Buon compleanno, Maestro De Luca!
Viviamo in tempi interessanti. Intendo noi appassionati e lettori di fumetti.
Grazie a una serie di iniziative di varie case editrici, ultimamente abbiamo la possibilità di leggere o rileggere le opere di alcuni dei pilastri del fumetto italiano, in pubblicazioni per tutte le tasche e i target, brossurati da edicola e volumi da libreria.
Dino Battaglia, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi. E ancora: Guido Crepax, Bonvi, Hugo Pratt.
E presto altri ne arriveranno, come Magnus e Altan.
Sono tempi interessanti in special modo per i lettori più giovani, che hanno la possibilità di scoprire per la prima volta questi maestri, le cui opere sono finalmente alla portata di tutti.
A questo elenco manca però un nome, quello di un altro maestro e artista del fumetto italiano, che oggi avrebbe compiuto 90 anni: Gianni De Luca.
Una figura complessa e sui generis nel panorama della nona arte del nostro Paese (e non solo): un professionista che ha vissuto il fumetto con un’intensità straordinaria, uno studioso del linguaggio sequenziale, un innovatore straordinario, al limite del rivoluzionario. Un artista che in oltre 40 anni di carriera (1948-1991) ha legato il suo nome e la sua opera a due storiche riviste quali Il Vittorioso e Il Giornalino. Un uomo schivo, riservato, poco incline ai compromessi, ma allo stesso tempo dotato di una curiosità straordinaria.
E una testa “pensante”, un lettore appassionato e di cultura ampissima, con una chiara e precisa idea sul fumetto:
“A voler tenere conto dei precetti della Critica, che spara gli assiomi a raffica, dovresti star muto su quello che presumi di sapere o su quello che essa scopre che tu sappia fare. Non tanto per regole di mafia quanto di pertinenza, perché è convinta che se lo dice lei lo dice meglio. Quindi, parlare di fumetto, isolare il fenomeno, come dicono gli scienziati, quando non so cosa so, sarebbe più periglioso che imbarcarsi per le Crociate. Tento allora, agnosticamente, con alcune domande: – Questo “mezzo”, dalle immense possibilità, dall’immediatezza inusitata, che basta intingere il dito nell’inchiostro perché sia, lo si è fatto valere appieno? È, oggi, adulto o è passato dall’infantilismo all’arteriosclerosi? Persiste in un birichino manierismo d’evasione o balbetta velleitarie idiosincrasie seriose? È solo, ancora, un marchingegno editoriale e televisivo da metti-una-sera-a-cena-e-un-giorno-a-pranzo per nutrire le masse oppure la Scuola, da sempre catonica? […]”
De Luca ha scritto queste parole trentacinque anni fa1: quanto sono attuali, se ancora oggi tutti noi che amiamo considerarci “studiosi” del fumetto continuiamo a girare attorno a questi concetti, in saggi, articoli e approfondimenti? E quanti di noi riescono a esprimere i concetti così chiaramente o porsi quelle giuste domande?
Ecco, questa è la cifra di Gianni De Luca.
Allora è un peccato che oggi per leggere le sue opere, attraverso le quali ha espresso le proprie idee e convinzioni, si debba andare a ricercare volumi sulle bancarelle dell’usato o spulciare la sezione remainder dei siti delle librerie on line.
Sarebbe dunque un bel regalo di compleanno per i suoi novant’anni se qualche casa editrice aggiungesse presto il nome di De Luca all’elenco dei maestri che oggi stanno avendo nuova visibilità editoriale, pubblicandone finalmente l’intera opera e dando la possibilità a tutti di scoprirla e (ri)leggerla.
Nel frattempo, consigliandovi caldamente di andare a ricercare e recuperare i fumetti di Gianni De Luca dove è possibile oggi trovarli, vi propongo l’interessante lettura di alcuni pezzi del nostro archivio: le analisi che il bravo Lorenzo Barberis nel suo blog ha dedicato a una delle pietre miliari dell’artista quale è la cosiddetta trilogia Shakespeariana, un articolo a nome di una firma “storica” de Lo Spazio Bianco, Alberto Casiraghi, nel quale si parla tanto di una delle opere dell’autore quanto di un bel saggio a lui dedicato – legato a una mostra che nel 2008 gli fu dedicata -, un estratto da quel saggio, a firma di Laura De Luca, figlia dell’artista e un estratto di un’intervista fatta a De Luca proprio dalla figlia stessa:
- Della materia di cui sono fatti i sogni: “La Tempesta” di Shakespeare e De Luca
- Ci sono più cose in cielo e in terra: l’Amleto di De Luca
- Perché sei tu Romeo? Lo Shakespeare di De Luca
- Gianni De Luca: un classico moderno
- Questione di sguardi: la biblioteca di Gianni De Luca
- Nato con la camicia: Gianni De Luca intervistato dalla figlia
La speranza, e la promessa, è di ritrovarsi qui tra dieci anni, a festeggiare il centenario della nascita di Gianni De Luca, magari con alle spalle l’intera sua opera ripubblicata e disponibile per tutti.
Fino ad allora, buon compleanno Maestro!
Prefazione del volume La nuvola parlante. Nel mondo dei fumetti, A. Della Bruna-E. Bergadamo, Edizioni Paoline, Roma, 1982 ↩