Notti bianche e spazio bianco: Dostoevskij a fumetti
Su questo blog che si occupa di letteratura e fumetto, non potevo mancare di segnalare un nuovo bell’adattamento pubblicato da NPE Edizioni, “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskij, tra i maggiori esponenti della letteratura russa. Qui “Lo Spazio Bianco” ha dato la notizia, e in seguito uscirà sul sito una più ampia recensione.
Il libero adattamento è sceneggiato da Andrea Laprovitera e disegnato da Carlo Rispoli. Laprovitera non è nuovo ad adattamenti di grandissimi classici della letteratura: si è cimentato con “Il vecchio e il mare” di Hemingway e “La linea d’ombra” di Conrad, grandi romanzi che, forse, avevano il vantaggio, per un adattamento fumettistico, di una componente per certi versi “avventurosa” (per quanto ovviamente tramite l’azione passi molto di più, a livello simbolico), che si presta bene alla resa visuale del fumetto.
Laprovitera aveva condotto l’adattamento con fedeltà e attenzione: in questo caso, con Dostoevskij, c’è forse in più la sfida di un’opera sentimentale e ancor più incentrata sulla psicologia dei personaggi. L’autore accoglie la sfida, dimostrandosi consapevole delle peculiarità di questo grande classico anche nella attenta introduzione, dove spiega accuratamente il suo approccio all’opera.
E la sfida mi sembra riuscita, anche grazie al buon equilibrio sviluppato dai testi di Laprovitera con il segno di Rispoli, che mi pare particolarmente attento alla resa psicologica dell’espressione dei personaggi e, soprattutto, alla resa degli ambienti di Pietroburgo, colta nella meraviglia delle sue “notti bianche” (quando il sole non tramonta mai del tutto, e la città è in una sospensione rarissima e sognante) tramite le numerose e accurate scene di paesaggio.
Il segno di Rispoli, dotato comunque di una chiara personalità autonoma, appare avvicinabile per certi versi a quello di Milazzo, che con Berardi ha creato uno dei grandi capolavori del fumetto italiano in Ken Parker (1977): western, infatti, che si contraddistingueva per l’attenzione allo scavo psicologico dei personaggi, in contrapposizione a una tradizione “texiana” di rocciosa pura azione.
Come detto, il segno di Rispoli non è derivativo ma ha una forte indipendenza: ma, in modo simile, usa un tratto sintetico, benché realistico, e l’uso dell’acquerello per tratteggiare con una certa finezza volti e atteggiamenti dei due protagonisti, come si può vedere nelle tavole a corredo dell’articolo.
L’acquerello, poi, è perfetto a rendere la seduzione delle notti bianche, con questa innaturale luminosità notturna, che usa al meglio lo “spazio bianco” del fumetto (il bianco delle vignette, ma anche i bianchi che rendono ariose queste tavole acquerellate) per narrarci del bianco delle notti dostoevskijane.
L’opera mi pare poi adatta anche per un uso scolastico, per introdurre una delle opere importanti dell’autore russo, tra quelle più accessibili da cui cominciare l’approccio a questo fondamentale nome della letteratura europea, magari con un confronto con una lettura antologica o integrale dell’opera letteraria.
Dati bibliografici:
Le notti bianche
Andrea Laprovitera, Carlo Rispoli
Edizioni NPE, 2022
80 pagine, cartonato, a colori – 16,90 €
ISBN: 9788836270149
In libreria di varia e fumetteria dal 27 gennaio 2022