Il Pablo Neruda a fumetti di Quarello e Megni
Su questo blog, come noto, mi occupo delle relazioni tra letteratura e fumetto. Mi è spesso capitato di parlare delle opere di Nicola Pesce Editore, che ha spesso trasposto in graphic novel le grandi opere della letteratura o le biografie dei grandi autori.
A questo secondo caso appartiene anche questa nuova opera NPE, uscita in libreria il 2 agosto 2024, con la sceneggiatura di Serenella Quarello e i disegni di Lorenzo Megni, che affronta la figura di Pablo Neruda, concentrandosi in particolare, come vedremo, su un segmento particolare e importante della sua esistenza. “Il poeta, la ragazza e l’oceano”, recita il sottotitolo: e già la bella copertina rende evidenti i tre elementi che entreranno in gioco nella storia, tramite il volto di Neruda, quello della fanciulla anonima che diviene il punto di vista che guida il lettore a conoscere il poeta, e la nave con cui egli salverà molti antifascisti dalle persecuzioni del franchismo trionfante. La nave, qui piccola sopra il titolo, ritorna nel risguardo interno e finale del volume, in un bel disegno seppiato, e sarà appunto il fulcro della vicenda su cui si concentra il fumetto.
Nella sua introduzione, l’autrice Serenella Quarello sottolinea le motivazioni per la scelta di un episodio relativamente poco noto, e tuttavia centrale nella biografia dell’autore: dal 1934 al 1938 Neruda è a Madrid come console del Cile, e la sua casa diviene il punto di riferimento per alcuni dei più grandi autori della cultura spagnola e mondiale, da Rafael Alberti a Federico Garcia Lorca, da Dalì a Bunuel. Sono gli anni che vedono lo scoppio, dal 1936 al 1939, della terrificante guerra civile spagnola, “prova generale” della seconda guerra mondiale. Da un lato il fascismo di Hitler e Mussolini, che invia in modo sistematico le sue falangi e i suoi superiori mezzi militari; dall’altro le Brigate Internazionali, senza un diretto coinvolgimento delle democrazie, sotto lo slogan “No Pasaran” della pasionaria repubblicana Dolores Ibarruri.
Dopo la sconfitta, gli antifascisti spagnoli devono rifugiarsi in Francia, accolti con insofferenza. Neruda, come console cileno, deve lasciare la Spagna devastata dalla guerra civile, e si batte per salvare il maggior numero possibile di repubblicani, consentendo loro l’asilo politico in Cile, nonostante l’estrema povertà del paese. Ha a disposizione un mercantile, il Winnipeg, e riesce a salvare duemila persone, ritenendolo il suo “poema più bello”.
L’autrice spiega inoltre come la storia nasca dal racconto ricevuto da Jaume Trias Cambra, figlio di Josep Trias Badosa, combattente antifascista che partecipò a numerose storiche battaglie, Teruel, Belchite, e quindi Comandante di Stato Maggiore per la battaglia dell’Ebro, cui segue la Retirada raccontata anche in queste pagine.
L’interpretazione del disegnatore Lorenzo Magni è davvero notevole, disegni realistici superbamente tratteggiati da matite sfumate, dal segno e dal tratteggio accuratissimo, in un bianco e nero a volte seppiato, a volte azzurrato, a volte violetto, che ricorda certe tecniche espressive del cinema in bianco e nero, coevo dunque alle vicende trattate, nella seconda metà degli anni ‘30.
Un breve prologo in azzurro acqua evoca la passione di Neruda per il mare. Fin da subito si coglie una griglia fumettistica elegantemente variata, con vignette che si adeguano nella forma alla narrazione, ad esempio con vignette orizzontali lunghe e sottili a sottolineare la vastità del mare sognato dal poeta messo in paragone coi tetti di Madrid.
Dopo il titolo interno, la storia si avvia in un colore seppiato che richiama le vecchie cartoline ingiallite, le vecchie pellicole d’epoca. Anche il segno realistico, preciso ma volutamente non dettagliatissimo, sfumato richiama quelle immagini lievemente sfocate e sgranate. Il contorno delle vignette è lievemente irregolare, altra cosa che fa apparire le vignette come vecchie foto disposte sotto i nostri occhi a comporre una storia. Curiosa una scelta sul lettering, con le didascalie in stampatello minuscolo e i dialoghi in stampatello minuscolo, ove usualmente si adotta la stessa scelta per entrambi (e di solito, sulla scorta del fumetto francese, i fumetti realistico-storici di questo tipo prediligono il minuscolo).
L’espressività visiva delle tavole è molto bella, in scene con un gusto quasi onirico mentre Neruda si perde nei ricordi. Gli autori producono una notevole variazione, come detto, delle tavole per formato, dimensione, composizione delle vignette: molto bella tavola 22, con 15 piccoli riquadri a segnare lo scorrere del tempo, lo stacco tra seppiato e blu all’interno di tavola 23, con un senso narrativo nel cambio di tono emotivo, con un espediente raramente usato nei fumetti che adottano questo stile “da vecchio film”, mantenendo usualmente un solo colore di fondo per ogni tavola. Ma la variazione è efficace e coerente a quanto si vuole esprimere. Seguono tavole molto belle, spesso mute, incluse la doppia splash 26-27, o la bella tavola a sviluppo orizzontale a pagina 29. Tavole molto belle come immagini singole, ma anche funzionali a portare avanti la storia. Bella, ad esempio, la simmetria di sguardi che unisce p.30 e p.31.
