Il “Topo” di aprile 2022
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Il “Topo” di aprile 2022

Bentornati su Lo Spazio Disney!
Mentre in pieno 2022 continuiamo ad assistere a un fenomeno esecrabile come la guerra di conquista, con tutto quello che comporta in termini di vite umane, di sofferenza, di contraccolpi di varia natura alla vita delle persone e del consesso cosiddetto civile, noi siamo inermi e proseguiamo per quanto possibile con le nostre vite.
E, se state leggendo queste righe, le nostre vite sono fatte anche di angoli di spensieratezza dovuti alla lettura dei fumetti Disney. Torniamo allora con la mente alle vignette che ci hanno fatto compagnia durante il mese di aprile sulle pagine di Topolino, per scoprire il mio modesto parere sulle storie più recenti apparse sul settimanale.

Aprile 2022: le storie da Topolino

Spazio_Disney_topoaprile2022_6Questo è stato sicuramente il mese di Bruno Enna.
Lo sceneggiatore sardo non era certo scomparso da Topolino, ma era perlopiù presente con storie “su commissione” nelle quali, a mio avviso, difficilmente riesce a dare il meglio di sé.
Con Paperino Paperotto e il volo dell’albatro, disegnata da Nicola Tosolini (nn. 3463-3464), invece, Enna è tornato ai fasti di un tempo, anche grazie alla possibilità di occuparsi nuovamente di un personaggio a lui caro. Certo, è probabile che anche in questo caso lo spunto venga dall’alto, per fare da traino al Classico Disney dedicato proprio al Paperotto, ma la speciale connessione che lega autore e creatura ha portato a un risultato più che soddisfacente.
Il volo dell’albatro contiene infatti tutti gli elementi che da inizio Millennio hanno caratterizzato le storie ambientate nella Quacktown del passato: un piccolo Paperino caratterizzato benissimo, un’ottima alchimia con i suoi amici e una missione impossibile in cui i ragazzini si buttano a capofitto con tutto l’entusiasmo, l’ingenuità e l’immaginazione di cui sono dotati. Il mondo dei grandi subisce suo malgrado le conseguenze di quelli che sono giochi su larga scala e piani assurdi, volti però sempre a un obiettivo ben preciso e spesso mossi da buoni sentimenti. Le vibes dalla buona letteratura per ragazzi si avvertono fortemente (volendo, si può cogliere anche un richiamo a La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare) e la fantasia tipica della fanciullezza anche, il tutto sorretto dai bei disegni di un Tosolini che azzecca le giuste espressioni, ripesca ottimamente l’aspetto del cast e costruisce un buon character design per i nuovi comprimari (in particolare la nuova ragazzina e il cattivo della situazione).

Spazio_Disney_topoaprile2022_1Enna fa poi il bis con Amelia e le 7 streghe vulcaniche, disegnata da Roberto Vian (nn. 3464-3465-3466) e purtroppo non ancora conclusa: l’ultima puntata sarà pubblicata sul primo “Topo” di maggio, in edicola fra un paio di giorni. Rimando quindi le considerazioni complessive sull’opera al post del mese prossimo, ma posso sicuramente già dire qualcosa al riguardo avendola letta per tre quarti. Si tratta di una storia sicuramente intrigante e con una certa ambizione di fondo: la volontà di andare a rimettere in discussione le basi stesse della mitologia della fattucchiera non è roba da poco, ma lo sceneggiatore gestisce il compito con la giusta sobrietà e lavorando “di sottrazione” proprio nella caratterizzazione di quella che sulla carta sarebbe la protagonista, ma che paradossalmente resta abbastanza defilata, almeno fino ad ora. È molto buona l’impostazione a flashback del primo episodio, è interessante l’idea delle sette streghe che abitano ai piedi di diversi vulcani del mondo che avrebbero aiutato Amelia agli inizi ed è stuzzicante l’evoluzione che la storia conosce in seguito all’ardito piano di Zio Paperone. Ci sono tutti gli elementi per una storia epica, ma su alcuni dettagli si è un po’ inciampato: innanzitutto proprio le streghe del titolo risultano abbastanza sacrificate, sono evidentemente troppe per avere lo spazio necessario ad indagarle davvero e risultano così piuttosto piatte, a parte quella che si è proclamata loro leader e Grilla, che rimane al fianco di Amelia. Anche la sottotrama paperonesca, con addirittura il coinvolgimento di Pico de Paperis, non risulta al meglio delle proprie potenzialità e anzi allo stato attuale appare un po’ un filler gratuito all’interno della trama, considerando il punto a cui siamo arrivati. Piccoli nei che però non inficiano più di tanto il risultato finale, il quale finora mantiene alta l’attenzione e crea una trama dove la tensione di avverte chiaramente.

