Sonno, "Domani" e il feuilletton a fumetti

Sonno, “Domani” e il feuilletton a fumetti

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“La volontà, l’istinto e l’abilità dei nostri sensi. Elenco dei fatti avvenuti prima di un cruento omicidio in Via Gaspare Gozzi 21” è il nuovo fumetto di Michela Rossi, in arte Sonno, ospitato sulle pagine di “Domani”.

Domani” è un quotidiano che ha dimostrato uno specifico interesse per il fumetto con il suo supplemento “Dopodomani”, curato appunto da Michela Rossi – “Sonno” e con numerosi nomi della nuova wave del fumetto italiano, di cui abbiamo parlato a tempo debito:

 

I fumetti di Domani – Lorenzo Barberis (lospaziobianco.it)

Arriva il nuovo numero di “DopoDomani”, il mensile a fumetti di “Domani” – Lo Spazio Bianco

 

Lo speciale attualmente è stato rinominato direttamente “Domani – Fumetti” e continua a offrire un interessante spaccato di quanto si muove di innovativo sulla scena fumettistica.

 

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Qui Michela Rossi – “Sonno” tenta un esperimento ancora diverso: un fumetto di media lunghezza pubblicato in otto puntate di quattro pagine ciascuna, a partire dal 14 agosto 2022, per una storia di complessive 32 pagine.

Non una graphic novel, dunque, nel senso di “romanzo a fumetti” (per cui dobbiamo ipotizzare un cento pagine, secondo gli standard della narrativa romanzesca), ma un “racconto lungo a fumetti”.

 

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L’aspetto innovativo è appunto la scelta di questa forma di “romanzo di appendice” fumettistico, che forse guarda anche al successo del graphic novel, inseguito anche da altre testate.

La Stampa, su Tuttolibri, ospita degli adattamenti di romanzi a fumetti in due pagine (ne ho scritto qui) mentre il Corriere ospita su La Lettura delle storie brevi di due pagine denominate “graphic novel” in modo improprio. Qui è la prima volta che si adotta un formato avvicinabile a una narrazione più lunga.

 

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Viene in mente, nella differenza radicale di storie, un modulo di lunghezza paragonabile usata nel fumetto bonelliano quando al “romanzo a fumetti” si sostituisce una raccolta di tre racconti di una trentina di pagine (ad esempio, nel Color Fest dylandoghiano, che non a caso sotto la curatela Recchioni si è aperto molto alle sperimentazioni, come nel numero di recente uscita che ospita Maicol e Mirco e Zerocalcare).

Il titolo e sottotitolo del fumetto di Sonno, lunghissimi, alla Lina Wertmuller, ci introducono la situazione di partenza, che è anche, come si intuisce, quella di conclusione, da cui ci si muove a rebours nella narrazione: appunto, i fatti avvenuti prima di un delitto.

 

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La precisione da cronaca giornalistica nell’identificare la via ricorda un po’ anche il Gadda di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”.

 

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Il segno di Sonno, riconoscibile nella sua nervosa semplicità, si muove, come suo solito, nei dintorni di quel “fumetto disegnato male” che – in diversissime declinazioni – ha segnato la new wave del fumetto (iconicamente riassumibile, fin dal nome, in “Fumettibrutti”, che ha conquistato tra l’altro la cover di una rivista).

 

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Dal fumetto popolare al fumetto popstar – Lorenzo Barberis (lospaziobianco.it)

 

I disegni sono in bianco e nero, ma vi è l’uso del rosso con valenza espressiva, una scelta del resto logica in ambito di fatti sanguinosi.

La prima strip ci ribadisce la domanda di fondo, chiarita fin dal titolo: la ricerca del movente di un delitto all’apparenza inspiegabile: delitto che però il lettore non conosce, ed è chiamato a decifrare, se ci riuscirà.

Dopo questa ulteriore piccola premessa, siamo tuffati nel classico squallore del tinello medio italiano, in una relazione che si intuisce subito disfunzionale, trascinata davanti a un “divano con televisione”. Viene in mente, nel fumetto, una delle più tipiche situazioni narrative di Altan, quando racconta la piccola borghesia italiana.

 

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Però qui l’evoluzione posta da Sonno è interessante, perché gioca in parte a frustrare le aspettative del lettore: il talk show banale che i due guardano non è così banale, la relazione della coppia è disfunzionale ma in modo originale, lontana dalla banalità quotidiana.

La griglia adottata è regolare: viene variata molto la strutturazione dei moduli di vignette che si intersecano in una struttura di fondo a quattro strip, scandendo il ritmo della narrazione, ma sempre mantenendo un formato squadrato.

 

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L’uso del colore rosso come nota emotiva si accentua nel corso della narrazione, che si fa via via più drammatica. L’autrice sfrutta bene anche una recitazione intenzionalmente caricaturale dei personaggi, che si deformano in smorfie alla Grinch man mano si palesano meglio i loro istinti e volontà, come da titolo, e l’espressionismo dei corpi, che divengono più grandi o piccoli a seconda del simbolismo che vogliono esprimere.

 

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La storia riesce nel suo intento di scandire una crescente suspense nei blocchi di quattro tavole che formano ogni singola puntata, e mantiene una sua struttura interna una volta riletta tutta insieme. Consiglio anche di leggere l’ottima analisi di Carlotta Vacchelli, su Domani, che esamina ancor più ampiamente i vari aspetti di questo fumetto:

La volontà, l’istinto e l’abilità dei nostri sensi: così Sonno reinventa il fumetto su Domani (editorialedomani.it)

 

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Insomma, questo primo esperimento di feuilletton a fumetti mi pare riuscito. Non ricordo altri casi in Italia sui quotidiani, anche se troverei interessanti eventuali segnalazioni, mentre ovviamente erano frequenti nell’era delle riviste specializzate e vennero usati anche da riviste settimanali e mensili (ricordo ad esempio Lea Martelli di Marco Tomatis e Cinzia Ghigliano su Amica nel 1977-1979), cosa che oggi rimane, soprattutto, negli interventi giornalistici di Zerocalcare.

 

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Vedremo se questo produrrà ulteriori sviluppi, su “Domani” o altrove. È un segnale, comunque, della vitalità odierna del fumetto, linguaggio che sempre più contamina prodotti da cui prima era escluso. Certo a questa vitalità del medium corrisponde anche una crisi dei canali tradizionali che desta ragionevoli preoccupazioni, ma è comunque interessante assistere a queste innovazioni che contribuiscono a mantenere vitale la forma espressiva che amiamo.