Sempre su questa linea, particolarmente spettacolare è l’interpretazione visiva di una poesia di Neruda, letta dal poeta durante una serata cui assiste la ragazza protagonista. La poesia cambia totalmente l’impostazione della tavola, con una gabbia completamente libera che, ovviamente, acquista particolare valore grazie alla griglia rigidamente ortogonale – per quanto piuttosto variata – che si ha nelle altre tavole. L’eleganza della poesia di Neruda e la libertà della gabbia consentono al disegnatore Lorenzo Megni un particolare virtuosismo, in doppie splash page di grande bellezza.
Appare interessante anche che l’espediente della variazione della gabbia non sia usato nella seconda lirica, decisamente più cupa e veristica, legata alle tensioni del momento presente. Un modo, specificamente fumettistico, di dire come la poesia di Neruda può essere sogno, fuga da un presente opprimente nell’onirico del surrealismo, ma anche rappresentazione della realtà, impegno politico e sociale. Le immagini della poesia che penetrano nell’occhio della ragazza (p.48), in una rara coppia di vignette dove seppiato e blu sono compresenti nello stesso riquadro, mostrano inoltre con rara efficacia il momento trasformativo tramite il potere della poesia, dove la fanciulla inizia a modificare le sue convinzioni.
Le vicende proseguono poi seguendo il tragico piano inclinato degli eventi, la storia d’amore tra la ragazza e il giovane resistente vanno in parallelo col golpe franchista, con la morte di Garcia Lorca, “l’assassinio della poesia” contro cui si scaglia Neruda, e infine la Retirada, la triste vita nei campi e infine il Winnipeg e il tentativo di Neruda di salvare quanti più resistenti possibile. La Storia con la maiuscola si intreccia con la storia della fanciulla e del suo amato fino alla conclusione.
Un fumetto di grande impatto visivo, che ci restituisce un frammento significativo e poco noto della vita di un grande poeta come Neruda. La scheda finale, come anche alcune annotazioni nella prefazione dell’autrice, chiarisce alcuni elementi che nell’opera non passano, ovvero alcuni aspetti anche critici di Pablo Neruda, che il fumetto – che, per contro, come opera letteraria non è tenuto a una completezza storica – in sé non presenta (tra le righe, in alcune battute, si accenna invece al fatto che non sono mancati eccessi e violenze anche nel complesso e variegato campo antifascista).
Nato nel 1904 – l’opera quindi celebra anche un anniversario esatto, 120 anni dalla nascita – allievo della poetessa Gabriela Mistral, all’esordio poetico nel 1920 segue l’impegno politico che lo porta a divenire console cileno in Birmania, dove sposa Maruca Hagenaar, con cui ha una figlia, Malva, affetta da idrocefalo. Egli le abbandona, in seguito a dissapori con la moglie. Si avvicina al comunismo, la carriera diplomatica lo porta a Buenos Aires e quindi a Madrid, dove lo ritroviamo. Si sottolinea che la sua impresa del Winnipeg, pur meritoria, valse accuse di aver favorito soprattutto i comunisti in questo viaggio di salvezza.
Esiliato dall’Argentina nel 1948 per il suo scontro con Videla, che inizialmente aveva appoggiato politicamente, si rifugia in Argentina. Accuse lo collegano ai tentativi di Siqueiros di omicidio di Trotsky; e se questo può essere un aspetto su cui è difficile fare chiarezza, è sicura la sua esaltazione poetica di Stalin, da cui prenderà la distanze solo in seguito alle destalinizzazione (rinunciando ad esaltare Mao per evitare la ripetizione dell’errore). La scheda non sottace nemmeno le pagine più oscure, rivelate in “Confesso di aver vissuto”.
Nel 1969 rinuncia a candidarsi presidente del Cile in favore di Salvador Allende, che da ministro aveva accolto il Winnipeg; Neruda – Nobel nel 1971 – sarà ambasciatore a Parigi fino al 1972, anno in cui torna in patria per un tumore. Intanto interviene il golpe fascista di Pinochet e Neruda viene attenzionato. Muore dopo un ricovero in clinica, con molti dubbi di famigliari e sostenitori che pensano a un omicidio, anche col coinvolgimento della CIA che Neruda aveva spesso criticato. Una morte, in tal caso, simmetrica a quella di Garcia Lorca di cui si tratta nel fumetto.
Insomma, un’opera completa e curata, in grado di offrire tavole molto belle e una storia poetica che avvicina il lettore all’opera di uno dei più grandi autori del ‘900.
Abbiamo parlato di:
Pablo Neruda – il poeta, la ragazza e l’oceano
Serenella Quarello, Lorenzo Megni
Edizioni NPE, 2024
128 pagine, cartonato, colori – 19,90 €
ISBN: 9788836272310