Spazio_Disney_topoaprile2022_7Infine, per quanto riguarda i disegni, il lavoro di Vian è per me ambivalente: ci sono diversi tocchi di stile assolutamente suggestivi, come le tavole di apertura dei singoli episodi o alcuni scorci vulcanici, ma se mi concentro sui personaggi noto facilmente diverse soluzioni che non mi piacciono, un approccio a volte molto “libero” verso certe figure (Battista, per esempio) e un tratto un po’ troppo squadrato nel ritrarre i paperi in generale. Anche gli abiti e i capelli delle streghe non mi convincono appieno, l’effetto gotico che l’artista voleva dare – assolutamente coerente con le atmosfere della sceneggiatura – si perde invece, in alcuni casi, in una sorta di manierismo.
Degno di nota è altresì l’effetto puntinato a cui l’artista ricorre per accentuare i profili in ombra, uno stratagemma di cui però si abusa e che proprio per questo non sempre ottiene il risultato sperato, secondo me appesantendo troppo il disegno.
Ci sarebbe poi da dire qualcosa sull’ormai famigerata tavola con la Sicilia, ma si è effettivamente già detto molto sui social nelle scorse settimane e ritengo che non valga la pena soffermarsi anche in questo spazio a commentare tale incresciosa situazione: basti dire che per me si tratta di un passaggio problematico da qualunque punto di vista lo si voglia guardare e qualunque spiegazione si decida di ascoltare. Uno scivolone abbastanza infausto, decisamente ingigantito dal chiacchiericcio senza freni del web, che ha perlomeno il pregio di aver generato diversi meme divertenti 😛 ma che comunque non rovina né la storia in sé né cambia in meglio o in peggio l’opinione sulla riuscita artistica dell’opera nel suo complesso.

Spazio_Disney_topoaprile2022_10Gli Urbani Paperi, di Alex Bertani, Matteo Venerus e Emmanuele Baccinelli (nn. 3465-3466), è la seconda stagione del progetto iniziato un anno fa con Gli Italici Paperi. Come i più fedeli ricorderanno, ai tempi non fui colpito molto positivamente dalla storia, reputandola poco interessante e non riuscendo a sentirmi coinvolto nelle vicende di questi alter-ego dei nostri amici piumati. Ebbene, devo dire che la partenza di questo nuovo capitolo si dimostra già migliore rispetto al passato: l’ambientazione dell’antica Roma, con gli intrighi presenti e le difficoltà che i vari personaggi incontrano in questa nuova realtà, contribuiscono molto a rendere l’atmosfera più suggestiva e la lettura avvincente. Anche le varie trame parallele che investono i singoli componenti della famiglia papera si alternano efficacemente risultando quasi sempre appassionanti, non lasciando quindi al solo Paperonoro il compito di portare sulle spalle l’intera sceneggiatura. Quanto questo sia frutto di una rinnovata ispirazione di Venerus e quanto dell’apporto ai testi del direttore Bertani non è dato saperlo, ovviamente, ma il risultato è per ora nettamente superiore rispetto alla stagione precedente, pur non raggiungendo vette particolari. Ma sembra una storia solida e che si fa leggere più che volentieri.
Fra un mese, su questi schermi, tirerò le fila ad avventura conclusa, ma intanto posso però già elogiare i disegni di un Bacci ancora una volta formidabile: i suoi paperi deliziosamente carpiani (anche se forse l’influenza del grande Maestro stavolta si fa meno marcata di altri casi del recente passato) sono morbidi, dettagliati e piacevolissimi da vedere, mentre la sua costruzione della tavola e la sua regia hanno un gusto moderno senza per questo voler strafare a tutti i costi. Per quanto riguarda la griglia, infatti, le soluzioni che scardinano la struttura 2×3 sono numerose ma sempre con sobrietà, studiando forme alternative alle vignette (tonde, triangolari) e disposizioni interessanti; le scelte di regia, inoltre, hanno sempre un taglio ben studiato, sperimentando diverse inquadrature (dal basso, per esempio) e alternando sapientemente primi piani e campi lunghi. Gli scorci di questa Roma repubblicana, infine, sono magnetici per la perizia con cui vengono rappresentati, tra strade, edifici e mezzi di trasporto. Un lavoro veramente di fino.

