Parole e immagini: il Sutra del Diamante

Parole e immagini: il Sutra del Diamante

Forse non tutti sanno che…i cinesi hanno inventato sia la carta che la stampa. Qualcuno dice anche la pasta, ma meglio non insistere troppo su questo punto.

L’invenzione della stampa è importante per il nostro percorso perché permette di sottolineare l’originario legame tra linguaggio verbale e iconico nella cultura cinese antica, non solo nell’ambito della calligrafia (cultura “alta”) ma anche in quello dei testi più propriamente popolari.

La stampa silografica è nata in Cina durante la dinastia Han 汉 (206 a.C. – 220 d.C.). La tecnica dell’intaglio del legno era, e rimase per secoli, particolarmente adatta al sistema di scrittura cinese (logografico) e alla riproduzione delle immagini. Molto dopo arrivarono anche i caratteri mobili in rame, ma la silografia rimase fino al XIX secolo e all’introduzione della stampa litografica, la tecnica più agevole ed economica per riprodurre i testi, soprattutto se corredati di immagini.

Vado al sodo: il più antico testo stampato pervenutoci integro è cinese. Si tratta del Sutra del diamante, che fornisce anche la più antica prova del connubio parole-immagini su testo stampato.

L’immagine, stampata nel IX secolo e rinvenuta nelle grotte di Dunhuang 敦煌 sulla Via della Seta, fu realizzata durante l’epoca Tang 唐 (618-907 d.C.), tra le più splendenti – se non la più splendente- dinastia della storia imperiale cinese. Si tratta della dinastia di Li Bai, per intenderci, il poeta cinese più conosciuto in Occidente. Ma oltre ad aver dato i natali a illustri poeti, la dinastia Tang è famosa per il suo cosmopolitismo e per il peso della religione buddhista sulle sue vicende storiche.

Il primo testo stampato della storia è un manifesto di osmosi, incontro, apertura: alla parola sacra si affianca un’immagine curata nel più piccolo dettaglio; sulla cultura cinese già allora millenaria si innesta una religione venuta dall’occidente, stravolgendo l’immaginario e aprendo prospettive di ogni genere.

Anche la sua attuale collocazione, nella British Library, ci potrebbe far riflettere sui concetti di colonialismo ed esotismo, ma magari ne parleremo in altra sede.

Jingangjing sutra del diamante

Questo testo “dialogico” rappresenta il Buddha storico circondato da monaci e bodhisattva, nell’atto di rivolgersi all’anziano Subhuti e rispondere ai suoi quesiti.

Il Buddhismo è una religione “aliena”, introdotta sul finire della dinastia Han 汉 (206 a.C.- 220 d. C.), che si diffonde poi in maniera capillare durante il cosiddetto medioevo. I testi buddhisti che si diffusero in quel periodo erano tradotti dal sanscrito al cinese “volgare”, in modo da essere maggiormente comprensibili. Le immagini permettevano poi di andare ulteriormente incontro al gusto popolare e dunque soddisfare la funzione pedagogica della pubblicazione. Non è dunque un caso che la più antica opera stampata sia a tematica religiosa, e non è un caso che proprio in questo solco si inserisca la nascita del fumetto.

È opinione comune che la produzione in volgare (ossia non in “lingua letteraria”, la lingua nella quale venivano scritte le opere ufficiali e “alte”) sia fortemente legata alla diffusione della religione buddhista in Cina. E nella storia della letteratura popolare cinese, il racconto illustrato è strumentale alla narrazione orale, come ovunque nel mondo.