto sulla nostalgia canaglia dello Zione e porta piuttosto a uno sviluppo ben gestito e inaspettato nel finale. Le già richiamate citazioni da Carl Barks, per la precisione a La Stella del Polo, sono forse un po’ gratuite ma comunque simpatiche e anche divertenti, in particolare vedendo chi sostituisce Doretta Doremì in questa occasione!
Molto buoni i disegni, ovviamente sulla linea barksiana come Egmont comanda ma non privi di personalità.
Due per uno è invece una breve che gioca tutto sull’avarizia dei due cugini che, nel tentativo di sfruttare un’offerta dal barbiere per spuntarsi gratis le basette, ricevono invece una bella lezione. Simpatica lettura da decompressione, insomma, elevata dal tratto sontuoso di un Jippes fenomenale.

 

Almanacco Topolino 18 5L’albero genealogico dei paperi: Patrizio de’ Paperoni trova l’amore + I mesi perduti del Duca Bambaluc de’ Paperoni, di Kari Korhonen, sono gli ultimi due episodi disponibili della serie, arrivando così in pari con quanto pubblicato in Nord Europa.
Sono entrambe solide storie che, a dispetto delle poche tavole, riescono a delineare un buon profilo di Patrizio e della sua dolce metà nel primo caso – caratterizzati da una comica parsimonia estrema come stile di vita – e a raccontare un interessante spaccato di vita del Duca Bambaluc nel secondo, spiegando altresì il motivo del cappuccio che lo ha sempre contraddistinto nelle rare illustrazioni che lo hanno ritratto in prodotti Disney del passato.
Delle piccole narrazioni piacevoli e indolori, le definirei, caratterizzate come sempre dal tratto rigido e underground di Korhonen che si sta facendo man mano più smussato.

 

Almanacco Topolino 18 7Lilli e la foresta incantata di Del Connell + Le tre fate buone e il ladro misterioso di Carl Fallberg, entrambe per i disegni di Al Hubbard, sono quelle chicche a cui accennavo all’inizio.
La rubrica Classici Made in USA è infatti dedicata proprio a Hubbard, con un articolo che ho trovato ahimè troppo breve per riuscire a raccontare pienamente l’importanza di questo artista e l’ampiezza della sua carriera, nonostante Del Gusto riesca in ogni caso a mettere in luce i punti più significativi del profilo. Ci si concentra sull’attività dell’artista nel disegnare i classic characters, vale a dire i personaggi provenienti dall’animazione disneyana, e per tal motivo la scelta di queste due storie si configura come particolarmente calzante.
Tra l’altro, per via dei loro protagonisti, sono opere che hanno anche goduto di uno scarsissimo numero di ristampe, rendendole quindi delle rarità interessanti: un po’ quello che cercava di fare appena possibile Luca Boschi, su Zio Paperone ai tempi e più recentemente sui “suoi” Grandi Classici.
Le trame sono piuttosto semplici, quando non ingenue o pretestuose, ma riescono sempre a intrattenere: con la foresta incantata abbiamo la scusa di un vero e proprio crocevia di tantissimi personaggi provenienti da vari lungometraggi Disney, che Lilli può quindi incontrare senza soluzione di continuità in una sorta di benvenuto per lei in questo universo fantastico.

Almanacco Topolino 18 8Più intricata risulta essere la breve con Flora, Fauna e Serenella de La bella addormentata nel bosco, che si improvvisano detective per risolvere il mistero della sparizione delle torte della Regina di Cuori (da Alice nel Paese delle Meraviglie): la struttura narrativa riserva più sorprese del previsto e regge molto bene per tutta la durata.
I disegni di Hubbard sono carezzevoli e curati, con una grande proprietà dello stile umoristico e dimostrando di saper essere molto fedele al modello originario di questi personaggi, che riescono a restituire la propria vitalità anche su carta.

Bassotti contro Deposito, di Don Rosa, conclude la serie di ristampe delle storie realizzate nel 2001 per il centenario dalla nascita di Carl Barks: finale in grande stile con l’autore forse più famoso di questa carrellata e dedicato a ben due creazioni dell’Uomo dei Paperi: i Beagle Boys e il Money Bin.
Don Rosa parte dalla sua maniacale conoscenza delle fondamenta della mitologia paperoniana per mettere in mano ai Bassotti le cianografie dei progetti originari del Deposito, facendo trovare loro un passaggio attraverso cui entrare.
Ma se il problema non è più entrare, rimane quello di muoversi all’interno del palazzo, tra porte allarmate, cunicoli troppo stretti e sensori pigiati inavvertitamente!

Almanacco Topolino 18 9bUna sequenza di gag a dir poco spassose, sia concettualmente che graficamente, per una storia che riesce a disseminare citazioni a Barks e allo stesso Rosa praticamente in ogni pagina ma senza risultare esclusivamente autoreferenziale come accaduto in altre occasioni (Sogno di una vita, sto parlando di te 😛 ), grazie per l’appunto alle molte trovate umoristiche che l’autore riesce a inserire.
È stato un piacere rileggerla e sono convinto che chi ancora non la conosceva la reputerà uno dei picchi di questo numero.
Davide Del Gusto introduce degnamente il tutto, facendo un po’ di filologia nel ricordare le prime apparizioni di banditi ed edificio nella produzione di Barks, e aggiunge perfino un portfolio di cover italiane e internazionali dedicate alle storie di questo ciclo che non avevano trovato spazio nei numeri precedenti.

 

Prima di chiudere, mi piace evidenziare come negli ultimi tempi Almanacco Topolino sia oggetto di una sorta di “campagna di sensibilizzazione all’acquisto” 😛 da parte di diversi youtuber che si occupano di fumetto Disney sui loro canali, a testimonianza di come anche al di fuori del ristretto circolino del Papersera o dei creators solitamente citati su queste pagine, quali Fisbio, Francesco de La soffitta di camera mia e l’Uomochesapevatroppo, c’è interesse e fermento attorno a questa pubblicazione.
Di seguito accludo pertanto una recente diretta streaming di Michele di “Il Rifugio di MicheleLM”, Aly di “Aly From The Block (AFTB Channel)” e Gaspare di “Aspano83 & i suoi fumetti” nella quale i tre dissertano a tutto tondo della testata per un buon paio d’ore, un video di qualche tempo fa su Almanacco nel complesso ad opera di Zio Alain dell’omonimo canale YouTube e le video-recensioni di questo n. 18 da parte di MicheleLM, di Aly e di Aspano, sperando ovviamente di fare cosa gradita 😉

Per quanto riguarda me, l’appuntamento è imminente per un nuovo appuntamento con la rubrica “In gabbia!”
A presto

2 thoughts on “Almanacco Topolino #18 (aprile-maggio-giugno 2024)

  1. Grazie mille per le citazioni, speriamo che i nostri sforzi abbiano in parte contribuito a mantenere in vita questa meravigliosa testata!

  2. Grazie a voi, per la condivisione dei nostri contenuti ma soprattutto per aver parlato dell’ Almanacco. Testata meritevole di considerazione senza alcun dubbio. Aspano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *