Lo Zen di Steve Jobs (Melby,Jess3)

Lo Zen di Steve Jobs (Melby,Jess3)

Racconto, romanzato, di una storia vera: quella dell’amicizia tra Steve Jobs ed il monaco buddista Kobun Chino Otogawa, suo maestro di meditazione. I due si incontrano negli anni ’70 e diventano amici alcuni anni dopo, quando Jobs approfitta dell’amicizia e dell’ispirazione fornitegli dal maestro per uscire da un periodo di crisi personale e professionale. Il trionfale ritorno di Jobs alla Apple sancirà la fine della loro relazione. Ennesimo episodio della biografia di Jobs, dove la ricostruzione degli incontri e dei dialoghi è frutto d’invenzione, e l’ex CEO di Apple è descritto in maniera negativa. 
La narrazione è piuttosto schematica e rozza, strutturata in brevi paragrafi che contrappongono, in maniera didascalica le riflessioni eteree del suo maestro al cinico pragmatismo dell’imprenditore. Lo Zen di Steve Jobs risulta un instant book, uscito con lo scopo di essere il primo graphic novel su Jobs. È un chiaro esempio di cattivo fumetto ad opera di professionisti provenienti da altri settori: il volume è scritto male da un giornalista di Forbes, Caleb Melby, e disegnato malissimo da un’agenzia di comunicazione, la JESS3.  Spesso i disegni sembrano calchi da foto e le vignette non sono che un commento, a tratti superfluo, alla narrazione verbale, privo di personalità o autonomia narrativa. Chi non conosce il personaggio troverà pochi ritagli interessanti nella storia, superata, in interesse, dagli articoli che corredano il volume.

Abbiamo parlato di:
Lo Zen di Steve Jobs
Caleb Melby, Jess3
Traduzione di Giovanni Gladis Ubbiali
Rizzoli ETAS, Maggio 2012
87 pagine, brossurato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788817056847

 

 

 

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