Secondo episodio dell’appuntamento mensile di Diario di bordo, dedicato alle letture di marzo 2017.
Simone Cilli
(Atri, 1994) Pescarese doc, attualmente studia presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Siena.
E’ molto legato all’Abruzzo, ai suoi paesaggi e alla natura, che lo hanno da sempre affascinato e tranquillizzato.
Spirito ossessivamente critico, il suo più grande amore è la lettura.
Sin da piccolo, grazie a suo fratello e alla sua spropositata curiosità da dinosauro, ha coltivato questa passione, sviluppandola durante gli anni di studio “matto e disperatissimo” del Liceo Classico.
Fra una sentenza e l’altra ama immergersi in quel meraviglioso mondo di vignette e sogni chiamato “fumetto", mentre nei restanti ritagli di tempo si dedica alla sua fedele chitarra elettrica, alla scherma, alla fotografia, alla filosofia e ai milioni di progetti che gli entrano in testa in ogni istante.
Redattore per Lo Spazio Bianco, vive ormai nel flusso di coscienza costante e disordinato e non riesce più a fermarsi.
C'era un tipo che viveva in un abbaino per avere il cielo sempre vicino, e la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle
dalla finestra nel tetto, con un messaggio voleva prendere contatto.
Una notte il suo messaggio fu ricevuto ed in un istante é stato trasportato, senza dolore, su un pianeta sconosciuto.
Ma dopo un po' di tempo la sua sicurezza comincia a dare segni di incertezza: si sente crescere dentro l'amarezza perché adesso che il suo scopo é stato realizzato si sente ancora vuoto, si accorge che in lui niente é cambiato, che le sue paure non se ne sono andate, anzi, che semmai sono aumentate, dalla solitudine amplificate.
E adesso passa la vita a cercare ancora di comunicare con qualcuno che lo possa far tornare.
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