Di seguito trovate la video-intervista che Marco D’Angelo de Lo Spazio Bianco ha fatto agli autori in quel di Romics:

Paperi a Roma! Videointerviste agli autori Disney

Spazio_Disney_topoaprile2022_3La Ciurma del Sole Nero – Prigionieri dell’oscurità, di Marco Gervasio e Cristian Canfailla (n. 3463) segna un’ulteriore crescita qualitativa in questa serie, dopo il già valido episodio precedente. Stavolta Gervasio cala ulteriormente l’asso e, oltre a mostrare nel prologo un nuovo tassello legato al drammatico passato di Topolino Tomorrow, imbastisce una trama al limite dell’horror, riuscendo a creare atmosfere davvero inquietanti. Merito soprattutto della minaccia che incontrano il protagonista e i suoi uomini, una specie aliena subdola e inquietante che ha a che fare direttamente con il buio e con le ombre. Alcuni passaggi vengono resi in maniera discretamente forte, evidenziati peraltro dal tratto di Canfailla che in particolare in certe vignette accentua la paura negli sguardi dei personaggi. Anche l’idea di declinare alcune vignette verso toni di nero, quasi a simulare il modo in cui gli avversari vedono ciò che li circonda, è efficace in tal senso e mi ha offerto un pezzo di fantascienza veramente da brividi. Bene così!

Spazio_Disney_topoaprile2022_14L’autore torna anche con La notte di Fantomius, ep. 1 (n. 3466), della quale però posso dire ben poco essendo solo la prima parte di un’avventura più articolata, per la quale mi riservo quindi di parlare con tutti i crismi nel post che tratterà del Topolino di maggio.
In questa sede mi limito a dire che l’incipit, direttamente connesso a quanto visto nella saga dello scorso anno, pare interessante per i nuovi misteri messi in campo dall’autore: la parte d’azione, con un nuovo rocambolesco furto da parte del team Fantomius (composto, oltre che dal ladro gentiluomo, da Copernico, Dolly Paprika e Lady Senape, new entry della banda), consente di garantire una sua individualità action all’episodio, mentre si seminano segreti e promesse di nuove rivelazioni; interessante l’ulteriore utilizzo narrativo del quadro della Bella Addormentata, al centro di una classica storia di Guido Martina e già ripreso da Gervasio in un paio di avventure del nuovo corso di Paperinik. Non è la prima volta che le due saghe dell’artista romano si intersecano a livello di continuity, ma stavolta la cosa sembra essere stata giocata anche con una gestione dei tempi ben calibrata (l’ultima comparsa del dipinto risale a I giorni del disonore, pubblicata appena un mese fa).
Vedremo cosa ci riserverà questo nuovo tassello delle fantomatiche imprese. Mi limito ad aggiungere, come curiosità, che a un certo punto Gervasio ne approfitta per illustrate a tutta pagina una mappa piuttosto dettagliata dei dintorni di Paperopoli, miscelando con arguzia riferimenti barksiani, martiniani e non solo in un’operazione molto ordinata che ho piuttosto apprezzato, pur non essendo un fan a tutti i costi di certo sincretismo.

Spazio_Disney_topoaprile2022_4Brigitta e il binario dei saluti romantici, di Roberto Gagnor e Ivan Bigarella (n. 3463) è il secondo tassello della serie antologica sui misteri di Paperopoli, nel quale la palla passa a Gagnor per approfondire lo scenario della stazione ferroviaria della città.
Per farlo lo sceneggiatore ripropone Brigitta, personaggio a cui è molto legato, e trovandosi evidentemente a proprio agio con la bionda papera confeziona una storia decisamente riuscita. L’elemento romantico/malinconico attorno al quale ruota la sceneggiatura, e il relativo business lanciato da Brigitta e Filo Sganga, è coerente con uno dei sentimenti più tipici tra i binari dei treni, quando si salutano persone a cui siamo affezionati che stanno partendo, e anche lo sviluppo viene portato avanti in maniera sicura e senza cadute. Il tutto è ben supportato dai disegni di Bigarella, che nella prima tavola realizza una stazione che ricorda da vicino Milano Centrale (come fece Marco Rota ai tempi di Paperino pendolare, tra l’altro) e, mi dicono, anche Torino Porta Nuova.
Una storia ben costruita e piacevole da leggere, quindi, che conferma però le perplessità sul progetto generale che avevo esternato il mese scorso: non riesco a cogliere bene l’unitarietà della serie, né vedo nelle due avventure uscite finora qualcosa di diverso da (buone, solide) storie che potevano uscire a sé stanti.

