
Lo Spazio Disney LIVE #3: anteprima
Bentornati su Lo Spazio Disney!
Neanche il tempo di riprendersi dall’esplosiva live di ieri sera su The Fisbio Show, nella quale sono stato ospite per la super-intervista ad Alex Bertani (chi se la fosse persa la può trovate comodamente sul canale di Fisbio; poi, fra qualche giorno, la rilancerò anche qui sul blog a imperitura memoria) e già sono sotto con la successiva.
Eh già, perché siamo alle porte del secondo martedì del mese e quindi, come ormai di consuetudine, domani sera sarà trasmessa – a “reti unificate” sul canale Twitch e sulla pagina Facebook di Lo Spazio Bianco – la terza puntata di Lo Spazio Disney LIVE, la rubrica mensile di dirette streaming che si affianca a questo blog.
E alla vigilia di questo appuntamento, anche stavolta ecco il post di anteprima per rivelare l’argomento di cui parlerò e l’ospite speciale che mi affiancherà per l’occasione.
La live di domani sera sarà intitolata “Storia&Gloria… 50 anni dopo”. Come alcuni di voi potranno subito intuire, l’argomento scelto è la saga di Guido Martina, Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi Storia e gloria della dinastia dei paperi, pubblicata per la prima volta nel 1970. Verranno quindi analizzati gli otto episodi che la compongono, ma ci si spingerà anche a commentare i due “seguiti” che sono stati realizzati in anni più recenti: Petronius Paperonius e la calata dei barbari (etichettato come Capitolo II-bis) di Alberto Savini e Andrea Freccero del 2005 e La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi di Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone del 2018.
L’obiettivo è quello di soffermarsi con attenzione, a distanza di mezzo secolo, su una lunga avventura che a suo tempo ha fatto storia, mettendone in luce pregi e limiti, in rapporto poi con la sua eredità che ha portato nel Nuovo Millennio a riprendere in mano il concept martiniano. Sicuramente si parlerà anche di Guido Martina a tutto tondo e, se ce ne sarà il tempo, sarebbe poi interessante ampliare il discorso ad altre saghe a puntata dell’autore.
Ad accompagnarmi in questa impresa ci sarà Alberto Brambilla, collaboratore fisso della “distinta concorrenza” 😛 di Fumettologica, sito di critica fumettistica per il quale spesso e volentieri scrive articoli sul fumetto Disney e umoristico in generale. Mi aiuterà a dare un taglio più critico a Storia e gloria e all’approccio di Martina.
Anche questo mese non voglio però usare il post unicamente come annuncio della live; impiego allora lo spazio che mi resta per parlare di un aspetto legato a Storia e gloria della dinastia dei paperi di cui non tratteremo nell’appuntamento di domani sera. In questo caso, rispetto ai mesi scorsi, si tratta più di una curiosità/appendice.
Nel 1994 vide infatti la luce, su Topolino #2027 la storia I paralipomeni della dinastia dei paperi: le avventure di Paperin Cannoniere.
Dopo la splash page introduttiva all’avventura (che faceva quasi da copertina), la seconda pagina informava il lettore, sotto forma di un messaggio in pergamena, della natura di questo nuovo ciclo narrativo. L’avviso faceva esplicito riferimento a Storia e gloria della dinastia dei paperi, indicata come una saga di “parecchi anni fa”, e presentava i nuovi racconti come “avvenimenti che non conosciamo ancora”, sostanzialmente avventure di altri antenati di Paperino e Paperone che non erano state comprese all’interno del lavoro di Guido Martina. Si spiegava infatti che il termine paralipomeni indica appunto “cose tralasciate, omesse”.
L’esperimento era di un certo interesse: i collegamenti con quanto mostrato nel 1970 erano ovviamente inesistenti, non c’era il rimando diretto che sarebbe stato presente nella sceneggiatura di Savini vent’anni più tardi, e nemmeno il riferimento al modo in cui i paperi apprendevano questi aneddoti storici nella saga originale, ripreso in qualche modo da Sisti due anni fa. Anzi, viene sostanzialmente da pensare che scomodare un episodio così importante nella tradizione narrativa Disney italiana per quelli, che alla fine, non erano che normali racconti ambientati nel passato con antenati dei personaggi noti, non era poi così necessario, specie in un periodo in cui la conoscenza storica disneyana non era diffusa come oggi e tenendo conto del fatto che erano passati sette anni dall’ultima ristampa dell’opera in oggetto.
