Il primo fumetto cinese?
La dominazione mongola termina ufficialmente con la ribellione del Loto Bianco (fig.1) e l’ascesa di Zhu Yuanzhang 朱元璋, conosciuto come l’imperatore Hongwu 洪武, fondatore della dinastia Ming (1368-1644). Durante i Ming si assiste ad un’espansione considerevole del mercato librario, oltre che ad un aumento incredibile della popolazione, che raggiunge il tetto dei 150 milioni.
fig. 1 rappresentazione grafica dei membri della società del Loto Bianco |
Nelle città brulicanti di vita e tra le mani di una classe sociale media che segna anche l’ascesa del romanzo, possiamo collocare anche la penultima tappa dell’evoluzione del nostro proto-fumetto. La narrativa illustrata diventa infatti un prodotto sempre più popolare. A differenza della letteratura ufficiale “alta”, d’élite, gran parte della narrativa era scritta in volgare (baihua白话, letteralmente “lingua chiara” o “lingua semplice”), più comprensibile ed accessibile alla classe media.
Sappiamo che i primi romanzi illustrati erano edizioni ben rifinite, prodotte per collezionisti e amatori, e le cui illustrazioni venivano realizzate con tecniche raffinate come la tecnica della “pennellata sottile” (bifagongxi 笔法工细), ma non è da escludere che vi fossero copie più rozze vendute anche per molto meno.
La vera popolarizzazione di un prodotto autonomo non avviene però prima della dinastia Qing (1644-1911) e, più nello specifico, dell’introduzione della litografia. Nuove tecniche di stampa portano infatti con sé la nascita del fumetto popolare vero e proprio, che è, per definizione, un medium circola tra le mani di molti. Durante quest’ultima dinastia imperiale avviene la diffusione di diversi testi che combinano parole e immagini e che rappresentano l’ultima fase del “proto-fumetto”. Un esempio sono i Huihuitu回回图 , romanzi con “un’immagine per capitolo”, ben diversi dai fumetti ma loro antenati.
Solo nel 1899 la casa editrice Wenyi (wenyi shuju 文益书局) pubblica quello che è considerato il primo fumetto cinese, il lianhuan tuhua连环图画 (immagini concatenate) [1] di Zhu Zhixuan朱芝轩 (fig. 2).
fig. 2 Immagine tratta dal lianhuanhua del Romanzo dei Tre Regni (1899). Qui è rappresentata la famosa scena del giuramento pronunciato da Liu Bei, Guan Yu e Zhang Fei nel Giardino dei Peschi. |
Non a caso, quest’opera si riferisce esplicitamente al Romanzo dei Tre regni e si intitola Il Romanzo dei Tre Regni interamente illustrato (Sanguo Yanyi quantu三国志演义全图), da non confondere con il Racconto dei Tre regni di cui abbiamo già scritto. La narrativa popolare è un bacino inesauribile al quale il fumetto attingerà per tutta la sua storia.
Quest’opera del 1899 mette nero su bianco gli eventi narrati nel ciclo di storie legate al periodo turbolento che segue la caduta della dinastia Han (206 a.C. -221 d.C.) e che era diventato romanzo proprio durante l’epoca Ming. Il fulcro della narrazione sono le avventure di eroi quali Liu Bei 刘备, erede legittimo della dinastia Han , e il suo scaltrissimo consigliere Zhuge Liang 诸葛亮(chiamato anche Kongming 孔明), l’abile condottiero Guan Yu 关羽, venerato come vero e proprio dio della guerra, e lo scaltro ma iracondo Zhou Yu 周瑜. Le alleanze si formano e sciolgono, ma ad assumere il ruolo di antagonista del buon Liu Bei è primariamente il cattivo ed intelligentissimo Cao Cao曹操, “usurpatore” e sovrano delle terre del Nord. Questi personaggi sono talmente importanti nell’immaginario cinese popolare da essere in prima linea non solo in queste prime forme di fumetto litografico, ma anche nelle produzioni culturali più recenti (si suggerisce, per esempio, la visione del recente kolossal Red Cliff) [2] .
Come si piò notare dalla fig. 2, questo primo lianhuanhua è diverso da un qualsiasi fumetto a cui siamo abituati, ma è diverso anche dalla forma standard che il fumetto acquisirà solo negli anni Venti e che conserverà fino ai giorni nostri. Qui infatti l’immagine occupa tutto lo spazio disponibile e la componente verbale si riduce ad un titolo “fluttuante”, come da tradizione nella pittura classica cinese che combina calligrafia e rappresentazione iconografica.
Per conoscere il format più caratteristico nel lianhuanhua dovete attendere ancora un po’.
[1] I più attenti avranno notato una sillaba-carattere che poi con l’uso cadrà e il termine verrà abbreviato in lianhuanhua, che già abbiamo introdotto essere il nome standard per il fumetto tradizionale.
[2] L’immagine di copertina è solo una delle tante fan-art che è possibile trovare in rete. Si veda per esempio questo sito che ne raccoglie qualcuna.