Due parole su Savix Comics & Bricks
Il 22 e 23 aprile scorsi si è svolta, nella suggestiva cornice di Savigliano (in provincia di Cuneo), la prima edizione della manifestazione Savix Comics & Bricks.
In un contesto nel quale sorgono con frequenza nuove fiere e fierette del fumetto, nel nostro Paese, cosa ha distinto Savix dalle altre?
La risposta è nello spirito che l’ha animata, nella vocazione su cui è stata fondata: perpetuare la memoria di Francesco Gerbaldo.
Saviglianese orgoglioso di esserlo, parte attiva della vita cittadina, conosciuto e amato da moltissimi compaesani, giornalista presso il Corriere di Savigliano e grandissimo appassionato di fumetti Disney, tanto da essere una colonna portante nella community del Papersera fin dalle origini, vent’anni fa, seguendo l’esperienza in tutte le sue fasi (forum, sito, social, Telegram, Associazione culturale), per arrivare infine a collaborare professionalmente con Panini e la redazione di Topolino nella stesura di contributi editoriali e nella cura di alcune testate.
Il Comune ha quindi deciso di omaggiare questo ragazzo, scomparso davvero troppo presto il 2 marzo 2022, all’età di 42 anni, organizzando una fiera dedicata alle sue grandi passioni (il fumetto disneyano, appunto, e i Lego), che celebrasse questi bellissimi mondi del fantastico tenendo sempre Francesco al centro del discorso, riuscendo nell’intento di non imbastire un progetto dai contorni pietistici o tristi, ma vitale e dinamico, solamente velato da una dolce malinconia.
Sono stato presente nella giornata di domenica 23, da mezzogiorno a sera, e ho potuto constatare con mano la riuscita della kermesse: considerando che si trattava di una prima edizione e che si svolgeva in un piccolo centro, la cura nella gestione dell’evento mi è apparsa ottima, solida e capillare, grazie alla quale tutto è filato per il meglio. C’erano alcuni stand di negozi specializzati in fumetti e gadget a tema e quelli dedicati ai giochi di ruolo, suddivisi tra le due piazze principali, collegate e ravvicinate. C’era un palco dove si sono svolti talk, premiazioni e il concerto di Giorgio Vanni alle 18:00 di domenica, come gran finale. Spettacolo, quest’ultimo, che ha chiamato a raccolta in Piazza Santarosa un numero incredibile di persone, pronte e cantare insieme al Capitano le tante celebri sigle dei cartoni animati, una vera e propria cartina di tornasole del successo di Savix.
Ma una bella fetta di persone era già presente da metà pomeriggio, specialmente nei momenti del premio gestito dal Papersera e di quello a cura del Corriere di Savigliano, entrambi nel nome di Francesco.
Il Papersera e il quotidiano locale hanno infatti collaborato attivamente con l’organizzazione dell’evento: la community disneyana, in particolare, grazie all’impegno di Fabio “Fisbio” Del Prete e di Davide Del Gusto, oltre a lavorare dietro le quinte era ben presente con lo stand dell’Associazione – dove domenica è stato ospite anche il caro Emmanuele Baccinelli, disponibile per realizzare disegni al pubblico – e ha curato la mostra dedicata al nostro Gerbaldone, che raccoglieva diverse tappe disneyane del suo percorso di vita e lavorativo.
Il momento del Premio Francesco Gerbaldo, dedicato alla migliore testata Disney-Panini dell’anno scorso secondo il sondaggio indetto sul sito, è stato veramente intenso: Del Gusto, ritirando la targa in veste di curatore dell’Almanacco Topolino, ha detto bellissime parole sul forte collegamento tra questa pubblicazione e Francesco, e un video-contributo del direttore di Topolino Alex Bertani ha ben centrato alcune delle sue qualità. Sul palco era presente anche Paolo Castagno, creatore del Papersera e Presidente dell’Associazione, e ritengo che la sua presenza sia stata un’importante testimonianza della valenza che questa fiera ha ricoperto per la community paperseriana.
L’affetto, dolce e straripante, che si respirava da ogni parte verso Gerba è la cosa che più mi ha colpito, insieme alla forza di sua mamma Adonella, che ho finalmente avuto il piacere e il privilegio di conoscere e con la quale ho potuto anche scambiare quattro chiacchiere.
Il pregio principale di Savix, per quanto mi riguarda, è stato proprio quello di riuscire a tenere al centro di tutto quella bellissima persona che era Francesco Gerbaldo, senza trasformare la manifestazione in una commemorazione ma esaltando la figura e la memoria dell’amico scomparso attraverso qualcosa di bello, cercando in questo modo di sentirlo ancora vicino e facendo capire una volta di più alla madre il segno profondo che ha lasciato suo figlio in tutte le persone e gli ambiti con cui ha incrociato la propria strada: dalla sua città alla redazione del giornale dove lavorava, dagli amici del Papersera alla redazione di Topolino, da chi ci ha scambiato qualche parola sui social agli appassionati disneyani che seguivano i suoi lavori.
Ci ha lasciato un’eredità forte che non si dissiperà perché molti sono determinati a portarla avanti, anche nel suo nome, tenendo ben presente lo spirito con cui si approcciava alla materia giornalistica e disneyana, ma soprattutto alla vita in generale: Francesco ha affrontato diverse prove difficili nel corso della sua esistenza, una di queste l’ho provata anch’io e so che non è facile uscire tutti interi da certi colpi, ma lui era riuscito a tenere duro e ad andare avanti, anche se con una consapevolezza diversa, perché certe cose ti cambiano irrimediabilmente.
Non meritava di andarsene via così presto, all’improvviso, così come Adonella non meritava un altro dolore così lancinante.
Ma purtroppo è andata così, e noi che restiamo non possiamo fare altro che continuare a ricordarlo con affetto, parlando di lui, rileggendo le sue parole di carta stampata e accogliendo con favore un evento come Savix, il quale sembra aver avuto un riscontro oltre le più rosee aspettative e che quindi spero possa tornare fra un anno con una seconda edizione, ancora più ambiziosa.
Ciao Francesco. Hai visto cosa hanno tirato in piedi grazie a te? Io ho potuto conoscere la città che tanto amavi e la tua adorata mamma, ho letto alcuni tuoi articoli per il Corriere esposti in mostra e ho visto la casa dove abitavi.
Ho osservato quella parte di te di cui sapevo meno, e ne sono stato felice.
Ma quanto sarebbe stato bello se tutto questo si fosse svolto con te ancora qui tra noi?
Mi manchi.