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Giorni di un futuro scontato: Bendis lascia gli X-Men

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È notizia di qualche settimana fa che Bendis lascerà gli X-Men con il numero 600 di “Uncanny X-Men”. Devo ammettere che la notizia mi ha fatto un po’ riflettere su quello che è successo negli ultimi due anni e mezzo, da quando è iniziato il Marvel Now.

Ricordo che l’annuncio dell’arrivo di BMB sui mutanti nel 2012 creò sin da subito reazioni contrastanti: persone che gridavano al miracolo, altre che si stracciavano le vesti e gridavano alla fine dei mutanti.

Da che parte stavo io? Ero incuriosito.Sono sempre stato tra i detrattori di Bendis negli ultimi anni, perchè i suoi Vendicatori, dopo Civil War e Secret Invasion non mi hanno più convinto (fatta eccezione per Dark Avengers) e più di una volta li ho trovati un contenitore vuoto. Però ero incuriosito da quello che poteva dare su un altro gruppo storico, gli X-Men. Nuovi stimoli, un nuovo campionato in cui giocare. E nuove premesse lasciate da “Avengers vs X-Men”, che pur avendo un milione di difetti, aveva lasciato sul campo il ritorno dei mutanti nel mondo, annullando gli effetti del finale di House of M. Insomma, tanto materiale.

E gli inizi sono stati anche incoraggianti. La premessa non certo invitante ed innovativa di All- New X-Men (l’arrivo dal passato dei 5 X-Men originali, a quanto pare non proposto dal’autore ma dalla dirigenza) è stata superata con una prosa frizzante, tipica del miglior Bendis, e con i disegni eccezionali di Stuart Immonen. Ancora meglio è andata su Uncanny X-Men, in cui Bendis ha caratterizzato alla perfezione il nucleo di protagonisti (Ciclope, Emma Frost, Magik e Magneto) e ha introdotto delle idee molto interessanti. Ai disegni poi un Chris Bachalo all’apice della forma, il migliore di quetsi anni.

Andando avanti con le serie però, sono emersi i primi difetti, che potreiAll-New_X-Men_Vol_1_23 sintetizzare così: “la macchina è bella, ha una carrozzeria favolosa, però mi pare che manchi qualcosa…ah, il motore!” Storia dopo storia, sono state promesse novità, cambiamenti, rivelazioni. E poi?

E poi nulla.

Un nulla disegnato benissimo, con personaggi ben caratterizzati, scambi e dialoghi scritti bene, sostenuti da una trama praticamente inesistente e scelte sbagliate. Una pessima gestione dei viaggi nel tempo (già vista in Age of Ultron, altro disastro fantascientifico del Bendis degli anni ’10 del 2000), trame ripetitive e accartocciate su sé stesse (usare due volte la confraternita dei mutanti malvagi del futuro per non dire assolutamente nulla, è una cosa notevole), crossover con basi narrative assurde e caratterizzazioni da lasciar basiti (sì, il processo a Jean Grey è quanto di peggio letto sugli X-Men e sui Guardiani della Galassia da almeno 5 anni). E questo solo per parlare di All New X-Men.

Uncanny X-Men partiva sotto migliori auspici, ma si è svuotata passo dopo passo di ogni contenuto lungimirante: Scott Summers è caratterizzato molto bene, ma promette una rivoluzione che non inizia mai, che non si concretizza, ed anche il suo ruolo di leader cambiato dagli eventi si perde in mille parole roboanti che volano sulla pagina. Il suo scontro con lo SHIELD si mostra fin da subito come un uncannyxmen-197x300giochetto di arguzia dialettica e nulla più (e quella rivelazione finale su chi si celasse dietro i misteriosi attacchi dell’agenzia di spionaggio è uno degli sviluppi con minor pathos e logica che si potessero leggere). La riflessione sul concetto di popolo mutante relegati a qualche slogan vuoto e poco originale: abbiamo per la prima volta dopo anni di “No more mutants” una situazione alla Morrison, con un mondo pieno di nuovi mutanti, e l’unica cosa che vediamo sono salvataggi spettacolari per collezionare nuovi personaggi da mettere in una vetrinetta e far parlare ogni tanto per strappare un sorriso con qualche facile battuta, senza alcun serio approfondimento. Tutto il potenziale per fare una grande serie completamente spazzato via con scelte facili, per risolvere le trame nel breve periodo invece che dare uno sviluppo più arioso e “concettualmente denso”.

Certo, in questo stesso periodo nessuno, a parte Aaron nel finale della sua run, è riuscito a scrivere qualcosa di intressante sui mutanti, e quindi sarebbe da domandarsi quanto sia difficile scrivere gli X-Men in questi anni.Però il post AvX aveva portato tante novità, e quindi si poteva, di doveva fare di più. Tutti si aspettavano un guizzo da Bendis, non vuote autocitazione ed autoparodie (come ha scritto molto più analiticamente di me il bravo Simone Rastelli).

Ma a quanto pare lo scrittore di Cleveland, dopo l’addio ai Vendicatori ( e per molti, anche prima), non ha più ritrovato la giusta ispirazione. Mancano ancora un po’ di numeri prima dell’addio, ma penso che non ci saranno grosse sorprese tra qui e Maggio.

E dopo? Qualcuno dice che andrà sui Fantastici Quattro dopo Secret Wars, qualcuno addirittura su Spider Man, altri ipotizzano la nascita di Heroes For Hire. Insomma, tante, tante ipotesi.

Io spero solo che qualunque cosa scriva, lo faccia con più convinzione ed idee (vere, non presunte o potenziali) di quanto fatto sui Guardiani della Galassia e sugli X-Men.

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