Spazio_Disney_topoaprile2022_5Paperino, Paperoga e il ritorno dei Pennuti Furenti, di Rudy Salvagnini e Blasco Pisapia (n. 3463) è una divertente prova del buon Salvagnini, che si è spesso contraddistinto per un umorismo fresco e uno stile di scrittura veloce, tanto in passato quanto negli ultimi mesi con un suo ritorno più continuativo sulle pagine del settimanale.
Stavolta è ancora alle prese con i due cugini e dimostra di saperli muovere con una formula azzeccata, che non si limita all’ormai insopportabile cliché di Paperoga che ottusamente combina danni al povero Paperino che a sua volta non può fare altro che subirli. Qui il papero col pon-pon mantiene le sue caratteristiche ma agisce di concerto con il cugino, magari malconsigliandolo e sicuramente portando guai sulla sua strada, ma in parte condividendone la sorte. Il tentativo di ritrovare una vecchia locandina cinematografica di un certo valore economico porta i due paperi a girare in tondo e a vivere spassose situazioni – per noi che leggiamo, ovviamente – che vengono ben illustrate da un buon Pisapia che, ancora una volta, con i Paperi dimostra di guardare direttamente al segno di Carl Barks realizzando personaggi dal gusto molto classico anche se forse un po’ ingessato.

Spazio_Disney_topoaprile2022_12Altra perla comica è Fumetti muti – Don’t worry, Bum happy presenta: il mago, di Corrado Mastantuono (n. 3465), che prosegue il ciclo inaugurato poche settimane fa con un Bum Bum in versione Charlie Chaplin, all’interno di brevi trame in bianco e nero che omaggiano e riecheggiano il mood delle pantomime del cinema muto. Poco da aggiungere a quanto già detto in occasione del primo episodio, anche per non svelare nulla della macchina ben oliata da Mastantuono: dico solo che tra le due storie ho preferito la precedente, ma anche questa si difende benone e si eleva grazie alla vena surreale che la coglie a un certo punto, quando il protagonista si fa prendere la mano con lo strumento del mago di cui entra in possesso arrivando a un’escalation tanto assurda quanto divertente.
Un divertissement di classe, raffinato anche nei disegni morbidi e scattanti.

Per Pluto e l’inseguimento canino, di Gabriele Panini e Libero Ermetti (n. 3466), apprendiamo dallo stesso disegnatore che si tratta di una storia che ha già cinque anni sulle spalle, proveniente quindi dal famigerato magazzino senza fondo 😛 Rispetto al commento molto critico dell’artista sui suoi disegni del tempo, personalmente ritengo che in queste tavole si intravedesse già il buon potenziale che Ermetti ha poi potuto esplodere e sviluppare in questi anni. Certo, si vedono alcune cose più grezze e si vede la differenza con quanto prodotto attualmente, ma trovo che le tavole reggano ancora bene.
A sorpresa ho trovato accettabile anche la sceneggiatura, cosa che non preventivavo per una storia con protagonista Pluto: invece la trama, pur molto semplice e a tratti ingenua, fa il suo lavoro e porta a casa un risultato che, considerando il personaggio principale, si è rivelato discreto.

Spazio_Disney_topoaprile2022_9Minni e i furfanti del sottosuolo, di Roberto Moscato e Marco Palazzi (n. 3464) e Topolino e la grande rapina ronzante, di Sisto Nigro e Ottavio Panaro (n. 3465) sono infine due esempi di gialli di stampo classico che normalmente non disdegnerei, ma che non mi hanno detto granché. Nel primo caso apprezzo molto l’idea del buon RoM di dare centralità a Minni, parte attiva dell’azione e in grado di salvare Topolino da una trappola, ma la trama di fondo non appare per nulla spiegata bene, andando così a depotenziare l’interesse e la chiarezza del soggetto, mentre lo sviluppo in sé appare fin troppo consuetudinario e rapido.
Nel secondo esempio mi sono invece trovato di fronte a un piano piuttosto macchinoso e surreale da parte dell’avversario di turno e a un Orazio un po’ out of character nel suo scoprirsi apicoltore abbandonando quindi la meccanica di punto in bianco. Anche l’indagine in sé e per sé di Mickey non mi ha coinvolto più di tanto.
In entrambi i casi, tra l’altro, i disegni hanno avuto la loro parte nel giudizio poco positivo: Palazzi, pur apprezzabile, sfoggia un tratto meno ispirato che con i paperi della settimana prima, mentre Panaro non mi ha convinto molto nel complesso, sia nell’approccio ai personaggi che negli sfondi.