Cionondimeno, I paralipomeni della dinastia dei paperi si fregiava di questo pedidgree, ma mettersi a confronto con un’eredità così ingombrante non giocò proprio a favore del progetto, che giocava in tutt’altro campionato.
Composto di sole tre storie in tutto, due pubblicate su Topolino tra il 1994 e il 1996 e una dirottata su Paperino nel 2003, fu orchestrato da Giorgio Figus ai testi e da Valerio Held ai disegni e si basava sostanzialmente su una cornice nel presente in cui Zio Paperone raccontava ai quattro nipoti le gesta di un loro (più o meno) illustre antenato.
Nella prima, Le avventure di Paperin cannoniere (Topolino #2027), si mostrano le vicende di un avo di Donald Duck portato per le percussioni e propostosi come tamburino nell’esercito del re ma destinato, per un disguido, al reparto cannonieri dove combinerà una serie di pasticci.
Nella seconda, Le vicende di un papero ateniese (Topolino #2097), si va invece nell’antica Grecia sotto il pericolo di un’invasione persiana. Il Paperino di quel tempo sogna di distinguersi ma, quando arriva il suo grande momento, è vittima di diversi incidenti di percorso che lo portano a un esito disastroso.
Purtroppo non ho mai avuto occasione di leggere la terza e ultime avventura, Paper Micca e l’assedio di Torino (Paperino #273), ambientata nel capoluogo piemontese nel 1706 e nella quale secondo l’Inducks si narra la nascita del gianduiotto, ma posso immaginare che il concept di base sia più o meno lo stesso.
Per quanto riguarda le prime due, ad ogni modo, non si possono definire brutte storie, ma di certo non spiccano in alcun modo nel resto della produzione disneyana o anche solo nel vasto gruppo di storie che nel corso dei decenni hanno raccontato di generiche avventure collocate secoli addietro con controfigure storiche di Paperi e Topi.
Le avventure di Paperin cannoniere in realtà si presenta anche debole di per sé, come trama, composta da una sequela di gag poco amalgamate tra loro; le cose migliorano con Le vicende di un papero ateniese, dove permane la struttura a gag ma appare gestita meglio perché sorretta da una sceneggiatura più unitaria e solida (forse anche per via delle dieci tavole in più di cui gode rispetto alla precedente). Ne guadagnano in tal modo anche le stesse scenette umoristiche, maggiormente calate nel contesto e quindi meno gratuite e più godibili. Il finale a cui si giunge, in particolare, fa convergere quanto disseminato nei presupposti iniziali verso un punto definito e soddisfacente per il lettore. Resta una storia tutt’altro che memorabile, ma strappa più di un sorriso.
Valerio Held ai disegni offre un’estetica piuttosto standardizzata ma funzionale: il suo tratto, fortemente derivativo da quello del tardo Romano Scarpa, può vagamente fungere da collegamento con Storia e gloria, seppur alla lontana. Nell’episodio del 1994 in realtà risulta un po’ troppo freddo, mentre in quello uscito nel 1996 – anche grazie alla colorazione digitale di Leopoldo Barbarini – la matita appare più guizzante contribuendo al buon esito del prodotto finale.
Per quanto in qualche modo, almeno sulla carta e negli intenti, I paralipomeni della dinastia dei paperi possiederebbero delle connessioni con l’argomento di domani e avrebbero dunque potuto trovare spazio nella chiacchierata tra me e Alberto, ho preferito destinarli a questo post perché, come avete visto, non c’è molto da dire al riguardo e ci si sarebbe forse passati sopra senza riuscire a spiegarne bene la natura. In questo modo ho potuto invece commentare con più calma quella che per i più rappresenterà una curiosità di cui non erano a conoscenza (le tre storie in oggetto hanno goduto di poche ristampe) e che per completezza ho voluto trattare.
Sperando di avervi interessato e incuriosito, vi rimando quindi all’appuntamento di domani sera, ore 21.00, con Lo Spazio Disney LIVE: sul canale Twitch e sulla pagina Facebook di Lo Spazio Bianco.
Non mancate!