Spero di aver sviscerato in maniera sufficientemente chiara e completa le mie impressioni.
Come sempre, se volete dire la vostra potete usare i commenti del blog, dei social o per i più timidi 😛 i DM della pagina Instagram.
Sul blog ci si rilegge fra pochi giorni per il post dedicato alle varie pubblicazioni disneyane che hanno popolato gli scaffali di edicole e fumetterie nel corso di aprile.
A presto!

Bonus Track

Come già fatto il mese scorso, propongo anche stavolta i video realizzati dall’amico, collega spaziobianchista e vicino di blog Gianluigi Filippelli che, partendo da alcune storie presenti sui Topolino di aprile, ha provato a estrapolare elementi scientifici allargando il discorso con dotte dissertazioni, alle quali vi consiglio di dare un’occhiata 😉

2 thoughts on “Il “Topo” di aprile 2022

  1. Ciao!

    Provo a commentare, come di consueto, le storie del mese appena passato.

    Paperono Paperotto non è mai stato il mio personaggio preferito, ma “Il volo dell’albatro” mi ha aiutata a comprendere meglio la psicologia di questo personaggio. Ho davvero gradito questo ritorno di Enna e la storia mi è piaciuta molto per essere un’avventura con protagonista PP8. L’ho trovata fresca, scorrevole, divertente e pienamente nelle corde della “saga” di Paperotto e dei suoi amici. Più che promossa!

    Sebbene mi manchi ancora una puntata delle “7 streghe vulcaniche”, provo a commentare ciò che ho letto finora. La storia fino a questo punto è proceduta bene, ho trovato piacevoli la struttura a flashback del racconto, il ritorno di nonna Caraldina e l’inserimento di nuovi personaggi. Si parte dallo spunto non innovativo di alcune “colleghe” che vogliono soffiare l’impresa ad Amelia (uno spunto simile era presente in “Amelia e l’impresa disperata”: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2128-4 ), ma si procede con sviluppi interessanti, come l’idea di Paperone di rubare ad Amelia le “numero uno” degli altri miliardari. Ho trovato interessante il potere di Irma di assorbire l’energia vulcanica. L’unico scivolone è forse la cotta di Grilla per Babbo Natale, ma nel complesso la trovata funziona (avrei preferito che il desiderio di Grilla venisse rivelato all’ultima puntata). Buoni i disegni di Vian (anche se continuo a sperare fino all’ultimo che quell’Etna non fosse un errore geografico ma avesse qualche significato…).

    Gli “Urbani paperi” per ora mi lasciano abbastanza neutrale, non perché queste puntate non mi siano piaciute, ma perché ritengo che nei 2 episodi che dobbiamo ancora leggere si possano dipanare le trame in modo completo. Perciò per ora non mi esprimo sulla sceneggiatura, c’è tanta carne al fuoco ma è presto per giudicare. Comincio invece ad anticipare un plauso per i disegni di Baccinelli, che rendono bene le atmosfere della Roma repubblicana. Divertente anche l’inserimento di alcune forme romanesche (come “so’ romano” o “annamo”), che in una parodia di Roma antica è una buona alternativa al latino maccheronico che si vede a volte.

    Veramente molto molto bella “Prigionieri dell’oscurità”, una piccola perla horror di come se ne vedono poche in ambito Disney. Vengono rese bene l’inquietudine e la paura dei protagonisti di fronte alla minaccia misteriosa. Questo “non vedere” il nemico che vive nel buio mi ha ricordato in qualche modo “Qualcosa nel buio” di Casty, con la differenza che questo capitolo della Ciurma del Sole Nero è quasi più inquietante della castyana.
    Con queste saghe che si protraggono per mesi c’è sempre il rischio di perdere il filo della narrazione. Ma “La ciurma del Sole Nero” riesce sempre a catturare la mia attenzione e a farmi rimanere impressi i fatti anche a distanza di mesi. Complimenti agli autori!

    Non mi esprimo su Fantomius in quanto non ho ancora letto nemmeno il primo episodio. Commenterò diffusamente nel riepilogo di fine maggio.

    “I misteri di Paperopoli” continua in modo interessante.

    “Don’t worry Bum happy” è una serie di brevi carine, credo che il suo potenziale sia espresso bene e il bianco e nero caratterizza ancora di più queste storie.

    I due gialli che hanno visto protagonista Topolino questo mese mi sono tutto sommato piaciuti, al netto di qualche scivolata.

    In generale è stato davvero un mese ricco di ottimi fumetti e anche di prove di autori particolarmente a loro agio in queste storie.

    Continuiamo così!

    Ciao!

    1. Cara Korinna, grazie come sempre per aver voluto condividere il tuo parere sulle principali storie di aprile! 🙂

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